WOMAN WARRIOR - MEMOIRS OF A GIRLHOOD AMONG GHOSTS
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Maxine Hong Kingston autrice del libro Woman Warrior |
Gli inglesi sono famosi nel mondo per incontrare i loro antenati nei vecchi corridoi, ma ogni civiltà ha i suoi spiriti visibili ed invisibili.
Nel 1976, una giovane cino-americana pubblicò un libro intitolato Woman Warrior: Memoirs of a Girlhood Among Ghosts, (La Donna Guerriera - Memorie di un'infanzia tra fantasmi), l'autrice Maxine Hong Kingston, la quale ricordava la feroce lotta notturna che sua madre, Orchidea Coraggiosa, aveva dovuto combattere contro un Fantasma Seduto, uno dei tanti spiriti cinesi fra i quali si mescolano fantasmi riconoscibili di antenati e spettri terrificanti, più simili a mostri che a figure umane.
"Era più grande di un lupo", raccontò tempo dopo Orchidea Coraggiosa a sua figlia, "più grosso di un gorilla e cresceva ancora. Avrei voluto pugnalarlo, farlo a pezzi ed ora staremmo ripulendo il pavimento dal suo sangue ma, (era una mutazione di Fantasma Seduto), aveva un braccio in più che trattenne la mia mano lontana dal pugnale. Verso le 3 del mattino morii per un pò. Erravo senza meta e le cose che toccavo si tramutavano in sabbia e mi smarrii per dieci anni. Ma ritornai e feci la strada a piedi dal deserto di Gobi fino a questa aula nella scuola di TO Keung. Ci vollero altri 2 anni per superare gli Spiriti dei Muri lungo la strada".
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In questo quadro di Frederic Remington, una guida franco-indiana viene attirata nella landa gelata dal fantasma di un'indiana che lo tenta con uno stufato caldo |
Anche se il racconto di Orchidea Coraggiosa è un'allegoria oltre che la descrizione di un incontro con un fantasma, ne emerge una cosa importante: sia per lei sia per la figlia, che aveva senza dubbio una mentalità più moderna, i Fantasmi Seduti, gli Spiriti dei Muri e gli altri fantasmi in grado di rendersi visibili erano reali.
E, come nella maggior parte dei racconti di fantasmi, l'ncontro della donna con uno di loro appariva come un'esperienza singolare ed allo stesso tempo drammatica.
Tralasciando allegorie, romanticismo e pura fantasia, la nozione di fantasma non è forse di per sé stessa una sfida al concetto razionale di realtà ed alle idee del mondo occidentale sulla mente, il corpo, la vita e la morte? Come è possibile che i morti appaiano vivi? E cosa intendiamo veramente quando diciamo di aver visto un fantasma?
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In questa stampa un monaco giapponese trasformato in un topo divora le scritture di un tempio rivale |
