LA LINGUA SCONOSCIUTA E SENZA SENSO
La Glossolalia è un disturbo legato alla coniazione di termini privi di senso. |
In psicologia indica la formazione di associazioni sillabiche, apparentemente senza senso, che tuttavia si succedono ed alternano con una certa ritmicità.
Deriva dal greco glossa (lingua) e lalia (borbottio).
La si può osservare nei bambini, come fase transitoria, mentre negli adulti si riscontra tra i dementi precoci ed in alcuni stati isterici, con dissociazione della personalità.
Quando un soggetto si esprime in un linguaggio inesistente, ma coerente con delle regole sintattiche, allora si parla di glossolalia.
Esempio furono anche i messaggi ricevuti dalla medium Helene Smith, come lingua marziana o uraniana, quindi linguaggi sconosciuti.
Anche i linguaggi angelici in lingua enochiana, dell'astrologo e mago John Dee e del visionario Emanuel Swedenborg, reintrano in questa terminologia.
Non ultima la veggente Theresa Neumann, che durante le estasi parlava lingue, che i vari ebraisti riconobbero come l'antico aramaico parlato ai tempi di Cristo.
In questo caso è considerato un dono di Dio, per mezzo dello Spirito Santo, come descritto negli Atti degli Apostoli, nella Lettera ai Romani e nella Prima Lettera dei Corinzi.
Uno dei primi esempi storici è l'Oracolo di Delfi, (CLICCA QUI PER IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO), in cui la Sacerdotessa del Dio Apollo, parlava confusamente poichè il Dio Apollo si era incarnata in Lei, ma la spiegazione più plausibile è che nel Tempio c'erano gas naturali che davano questi effetti.