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mercoledì 7 giugno 2023

L'UOMO GRIGIO DEL BEN MACDUI


LO YETI DEL BEN MACDUI


the gray man



INDICE DEL POST


LO YETI DEL PROFESSOR NORMAN COLLIE SUL MONTE BEN MACDUI


PETER DENSHMAN E RICHARD FRERE INCONTRANO LO YETI


L'UOMO GRIGIO DEL BEN MACDUI


GEORGE DUNCAN E IL DIAVOLO DEL BEN MACDUI


SIR HUGH RANKIN BART INCONTRA UN BODHISATTVA SUL BEN MACDUI




LO YETI DEL PROFESSOR NORMAN COLLIE SUL MONTE BEN MACDUI


Nel dicembre del 1925 ad Aberdeen in Scozia, si tenne l'annuale riunione di scalatori di montagna presso il Cairngorm Club, a cui parteciparono moltissimi e famosissimi alpinisti mondiali, tra cui il professor Norman Collie.


NORMAN COLLIE BEN MACDUI

Il professor Norman Collie


Durante il suo intervento raccontò di un'avventura capitata sul monte Ben Macdui, la seconda montagna più alta del Regno Unito, quando nel 1890 raggiunse il picco in solitaria.


uomo grigio ben macdui

Il monte Ben Macdui


A circa 1300 metri di altezza, il professore discese il picco per raggiungere la valle, dove trovò una fitta nebbia che, inizialmente, lo disorientò.


Iniziò a sentire strani rumori attorno a lui, come se qualcuno stesse camminando alle sue spalle e calpestando rami e foglie.


"Era come se qualcuno stesse camminando dietro di me, mantenendo un distacco di pochi passi. Ero terrorizzato e presi a camminare più velocemente, quasi lanciandomi in modo del tutto incosciente da un masso all'altro per alcune miglia, fino a raggiungere la foresta di Rothiemurchus", disse il professore dal palco del Cairngorm Club.


Raccontò, inoltre, che tra il 1921 ed il 1922, il suo amico scalatore scozzese, il Dr. Alexander Mitchell Kellas, gli aveva scritto una lettera in cui raccontava quello che aveva visto sul monte Ben Macdui, durante una spedizione con l'amico Henry.


Alexander Mitchell Kellas yeti

Alexander Mitchell Kellas avvistò lo Yeti sul Ben Macdui


Alla ricerca di cristalli, i due videro una figura gigantesca scendere velocemente a valle, saltando da un masso all'altro con estrema disinvoltura.


La presenza scomparve nel nulla e quando i due iniziarono a scendere a valle, ebbero la sensazione di essere seguiti da quella figura intravista prima.


Il professore Collie giunse alla conclusione che sul monte Ben Macdui esisteva uno Yeti, (leggi qui il mio articolo in proposito), l'uomo grigio avvistato da molti scalatori su quelle montagne, un essere gigantesco che gli inglesi chiamano The Gray Man.




PETER DENSHMAN E RICHARD FRERE INCONTRANO LO YETI


In seguito altre testimonianze vennero rilasciate da molte persone, tra cui il pilota di aerei della Seconda Guerra Mondiale, Peter Denshman, che nel 1945 si trovava ad Aviemore, un villaggio scozzese vicino al monte Ben Macdui.


aviemore ben macdui yeti

Il villaggio di Aviemore vicino il monte Ben Macdui


Decise di scalare il monte quando, ad un certo punto, si ritrovò avvolto dalla stessa fitta nebbia, che aveva incontrato il professor Collie.


Seduto ad aspettare il diradarsi della nebbia, iniziò a sentire rumori che, inizialmente attribuì alla dilatazione termica delle rocce, ma successivamente riconobbe come passi umani ed incuriosito si diresse verso la fonte dei rumori.


Arrivò a pochi metri da un crepaccio, quando ebbe la sensazione di una forza che lo spingeva verso il baratro, che faticò a contrastare.


Dopo questa esperienza, Densham decise di ritornare con l'amico Richard Frere, alla ricerca dei rottami di un aereo che era precipitato sulla montagna.


rottami aereo ben macdui

Rottami dell'aereo ritrovato sul Ben Macdui


"Giratomi, mi ero avvicinato anch'io per prendere parte alla conversazione. Ma c'era qualcosa di strano. Era un'esperienza singolare, che mi sembrava psichica più che reale. Per un po' parlammo dunque con qualcuno che ci era del tutto invisibile e solo dopo fummo in grado di renderci conto che in realtà lassù non c'era nessun altro all'infuori di noi. Stranamente, dopo, nessuno di noi fece cenno a quella conversazione strana e straordinaria, né ricordava il contenuto", raccontò ad un cronista Deshman, quando vide l'amico parlare con qualcuno o qualcosa.


Frere fu intervistato in seguito dal ricercatore Affleck Gray, il quale stava scrivendo un libro intitolato "The Big Grey Man of Ben MacDhui", al quale chiese della sua esperienza vissuta con l'amico Denshman, ma non ricordò nulla di quello che era successo quel giorno.


affleck gray

Il libro di Affleck Gray sullo Yeti del Ben Macdhui


Ma raccontò che un giorno era sul passo di Lairig Ghru, sul monte Ben Macdui, mentre si stava godendo una cascata, fu assalito da una morsa di pensieri negativi.


Ripresosi, udì come un canto provenire dal ventre della montagna ed ebbe la sensazione di essere osservato da una presenza invisibile, che portò l'uomo ad abbandonare la montagna.
In un'altra occasione, mentre si trovava all'interno di una tenda montata sulla cima del picco, assieme ad un amico, lo stesso Frere iniziò a provare paura e la sua mente si riempì di pensieri non suoi, ma di una coscienza superiore dettata da un'entità misteriosa.


Messosi a dormire, al risveglio vide una figura alta e scura di circa 2 metri, che di fronte a lui stava scendendo il pendio, cosa che lo portò a domandarsi se era frutto della sua immaginazione o meno.




L'UOMO GRIGIO DEL BEN MACDUI



La scrittrice Wendy Wood, raccontò di quel  giorno quando sentì una voce che sembrava chiedere aiuto ed andando a cercare non vide nulla, ma si sentiva seguita: "Sembrava una lingua dalle dure consonanti e dalle vocali piene come il gaelico. Avevo la strana sensazione che ci fosse qualcosa che le camminava subito dietro", raccontò in seguito la donna, giungendo alla conclusione che quella voce era una sorta di impronta, registrazione, ricordo di qualcosa o qualcuno sulla quella montagna, che avvengono in precise aree delimitate e svaniscono quando ci si allontana da esse.


WENDY WOOD BEN MACDUI YETI

Il libro di Wendy Wood in cui racconta la sua esperienza sul Ben Macdui

Nel suo libro la Wood ci racconta che il poeta e pastore scozzese, James Hogg, vide che una mandria di animali si stava avvicinando al fiume, dove i padroni non avevano diritto di farlo. 


Mandò dei suoi uomini ad allontanarli, quando arrivati sul posto non vi era traccia di mandrie o impronte delle stesse: un miraggio o una "registrazione" di eventi passati?


james hogg ben macdui

Il poeta James Hogg che avvistò la mandria fantasma


Un altro caso, citato dalla Wood, è quello dell'alpinista Francis Sydney Smythe, che si trovava sul Ben Macdui durante una splendida giornata di sole. 


Fermatosi a fare colazione, ebbe da subito la sensazione che in quel posto fosse successo qualcosa di terribile e, mentre fumava la pipa, la negatività del luogo si fece così intensa, da fargli vedere un gruppo di uomini che si rifugiavano dentro un anfratto e massacrati da altri uomini con asce e lance, in una sorta di Dejavu, (leggi qui il mio articolo in proposito).


Francis Sydney Smythe

L'alpinista Francis Sydney Smythe che ebbe un dejavu di un'antica battaglia


Allontanatosi dal posto continuò ad avvertire le urla strazianti di morte degli uccisi e successivamente si informò che in quel luogo era avvenuto il massacro di highlanders scozzesi da parte dell'esercito regolare inglese.


Anche la collega scrittrice, Joan Grant raccontò che, mentre si trovava al passo di Lairig Ghru con il marito, udì dei passi pesanti avvicinarsi a lei, tanto da impaurirla e farla scappare alla ricerca di un luogo più sicuro, come disse in seguito la donna:


joan grant ben macdui yeti

La scrittrice Joan Grant

"Incominciai a correre. Percorsi qualche centinaio di metri e mi resi conto di aver superato una specie di barriera impalpabile e invisibile, al di là della quale potevo considerarmi in salvo. Ero certa di essere al sicuro esattamente come solo un attimo prima lo ero di essere in pericolo mortale. Si era trattato di una certezza inequivocabile, quella stessa che può avere un torero in mezzo all'arena con un toro infuriato che si appresta a caricarlo", cosa che la donna non riuscì a spiegare razionalmente.




GEORGE DUNCAN E IL DIAVOLO DEL BEN MACDUI



L'alpinista ed avvocato, George Duncan, assieme all'amico James A. Parker, stavano scendendo dal famoso "Punto del Diavolo", (leggi qui il mio articolo in proposito), vicino il Ben Macdui, quando videro una figura: 

"All'improvviso sono rimasto come paralizzato dallo spavento, scorgendo davanti a me un essere sconosciuto, alto e vestito di nero, in altre parole la classica raffigurazione del Diavolo, avvolto in un mantello dalle lunghe maniche, con le braccia ondeggianti che mi veniva incontro. Mi sembrava avvolto in una leggera nuvola di fumo", disse in seguito Duncan, dopo che la figura era sparita quando i due svoltarono sul percorso.




SIR HUGH RANKIN BART INCONTRA UN BODHISATTVA SUL BEN MACDUI


Il Bodhisattva visto da Sir Bart



Sir Bart e sua moglie si trovavano in bicicletta nei pressi del passo di Lairing Ghru, quando avvertirono una presenza dietro di loro e, girandosi, videro un uomo alto e robusto, dai capelli lunghi con tunica e sandali, accompagnato da una musica soave nell'aria.


Essendo i coniugi Bart buddisti riconobbero la figura come un "Bodhisattva", ovvero uno dei cinque Prefetti Buddisti che controllano il Mondo e si incontrano una volta all'anno presso una grotta segreta dell'Himalaya.


"Non provammo timore. Essendo buddisti capimmo al volo di che si trattava. Ci inginocchiammo in segno di obbedienza", raccontò Bart aggiungendo che la presenza si era rivolta a loro parlando in Sanscrito, mentre lui aveva risposto in Urdu, come il fatto narrato da Wendy Wood. 


Tutte queste presenze avvistate sul Ben Macdui, farebbero parte di esseri che appartengono ad un altro mondo e dimensione diversa dalla nostra, di cui si avverte la presenza con la paura, il panico e la sensazione di malvagità intorno. 


C'è chi ha ipotizzato la presenza aliena, (leggi qui il mio articolo in proposito), dietro tutte queste visioni e sensazioni, all'interno della montagna dove, sembra, si nasconda un mondo sotterraneo creato da una civiltà venuta da un'altra dimensione. 


Luogo in cui sarebbero stati avvistati lo Yeti, il Diavolo, il Bodhisattva ed esseri alati, luogo di atterraggio di astronavi aliene su linee energetiche della Terra, che come per gli uccelli, irradiano forze magnetiche tali da far orientare i volatili.  


Conclusioni più o meno scientifiche, più o meno razionali, alle quali si vogliono dare risposte, che ad oggi non ci sono, sulla presenza e sensazione vissuta da queste persone sul famoso Ben Macdui.










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