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venerdì 25 novembre 2022

MITO DI ATLANTIDE: DA PLATONE A CAYCE, DA DONNELLY A MADAME BLAVATSKY

 

MITO DI ATLANTIDE, CONTINENTE MU, LEMURIA E DELLA CITTA' X


INDICE DEL POST

PALAZZO REALE

TEMPIO POSEIDONE

FINE DI ATLANTIDE

PLATONE

DAL MEDIOEVO ALLA SCOPERTA DELL'AMERICA

  IGNATIUS LOLOYA DONNELLY

EDGAR CAYCE

SCOPERTA DEL CONTINENTE MU

SCOPERTA DI LEMURIA

MADAME BLAVATSKY

    RICERCA DELLA CITTA' X

ALTRE FONTI SU ATLANTIDE

A STORY OF ATLANTIS


A migliaia di anni di distanza da quando sarebbe sprofondato, negli oscuri abissi dell'Atlantico, il continente di Atlantide, (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO), continua ad essere uno degli enigmi più appassionanti della storia..


PALAZZO REALE DI ATLANTIDE

ATLANTIDE UNA CITTA' DALLO SPLENDORE INEGUAGLIABILE



VISITATORI ED ABITANTI DI ATLANTIDE

Visitatori ed abitanti di fronte il Palazzo Reale di Atlantide.

Tra le meraviglie di Atlantide primeggiava il grande Palazzo Reale, costruito al centro della capitale su una collinetta e circondato da tre canali.


La residenza dei Re, eretta da Atlante, primogenito di Poseidone e primo Re di Atlantide, si apriva in un cortile dove si innalzava il Tempio dedicato al Dio Poseidone.


I Re successivi ad Atlante non si accontentarono di lasciare intatta questa reggia, ma ogni sovrano riceveva in eredità il palazzo dal suo predecessore e lo adornava a sua volta, cercando di superare il sovrano precedente, finchè non resero il palazzo così meraviglioso e maestoso a vedersi per la bellezza e la grandiosità dell'insieme, come ci racconta Platone.


I visitatori del Palazzo Reale entravano in un grande viale, (come illustrato in foto), che superava tre canali, attraverso portali che si aprivano un varco attraverso le mura di ottone, di stagno e di rame nelle mura piu' interne, dai riflessi di fuoco.


Nella cerchia di queste mura scintillanti si trovavano le dimore dell'aristocrazia, con palazzi di pietra bianca, nera e rossa e, le ricchezze che possedevano i monarchi di Atlantide, narrava Platone, erano tali che non se ne erano mai viste di simili in nessuna dimora reale e mai se ne vedranno.


TEMPIO DI POSEIDONE ATLANTIDE


 
Re di Atlantide con i suoi nove fratelli riuniti nel Tempio di Poseidone con la statua d'oro di Poseidone alla guida di sei destrieri alati.

Re di Atlantide con i suoi nove fratelli riuniti nel Tempio di Poseidone con la statua d'oro di Poseidone alla guida di sei destrieri alati.


Il centro spirituale di Atlantide era il Tempio di Poseidone, un magnifico palazzo al centro della dimora reale, dove i governanti si riunivano per tramandare leggi.

Il tempio era una scintillante testimonianza dell'abilità degli Atlantidi nella metallurgia, ed era circondato da mura d'oro ed esternamente, secondo Platone, era rivestito d'argento, eccetto nei pinnacoli del tetto che erano d'oro.

All'interno il soffitto era d'avorio, variegato d'oro, argento ed oricalco (rame) e di quest'ultimo materiale erano pavimenti, mura e colonne.

Nel cortile centrale del tempio si ergeva una gigantesca statua d'oro di Poseidone alla guida di 6 destrieri alati ed a ogni anfratto scuro scintillavano statue di ninfee marine.

Il monarca di Atlantide ed i suoi 9 fratelli, principi di altre 9 province, si riunivano ogni 5 o 6 anni nel maestoso salone, sacrificando agli Dei un toro.

I sovrani togati si raccoglievano intorno ad un braciere e pronunciavano giudizi, trascrivendoli su una tavola d'oro e per molte generazioni si comportarono con grande clemenza e saggezza.


GIORNO DEL GIUDIZIO E FINE DI ATLANTIDE



FINE DI ATLANTIDE

Caduta e distruzione di Atlantide dopo il castigo di Zeus.

Al culmine della sua gloria, 9.200 anni prima della nascita di Platone, l'impero di Atlantide dominava su tutto il Mar Mediterraneo e proprio allora, scrive Platone, gli Atlantidi sembravano all'apice della bellezza e della felicità, eppure continua il filosofo, erano tutti gonfi di sfrenata avidità e potenza.

Il lusso non era mai stato senza conseguenze e, gli abitanti di Atlantide, sapevano apprezzare ormai solo le ricchezze materiali e l'elemento divino si stava estinguendo, poichè sempre più mescolato all'elemento mortale.


Incapaci di portare il fardello delle loro ricchezze avevano smarrito ogni virtù e stavano radudando eserciti per la conquista di Atene e dell'Oriente.

Ma Zeus, il Dio supremo, intervenne con un tremendo castigo, scatenando spaventosi terremoti e cataclismi ed in un solo giorno ed una sola notte, l'isola di Atlantide si inabbissò e scomparve.


STORIA DI ATLANTIDE NEGLI SCRITTI DI PLATONE



Racconti di Atlantide nei Dialoghi di Platone Crizia e Timeo

Racconti di Atlantide nei Dialoghi di Platone Crizia e Timeo.

ATLANTIDE IN CRIZIA E TIMEO E NEI RACCONTI DI SOLONE


Il primo racconto di Atlantide ci viene, come detto, da Platone, vissuto dal 427 al 347 a.c., allievo del filosofo Socrate, che formò una propria scuola di pensiero nei giardini dell'Accademia di Atene.


Divulgò la sua filosofia in forma di dialoghi, dove il personaggio principale era il suo ex maestro Socrate, come nella Repubblica, ma è nel 355 a.c. a 70 anni che Platone scrisse Timeo e Crizia, dove appare la prima descrizione di Atlantide.


Timeo, uno dei personaggi già apparsi nella Repubblica, era un astronomo e prima che parli delle scienze naturali o del cosmo, lo storico Crizia dice di conoscere un posto dove il modello di Stato era indentico a quello proposto nella Repubblica.


Crizia racconta di aver saputo di questo luogo da alcuni parenti e dagli appunti dello statista greco Solone, che sua volta li aveva appresi dai sacerdoti egizi.


Secondo quest'ultimi non era Atene ma un luogo precedente alla civiltà greca, di almeno 9.000 anni prima.

 

DEA ATENA DI ATLANTIDE

Atena Dea della Sapienza creò una città di uomini intelligenti e coraggiosi oltre le Colonne d'Ercole.

Atena, la Dea della sapienza, aveva fondato una città in cui vivevano uomini dotati di grande intelligenza e coraggio, oltre le Colonne d'Ercole, in un continente grande come quasi tutto il mondo conosciuto all'epoca di Platone.


Su quest'isola era sorta una grande potenza in cui i Re avevano esteso la loro influenza nel cuore del Mediterraneo, fino all'Italia e l'Egitto, e miravano a dominare il mondo intero con la loro arroganza.


Allora gli antentai degli Ateniesi sconfissero, in una battaglia campale, gli eserciti di Atlantide liberando tutte le città al di quà delle Colonne d'Ercole.


Ma questa vittoria portò come conseguenza spaventosi terremoti ed inondazioni che distrussero gli Ateniesi e l'isola di Atlantide.


Queste catastrofi, secondo le informazioni apprese da Solone dai sacerdoti Egizi, erano abbastanza comuni nel mondo antico, ma mentre i Greci avevano smarrito i documenti della loro storia, gli Egizi invece avevano conservato gli scritti sugli antichi cataclismi e quindi ce ne rimane la traccia.


Proprio Crizia, nel suo dialogo omonimo, ci descrive dettagliatamente Atlantide, e la qualità e la quantità delle informazioni da una certa credibilità al racconto di Platone, il quale definì questo racconto storia genuina e fatto conclamato.


E' ricco di particolari architettonici, tecnici e cerimoniali, e sarebbero stati superflui se Platone avesse voluto soltanto inventare una leggenda per suffragare una tesi filosofica e fece di tutto per rendere credibile la storia.


Anche Aristotele, che era suo discepolo, lo accusò di aver inventato la storia di Atlantide e di aver sfruttato a suo favore la storia per scopi letterari.


Crizia racconta che gli Dei si divisero la Terra e, Poseidone si scelse un ricco continente ed isole limitrofe che presero il nome di Atlantide, dove una donna di nome Clito procreò cinque coppie di gemelli, dei quali il primogenito fu Atlante.


POSEIDONE ATLANTIDE

Poseidone o Nettuno, Re del mare creò Atlantide e con Clito diede alla luce dieci figli, tra cui il primogenito e primo Re di Atlantide di nome Atlante.

Poseidone divise Atlantide in 10 parti, assegnando la piu' grande ad Atlante assieme alla sovranità sui suoi 9 fratelli, che divennero signori delle province.


Il continente perduto era una terra fertile, con grandi riserve di legname, una ricca flora e fauna e grandi giacimenti di oro, argento rame ed altri metalli.


All'estremità meridionale i Re avevano edificato la famosa Atlantide di forma circolare con anelli concentrici di terreno e canali navigabili.


Al centro vi era il Tempio di Poseidone, nel luogo dove quest'ultimo e Clito avevano concepito i 10 figli.


In città c'erano sorgenti d'acqua calda e fredda, alcune riservate ai Re ed altre alla popolazione ed altre per gli animali.


Negli anelli esterni vi erano le abitazioni dei cittadini ed un ippodromo ed i porti traboccavano di navi da guerra.


Per generazioni i 10 re governarono i loro domini e si radunavano ogni 5 o 6 anni nel Tempio, sacrificando un toro ed il suo sangue era fatto scorrere sulle sacre colonne di bronzo.


Poi indossavano una toga nera e discutevano delle controversie eventualmente sorte e trascrivevano gli accordi su tavole d'oro.


Crizia racconta però che la natura umana ebbe il sopravvento e gli abitanti iniziarono ad essere avidi, ambiziosi e cattivi, a tal punto che Zeus convocò gli Dei per decidere il castigo da infliggere ad Atlantide, che poi si rivelerà fatale.


Da quando il filosofo greco Platone, la descrisse nei suoi dialoghi Crizia o Dell'Atlantide, 355 anni prima della nascita di Cristo, la storia di Atlantide ci parla della potenza e della saggezza degli antichi.

Il ricordo dell'Eden, un paradiso che ora giace nelle profondità dell'Oceano, si tramanda di generazione in generazione e, forse, esiste solo nella mente di chi crede.

Atlantide è stata rintracciata in innumerevoli luoghi e regioni della Terra, da tutti gli Oceani e Continenti, alle catene montuose dell'Atlante in Nordafrica, dal deserto del Sahara alle Isole come Malta e Bimini nei Caraibi, dalla città di Cartagine a Cadice in Spagna.

Dalla civiltà di Atlantide avrebbero tratto origine numerose civiltà, come quella greca, maya, incas ed egizia.

E' stata anche messa in relazione con altre due culture dei continenti Mu e Lemuria, che sarebbero andati perduti.


 

MITO DI ATLANTIDE DAL MEDIOEVO ALLA SCOPERTA DELLE AMERICHE



CRISTOFORO COLOMBO ATLANTIDE

Cristoforo Colombo scopre le Americhe nel 1492 ed il Nuovo Mondo si colloca come la sede di Atlantide.

Durante il periodo dell'Alto Medioevo, gli uomini di cultura europei si dedicarono quasi esclusivamente alla teologia ed agli affari della Chiesa.


Ma con l'avvento del Rinascimento molti pensatori si appassionarono ai testi classici greci e romani, dove ritrovarono il mito di Atlantide.


In questo contesto i navigatori esploravano l'Oceano e dai loro viaggi nascevano nuove leggende, come quella del VI° secolo in cui un monaco irlandese, di nome San Brandano, veleggiando verso occidente in cerca del Paradiso, incontrò mostri e demoni marini e scoprì le Isole del Blest, che vennero collocate in località differenti nelle carte geografiche successive.


Anche nel mito di Re Artù, (leggi il mio articolo in proposito), la terra di Avalon, dove lo stesso di sarebbe rifugiato dopo essere stato ferito a morte nella battaglia di Camlan, si ipotizza potesse essere i resti di una terra inabissatasi.


Quando Cristoforo Colombo scoprì le Americhe, queste divennero il luogo ideale dove collocare Atlantide.


La spagnola Francesca Lopez de Gomara, nel 1553 fù la prima ad accennare a questa ipotesi, grazie alla quale Francesco Bacone utilizzò per il suo romanzo utopistico La Nuova Atlantide.


Nel 1675 Olof Rudbeck, un erudito scozzese, utlizzando le rotte omeriche per l'Isola di Ogigia, localizzò Atlantide in Svezia, mentre per il poeta inglese  William Blake, il Re Albione di Atlantide aveva portato in Inghilterra l'ultimo dei suoi sudditi che diede luogo alla stirpe dei Druidi.


William Blake, poeta inglese, ipotizzò che il Re di Atlantide Albione avesse portato in Inghilterra l'ultimo suddito del regno il quale diede luogo alla stirpe dei Druidi.

William Blake, poeta inglese, ipotizzò che il Re di Atlantide Albione avesse portato in Inghilterra l'ultimo suddito del regno il quale diede luogo alla stirpe dei Druidi.

Gli Egizi, i Goti e gli Sciti vennero ritenuti i superstiti di Atlantide e quando ci fù la scoperta degli occhi azzurri e capelli biondi tra i Berberi Africani, si collocò il continente perduto nell'Atlante del Marocco e della Tunisia.


IGNATIUS LOYOLA DONNELLY ED IL MITO DI ATLANTIDE



Ignatius Loyola Donnelly si convinse dell'esistenza di Atlantide nel punto esatto dove l'aveva indicata Platone e che dei fuggiaschi da Atlantide si erano sparpagliati in tutto il mondo.

 

Ignatius Loyola Donnelly, piccolo di statura e dai capelli rossi, nato a Filadelfia nel 1831, era figlio di un povero immigrato che aveva abbandonato gli studi accademici per il sacerdozio, per poi darsi al commercio e successivamente ritornare agli studi di medicina.


Il padre morì due dopo la sua laurea, a causa del tifo che aveva contratto da un suo paziente e lamadre, incinta di sei mesi non si risposò dedicandosi all'educazione dei figli.


Si laureò alla Central High School e trovò lavoro presso uno studio legale della sua città e tre anni dopo si abilitò alla professione di avvocato e si mise in proprio.


Iniziò anche la carriera politica e nel 1856 lasciò la città per trasferirsi con moglie nel Minnesota, dove con il suo amico John Nininger ipotizzò e propagandò una futura metropoli chiamata Nininger City.


Il progetto di quest'ultima fù abbandonato e Donnelly si dedicò alla politica e nel 1859 fu eletto vicegovernatore e nel 1862 Deputato al Congresso.


Nel 1878 cercò di nuovo l'elezione al Congresso ma fu sconfitto e fino al 1880 cercò prove dei brogli sui risultati da presentare a Washington, dove iniziò a frequentare la Biblioteca del Congresso e dove lesse il romanzo di Jules Verne - Ventimila leghe sotto i mari, grazie al quale si appassionò al mito di Atlantide e ritornò in Minnesota.


Nel Gannaio del 1881 iniziò a lavorare sul suo libro intitolato Atlantis, leggendo e scrivendo a ritmo serrato e rimanendo sveglio anche di notte, nel quale riversò la sua convinzione dell'esistenza di Atlantide nel punto esatto in cui l'aveva indicata Platone,ovvero ad Ovest di Gibilterra.


Non solo, ma quando il botanico tedesco Otto Kuntze, descrisse che aveva trovato piante tropicali della stessa specie, coltivate sia in India che nelle Americhe, Donnelly si convinse che queste erano state coltivate prima ad Atlantide e poi trapiantate altrove in continenti diversi.


Collegò anche il cataclisma che colpì Atlantide, al mito del Diluvio Universale che aveva trovato descritto nelle culture del Medio Oriente, Indiani d'America ed Asia, oppure la somiglianza delle Piramidi Egizie con quelle di Teotihuacan in Messico, addirittura ipotizzò che l'origine comune delle lingue quando scoprì che in varie parti del Mondo alcuni termini erano foneticamente simili o a volte uguali.


Copertina della prima edizione del libro Atlantis: The Antideluvian World pubblicata da Ignatius Loyola Donnelly nel 1882.

Copertina della prima edizione del libro Atlantis: The Antideluvian World pubblicata da Ignatius Loyola Donnelly nel 1882.

Con tutte queste letture e convinzioni, in soli tre mesi, a Marzo del 1881 finì il suo libro, che alla fine intitolò Atlantis: The Antedeluvian World.


Si recò a New York dove il suo libro fu pubblicato, nel 1882, dalla casa editrice Harper & Brothers, e fu subito un successo di vendite, critiche e recensioni positive, tra cui quelle del Primo Ministro Britannico William Gladstone.


Per questo fu nominato, nel 1883, Membro dell'American Association for the Advancement of Science e negli anni furono pubblicate 23 edizioni del libro in America e 26 edizioni in Inghilterra.


Solo alcuni scienzati dubbiosi scettici sulle sue argomentazioni, tra cui Charles Darwin, il quale lesse il libro di Donnelly e rimase scettico, ma anche lo stesso scrittore sapeva benissimo che le sue teorie non erano rigorose, come scritto da egli stesso alla fine del libro:"Un'unica tavola incisa, ripescata dall'isola di Platone, sarebbe più utile alla scienza e colpirebbe la fantasia della gente più di tutto l'oro del Perù, di tutti i monumenti dell'Egitto e di tutti i frammenti di Terracotta raccolti nelle grandi biblioteche della Caldea".



CRONACHE E PROFEZIE DI EDGAR CAYCE SU ATLANTIDE



EDGAR CAYCE PROFETA DORMIENTE

Edgar Cayce, il profeta dormiente di Atlantide, in una foto fatta con l'autoscatto. Da giovane Cayce fece il fotografo per poi dedicarsi alla metapsichica e tra l'atro preconizzò la rinascita di Atlantide.

Il 12 Aprile 1939, un uomo di 62 anni in stato di trance, Edgar Cayce, (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO), parlò degli ultimi giorni di un mondo, da tempo scomparso, ed i suoi pensieri erano sconnessi ma il loro significato era chiaro.

Cayce disse "In Atlantide, quando la terra si frantumò, diventò quella che fu chiamata la terra dei maya e che ora è lo Yucatan. L'entità fu la prima ad attraversare l'acqua in un aeroplano o macchina per volare in quel periodo".

Il profeta dormiente, poichè aveva le sue visioni in uno stato di torpore, per due decenni stupì chi lo ascoltava con dichiarazioni circostanziate sul favoloso continente di Atlantide.


Nato nel 1877, figlio di un agricoltore del Kentucky, dovette lasciare la scuola alla fine delle elementari per andare a lavorare e quando più tardi sperava di divenire predicatore, si procurò una faringite che lo rese quasi afono.


Non riuscendo ad essere curato dai medici, Edgar Cayce chiese ad un amico di ipnotizzarlo ed in trance parlò a voce alta e ferma, diagnosticando e prescrivendosi la cura con la quale guarì.


Fino alla sua morte, avvenuta nel 1945, diagnosticò e prescrisse cura alla gente che riceveva.

Accolto come un veggente, indovino e guaritore assai dotato, Cayce parlava di un luogo antico che, prima di essere inghiottito dall'Oceano, aveva prodotto prodigi tecnologici, tornati all'attualità nel XX° Secolo.

Raccontava di uomini e donne che, in precedenti incarnazioni, erano stati cittadini di Atlantide che, dopo il cataclisma che aveva distrutto l'isola, si erano dispersi in tutte le direzioni a bordo di pseudoaeroplani, per portare il loro sapere in quasi tutti gli angoli della Terra.


L'Atlantide di Cayce di trovava nell'Oceano Atlantico, esattamente dove l'aveva collocata Platone, tra il Golfo del Messico ed il Mediterraneo e che, erano riusciti a produrre elettricità e costruire e far volare aeroplani.


Tutto questo grazie, sempre secondo le visioni di Cayce, ad una pietra refrattaria usata per generare energia, che emanava raggi che permettevano questi prodigi.

Le cronache di Cayce continuano ad esercitare un fascino nella popolazione visto che, il continente perduto fa parte del patrimonio dei miti dell'umanità ed ha incantato filosofi, poeti, storici, scienziati ed esploratori.


Ma Cayce fece un'altra profezia, quando disse, alla fine degli anni settanta, che la regione occidentale di Atlantide avrebbe iniziato ad affiorare nei pressi dell'Isola caraibica di Bimini.


Nel 1968, un gruppo di sommozzatori, nelle acque al largo di Bimini, a circa mezzo miglio da Paradise Point, trovarono una lunga carreggiata lastricata di blocchi di pietra rettangolari e molti si convinsero che fossero i resti di Atlantide, vista la datazione al radio carbone di oltre 2.000 anni fà.


Nel 1974, David Zink, professore all'Accademia Militare Aeronatutica degli Stati Uniti,  fece varie immersioni a largo di Bimini, e localizzò altre formazioni uguali a quelle del 1968.


Zink ritrovò una pietra sagomata con bordi merlati, un pezzo di marmo eroso, forse di un'antica scultura, e schemi geometrici nella collocazione delle pietre, che potrebbero suggerire un riferimento astronomico alle 7 stelle della Costellazione delle Pleiadi, distanti 400 anni luce dalla Terra.


Queste pietre, sosteneva Zink, erano antichissime e non originarie del luogo, quindi tagliate e posate dalla mano dell'uomo.


Il 19 Febbraio 1909, il professore K. T. Frost, della Queen's University di Belfast, avanzava la teoria che la leggenda di Platone, potesse riferirsi alla civiltà minoica che prosperò a Creta fino al 1.400 a.C..


In un articolo del Times, Frost argomentò che fosse un'isola imperiale che dominava il Mediterraneo, con il commercio e la forza delle armi, e che, la capitale Cnosso, (LEGGI IL MIO ARICOLO IN PROPOSITO), presentava molte analogie con quella descritta da Platone.


Anche molte cerimonie cretesi, tra cui i combattimenti dei tori, erano simili a quelle menzionate nel Crizia.

 


CHARLES ETIENNE BRASSEUR DE BOURBOURG SCOPRE IL CONTINENTE PERDUTO MU


 
Charles Etienne Brasseur De Bourborg TRADUCE ALFABETO MAYA

L'archeologo e studioso francese Charles Etienne Brasseur De Bourborg nel 1864 riuscì a tradurre l'alfabeto dei Maya.

Nel 1864, lo studioso ed archeologo francese, Charles Etienne Brasseur De Bourbourg, si imbattè presso la Biblioteca di Madrid, in un trattato dove era racchiusa la cifratura del complesso alfabeto usato dai Maya e si mise a tradurre uno dei pochi manoscritti sopravvissuti alla devastazione dei Conquistatori Spagnoli del XVI° Secolo.


Scoprì così la storia di una terra antica che si era inabissata nell'Oceano dopo una violenta eruzione vulcanica, ed alcune coppie di segni a cui corrispondevano le lettere dell'alfabeto moderno M ed U, con le quali decise che il continente perduto dovesse chiamarsi Mu.


L'archeologo francese Augustus Le Plongeon, che fù il primo ad aver riportato alla luce le rovine Maya, usò la chiave alfabetica ed altri simboli riprodotti sulle mura maya, e scoprì la storia della rivalità tra 2 fratelli per avere in sposa la Regina Moo di Mu, che portò alla morte di uno ed al regno dell'altro.

 

Augustus Le Plongeon, mentre posa con simboli massonici.

Il racconto continua con la fuga della Regina Moo in Egitto, mentre il continente Mu affondava come Atlantide, dove come Dea Iside costruì la Sfinge e fondò la civilttà Egizia, mentre altri superstiti si erano rifugiati nello Yucatan, in Messico, dove avevano eretto templi e trascritto la loro storia.


Anche Mu aveva 10 regni, era scomparsa 8.000 anni prima dei Maya ed era situata tra il Golfo del Messico ed i Caraibi Occidentali, secondo Plongeon e Brasseur, proprio come Atlantide.


Nel 1870 James Churchward, ricercatore anglo-americano, citò una cronaca, attinta da tavole segrete scoperte in India, secondo la quale Mu si trovava in mezzo all'Oceano Pacifico ed era stata sede del Giardino dell'Eden, descritto dalla Bibbia, con una popolazione di 64 milioni di abitanti quando fu distrutta 12.000 anni fa, a causa dell'esplosione delle caverne di gas, di cui era fatto il continente e travolto dalle onde del maremoto.


Nel  1926 Churchward, pubblicò il libro dal titolo Mu: Il continente perduto, in cui un vecchio sacerdote asiatico gli aveva insegnato a tradurre il linguaggio dei Mu, che confermavano che era stata la culla della civiltà prima di Atlantide.

 
Illustrazione di James Churchward del Giardino dell'Eden e del continente perduto Mu

Illustrazione di James Churchward del Giardino dell'Eden e del continente perduto Mu..


PHILIP LUTLEY SCLATER SCOPRE LEMURIA

 
Philip Lutley Sclater

Philip Lutley Sclater, zoologo inglese, chiamò Lemuria l'istmo che doveva esistere in passato tra India ed Africa.

L'esistenza di un'altra antica massa terrestre era stata ipotizzata dalla Teoria dell'Evoluzione di Darwin, notando che i lemuri, proscimmie che abbondavano nell'isola di Madagascar, erano anche presenti in India e nella stessa Africa, portando Sclater ad ipotizzare l'esistenza in passato di un istmo tra queste aree, che nel 1864 chiamò Lemuria, nell'articolo chiamato The Mammals of Madagascar pubblicato sul The Quarterly Journal of Science, idea avallata anche dallo scienziato Alfred Russel Wallace.


Anche il naturalista tedesco, Ernst Heinrich Haeckel, sostenne che Lemuria fosse la culla del genere umano, spiegando così l'antica distribuzione geografica dell'Homo Sapiens


MADAME BLAVATSKY ATLANTIDE E LEMURIA


Madame Blavatsky ATLANTIDE E LEMURIA

Lo sguardo penetrante di Madame Blavatsky, fondatrice della Società Teosofica..

Elena Petrovna De Hahn, conosciuta come Helena Blavatsky o Madame Blavatsky, (LEGGI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO), già da piccola diceva di giocare ed essere accompagnata da folletti, parlava nel sonno e nel raccontare storie procurava allucinazioni ai bambini che la stavano ad ascoltare.


A 16 anni sposò Nikifor Blavatsky, un funzionario governativo che aveva 3 volte la suà età, ma dopo un paio di mesi si lasciò ed in seguito si sposò altre 6 volte.


Poco prima dei 20 anni, Madame Blavatsky fece una serie di viaggi, guadagnandosi da vivere prima come cavallerizza presso un Circo, poi insegnò pianoforte a Londra ed infine assistente ad una medium.


Arrivò a pesare oltre i 100 kg., anche se aveva energia da vendere d incantava la gente con la sua personalità.


Nel 1870, a New York fondò, assieme allo studioso di parapsicologia Henry Steel Olcutt, la Società Teosofica, dalle parole greche "Dio" e "Conoscenza".

Simbolo della Società Teosofica, fondata da Madame Blavatsky e Henry Steel Olcutt.

All'interno della Società Teosofica, Madame Blavatsky creò una Bibbia in 10 volumi, tra cui La Dottrina Segreta, in cui raccontava che visitatori alieni provenienti da una costellazione fuori dal nostro Sistema Solare, l'avevano informata dell'esistenza dei continenti perduti Atlantide e Lemuria, tratti da un fantomatico testo segreto, chiamato Le Stanze Dzyan.


I Lemuri erano la 3° di 7 razze originarie del genere umano, ed avrebbero abitato un continente che occupava tutto l'Emisfero Meridionale ed erano ermafroditi, in grado di comunicare mentalmente grazie ad un 3° occhio ed in possesso di poteri paranormali molto sviluppati.


Inoltre, aggiunge la Blavatsky, erano gigantesche creature rosse, ovipare, con 4 braccia e nessun intelletto.


La 4° razza invece erano gli Atlantidi, evolutisi dai Lemuri dopo la loro scomparsa, i quali come profughi trovarono riparo in Asia Centrale dando origine alle moderne popolazioni indoeuropee.


Queste teorie e studi influenzarono il mistico e filosofo austriaco, Rudolf Steiner, che fondò un movimento spirituale denominato Antroposofia, unione delle parole greche "Uomo" e "Conoscenza", con il quale favorì l'agricoltura biodinamica e l'apertura di numerose scuole.


Combinava i principi cristiani con quelli occulti, con una particolare riverenza per la natura e per l'ambiente circostante. 


Steiner sosteneva che l'organismo umano era più soffice e duttile ai tempi dei Lemuria e di Atlantide.


Anche lo scrittore e teosofo, William Scott-Elliott, pubblicò nel 1893 una cronistoria in cui descriveva che gli Atlantidi erano in possesso di prodigi tecnologici e potevano viaggiare, a bordo di aeronavi alimentate da un misterioso carburante chiamato Vril, alla velocità di 160 km/h.


Besant Annie, (1847-1934), occultista inglese, succedetta alla Blavatsky nella direzione della sezione esoterica della Società Teosofica, e nel 1907 venne eletta Presidente della Società.


Rispettò la sua predecessora, introdusse componenti e riferimenti cristiani e profetizzò la venuta di un nuovo Istruttore Mondiale, identificato poi in Krishnamurti, e quest'ultimo suo atteggiamento contribuì a determinare lo stacco di R. Steiner dalla Società Teosofica.


Krishnamurti Jiddhu, fu un pensatore  indù formatosi nell'ambito della Società Teosofica e presentato da Annie Besant, come il Messia della Nuova Era.


Attorno a questa presunta missione divina, venne creato, nel 1911,  un apposito Ordine della Stella, che si sciolse nel 1929, poichè Jiddhu si sentì estraneo ad ogni investitura divina.


Bailey Alice, (1880-1948), fu un ardente femminista che entrò nella Società Teosofica con entusiasmo ed ambizione, ma delusa da un certo serpeggiante settarismo, finì per creare una propria organizzazione, la Scuola degli Arcani, interpretazione progressista delle dottrine Teosofiche.



PERCY HARRISON FAWCETT ALLA RICERCA DELLA CITTA' X


 
Colonnello Percy Harrison Fawcett RICERCA CITTA X

Spedizione del 1908, guidata dal Colonnello Percy Harrison Fawcett, al centro della foto, nel confine tra Brasile e Bolivia alla ricerca della Città X.

Il colonnello Percy Harrison Fawcett, nel 1908 guidò una spedizione al confine tra Brasile e Bolivia, sulle tracce di Atlantide, grazie allo stimolo avuto da un idolo di pietra nera proveniente dal Brasile, che gli era stato regalato dallo scrittore H. Rider Haggard.

 

Questo idolo fu visto da un veggente, il quale disse che proveniva da un grande continente, esteso dalla costa settentrionale dell'Africa all'America del Sud, convicendo Fawcett che provenisse da Atlantide e fosse arrivata in Brasile.


Successivamente il colonnello acquistò una vecchia mappa dove vi era indicata   una città senza nome, appunto la Città X, nella zona del Mato Grosso.


Assieme al figlio Jack ed un suo amico, si addentrò nella giungla alla ricerca della città senza nome, ma tutti e 3 scomparvero nel nulla.


Decenni dopo molti viaggiatori sudamericani raccontarono di aver visto dei vecchi lungo i sentieri della giungla, oppure bambini dagli occhi azzurri e la carnagione olivastra.


La medium irlandese Geraldine Cummins, nel 1936 disse di ricevere messaggi dalla mente di Fawcett, il quale le disse di aver trovato i resti di Atlantide.


Le disse anche di essersi ammalato, e dopo 4 messaggi Fawcett annunciò nel 1948 di essere morto.


ALTRE FONTI SU ATLANTIDE


La mitologia celtica abbonda di storie di terre sommerse e secondo una leggenda, la stretta striscia di Atlantico, che divide le coste della Cornovaglia, in Inghilterra, dalle Isole Scilly, era una volta una terra emersa sulla quale si trovava il Regno di Lyonesse, ricco di propsere città e di bellissime chiese.


La leggenda narra che, nel V° Secolo d.C., l'Oceano inghiottì il Regno di Lyonesse e che, un uomo solo di nome Trevilian, sfuggì alla morte e potè raccontare la distruzione.


Regno di Lyonesse che fu inghiottito dall'Oceano nel V° Secolo d.C.


Ancora oggi, sullo stemma di famiglia dei suoi discendenti, appare il cavallo bianco sul quale, si narra, che il capostipite avesse raggiunto la salvezza.


Altri racconti parlano di reami sommersi al largo del Galles e della città perduta Ys, che giace sul fondo di una baia in Bretagna.


E' possibile che le vecchie leggende si riferiscano a terre che sono sprofondate sotto il livello del mare, nel corso di centinai di anni.


Sul caso di Atland, isola-reame dei tempi preistoric, che presumibilmente sprofondò nel Mare del Nord, non esistono vecchie leggende o prove archeologiche, ma soltanto un manoscritto in antico frisone, (lingua germanica primitiva), ritrovato in Olanda nel 1871, che parla di una società altamente civilizzata, che occupava una vasta terra semicircolare, a nordest delle Isole Britanniche.


Secondo il manoscritto, un'inspiegabile catastrofe cosmica distrusse completamente Atland nel 2.193 a.C., ricordando nel nome e negli eventi gli Atlantidi.


Nel V° Secolo d.C., il filosofo Proclo, cita un manoscritto dello storico e geografo greco Marcello, contemporaneo di Platone, in cui le tradizioni di Atlantide erano state raccolte da viaggiatori giunti da una lontana isola e che la discussione su Atlantide, era stata a lungo al centro delle discussioni all'Accademia di Alessandria d'Egitto.


Immanuel Velikovsky, nel suo libro Mondi in Collisione, ipotizza la scomparsa di Atlantide, come causa del passaggio di una cometa gigante vicino la Terra, che poi sarebbe diventata Venere.


Dello stesso avviso era il fisico tedesco Otto Muck, il quale raccolse delle prove per indicare che l'Atlantide, potrebbe essere stata distrutta da un'enorme asteroide.


Nel 1939, l'archeologo greco Spyridon Marinatos, cercò di ovviare a tale obiezione, suggerendo che una gigantesca eruzione vulcanica, avvenuta nel 1.479 a.C., aveva distrutto in parte l'isola egea di Tera, situata a 62 miglia a nord di Creta e che questa potrebbe essere stata causa del crollo della civiltà minoica.


Una mortale nube di ceneri, secondo Marinatos, seguita da maremoti e terremoti, durante i quali i muri abbattuti, scalinate sconvolte, i vani delle porte e delle finestre contorti, i soffitti sfondati.


Santorino, antica capitale minoica, era talmente avanzata da poter corrispondere ad Atlantide, viste anche la grandezza e la disposizione, come descritte da Platone.


OPERETTA ATALANTA A STORY OF ATLANTIS DI SIR GERALD HARGREAVES




ATLANTA A STORY OF ATLANTIS

Interno Tempio di Poseidone operetta Atalanta: A Story of Atlantis di Sir Gerald Hargreaves.


La storia di Atlantide ha ispirato film, libri e romanzi, però durante la Seconda Guerra Mondiale, il giudice britannico Sir Gerald Hargreaves, appassionato di musica, scrisse l'operetta Atalanta: A Story of Atlantis.


Il suo libretto dell'opera mostrava Atlantide divisa in 2 fazioni, una favorevole alla Guerra contro Atene, l'altra invece contraria.


Venuti a sapere di questo, i Greci, inviano Achille, un tenore nell'operetta,  sull'Isola di Atlantide per patrocinare la loro causa.


Non riesce a convincere l'uditorio con le sue parole ma conquista, invece, il cuore della Principessa Atalanta, un soprano, che riesce a portare in Grecia quando Atlantide sprofonda.


Il giudice disegnò numerosi bozzetti delle scene, (vedi foto in alto), nonostante il musical non sia mai stato rappresentato, che spiegano quello che sarebbe dovuto andare in scena.







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