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martedì 28 marzo 2023

MARY ROGERS

LA MISTERIOSA MORTE DELLA SIGARAIA MARY ROGERS



La sigaraia Mary Rogers.


Mary Cecilia Rogers, era nata a New York nel 1820 e la madre, rimasta vedova quando la bambina aveva solo cinque anni, sbarcava il lunario gestendo camere in affitto in Nassau Street.


Crescendo era diventata una gran bella ragazza, slanciata e dai capelli corvini e le sue avvenenze, avevano attirato l'attenzione di un negoziante, John Anderson, che mandava avanti un negozio di sigari a Brodway, il quale le chiese di diventare la sua commessa.


Tenuto conto che, a quei tempi, il negozio era frequentato da soli uomini, la proposta trovò il rifiuto della madre, anche se l'entusiasmo della ragazza, prevalse sulla decisione della madre.

John Anderson datore di lavoro di Mary Rogers e suo presunto amante.


Mary iniziò a lavorare e questo attrasse nuovi clienti ma, nel gennaio del 1841, non si presentò e sparì nel nulla.


La polizia si attivò e la notizia apparve sui giornali e sei giorni dopo, Mary riapparve malata, dicendo di essere stata in visita a parenti lontani.

Ma le voci di popolo dicevano che la ragazza era stata vista, durante la sua assenza, in compagnia di un ufficiale di Marina, e subito dopo scomparve definivamente.

Un mese dopo, la madre seppe del fidanzamento della figlia con un uomo, chiamato Daniel Payne ed il 25 luglio del 1841, alle 10 di mattina, Mary bussò alla porta del fidanzato per annunciargli che stava recandosi presso una zia in Bleecker Street.


Payne le rispose che sarebbe passato a prenderla verso sera, cosa che non fece a causa di un terribile temporale.


Mary Rogers.

 

Passò il giorno dopo dalla zia, una certa signora Downing, ma questa gli disse che la ragazza non era passata per farle visita.


Due giorni dopo, tre pescatori su una barca avevano rinvenuto il cadavere di una donna, nelle acque di Castle Point, a Hoboken.


Due pescatori trovano il cadavere di Mary Rogers nelle acque di Castle Point.


Il corpo fu identificato come quello di Mary Rogers, orribilmente mutilato e seviziato, con un pezzetto di pizzo dei suoi vestiti, conficcato in gola.


L'autopsia confermò la violenza sessuale ed il suo ragazzo, Payne, si rifiutò di riconoscere il corpo, e dopo essere stato interrogato dalla polizia, fu rilasciato.


Passata una settimana dai fatti, il coroner ricevette una lettera anonima, nella quale veniva descritto che Mary, la domenica pomeriggio, era scesa da un'imbarcazione in compagnia di sei loschi figuri, con i quali si era inoltrata nei boschi, ridendo e scherzando ad alta voce.


Mary Rogers in compagnia di due uomini.


Subito dopo, al porto, attraccò una barca, da cui erano scesi tre gentiluomini, i quali chiesero a due pescatori se avessero notato una ragazza in compagnia di sei persone.


Uno dei pescatori, confermò l'episodio sottolineando l'allegria della ragazza.


Anche un cocchiere, di nome Adams, disse di aver visto Mary arrivare allo scalo di hoboken, in compagnia di un uomo vestito elegantemente, e di averli visti recarsi presso la locanda "Nick Mullen's".


La signora Loss, proprietaria della locanda, disse alla polizia che la coppia, dopo essersi riposata e rinfrescata, si era recata nei boschi ed aveva udito delle urla provenire da li.


Il 25 settembre, due mesi dopo l'omicidio, alcuni ragazzi stavano giocando nel bosco, quando trovarono il corpetto di Mary, assieme ad un biglietto, una sciarpa di seta, un parasole ed un fazzoletto con le iniziali "M.R.".


Poco tempo dopo, il fidanzato di Mary, Daniel Payne, si suicidò in quel posto.


Joseph Morse, un giocatore d'azzardo che viveva in Nassau Street, venne arrestato per l'omicidio, in quanto era stato visto la sera della scomparsa di Mary, in sua compagnia.


Fatti gli opportuni accertamenti, Morse fu rilasciato, in quanto aveva un alibi di ferro, per aver trascorso la serata a New York, in compagnia di un'altra donna.


Nel 1842 usciva, in tre puntate, il racconto di Edgar Allan Poe, intitolato "Il Mistero di Marie Roget", nel quale lo scrittore immagina che Mary, sia stata uccisa da un singolo individuo e non da una banda, al solo scopo della violenza sessuale.


 

Edgar Allan Poe nel suo libro Il Mistero di Marie Roget scrisse la storia di Mary Roget.

 

Successivamente, Poe, venuto a sapere dell'ipotesi della morte della ragazza a causa di un aborto, aveva rivisto la sua storia, modificandola in parte.


Dai segni di lotta, rintracciati nel bosco, e dalle tumefazioni del viso, dedusse che la ragazza venne uccisa da un uomo solo e che fosse stata trasportata da quest'ultimo, assecondando la teoria del gruppo.

I giornalisti Graham Fuller e Ian Knight, suggerirono l'ipotesi che lo stesso Poe potesse essere l'assassino, in quanto Mary era stata notata in compagnia di un uomo elegante, alto e di carnagione scura.


Graham E. Fuller.


Poe, elegante ed olivastro, non era alto come descritto, e forse, sempre a detta dei due giornalisti, l'aveva uccisa in preda ad un raptus, visto che nel 1841, la moglie stava morendo di tisi e Poe si trovava in uno stato psichico instabile.


Poe, scriverà in seguito: "Divenni folle, con lunghi intervalli di orribile normalità. In quei momenti di vuoto bevevo soltanto, solo Dio sa quanto".


Ma Poe fu sempre descritto come una persona non capace di un omicidio e tutte le prove sembravano scagionarlo dall'accusa.


Ian Knight.


Il Signor Anderson, datore di lavoro di Mary, fu per lungo tempo sospettato dalla polizia dell'omicidio, anche se alla fine fu scagionato dalle accuse, ma dieci anni dopo la sua morte, si venne a sapere che lo stesso era diventato ricchissimo e si era trasferito a Parigi.


La figlia del defunto Anderson, Laura Appleton, aveva contestato l'eredità del padre, ed il suo avvocato, Samuel Copp Worthen, era riuscito a recuperare una copia degli atti del processo di New York.


 

 

Il corpo senza vita di Mary Rogers.

  

Si era così venuto a sapere, che nei lunghi interrogatori della polizia, Anderson aveva sostenuto le spese per l'aborto di Mary Rogers, e che lui non aveva nulla a che fare con quella faccenda e questo spiegherebbe dell'assenza di Mary ed il suo aspetto stanco e malato.


Quindi Mary aveva abortito e sei mesi dopo lo aveva rifatto, chiedendo aiuto economico al suo datore di lavoro, il signor Anderson e la signora Loss, la locandiera, in punto di morte aveva confidato che Mary fosse morta a causa dell'emoraggia dovuta all'aborto, storia mai confermata.


Mary, dunque, era morta durante l'aborto ed il corpo era stato gettato nel fiume, per coprire l'illecito ed i protagonisti della storia e che forse, il padre del secondo nascituro, fosse Daniel Payne, e Mary, non avendo intenzione di sposarlo, aveva mantenuto la relazione con il suo amante, il signor Anderson.


Anche la lettera anonima, fu dichiarata un falso, forse scritta dalla signora Loss o da uno dei suoi amici, visto che la località di spedizione della missiva era Hoboken e convincere i due suoi amici, spacciatisi per pescatori, a testimoniare di averla vista nel bosco assieme ai sei loschi figuri, ai tre uomini scesi dalla barca.


Altre cose strane furono il ritrovamento del corpetto di Mary nel bosco, guarda caso proprio dalla figlia della signora Loss, ed il fatto che sulla presunta violenza sessuale, non ci fosse un referto medico a proposito, visto che il corpo era stato trovato quando era già in avanzata fase di decomposizione.


L'unica cosa certa, quindi, è che la signora Loss abbia ammesso che Mary, sia morta in una delle stanze della sua locanda, a seguito delle emorragie derivate dall'aborto e che poi il suo cadavere fu trascinato fino al fiume ed abbandonato li.







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