CODICI E TESTI MAI DECIFRATI
DISCO DI FESTO
|
Disco di Festo proveniente da Creta |
Scoperto nel 1903, rappresenta la testimonianza più importante tra le
inscrizioni geroglifiche provenienti da Creta.
Entrambi i lati del disco
sono decorati da geroglifici disposti a spirale, incisi nell’argilla
ancora fresca. Sono stati catalogati 45 simboli grafici alcuni dei quali
sono stati identificati come appartenenti al periodo Protopalaziale
della civiltà minoica (2000-1700 a.C.), (CLICCA QUI PER IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO).
LINEAR A E LINEAR B
|
Linear A di Creta |
Si tratta di una delle due testimonianze di scrittura
lineare rinvenute a Creta.
Il suo gemello Linear B è stato decifrato
nel 1952 da Michael Ventris ed era in sostanza una sorta di grammatica
della prima forma di greco, conosciuta come miceneo.
Alcuni simboli
grafici sono presenti in entrambe le iscrizioni e Linear A è stato
parzialmente compreso, ma restano delle lacune nell’interpretazione
dello scritto: infatti combinando le sillabe di Linear A e quelle di B
si ottengono parole che non appartengono a nessuna delle lingue
conosciute all’uomo.
KRYPTOS
|
Kryptos davanti la sede della CIA |
E' una scultura che fa bella mostra di sè sul lato nord-ovest del
cortile della nuova sede della CIA a Langley (Virginia) dal 1990.
Il suo
autore (l’artista statunitense Jim Sanborn), adoperando principalmente
del granito rosso, ha creato un testo scritto con i 26 caratteri
dell’alfabeto latino-americano con l’aggiunta del punto interrogativo.
Il testo contiene quattro messaggi distinti, ognuno codificato con un
cifrario differente e i caratteri totali sono 1.738.
CIFRARIO DELLE SETTE BARRE D'ORO CINESI
Sette lingotti d’oro, risalenti al 1933, sui quali sono incise figure,
ideogrammi cinesi, un linguaggio sconosciuto e crittogrammi in lettere
latine.
|
Cifrario Sette Barre Cinesi
|
La tesi dominante è che fossero state rilasciate da una banca
americana a un certo generale Wang di Shangai come certificazione di un
deposito da 300 milioni dollari che è ancora oggetto di contesa.
Chi
svelerà il significato delle sette barre d’oro potrebbe mettere fine
alla disputa.
CIFRARIO DI BEALE
|
Cifrario di Beale ancora oggi non decifrato |
Tre messaggi numerici cifrati che sono una vera e propria mappa del
tesoro.
Grazie alla loro soluzione si potrebbe ritrovare il tesoro di
Thomas Jefferson Beale che nel 1822 consegnò a un amico il cifrario, con
l’impegno di leggerli solo se non fosse tornato dal viaggio che stava
per intraprendere.
Il tesoro (due vagoni pieni di tonnellate di oro,
argento e pietre preziose) sarebbe sepolto nella Contea di Bedford, in
Virginia.
Degli enigmi, basati su tre libri, il secondo è stato svelato
(la chiave era la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti):
indica i pesi rispettivi delle materie preziose sepolte, dà generiche
indicazioni sulla loro posizione e soprattutto sottolinea che è il primo
messaggio quello che contiene le esatte coordinate che conducono al
tesoro.
MANOSCRITTO DI VOYNICH
|
Una delle pagine misteriose del Manoscritto di Voynich |
Noto anche come il libro più misterioso del mondo, è un manoscritto di
232 pagine interamente redatto in una lingua che non appartiene a
nessuno dei ceppi conosciuti, (CLICCA QUI PER LEGGERE IL MANOSCRITTO DI VOYNICH).
Al suo interno trovano posto illustrazioni
di piante sconosciute, ricette di erboristeria, diagrammi astrologici e
piccole figure umane.
Il volume, datato tra il Quindicesimo e il
Sedicesimo secolo, ha subito innumerevoli tentativi di decrittazzione,
ma a tutt’oggi il suo significato rimane oscuro.
CIFRARIO DI DORABELLA
|
Lettera cifrata chiamarta Cifrario di Dorabella |
E' una lettera cifrata scritta dal compositore inglese Edward Elgar alla
Signorina Dora Penny nel 1897, che non fu mai in grado di decifrarne il
significato.
Consiste di 87 caratteri scritti su tre linee di testo ed è
apparentemente basato su un alfabeto di 24 simboli che ricordano
vagamente la scrittura araba.
Il contenuto della lettera non è mai stato
interpretato.
CIFRARIO DI CHAO
Un metodo inventato nel 1918 da John F.Byrne che per quarant’anni tentò
di convincere le intelligence americane ad adottarlo.
Byrne, che ha
spiegato il funzionamento del suo metodo nell’autobiografia Silent
Years, arrivò al punto di mettere a disposizione una ricompensa per chi
fosse riuscito a capire il suo codice ma nessuno ha mai incassato il
premio.
Esistono solo tre persone al mondo in gardo di usare il sistema
ideato da Byrne: suo figlio John e due editori del giornale Cryptologia
ai quali lo ha spiegato nel 1990.
CIFRARIO D'AGAPEYEFF
|
Cifrario d'Agapeyeff |
A tutt’oggi irrisolto, apparve nella prima edizione del 1939 di Codes
and Ciphers, un semplice libretto sulla crittografia pubblicato dal
cartografo inglese di origini russe Alexander D’Agapeyeff.
Iniziato come
sfida di decifratura lanciata ai lettori è diventato un cifrario
irrisolvibile poiché l’autore fece uno sbaglio durante l’operazione di
cifratura e tutti i tentativi di ricostruire il testo originale
fallirono.
Lo stesso D’Agapeyeff lo tolse dalle successive ristampe del
libro perché incapace di ricordarsi come aveva ottenuto quel testo
cifrato.
TAMAN SHUD O MISTERO DELL'UOMO DI SOMERTON
|
Il cadavere dell'uomo ritovato assieme al codice
|
E' conosciuto anche come il Mistero dell’Uomo di Somerton.
Nel primo
giorno di dicembre del 1948 venne ritrovato a Somerton Beach nella zona
di Adelaide (Australia) il cadavere di un uomo che indossava un maglione
e un cappotto nonostante fosse estate.
Le indagini per
l’identificazione dell’uomo fecero ricorso all’esame delle impronte
digitali e delle arcate dentali ma non arrivarono ad alcuna conclusione.
L’ipotesi sulla causa di morte fu di avvelenamento poichè l’uomo
presentava una grave congestione emorragica a livello dello stomaco e di
altri organi interni ma durante l’autopsia non venne rilevata la
presenza di sostanze tossiche. A breve distanza dalla morte venne
ritrovata una valigia appartenuta all’uomo ritrovato cadavere sulla
spiaggia di Somerton.
All’interno del bagaglio, scoperto nel deposito
della stazione ferroviaria di Adelaide, venne rinvenuto un paio di
pantaloni nei quali, in una tasca segreta, fu trovato un piccolo
frammento di carta strappato da un libro sul quale erano stampate le
parole Taman Shud.
Il piccolo pezzo di carta venne confrontato con una
rara edizione di Rubayat di Omar Khayyám (il titolo che lo scrittore
inglese Edward Fitzgerald diede alle sue traduzioni di poemi persiani,
dei quali un migliaio erano opera di Omar Khayyám (1048–1131), un poeta,
astronomo e matematico persiano) che un uomo trovò abbandonata
all’interno della propria auto la notte del 30 novembre, a poche ore dal
ritrovamento del corpo dello sconosciuto.
Il frammento risultò essere
stato asportato proprio da quel volume, sul retro del quale gli
investigatori scoprirono cinque righe di lettere maiuscole tracciate a
matita che si ipotizzò fossero la chiave di un codice ancora irrisolto.
La traduzione di Thaman Shud significa finito, concluso.