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mercoledì 2 novembre 2022

STONEHENGE, AVEBURY ED ALTRI SITI MEGALITICI

Per onorare i loro morti ed esplorare i cieli gli uomini primitivi crearono imponenti strutture di terra e di pietra.

MEGALITI

L'allineamento di parecchi megaliti di Stonehenge, con il punto in cui sorge il Sole nel solstizio d'estate, fa pensare che la struttura sia stata utilizzata come osservatorio astronomico, da agricoltori neolitici.

Ci parlano di miti e leggende, di un tempo primordiale in cui l'uomo cercava di rivolgersi alle forze ignote e tentava la propria apoteosi solo per mezzo di strumenti noti e rozzi.

Questi antichissimi, imponenti prodotti delle culture più disparate, si possono trovare ovunque sulla terra, dai giganteschi pilastri di Stonehenge, disposti in un immenso cerchio sulla piana di Salisbury, alle Linee di Nazca, (LEGGI QUI IL MIO POST IN PROPOSITO), dal Great Serpent Mound al Cavallo di Uffington.

Analoghe asserzioni sono state fatte sugli allineamenti di oltre 3.000 pietre di Carnac in Francia e, sulle ruote magiche degli Indiani d'America.

 

Allineamenti di Carnac.

La parola "megalite" deriva dal greco e significa grande pietra e sono presenti in Giappone, India e Sardegna, con i famosi "nuraghi".

Ruota Magica degli Indiani D'America.

Ben 50.000 di queste costruzioni, si trovano in una vasta fascia che va dalla Scandinavia all'Italia alla Gran Bretagna e, alcune di queste, risalgono a circa 5.000 anni prima di Cristo, (CLICCA QUI PER LEGGERE I VANGELI APOCRIFI) ed oltre 2.000 anni prima della costruzione della Grande Piramide Egizia di Giza.

 

Nuraghi in Sardegna.

Questi monumenti furono progettati e costruiti da uomini del neolitico, ovvero semplici agricoltori che non conoscevano ancora l'uso della ruota e che avevano una vita breve, mediamente 36 anni per gli uomini e 30 per le donne, facendo presupporre che le opere, venissero in seguito realizzate dai figli o dai nipoti.

 

 SITO MEGALITICO DI STONEHENGE

Sito megalitico di Stonehenge.

Gli studi hanno dimostrato che, molti dei grandi anelli megalitici della Gran Bretagna, di cui Stonehenge è solo il più celebre, erano grandi osservatorii celesti primitivi.

Stonehenge, il più famoso dei cerchi megalitici, è il risultato di 1.000 di fatiche, iniziato con un immenso fossato circolare ed almeno tre monoliti, uno dei quali la Pietra del Tallone,  allinea approssimativamente il centro con il punto in cui sorge il sole a mezza estate.

Pietra del Tallone di Stonehenge.

Nel 1965 l'astronomo Gerald Hawkins sosteneva che ogni pietra era stata collocata, in modo da essere allineata con il Sole nascente e con il Sole al tramonto, in determinati giorni dell'anno, come i solstizi d'estate e d'inverno.

Gerald Hawkins.


Con l'aiuto di un calcolatore, Hawkins concluse che Stonehenge non era altro che un osservatorio preistorico, che si basava su un rozzo sistema di calcolo costituito dai 56 misteriosi fori, posti subito all'interno del perimetro di cinta,  chiamati "Fori Aubrey".

Spostando dei contrassegni di legno o di pietra da un foro all'altro, gli antichi astronomi avrebbero potuto calcolare le fasi della Luna e preannunciare le Eclissi.

L'astronomo Fred Hoyle, condivise le idee del collega Hawkins, teorizzando che i fori rappresentassero il cammino del Sole, mentre i contrassegni all'interno il Sole, la Luna ed alcune congiunzioni dell'orbita lunare.

 

 SITO MEGALITICO DI AVEBURY

 

Avebury, il più grande cerchio di pietre della Gran Bretagna, è stato costruito 500 anni prima di Stonehenge.

"Avebury figurava nei confronti di Stonehenge come una cattedrale rispetto ad una chiesa parrocchiale", così diceva l'archeologo inglese John Aubrey, quando nel 1649, durante una battuta caccia alla volpe, scoprì casualmente il sito megalitico di Avebury.

John Aubrey che durante una battuta di caccia alla volpe scoprì Avebury.


Il luogo mescola tumuli e menhir in una struttura favolosa, con un ampio fossato circolare e relativa scarpata, all'interno del quale sorgono, in un perimetro di circa 400 metri di diametro, i resti di due circoli di pietra più piccoli, e la parte settentrionale di un villaggio, che si è sviluppato  negli ultimi secoli.

A poco più di 1 chilometro a sud del grande cerchio, sorge una struttura chiamata Silbury Hill, una collina di terra alta 60 metri con un diametro di 150 metri, forse il mausoleo di un grande capo, anche se scavi successivi non hanno rivelato presenze di scheletri umani.

 

Il cumulo di terra alto 40 metri, chiamato Silbury Hill, opera di agricoltori preistorici che usavano attrezzi d'osso.

La costruzione di Avebury coprì un periodo di 500 anni e venne usato come centro religioso e civico.

Lo storico inglese Aubrey Burl, a proposito disse: "Morte e rigenerazione sono i temi di Avebury. Il mondo neolitico era affollato di spiriti e simboli, in tale mondo un vaso deliberatamente rotto assumeva una nuova esistenza, altrettanto reale di quella che aveva lasciato. Era un mondo in cui si aveva bisogno dei morti e in cui vita e morte non erano concetti separati, ma uno il riflesso dell'altro".

 

LEY LINES DI ALFRED WATKINS

Alfred Watkins.

Nel 1921 Alfred Watkins, un ricco commerciante inglese di birra, mentre stava recandosi a cavallo verso la regione del Herefordshire, sua terra natia, ebbe un'improvvisa rivelazione: "La barriera del tempo si sciolse e vidi tesa su tutto il paese una rete di linee che collegavano i luoghi sacri con i siti dell'antichità. Tumuli, vecchie pietre, croci e vecchi crocevia, chiese erette nei luoghi di culto precristiani, alberi leggendari, fossi e pozzi sacri erano disposti secondo precisi allineamenti".

Watkins chiamò questi schemi preistorici con il termine "Lay" o "Antichi sentieri in linea retta", pubblicati poi nel suo volume "The Old Straight Track" nel 1925.


Ley Lines a Stonehenge.

  DOLMEN E MENHIR

I monumenti fin qui descritti, vengono classificati in due categorie: i Dolmen e i Menhir.

 

  COSA SONO I DOLMEN

I dolmen di Luras.

I Dolmen sono rozze costruzioni di grandi pietre poste una sopra l'altra, come castelli di carte e tavolta semisepolte sotto cumuli di terra.

Tali monumenti variano molto in grandezza: da piccoli e semplici ripari con tre lastroni laterali ed una pietra di copertura, a costruzioni ricoperte da imponenti volte comprendenti un gran numero di pietre, come il Dolmen di Bagneux.

Dolmen di Bagneux.

Lungo 18 metri e largo 6 metri, questo monumento è composto di 13 lastroni verticali e 4 pietre di copertura, di cui la più grande pesa circa 86 tonnellate, cosa che fece pensare ad un Ammiraglio inglese che, occorressero almeno 3.000 uomini per sollevare e mettere in posizione una pietra di tale grandezza.

A quanto sembra, la maggior parte dei dolmen fungeva da tomba comune, così come i tumuli sparsi nella campagna inglese servivamo da cimiteri tribali o familiari, per il popolo neolitico di Windmill Hill.

In un solo dolmen sono stati trovati ben 300 scheletri ammucchiati, mentre in Danimarca ne fu trovata una così piena che dava l'impressione di essere stata stipata fino all'orlo e che poi la pietra di copertura fosse stata premuta sopra, come il coperchio di una valigia troppo piena.

 

Dolmen di Poulnabrone.

Non tutti i dolmen però contengono resti umani ed alcuni studiosi hanno ipotizzato che, molti ambienti interni fossero usati come templi per il culto dei morti e vi si svolgessero riti sacrificali ed atti di cannibalismo.

Probabilmente, l'uomo preistorico credeva che lo spirito risiedesse nella testa, di conseguenza le fratture cerimoniali del cranio potrebbero essere state eseguite in segno di venerazione per liberare lo spirito del defunto.

  

COSA SONO I MENHIR  

Menhir di Mitchell’s Fold in Inghilterra.

Il Menhir è costituito da una sola pietra verticale di grandi dimensioni e probabilmente, serviva come Totem del ciclo vitale.

Alcuni sorgono totalmente isolati, altri giacciono frantumati al suolo come il Grand Menhir Brisé di Locmariaquer, con un imponente masso di 340 tonnellate che avrebbe raggiunto l'altezza di 18 metri, distrutto forse da un terremoto o caduto durante la sua collocazione.

 

Grand Menhir Brisé di Locmariaquer.

Più spesso i menhir sono raggruppati in cerchi od anelli, come a Stonehenge o Avebury ed in altre parti dell'inghilterra. 

Questi anelli concentrici hanno sollecitato l'immaginazione della gente per secoli, tanto che nel Medioevo si attribuiva a queste pietre un potere malefico o taumaturgico a seconda dei casi.

Streghe, (LEGGI IL MIO POST SULLA STREGONERIA), che si radunavano intorno ad esse per praticare la magia nera e giovani donne sterili che scivolavano sulle pietre, talvota spalmate di miele o olio, con le natiche nude per propiziare la fertilità.

La chiesa, per reagire energicamente contro la sopravvivenza di tali costumi pagani, iniziò una campagna per demitizzare i menhir, strappandoli dal suolo e collocandoli nelle murature delle chiese o costruendo attorno ad essi edifici ecclesiastici.

Nel XVIII secolo, ad esempio, ad Avebury la distruzione fu affidata ad un contadino chiamato Robinson Ammazzapietre.

William Stukeley.

William Stukeley, fu testimone di queste spedizioni punitive e, nonostante fosse contrario a questo scempio, ne contribuì a diffonderne il mito.

Nel 1740 scoprì il primo indizio, quando notò che l'asse della struttura era esattamente orientato a nordest, dove il Sole sorge al sostizio d'estate, il 21 giugno, il giorno più lungo dell'anno, spiegando, quindi,  come mai degli antichi agricoltori si diedero tanto da fare per erigere questi anelli di pietra.

L'ecclesiastico scrisse che i cerchi di pietra erano stati eretti dai Druidi,  i sommi sacerdoti che popolarono Inghilterra ed Europa, prima dell'avvento del Cristianesimo.

 

ASTROARCHEOLOGIA DI ALEXANDER THOM


All'inizio degli anni '30, il professor Alexander Thom intraprese delle indagini sui megaliti d'Inghilterra.


Alexander Thom.




In un arco di circa 40 anni, studiò più di 600 cerchi di pietre ed allineamenti in tutta l'Inghilterra ed Europa occidentale, volendo dimostrare come fossero tutti collocati in modo da facilitare lo studio del Sole, della Luna e delle Stelle.

Scoprì che un tipico menhir formava una specie di mirino di pietra il quale, allineato con rilievi naturali all'orizzonte, puntava verso una particolare configurazione celeste.

Nei tumuli di oltre 3.000 pietre a Carnac, Thom individuò allineamenti che parevano formare una sorta di grafico, sul quale gli astronomi preistorici potrebbero aver rivelato la posizione di corpi celesti.

Scoprì, inoltre, l'unità di misura usata dagli ingegneri megalitici, che ribattezzò "Iarda Megalitica", di circa 0,816 metri e la forma di alcuni anelli di pietre, indicavano che i costruttori conoscevano bene i rudimenti della geometria.

I lavori di Thom, Hawkins ed altri, hanno posto le fondamenta per una nuova scienza, chiamata "Astroarcheologia", che esplora le conoscenze astronomiche di antiche popolazioni.

CAVALLO DI UFFINGTON

Il misterioso cavallo bianco di Uffington, lungo pià di 112 metri, era visibile nella campagna inglese fin dall'inizio della nostra era. Fu ottenuto asportando la terra per mettere a nudo lo strato di gesso sottostante.

Altre popolazioni neolitiche realizzarono, su una collina inglese, un cavallo bianco lungo più di 112 metri, chiamato Cavallo di Uffington o Cavallo Bianco di Uffington.

Scavando ed asportando la terra, si mise a nudo lo strato di gesso sottostante, rendendo visibile dall'alto quest'opera gigantesca.

Realizzato tra l'Età del Bronzo, potrebbe avere un significato magico e religioso, addirittura secondo alcune leggende, sarebbe l'impronta lasciata dal Drago ucciso da San Giorgio, oppure la rappresentazione simbolica dei cavalli utilizzati in quel periodo. 

TUMULI NORDAMERICANI

  TUMULI DI ADENA TUMULI DI HOPEWELL E TUMULI DEL MISSISSIPPI

 

CULTURA ADENA

Tumuli di Adena.

Nell'Ohio meridionale si insediò la civiltà degli Adena, contraddistinta dal tema della morte.

 

CULTURA HOPEWELL

Tumuli di Hopewell.

 

Circa 200 anni dopo la nascita di Cristo, nell'Illinois nacque la civiltà degli Hopewell, che si diffuse rapidamente e soppiantò quella Adena.

Portarono l'ossessione della morte agli estremi e, come gli antichi Egizi, seppellivano i loro morti attorniati da oggetti preziosi, come rame, mica e oro.

Gli Hopewell crearono tumuli più grandi di quelli degli Adena, alcuni dei quali utilizzati come centri per riti religiosi.

 

CULTURA DEL MISSISSIPPI 

Piramide tronca del Mississippi.


Una società successiva, quella del Mississippi, conquistò il dominio della parte meridionale degli Stati Uniti, all'incirca nel 700 d.C., edificando tumuli monumentali, la cui foggia a forma di piramide tronca fa pensare ad un forte influsso da parte degli Olmechi, (LEGGI QUI IL MIO POST IN PROPOSITO).

Come gli Olmechi, i Mississippiani erano affascinati dal Sole, dal fuoco e dai sacrifici umani.

Una delle basi principali di questa civiltà, si trovava a Cahokia nell'Illinois, dove sorgono centinaia di tumuli, il più grande dei quali copriva circa 64.000 metri quadrati e superava i 30 metri di altezza, fungendo probabilmente da tempio per cerimonie religiose.

Gli archeologi scoprirono un cerchio di circa 140 metri di diametro fornito di fori, attraverso i quali venivano infissi pali di legno come punti fissi di un osservatorio.

Nei secoli XVII e XVIII, quando giunsero gli esploratori bianchi, la maggior parte delle tracce della civiltà del Mississippi era già scomparsa, come del resto il declino delle due culture, quella degli Adena e degli Hopewell.

 

BIG HORN MEDICINE WHEEL

Il tumulo chiamato Big Horn Medicine Wheel o Ruota Magica di Big Horn.

Nel Wyoming sulla cima del monte Big Horn, sorge un tumulo chiamato "Big Horn Medicine Wheel" oppure "Ruota Magica di Big Horn", una ruota litica sepolcrale o cerimoniale.

Attribuita a varie popolazione dell'Ovest, dai Crow ai Cheyenne, dagli Shoshoni agli Arapaho, la ruota rappresenta un irregolare tracciato circolare, in semplici sassi di circa 25 metri di diametro.

Intorno al perimetro vi sono 6 monticelli di pietre, collocati ad intervalli regolari, mentre 28 raggi si dipartono dal centro verso il perimetro.

Sedondo alcuni studiosi potrebbe essere una mappa astronomica e/o astrologica, una rappresentazione simbolica della vita o dei cicli dell'universo.

Il termine medicina per gli indiani ha un'accezione diversa, ovvero il potere che si assorbe dalla conoscenza dell'universo, rappresentando nel cerchio le varie fasi per arrivare a questa conoscenza.

 

GREAT SERPENT MOUND

Il Grande Serpente dell'Ohio.


Nell'Ohio meridionale è possibile vedere l'effige chiamata Great Serpent Mound o semplicemente Serpent Mound o Grande Serpente dell'Ohio.

Larga circa 6 metri ed alta 1 metro e mezzo, questo grande serpente si snoda per quasi 400 metri, attraverso una zona boscosa dell'Ohio.

Le sue fauci sono aperte come per afferrare un altro tumulo di forma conica, che sta forse a rappresentare un uomo od una rana.

Le origini del Grande Serpente sembrano collegarlo alla cultura Adena, vista la vicinanza ad un tumulo sepolcrale di questa civiltà.

Un pastore battista dell'Ohio, avanzò l'ipotesi che sia stato Dio stesso a creare il tumulo per ricordare il luogo dove avvenne la tentazione di Adamo ed Eva, mentre un ricercatore propose la rappresentazione dell'Orsa Minore.




lunedì 20 dicembre 2021

LINEE DI NAZCA FOTO DI MARILYN BRIDGES

 

FOTO DELLE LINEE DI NAZCA IN PERU'

 

NAZCA INCISIONI PER GLI DEI

FOTOGRAFIE LINEE DI NAZCA MARILYN BRIDGES 

 

 

Marilyn Bridges posa in questa foto prima di sorvolare le linee di Nazca.

 

Quando nel 1903 sorvolarono, con loro piccolo biplano, le sabbie di Kitty Hawk nella Carolina del Nord, i fratelli Wright aprirono la strada non solo dei cieli, ma anche della Terra.

I primi aviatori scoprirono che, il volo, conferiva ad un mondo familiare, forme e caratteristiche misteriose.

Con i progressi dell'aviazione, negli anno Venti e Trenta del Secolo scorso, i piloti che perlustravano le vie del cielo Peruviano o il Sudovest Americano o le ondulate colline dell'Inghilterra, cominciarono a vedere prodigi.

Gigantesche opere d'arte, immense figure geometriche, uomini-gufo, enormi cavalli al galoppo, si stagliavano nel paesaggio con sorprendente chiarezza.

Alcune figure sembravano fissare, quasi imploranti il cielo, come fossero alla ricerca degli occhi degli Dei.

Probabilmente non sapremo mai perchè e per chi, gli abitanti dell'altopiano peruviano o delle colline Inglesi crearono queste figure, ma grazie alla magia della fotografia aerea, ora possiamo ammirarle dall'alto come forse dovevano essere viste.

La fotografa Americana Marilyn Bridges era maestra di quest'arte e dopo aver fotografato le linee nasca in Perù alla fine degli anni 70, continuò a riprendere dal cielo molte delle piu famose incisioni.

La sua tecnica era rischiosa: volando a soli 60 metri dal suolo con le ali dell'aereo inclinate di 55°, per una migliore prospettiva, spesso il suo aeroplano si trovò ad una velocità così bassa da rischiare lo stallo.

La Bridges preferiva lavorare alla luce dell'alba o del tardo pomeriggio ed usava pellicole in bianco e nero per far risaltare meglio il contrasto tra natura ed arte.


Colibrì Linee di Nazca di Marilyn Bridges: è una delle 18 immagini di uccelli incise sull'altopiano Peruviano con un becco di 36 metri che si prolunga in una linea che segna l'alba del solstizio d'inverno, simboleggiando i cambi di stagione.


Trapezoide linee di Nazca di Marilyn Bridges: copre in parte un uccello di 90 metri ed un fiore. Nella pianura Nasca spesso delle figure geometriche sono sovrapposte ad immagini di animali.


Uomo Gufo linee di Nazca di Marilyn Bridges: sorveglia le altre figure nasca e potrebbe contenere un messaggio, visto che con il braccio indica il cielo e con l'altro la Terra.


Gemelli di Fort Mojave linee di Nazca di Marilyn Bridges: vecchi di 500 anni erano forse un avvertimento agli intrusi.


Gigante di Blythe linee di Nazca di Marilyn Bridges: secondo alcune leggende indiane rappresenta un divoratore di bambini, mentre l'animale che gli fa compagnia potrebbe essere un puma vendicatore.


Cavallo di Uffington linee di Nazca di Marilyn Bridges: lungo 111 metri galoppa sul fianco della collina nei pressi di Swindon, nell'Inghilterra sudoccidentale e risale al 100 a.C..


Gigante di Cerne linee di Nazca di Marilyn Bridges: una palizzata protegge il Gigante di Cerne ed il suo recinto, nel quale per secoli si svolsero riti di calendimaggio.





lunedì 4 maggio 2020

LINEE DI NAZCA





IL MISTERO DELLE LINEE DI NAZCA





Linee di nazca.





Sulla costa meridionale del Peru' nel deserto di Nazca, in un'area lunga 50 chilometri e larga 15, si possono ammirare dall'alto  disegni, linee rette, schemi geometrici ed immense raffigurazioni, che furono realizzate scapellando via le pietruzze nere che ricoprivano il suolo, per scoprire lo strato sottostante di terra bianco-giallastra.

 


 

Furono scoperte solo poco tempo prima della Seconda Guerra Mondiale, dai ricognitori che sorvolarono la zona, create forse dagli Amerindiani Nazca, una cultura preinca che usava adornare le proprie ceramiche con analoghi motivi.

 

La matematica tedesca Maria Reiche che, studiò per 40 anni questi segni, riteneva che le linee avessero un significato astronomico, visto che un certo numero di linee sembrava puntare la direzione del Sole nascente o del tramonto nei giorni cruciali dell'anno, come il solstizio d'estate.

 

 

Maria Reiche.

 

 

In questo caso, le centinaia di cumuli di pietra, trovate dalla Reiche accanto alle linee, avrebbero potuto fungere da dispositivo di calcolo per segnare i giorni dell'anno.

Anni dopo, l'astronomo Gerald Hawkins, (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO), che fece calcoli sugli allineamenti di Stonehenge, intraprese una ricognizione fotografica esauriente delle linee di Nazca, non ottenendo però una prova decisiva sul significato astronomico delle figure.

 

 
Gerald Hawkins.

 

 

Alla fine degli anni '70, la fotografa Americana Marilyn Bridges, (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO), volando a bassa quota sul deserto, riuscì a fotografare le strane figure che oggi conosciamo.


Le figure di piante ed animali sono accuratamente proporzionate e le linee rette sfrecciano per molti chilometri sopra le colline ed attraverso le gole.

 

 

Marilyn Bridges.

 


Per quanto i Nazca possano aver raggiunto una tale precisione, prendendo come punti di riferimento le cime delle colline circostanti e servendosi di paletti di legno, sono state avanzate alcune teorie affascinanti.


Una di queste vuole che siano stati visitatori extraterrestri a suggerire agli Amerindiani, l'idea di tracciare tali linee, (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO).


Secondo questa teoria, formulata da Erich von Däniken, i primi solchi potrebbero essere stati prodotti dall'atterraggio di un veivolo extraterrestre, probabilmente ammortizzato da un cuscino di aria compressa, che fece volare via al suo passaggio i sassi e la sabbia, (LEGGI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO).

 

 

Erich von Däniken.

 


Di conseguenza, ne conseguì che gli Indiani videro 2 schemi: il solco di atterraggio e quello di decollo e, per onorare gli "Dei di Fuoco" venuti dal cielo, iniziarono a tracciare loro stessi dei lunghi solchi analoghi.


Un'altra teoria, sostenuta da Bill Spohrer, presuppone che i Nazca fossero capaci di dirigere dall'alto i loro lavori, librandosi in aria a bordo di palloni di aria calda.


Spohrer era perfettamente consapevole che il primo volo in pallone avvenne nel 1709 a Lisbona, ma fondava la sua teoria su 4 indizi:


  • 1) La rappresentazione frequente sulle antiche ceramiche Nazca, di motivi somiglianti a palloni o aquiloni, che volavano alti nei cieli;

 

  • 2) La finezza eccezionale dei tessuti Nazca, scoperti nelle tombe vicine alle linee. Questa stoffa dimostrò di essere più fittamente intessuta di quella usata per confezionare i paracadute e più sottile del materiale sintetico utilizzato i palloni d'aria.

     

  • 3) La pratica religiosa di lanciare piccoli palloni d'aria calda alla fine delle feste religiose ed una leggenda narrava di un giovane inca sopra le linee nemiche, in eroici voli di ricognizione.


  • 4) Le grandi formazioni circolari di pietre annerite all'estremità delle linee di Nazca, che potevano essere stati prodotti da fuochi accesi per riscaldare l'aria prima del lancio di grandi palloni.


Nel 1975, Spohrer con alcuni colleghi, costruì un pallone, battezzato Condor I, servendosi esclusivamenti di materiali ritenuti disponibili ai tempi dei Nazca.


Librandosi in aria sul deserto di Nazca, con a bordo due piloti accovacciati, dimostrò che le linee potevano essere state dirette dall'alto, non riuscendo però a spiegare il significato di quelle linee.




TUTTE LE FIGURE DELLE LINEE DI NAZCA

 


L'AIRONE O ALCATRAZ DI NAZCA


Airone di Nazca.


L'ALBERO E LE MANI DI NAZCA


L'albero e le mani di Nazca.


LE ALI O CONCHIGLIE DI NAZCA

 

Le ali o conchiglie di Nazca.


L'IGUANA DI NAZCA


L'iguana di Nazca.


IL CANE DI NAZCA


Il cane di Nazca.


IL COLIBRI' DI NAZCA


Il colibrì di Nazca.


IL CONDOR DI NAZCA


Il condor di Nzaca.


LA BALENA DI NAZCA


La balena di Nazca.


L'ASTRONAUTA DI NAZCA


L'astronauta di Nazca.


LA SCIMMIA DI NAZCA


La scimmia di nazca.


IL FIORE DI NAZCA


Il fiore di Nazca.


IL RAGNO DI NAZCA


Il ragno di Nazca.


IL PAPPAGALLO DI NAZCA


Il pappagallo di Nazca.



LA LUCERTOLA DI NAZCA


La lucertola di Nazca.



LA SPIRALE DI NAZCA


La spirale di Nazca.


L'ORSO DI NAZCA


L'orso di Nazca.


  FIGURE UMANE DI NAZCA


Le figure umane di Nazca.


IL GEROGLIFO UMANOIDE DI NAZCA


Il geroglifo umanoide di Nazca.


IL SERPENTE A DUE TESTE DI NAZCA


Il serpente a due teste di Nazca.



IL PESCE DI NAZCA


Il pesce di Nazca.


  L'ORCA MITOLOGICA DI NAZCA


Orca mitologica di Nazca.


GLI UCCELLI DI NAZCA


Uccelli di Nazca.


LA FAMIGLIA DI NAZCA


La famiglia di Nazca.




L'UMANOIDE DI NAZCA


Umanoide di Nazca.


UMANOIDI E ANIMALI DI NAZCA




Umanoidi e animali di Nazca.


CANDELABRO DELLE ANDE DI NAZCA




Il candelabro delle Ande.




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