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martedì 30 agosto 2022

PHILIP: COME FABBRICARE UN FANTASMA


L'ESPERIMENTO DEL GRUPPO PHILIP DI TORONTO

Questo ritratto di "Philip", disegnato da un componente del gruppo di sperimentazione dopo molte discussioni, fu di grande aiuto per concentrare l'attenzione dei partecipanti ed evocare le apparizioni di questo personaggio fittizio


Gli spiritisti del secolo scorso attribuivano agli spiriti tutti quei misteriosi rumori, spostamenti di oggetti ed altre manifestazioni inspiegabili che accompagnavano le sedute spiritiche.

Ora, invece, alcuni parapsicologi sono propensi a credere che sia l'inconscio a determinare questi fenomeni e per poter studiare l'influsso potenziale della mente sugli oggetti inanimati, un gruppo di studiosi della Società per la Ricerca Psichica di Toronto, in Canada, fece un curioso esperimento.

All'inizio degli anni '70, gli otto componenti del gruppo, inventarono una figura fittizia del passato, e poi fecero in modo di indurre questo fantasma inventato a manifestarsi.

Nell'introduzione al saggio sull'epserimento, il dottor A.R.G. Owen, consigliere scientifico del gruppo e membro del Dipartimento di Medicina Preventiva e di Biostatistica dell'Univeristà di Toronto e ricercatore parapsichico specializzato in manifestazioni poltergeist, scrisse: "Era importantissimo per il nostro scopo che Philip fosse un personaggio totalmente fittizio. Non semplicemente un parto della fantasia, ma una costruzione chiaramente evidente ed artificiale, con una biografia piena di errori storici".


Secondo Iris Owen e Margaret Sparrow, coautrici del libro, il fantasma doveva essere qualcuno che non era mai esistito nella vita reale.


Uno dei membri del gruppo, Sue, madre di tre figli ed ex infermiera delle forze armate canadesi, ebbe il compito di architettare gli elemneti base della personalità di Philip.


Scrisse quindi la seguente sceneggiatura: "Philip era un aristocratico inglese che viveva nel '600 ai tempi di Oliver Cromwell. Era stato un sostenitore del Re ed era cattolico. Aveva sposato Dorothea, figlia di un signorotto dei dintorni, bella ma fredda. Un giorno, mentre Philip cavalcava ai confini dei suoi possedimenti e vide una bellissima ragazza dagli occhi neri e dai capelli corvini, di nome Margo ed all'istante se ne innamorò perdutamente".


"La portò segretamente a vivere nella casa del custode vicino alle scuderie di Diddington Manor, la sua casa di famiglia e per qualche tempo il nido d'amore rimase segreto ma, un giorno, Dorothea, insospettita, scoprì Margo e l'accuso di averle rubato il marito con la stregoneria. Al processo, Philip temeva troppo di perdere la sua reputazione ed i suoi possedimenti per ristabilire la verità e quindi Margo fu condannata al rogo. Philip dilaniato dal rimorso per non aver cercato di difendere la donna amata, continuò ad aggirarsi in preda alla disperazione sui bastioni di Diddington, finchè una mattina il suo corpo fu trovato ai piedi di quelle mura, dalle quali si era gettato in un impeto di rimorso e di dolore".


Sebbene esista un posto chiamato Diddington Hall nel Warwickshire, in Inghilterra, il castello che faceva da cornice alle vicende di Philip era totalmente inventato ed i ricercatori si assicurarono che la storia reale di Diddington non avesse alcun rapporto con quella di Philip.

 

Sebbene sia inventata la tragica vita di Philip a Diddington Manor, c'è un vero Diddington Hall in Inghilterra. Lo vediamo in questa foto scattata da un partecipante al progetto

 

Inoltre, era stata appositamente introdotta una contraddizione: Philip si sarebbe reincarnato varie volte, ma, stranamente, il suo fantasma avrebbe continuato a comparire sui merli di Diddington una volta ogni 100 anni.


I memnri del gruppo impararono a memoria di dati biografici di Philip e misero a punto altri particolari, studiando il periodo storico in cui si collocava la sua vita ed acquistarono anche delle fotografie dell'autentico castello di Diddington e della campagna circostante.


Cercarono poi di creare un'immagine collettiva di Philip descrivendo il suo aspetto, le sue preferenze in fatto di cibi ed in particolare i suoi sentimenti verso Dorothea e Margo, finchè ebbero creato un quadro completo che tutti erano pronti a sottoscrivere.


Per mesi, le cinque donne ed i tre uomini che componevano il gruppo, fecero del loro meglio per evocare lo spettro fittizio, mettendo un ritratto del fantasma al centro del loro cerchio e meditando sull'immagine.


Più tardi, imitando il modo in cui gli spiritisti vittoriani cercavano di creare un'atmosfera ricettiva, adottarono un atteggiamento più allegro e rilassato, tanto che la prima manifestazione fu un lieve colpo al tavolino che fu avvertito piuttosto che sentito e tutti notarono una vibrazione.

 

I membri del gruppo "Philip" si servivano di luci colorate e di candele, ma non sperimentavano mai nell'oscurità assoluta. Quando riuscirono a rilassarsi, si ebbe il primo fenomeno, una vibrazione del piano del tavolo

 

Successivamente venne una serie di colpi sul tavolino, come se qualcuno avesse bussato e sulle prime i partecipanti credettero di essere stati involontariamente la causa di questi colpi, ma quando il tavolinò iniziò a muoversi, spostandosi sul pavimento in modo irregolare e senza meta apparente, iniziarono a porsi delle domande.


Alla fine uno di loro chiese ad alta voce: "E se fosse Philip?".


Per tutta risposta vi fu un colpo molto forte ed il fantasma immaginario era finalmente arrivato.


Ponendo domande e stabilendo un colpo per il si e due colpi per il no, il gruppo fu presto in grado di avviare un dialogo, relativamente rapido, con l'entità apparentemente evocata.

Altra immagine del gruppo Philip riunito in una seduta

 

Una stanza della casa fu riservata a Philip ed il personaggio spettrale assunse rapidamente una personalità distinta con i propri gusti e le proprie opinioni molto ferme su alcuni argomenti ed incerte su altri.


Quando qualcuno gli chiese se sua moglie Dorothea si rifiutava di avere figli, lo spettro rispose con rumori graffianti ed uno dei partecipanti disse: "Può darsi che stia cercando di dirci che stiamo diventanto troppo invadenti e forse non vuole che parliamo di tutti questi particolari personali", e la risposta fu un fortissimo "si".


La Owen e la Sparrow osservarono nel loro libro che i colpi ed i movimenti del tavolo, sembravano in stretta relazione, se non fisicamente attivati, con la consapevolezza, con i pensieri, la volontà, gli umori e la capacità di concentrazione di ogni membro del gruppo.


Se il gruppo accettava la risposta ad una domanda, il colpo affermativo era veloce e forte, mentre quando alcuni membri erano in dubbio il colpo era più esitante, sotto la mano della persona che faceva la domanda.


Man mano che il gruppo diventava più disinvolto e mostrava di gradire sempre di più questi incontri, il fantasma cominciò a reagire come se fosse un altro membro della cerchia.


Lo si prendeva in giro e si scherzava con lui ma, quando qualcuno disse a Philip che se non rispondeva, lo avrebbero mandato via sostituendolo con un altro, i colpi cessarono e divenne difficile ristabilire il contatto.


Ciò nonostante i colpi ed i movimenti del tavolo continuarono al punto da imprigionare alcuni membri del gruppo in un angolo della stanza oppure che si precipitasse incontro ai ritardatari alla seduta.


In conclusione, si può dire che l'esperimento era riuscito al di là di qualsiasi aspettativa, anche se nessuno capiva in che modo e perché.


Come disse Iris Owen: "Comprendiamo bene ed abbiamo anche provato che non c'è nessun spirito dietro queste comunicazioni, i messaggi vengono dal subconscio del gruppo stesso, ma è la forza fisica che vorremmo conoscere meglio".

 







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