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CANALE YOTUBE DI MISTERI E PROFEZIE

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venerdì 30 settembre 2022

L'AUTOSTOPPISTA FANTASMA UNIONDALE

 FANTASMA UNIONDALE SUDAFRICA

autostoppista uniondale

Il Caporale dell'esercito Michel Giel Oberholzer e la sua fidanzata Maria Ria Charlotte Roux, nell'aprile del 1968 erano a bordo di un Maggiolino Volkswagen, e si stavano recando a Pretoria per andare a trovare i genitori di lei, per discutere dei preparativi del loro imminente matrimonio.

Giunti a 20 km. dalla città di Uniondale, mentre Ria dormiva, l'auto fù colpita da una violenta raffica di vento che la fece ribaltare dentro un fosso e la ragazza morì sul colpo, mentre Geil confuso fù soccorso e trasportato al più vicino ospedale, da un un automobilista di passaggio.

Nel 1973 Leonard Fraser e sua moglie Catharina, si trovavano sulla stessa strada dell'incidente, quando intorno a mezzanotte videro una figura femminile vestita di bianco, che era in piedi sul ciglio della strada, ed i due si fermarono per soccorrerla quando questa sparì all'improvviso.

Nel maggio del 1976, Anthony La Grange, stava percorrendo la strada Uniondale-Willowmore, quando incontrò una donna, vestita con cappotto scuro e pantaloni, che gli chiese un passaggio.

uniondale ghost

Anthony La Grange

Salita a bordo, dopo qualche chilometro udì un urlo e vide lo sportello posteriore aprirsi senza che ci fosse più la donna, mentre l'auto stava percorrendo la N9.

Terrorizzato si recò al commissariato locale, dove raccontò l'accaduto ed il sergente Cornelius Potgieter lo scortò fino a fuori città seguendolo con l'auto di servizio, quando circa 70 km. dopo, mentre le auto erano in movimento, la portiera posteriore dell'auto di La Grange, si spalancò e si richiuse da sola, come se qualcuno fosse sceso.

Il sergente, dopo l'accaduto, si ricordò di una ragazza morta su quella strada la N9, e chiese al collega Pat McDonald informazioni, poichè quest'ultimo era stato presente sulla scena dell'incidente di qualche anno fa su quella stessa strada.

Il collega raccontò che, intervenuto sul luogo, vide un Maggiolino sul ciglio della strada ed una ragazza sdraiata, di fianco ad un terrapieno, morta per le ferite riportate alla testa e descritta la ragazza, Potgieter si accorse che corrispondeva a quella vista da La Grange.

Per 2 anni il fantasma non fù più avvistato quando, nel gennaio del 1978 il caporale dell'esercito sudafricano, Dawie van Jaarsveld, stava attraversando con la sua moto, la città di Louterwater in Sud Africa, sulla strada Barrandas-Willowmore vicino a Uniondale, per andare a trovare la sua fidanzata.

uniondale ghost

Dawie Van Jaarsveld

Ad un certo punto vide, sul ciglio della strada, una donna che faceva l'autostop e Dawie si fermò per darle un passaggio.

La fece salire dietro di lui, dandole un casco, che aveva era legato alla moto, e delle cuffie per ascoltare la musica per tenerla sveglia durante il viaggio.

Alcune miglia dopo, Dawie ebbe la sensazione che il passeggero non ci fosse più, infatti si girò ed il posto era vuoto, mentre il casco era di nuovo legato alla moto.

A quel punto l'uomo, in stato confusionale, si fermò presso un caffè della Uniondale, dove successivamente arrivò l'investigatrice Cynthia Hind, la quale, notato lo spavento nel volto di Dawie, ebbe conferma del racconto da parte del barista e del proprietario della Louterwater Farm.

Affiancata dall'investigatore David Barritt, entrambi fecero vedere una foto di una ragazza a Dawie, che avevano avuto da una suora in un convento vicino alla Uniondale, il quale la identificò come la ragazza autostoppista, (vedi qui la storia della dama bianca) e la donna nella foto era Maria Charlotte Roux, detta Ria, che il 12 aprile del 1968, su quella stessa strada era morta a seguito di un incidente stradale, guidata dal suo fidanzato Michiel Giel Oberholzer.

Nel 1980 Andre Coetzee a bordo della sua moto stava percorrendo la N9, quando ad un certo punto avvertì delle mani intorno alla sua vita e guardando vide le dita di qualcuno che era seduto dietro di lui, quando preso dalla paura accelerò fino a 160 km/h e la presenza sparì all'istante.

Si fermò al bar di Jeanetta Meyer, la quale vide che Andre era terrorizzato e non riusciva a parlare dell'accaduto, tanto che la donna capì cosa era successo, visto che la storia di Ria era molto conosciuta nella zona, tanto che la storia di Coetzee fu pubblicata su un giornale americano.

Nel 1981 due coppie di sposi stavano percorrendo lo stesso tratto di strada, quando apparve la donna che fù invitata a salire in auto, finchè ad un certo punto la donna urlò di fare attenzione ad una curva, forse il luogo dell'incidente di quest'ultima, e sparì nel nulla davanti ai presenti.

Nel 1983, Danny De Kock con la moglie stavano percorrendo la stessa strada di notte, quando i due decisero di fermarsi a riposare in auto.

Ad un certo punto si alzò un forte vento e Danny, che stava dormendo con la moglie sul sedile posteriore, si precipitò al posto di guida, ma trovò una donna vestita di bianco seduta al volante.

Spaventato aprì lo sportello posteriore per far scendere la moglie, quando si accorse che sul sedile del guidatore non c'era più nessuno.

Si mise alla guida terrorizzato ma, 500 metri dopo, vide nuovamente la figura femminile al centro della strada che faceva cenno di rallentare, ma subito dopo sparì nel nulla.

Nel 1984 Geil, il fidanzato di Ria morì in un incidente stradale e da quel giorno di lei non vi furono più altre apparizioni, forse per il fatto che i due si fossero ricongiunti nell'Aldilà.

 





MAMMA SHIPTON - MADRE SHIPTON

PROFEZIE DELL'INDOVINA MADRE SHIPTON


indovina mamma shipton

Un'immagine dell'indovina Mamma Shipton.


"Le vetture andranno senza cavalli, i pensieri voleranno attorno alla terra in un batter d'occhio. Il ferro navigherà sull'acqua come una nave di legno. Molto oro sarà scoperto in una terra sconosciuta. Una casa di vetro verrà per passare in Inghilterra, ma ahimè!".

Queste profezie di ferrovie, telegrafo, navi di ferro, della febbre dell'oro in California, del Crystal Palace costruito a Londra nel 1851 furono fatte, da Mamma (Mother) Shipton nel XV° secolo e ripubblicate nel 1641.

Tutto questo pubblicato nel 1862 da Charles Hindley nella sua opera che poi risultò essere un falso e nella quale attribuiva queste ed altre predizioni a Mamma Shipton, l'indovina che ha sconcertato gli Inglesi per generazioni.

Richard Head, uno scrittore aveva raggiunto la celebrità, nel 1667, con il libro The English Rogue, nel quale pubblicò diverse profezie dell'indovina, assieme alla biografia e descrizione.

Quest'opera fu pubblicata circa 200 anni dopo la nascita della Shipton, nata tra il 1486 ed il 1488, ed in un passo Head ne descrive la nascita: 

"Con grandissimi occhi roteanti, ma acuti e selvaggi; un naso di lunghezza incredibile e sproporzionato, pieno di gobbe e svolte, adorno di strani pedicelli di vari colori, come rosso e blu mescolati, che come vapori di zolfo, emanavano tanta luminosità nel cuor della notte verso spaventati spettatori, che uno di essi confessò varie volte che la balia non avrebbe avuto bisogno di altra luce per assolvere alle sue funzioni".


Nel 1686 un altro scrittore, anonimo, pubblicò una strana e meravigliosa storia di Mamma Shipton che cambiava alcune date e le dava il nome di Ursula.

I presunti biografi dell'indovina non correvano alcun rischio pubblicandone le profezie, essi le facevano risalire a centinaia di anni prima, mentre al momento della pubblicazione, gli eventi annunciati erano già avvenuti.

Infatti, dopo che Sir Walter Raleigh ebbe portato dalle Americhe il tabacco e le patate, Hindley attribuì alla Shipton di aver detto a suo tempo:

"Oltre un mare tempestoso e selvaggio, un nobile veleggerà e non mancherà di trovare una nuova regione lontana dalla quale riporterà un'erba e una radice che converrà a tutti". 

Probabilmente la Shipton non è mai esistita però le sue predizioni sono riuscite a sopravvivere per molti secoli.






BAMBINA FANTASMA DI SPARTA' MESSINA

LA BAMBINA IN CAMICIA DA NOTTE CHE SI AGGIRA A SPARTA' QUANDO CALA IL BUIO

FANTASMA DI SPARTA

Foto scattata al fantasma della bambina di Spartà a Messina.

Bambina Fantasma Messina - Bambina Spartà

A Sparta', una frazione di Messina, si aggira di notte una bambina di pochi anni, vestita con camicia da notte.

Cammina al centro di una strada buia e qualcuno, vedendola l'ha chiamata per prenderla e portarla a casa, ma avvicinandosi la bambina scompariva.

Un autista di autobus racconta, che durante il turno di notte, vide la bambina camminare da sola nel buio della statale e poi la stessa sali' sul mezzo per poi scomparire nel nulla.

Altri conducenti affermano di averla vista e di essersi fermati per soccorrerla, ma come sempre nel momento in cui il mezzo si avvicina la bimba scompare nel nulla.

Molti ragazzi incuriositi dalla storia hanno voluto controllare di persona e con terrore hanno ammesso di aver visto la bambina e di non essersi avvicinati per il terrore che la visione gli aveva procurato.

Questi ragazzi raccontano poi di aver visto la ragazza vagare per la statale in camicia da notte e di essersi avvicinata a loro, ma questi se la sono data a gambe levate.

Si racconta che una bambina fu investita sulla statale e da allora vaga di notte, completamente sola.

Non ci resta che andare a controllare e se vi capita fatemelo sapere.





BAMBINA FANTASMA MESSINA

IL FANTASMA NEL CASOLARE ABBANDONATO DI MESSINA


FANTASMA DI MESSINA

Bambina fantasma fotografata a Messina.

L'8 Gennaio 2018, un ragazzo di 13 anni, per recuperare un pallone da calcio all'interno di un casale abbandonato di Messina, vide il fantasma di una bambina che si avvicino' a lui.

Il fantasma non aveva intenzioni ostili, anzi sembrava in cerca di aiuto.

Il ragazzo, però, fu cosi' terrorizzato dall'accaduto che corse fuori dall'edificio, dove lo stavano aspettando i suoi amici, a cui racconto' il tutto.

Questi terrorizzati incontrarono un carabiniere che si trovava a passare da li' e gli chiesero di entrare a controllare.

Lo stesso, per tranquillizzarli entrò nell'edificio ma non vide nulla, ne la bambina ne altre forme ectoplasmatiche.

Rimane ad oggi un mistero.






venerdì 16 settembre 2022

LA STELE DI MERENPTAH

 

I SEGRETI DELLA BIBBIA - LA STELE DI MERENPTAH

NASCITA DEL POPOLO DI ISRAELE

la stele di merenptah

Stele di Merenptah

Dedicata al faraone Merenptah, figlio di Ramses il Grande, divenne nota come la Stele di Merenptah, conservata oggi al Museo del Cairo.

Per gli antichi egizi questa era la Stele della Vittoria, poichè commemora la vittoria su un popolo straniero.

Le iscrizioni geroglifiche sulla stele, celebrano la vittoria di Merenptah sulla Libia, il suo nemico occidentale.

Ma in due righe, che sembrano aggiunte in un secondo momento, il sovrano nomina anche le sue conquiste sulle popolazione dell'est.

Il testo dice: "Ascalona è stata condotta in catene, Ghezer è stata fatta prigioniera, Jenoam è stata conquistata, Israele è stata sconfitta e il suo seme non esiste più".

La storia proverà che, l'arrogante vanto del faraone, era un errore poichè invece di segnarne l'annientamento, la stele di Merenptah annuncia l'ingresso al mondo di un popolo chiamato Israele, (clicca qui per il mio articolo sull'Esodo di Abramo).

 
geroglifico stele di Merenptah esistenza israele

Geroglifico sulla Stele di Merenptah che indica l'esistenza di Israele


La precisa cronologia egiziana, incisa sulla stele, data questi eventi nel 1.208 a.C. e dà la prova che persone chiamate israeliti, abitavano nella regione di Canaan più di 3.000 anni fà.

Gli antichi israeliti sono conosciuti grazie ai racconti a noi familiari, che ne narrano la storia, da Abramo a Isacco, da Mosè e i 10 comandamenti, Davide e Golia, coloro che scriveranno la Bibbia.

Attraverso la scrittura della Bibbia Ebraica, le loro antiche credenze sopravvivono per diventare il Giudaismo, una delle più antiche religioni, lasciando in eredità la fede in un unico Dio.

Questa fede diventerà il fondamento di altre 2 grandi religioni monoteiste come il Cristianesimo e l'Islam.


NASCITA DEGLI ISRAELITI


Popolo Israelita

Spesso chiamata Vecchio Testamento, per distinguerla dal Nuovo Testamento che descrive la nascita del Cristianesimo, oggi la Bibbia Ebraica e la fede in un unico Dio, sono intrecciate in ogni ambito della cultura mondiale.

Ma in tempi antichi, tutti i popoli come gli Egizi, i Greci e i Babilonesi adoravano molti Dei, sotto forma di idoli.

Sia la stele che la Bibbia, localizzano un popolo chiamato gli Israeliti, nella zona collinare di Canaan, nel territorio che oggi include Israele e Palestina.

La Bibbia ebraica è piena di storie sull'origine di Israele, la prima è quella di Abramo che, lascia la Mesopotamia con la sua famiglia, per viaggiare verso la terra promessa Canaan.

Nel libro della Genesi al Capitolo 12.1.2 il Signore disse ad Abramo: "Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Io farò di te un grande popolo, ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione".

Secondo la Bibbia questa promessa stabilisce l'alleanza, un sacro patto, tra Dio ed Abramo e, per siglare questa alleanza, Abramo e tutti i maschi vengono circoncisi e tutti i loro discendenti saranno il Popolo Eletto dal Signore.

Saranno fecondi e si moltiplicheranno, abiteranno tutta la Terra, tra Egitto e Mesopotamia, in cambio Abramo ed il suo popolo, che diventeranno gli israeliti, devono venerare un solo Dio.

Questo concetto monoteista, tenuto conto che Dio, come lo intendiamo noi, non esisteva prima di Abramo, fù un qualcosa estremamente radicale, in un mondo allora dominato dal politeismo, che venerava molti Dei e idoli.

La storia di Abramo fà parte del primo libro della Bibbia, la Genesi, che parla anche di Noè e del Diluvio Universale e di Adamo e Eva.

Anche se queste storie trasmettono un potente messaggio, tutt'oggi non ci sono reperti archeologici nè testi, oltre la Bibbia, che li convalidino.

Più ci si addentra nei testi biblici più è difficile trovarvi materiale storico, infatti i Patriarchi risalgono alla Genesi, una serie di miti e storie inventate.

Questa assenza di prove storiche, porta gli studiosi ad usare un approccio differente, riguardo la narrativa biblica, chiedendosi perchè la Bibbia fù scritta.


DISCREPANZE NELLA BIBBIA - I PRIMI 5 LIBRI DELLA BIBBIA SCRITTI DA MOSE'

IPOTESI DOCUMENTALE


La credenza tradizionale è che Mosè abbia scritto i primi 5 libri della Bibbia, di cui la Genesi, la storia della Creazione, l'Esodo e la liberazione dalla schiavitù verso la terra promessa, Levitico, Numeri e Deuteronomio, leggi per la morale e l'osservanza, che insieme formano la Torah o i 5 libri di Mosè.

L'idea che Mosè avesse scritto i primi libri della Bibbia, durò fino al XVII° secolo, quando si ebbero dubbi sulla parte finale dell'ultimo libro della Torah, ovvero il Deuteronomio, che descrive la morte e la sepoltura di Mosè e quindi non poteva aver scritto quelle parole di persona perchè era morto e lo stavano seppellendo.

Analizzando meglio il testo emersero molte discrepanze, come ad esempio nella descrizione del numero di animali di ogni specie portati da Noè sull'Arca, un testo dice 2 animali per ogni tipo mentre un altro testo 7 coppie per gli animali puri e solo 2 per quelli impuri.

In un capitolo, la Bibbia dice che il Diluvio durò per 40 giorni e 40 notti, ma in quello seguente dice 150 giorni.

Per vedere se le acque si erano abbassate, dopo il Diluvio, Noè manda fuori una colomba ma nel successivo capitolo si parla di un corvo, due versioni diverse che si intrecciano nelle stesse pagine, portando a pensare che la Bibbia sia stata scritta da più mani.

Nei primi 5 libri, infatti, gli studiosi hanno identificato la mano di almeno 4 diversi gruppi di scribi, che hanno scritto durante diverse centinaia di anni e questa teoria è chiamata "Ipotesi Documentale".

Un'antologia creata nel corso di molti secoli da diverse persone, con aggiunte, cancellazioni, e così via.

Tel Zayit è un sito archeologico che risale ai templi biblici dove furono trovate, alla fine degli anni '90 del XX° Secolo, delle incisioni su una pietra.

Questa iscrizione era un abecedario, chiamato in seguito Abecedario di Tell Zayit, una forma arcaica dell'alfabeto ebraico, quindi il progenitore della scrittura ebraica, risalente all'anno 1.000 a.C., rendendo plausibile che la stesura dell'Antico Testamento fosse già iniziata in questo periodo.

Abecedario di Tell Zayit

Abecedario di Tell Zayit


 
Gli studiosi esaminano la Bibbia nell'ebraico originale, in cerca del linguaggio più arcaico e antico, rintracciandolo nell'Esodo, il secondo libro della Bibbia.

"I carri del faraone e il suo esercito ha gettato nel mare, e i suoi combattenti scelti furono sommersi nel Mare Rosso", riportato nell'Esodo al Capitolo 15.4, conosciuto anche come "Canto di Vittoria", è la scena culminante dell'Esodo, la storia degli israeliti schiavi in Egitto e di come Mosè li conduce alla libertà.

In tutta la Bibbia nessun altro evento viene nominato tante volte quanto l'Esodo e con lo sviluppo dell'antico ebraico scritto, questo canto potrebbe essere stato scritto intorno al 1.000 a.C., composto come poema molto prima della nascita dell'ebraico scritto.

Una storia raccontata sotto forma di poema e tramandata a voce negli accampamenti nomadi, quindi una poesia narrata oralmente molto prima di venire scritta.

Scavi archeologici condotti in Egitto, hanno portato alla scoperta di una città perduta, dove in ogni monumento di questo sito vi è inciso il nome del faraone Ramses II, uno dei sovrani egizi più potenti ed identificato come il faraone dell'Esodo.

Gli antichi testi egizi chiamano la città Pi-Ramses o Casa di Ramses, un nome plausibile con la storia biblica dell'Esodo.

L'unico argomento specifico menzionato nel libro che possiamo legare con materiale non biblico, è costituito dalle città che gli ebrei erano costretti a costruire, chiamate Pitom e Ramesses.

La Bibbia dice che gli israeliti lasciano l'Egitto in una migrazione di massa, 600.000 uomini e le loro famiglie, e che vagano nel deserto per 40 anni, ma non vi è alcuna prova storica nè archeologica che confermi questo esodo di massa.

Seguendo l'Esodo la Bibbia afferma che Dio conduce, infine, gli israeliti alla terra promessa Canaan, composta da città-stato fortificate, ognuna con il proprio Re che a turno servivano l'Egitto e il suo faraone.

I cananei, una rigogliosa cultura del vicino Oriente, veneravano molti Dei sotto forma di idoli.


DISTRUZIONE DI HAZOR, AI E GERICO DA PARTE DI GIOSUE'


giosuè biblico

Giosuè Biblico

La Bibbia narra di come un nuovo capo, Giosuè, conduca gli israeliti in Canaan con una guerra lampo: "Allora il popolo lanciò il grido di guerra e si suonarono le trombe. Come il popolo udì il suono della tromba ed ebbe lanciato un grande grido di guerra, le mura della città crollarono", Giosuè 6:20.

Negli anni '30 del XX° secolo furono condotti degli scavi nella città di Gerico, la prima città cananea della campagna di conquista di Giosuè, scoprendo prove della distruzione della città e furono rinvenute le antiche mura distrutte da Giosuè.

mura di giosuè

Mura di Giosuè

E, in quella che la Bibbia descrive come la più grandiosa città della terra di Canaan, Hazor, ci sono altre prove della distruzione.

veduta di hazor

Veduta della città di Hazor

 
Si possono ancora oggi vedere segni di distruzione ovunque, pietre annerite e frantumate in moltissimi pezzi, causati da un grande calore, che segnarono la fine della città di Hazor.

Tra le ceneri rinvenute nel sito, è stata scoperta una statua profanata, probabilmente del re o del Dio protettore di Hazor, con la testa e le mani tagliate dai conquistatori, probabilmente gli israeliti, gli unici che menzionano l'accaduto nei loro scritti.

Anche in un'altra città-stato nella terra di Canaan, chiamata Ai, sono stati scoperti segni di distruzione, databili intorno al 2.200 a.C., tenuto conto che Gerico fù distrutta verso il 1.500 a.C. e Hazor nel 1.250 a.C., quindi le 3 città non furono rase al suolo nello stesso periodo.

Dei 31 siti che furono conquistati da Giosuè, solo pochi mostravano segni di guerra, le altre o non erano state distrutte o lo erano a causa di altre popolazioni.

La distruzione di Hazor, però, coincide con il periodo durante il quale la Stele di Merenptah, localizza gli israeliti in Canaan.

Hazor, ai tempi, era composta da una città inferiore di cittadini comuni, servi e schiavi, ed una città superiore con un Re ed una ricca elite.

Tra i suntuosi palazzi di questa elite, furono trovate aree in rovina ed abbandono, segni di una cultura in declino e di una ribellione dall'interno dei cananei, nei confronti di quella elite che governava la città, intorno al 1.200 a.C..

Prima di questa data nella terra di Canaan vi erano circa 25 insediamenti, con una popolazione tra i 3 e i 5.000 abitanti.

insediamenti 1.200 a.c. terra di canaan

Insediamenti nella Terra di Canaan nel 1.200 a.C.

Circa 200 anni dopo vi è un incremento di popolazione sempre più crescente, che portò alla fondazione di circa 250 città, con una popolazione di circa 45.000 abitanti.

Tenuto conto che a quei tempi era impossibile un tal numero di abitanti dovuti ad un boom demografico, ma sicuramente il risultato di un'ondata di persone disperse che, si stabilirono in seguito al collasso di un sistema di governo.

Gli archeologi scoprirono in questi luoghi, un tipo di abitazioni semplici mai viste prima in altri scavi, nel luogo dove sia la Stele che la Bibbia collocano gli israeliti.

Le persone che vivevano in questo villaggio, sembravano organizzate in una società egalitaria, perchè non vi erano architetture più imponenti di altre, con ritrovamento di vasellame povero.

Questo vasellame, trovato in questi nuovi villaggi israeliti, è molto simile a quello trovato nelle più antiche città della terra di Canaan, come Hazor.

Da qui si deduce che i primi israeliti fossero cananei che erano migrati, nativi e presenti nel territorio di Israele, divisi in vari gruppi e praticamente nullatenenti.

Una rivoluzione sociale ed economica, dovuta forse all'oppressione dei re vassalli cananei degli egizi, che imponevano tasse e schiavitù le classi più basse della popolazione.

Mentre questo sistema sociale oppressivo declina, famiglie e tribù di servi, schiavi e contadini cananei, colgono l'opportunità di abbandonare le città-stato e si dirigono in collina, liberi dall'oppressione del passato, riemergendo in seguito in un luogo nuovo e come persone nuove, ovvero gli israeliti.

Nel testo si narra la storia degli israeliti che arrivano da fuori e assediano le città cananee, distruggendole e fondando una Nazione nella terra di Canaan.

La Bibbia considera gli israeliti degli stranieri in terra di Canaan, Abramo che arriva dalla Mesopotamia, Mosè che conduce gli schiavi dall'Egitto alla terra promessa e Giosuè che conquista Canaan dall'esterno, e questo potrebbe essere legato al fatto di voler forgiare un'identità decisamente nuova.

L'identità è creata parlando di cosa non si è, di qualcuno di diverso, per riuscire a capire chi sono devo prima capire chi non sono.

Agli israeliti non piaceva il sistema cananeo e si definirono in contrasto con quel sistema.

Non usando vasellame decorato nè importato, svilupparono un'ideologia di semplicità che marcò la differenza tra loro e il sistema egiziano cananeo.

Appunto per questo, gli israeliti volevano distinguersi dal loro passato cananeo, creando la storia di averli distrutti.

 

LA NASCITA DI YAHWEH


Le storie di Abramo, dell'Esodo e della conquista, servono ad un altro scopo, celebrano il potere di quello che, secondo la Bibbia, è la più profonda distinzione tra gli israeliti e tutti gli altri popoli, il loro Dio.

Nel successivo giudaismo, Dio è considerato così sacro che non deve essere mai nominato, chiamato con lettere YHWH, e probabilmente pronunciato come Yahweh dagli israeliti.

Egli appare solo nel Vecchio Testamento e non vi è traccia nelle storie e nei testi cananei.

Nella città reale di Karnak, in Egitto, i faraoni per più di 1.000 anni celebrarono il loro potere con statue, obelischi e bassorilievi sulle pareti dei templi.

Sul muro settentrionale di Karnak, sono descritte le vittorie e le battaglie di Seti I, il padre di Ramses il Grande.

iscrizioni tempio di karnak

Iscizioni del Tempio di Karnak

 
Seti, in queste iscrizioni, commemora le sue più grandi vittorie sugli Shasu, un popolo che viveva nella Canaan meridionale, nello stesso periodo in cui emersero gli israeliti.

I testi egizi dicono che uno dei luoghi in cui vivevano gli Shasu, si chiamava YHW come il nome del loro Dio patrono.

Nella Bibbia, il luogo in cui vivono gli Shasu è chiamato Madian, qui prima dell'Esodo Mosè incontra per la prima volta Yahweh, sotto forma di rovo ardente: "Non avvicinarti, togliti i sandali dai piedi, perchè il luogo sul quale tu stai è una terra santa. Dirai agli israeliti il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre, questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione", Esodo 3:5:15.

Non essendoci prove di una migrazione di massa, si tende a considerare che un piccolo gruppo scappò dall'Egitto, che non erano israeliti ma piuttosto schiavi cananei.

Durante il viaggio per tornare a Canaan, passano attraverso Madian, dove vengono ispirati dai racconti del Dio degli Shasu.

 

esodo mosè canaan

Mappa dell'Esodo di Mosè da Canaan


Era probabilmente un gruppo di persone, scappato dall'Egitto, che ebbe una qualche esperienza mistica, era forse un piccolo gruppo a livello demografico, ma molto importante a livello di ideologia.

Trovarono la strada per la regione collinare centrale, dove incontrarono le tribù scappate dalle città-stato cananee.

La storia dell'Affrancamento ebbe molta risonanza in questa emergente società egalitaria, poichè gli schiavi liberati attribuivano la loro libertà al Dio che incontrarono a Madian, che ora chiamano Yahweh.

Diffusero l'idea di un Dio che rappresentasse la libertà di tenere i frutti del proprio lavoro, un messaggio così potente che condusse i popoli insieme e diede loro una nuova identità, quelli degli israeliti.

Sono l'unione di cananei non votanti, schiavi fuggiti dall'Egitto e persino nomadi divenuti stanziali.

La Bibbia li chiama "Grande massa di gente promiscua", secondo l'Antico Testamento l'Israele primitivo era un gruppo eterogeneo legate tra loro da una visione.

Il popolo eletto, potrebbe essere in realtà formato da persone che hanno scelto di essere libere e, la storia della loro fuga, raccontata all'inizio oralmente come poema, aiuta a forgiare l'identità collettiva tra le tribù.

Più tardi, nella sua forma scritta, diventerà il tema centrale della Bibbia, l'Esodo e la liberazione Divina, per mano di un Dio che viene da Madian, esattamente dove dice la Bibbia, adottato dagli israeliti per rappresentare il loro Esodo dalla schiavitù alla libertà.

Gli antichi israeliti si differenziavano dai loro vicini perchè quest'ultimi veneravano molti Dei, mentre i primi veneravano il solo e vero Dio, ma non è così in quanto la figura taurina, vedi foto sotto(mettere foto divinità el cananei, che rappresentava EL il Dio supremo delle divinità cananee, è solo uno tra migliaia di idoli scoperti durante gli scavi archeologici presso i siti israeliti.

 

divinità el cananei

Divinità EL a forma di toro del popolo Cananeo

 
Quest'ultimi, veneravano frequentemente altri Dei, quindi la maggior parte non era monoteista, quindi il modello della fede israelita in unico Dio, presente nella Bibbia, viene ora messo in discussione.

Ma parole, pensieri ed idee, hanno il potere di creare, cercando di identificarsi come unico popolo che venerava un solo Dio, gli scrittori della Bibbia ebraica piantarono il seme che alla fine fiorì, diventando la base per il monoteismo praticato dalle 3 principali religioni della nostra cultura moderna.

Che siano state scritte da Mosè o dagli scribi, le storie del Vecchio Testamento sono stampate nei cuori di milioni di persone che trovarono conforto nelle parole della Bibbia.




L'ESODO DI ABRAMO

 I SEGRETI DELLA BIBBIA - ESODO DEGLI EBREI

 

ESODO ISRAELITI

Mosè separa le acque come descritto nella Bibbia

CITTA' SUMERA DI UR NELLA BIBBIA


CITTA' DI UR

Mappa delle città di Ur e Canaan

La Bibbia collega gli antenati di Israele con le antiche civiltà della Mesopotamia meridionale.

Questi antenati provenivano originariamente dalla città di UR, una delle città più antiche nella regione chiamata Sumer.

I Sumeri crearono le prime città stato in Mesopotamia più di 5.000 anni fà e furono loro ad inventare la scrittura "Cuneiforme" e a produrre i primi esempi di letteratura.

Alcuni studiosi attribuiscono loro anche altre invenzione come la ruota del vasaio, la barca, il carro e l'aratro.

Questa città, ancor oggi visitabile, contiene una multitudine di templi, chiamati Ziggurat e formati da una torre a 4 lati piramidale, ove sul muro esterno vi era un'ampia scala che saliva fino alla cima della stessa.

La torre descritta nel Capitolo 11 della Genesi, comunemente nota come Torre di Babele, si ispirava ad una di queste Ziggurat.

Sulla torre della Ziggurat principale di UR c'era un tempio dedicato al culto del Dio della Luna, che i sumeri chiamavano Nanna.

 

 ABRAMO IN VIAGGIO DA UR A CANAAN PASSANDO DA CARRAN

 

Dal racconto biblico sappiamo che Abramo era un nomade, che si muoveva da un posto all'altro alla ricerca di pascoli ed acqua per le proprie greggi e mandrie.

La sua regione d'origine si trova nell'area intorno la città di UR e la Bibbia racconta che Abramo, insieme a suo padre Terach e a suo nipote Lot, abbandonò la città stato per andare nella regione di Canaan, diventando così un nomade.

Abramo si muoveva con la propria famiglia, insieme alle greggi di capre e di pecore, alle mandrie di cammelli e agli schiavi e, visto che la ricchezza si calcolava in base al numero di animali che uno possedeva, per l'epoca era considerato un uomo ricco.

Esisteva al quel tempo una strada diretta che portava attraverso il deserto dalla Mesopotamia fino a Canaan, vedi foto sotto, ma visto che le sorgenti erano poche in quel tratto.

STRADA UR CANAAN

Strada che collegava Canaan a Ur

E' probabile che Abramo ed il resto della carovana abbiano seguito l'altra strada, un viaggio di circa 1.000 chilometri, che risale verso nord il corso dell'Eufrate fino alla piana di Carran, nell'alta Mesoptamia, che oggi si trova in Turchia.

strada ur canaan

Strada secondaria da Canaan a Ur passando da Carran

 
Come a UR anche a Carran si adorava il Dio della Luna, che qui veniva chiamato Sin e per questo Abramo si stabilì o nei pressi o all'interno della città.

La Bibbia definisce gli antenati di Israele come Aramei erranti che vivevano al di là del fiume Eufrate e che adoravano altri Dei.

Erano un popolo semitico provenienti dalla Siria settentrionale, menzionati negativamente nella Bibbia, poichè divennero nemici dell'antica Israele e per lungo tempo il loro centro fù la città di Damasco.

Nel libro della Genesi si racconta che il Signore ordinò ad Abramo di lasciare Carran per recarsi nella terra di Canaan.

Quando questi vi si trasferì si fermò dapprima a Sichem, e poi a Betel, mentre più tardi si accampò a Ebron, presso alcune querce che appartenevano a un amorreo di nome Mamre e, presso questi alberi, Abramo costruì un altare al Signore.

città di sichem e betel

Città di Sichem e Betel

Tempo dopo si spostò nella regione meridionale di Canaan fino a Bersabea, dove si narra che Abramo abbia scavato un profondo pozzo, per abbeverare i suoi animali.

Il periodo storico di quando sia vissuto Abramo è stato collocato tra il 1.550 e il 1.200 a.C., ma per il popolo ebraico egli era vissuto in un periodo ancora più antico, di molto precedente al tempo in cui gli autori scrissero il primo libro della Bibbia.

 

ABRAMO E GLI AMORREI

 

I racconti del libro della Genesi, menzionano spesso il fatto che i Cananei possedevano la terra ed il principale alleato di Abramo era Mamre l'amorreo.

Gli Amorrei erano tribù nomadi semitiche, provenienti dai deserti orientali, che si erano stanziate nella Siria settentrionale.

Nella tarda età del bronzo queste tribù si mescolarono con le popolazioni locali che vivevano in Siria e in Canaan.

Nella Bibbia il termine "amorreo" è usato per indicare gli abitanti originari di Canaan.

Oltre ai cananei e gli amorrei, anche gli Ittiti vivevano nella terra di Canaan, all'epoca dei patriarchi e proprio da uno di quest'ultimi Abramo acquistò un appezzamento di terra dove seppellì sua moglie Sara.

Gli ittiti furono un popolo potente e fondarono un grande impero nel vicino Oriente antico, tra il 1.600 e il 1.200 a.C. ed il loro centro politico si trovava in Anatolia.

Abramo, per il terreno della sepoltura pagò 400 sicli d'argento, che non erano vere e proprie monete, che invece apparvero in Asia minore solo nel VII secolo a.C..

Tra le genti di Israele le monete iniziarono a circolare solo nel IV secolo a.C., mentre prima di allora per vendere e comprare, si usavano dei pezzi di metallo grezzo, che valevano in base al loro peso.

metallo usato come moneta Shekel

Lo Shekel metallo usato come moneta

 
La parola ebraica che indica un peso standard, Shekel, deriva dal verbo pesare ed il testo biblico dice che Abramo pesò 400 sicli d'argento, per acquistare un luogo dove seppellire sua moglie.


MORTE, SEPOLTURA E LUTTO A CANAAN


SEPOLTURA CANAAN

Tipica sepoltura cananea

Nell'antica Canaan la sepoltura di una persona richiedeva pochi preparativi, il corpo veniva lavato e profumato con sostanze conservanti che evitavano il cattivo odore e poi avvolto o nei suoi abiti o in un telo.

La sepoltura variava a seconda del rango, gruppi di nomadi come i patriarchi seppellivano i defunti sotto un cumulo di pietre, presso qualche roccia lungo la strada.

I sedentari avevano modi diversi di seppellire i morti: la gente più povera si limitava a scavare una buca, ricoprendola poi di pietre, i più ricchi invece si facevano scavare le tombe nella roccia, fuori dalla città,  tombe familiari che venivano usate per diverse generazioni.

tomba nella roccia canaan

Tomba scavata nella roccia a Canaan


 
Un corpo deposto nella tomba poteva attirare gli animali selvatici, per evitare che il corpo fosse dilaniato e divorato, l'ingresso alla tomba veniva sbarrato con dei massi.

Se la tomba apparteneva ad una famiglia ricca, una grande pietra rotonda veniva preparata per l'occasione, altre volte una pietra cilindrica veniva rotolata davanti l'apertura.

Nel mondo antico la sepoltura aveva luogo in tappe diverse, il defunto veniva adagio su una lastra di pietra e lasciato lì per circa 1 anno.

Rimaste solo le ossa venivano raccolte e deposte altrove, in modo che la lastra rimanesse libera per una nuova sepoltura.

Il lutto durava per tutto il tempo in cui il cadavere rimaneva esposto sulla lastra di pietra, che fece nascere l'espressione "Addormentarsi con i Padri".

Alcuni beni personali erano seppelliti assieme al morto, poichè simboli di ciò che il defunto era stato in vita e si credeva servissero di conforto allo stesso o per scacciare gli spiriti maligni e, talvolta, delle lampade ad olio venivano poste vicino la testa, insieme a cibo e bevande.

Durante il periodo del lutto, i parenti laceravano le vesti oppure si coprivano di tela di sacco, cospargendosi la testa di cenere, togliendosi ogni tipo di ornamenti e camminavano scalzi, come accennato nel libro della Genesi al Capitolo 38, dove si racconta la storia di Giuda e Tamar.

"I rituali prevedevano, oltre al pianto e al digiuno, anche azioni come battersi il petto, alzare le mani al cielo, sedersi in silenzio per terra, coprirsi le labbra e inchinare la testa".

Talvolta, la famiglia in lutto ingaggiava delle lamentatrici di professione, come descritto nel Capitolo 9 del libro di Geremia, ove si legge: "Andate a chiamare delle piagnone", che potevano essere accompagnate da suonatori di flauto.

 

DISTRUZIONE DI SODOMA E GOMORRA


Abramo giunse in una terra dove le piogge variavano da zona a zona e le pendici occidentali dei monti posti al centro di Israele, ricevevano una quantità di pioggia superiore a quelle orientali, dove l'erba è scarsa.

Per questo Abramo e Lot non trovarono pascoli a sufficienza per i loro greggi e furono costretti a separarsi.

In un'ampia pianura all'estremità meridionale del Mar Morto, sorgevano diverse città, ed il libro della Genesi ci dice che questa piana era verde e fertile.

mappa di sodoma

Mappa di Sodoma e Bersabea


Le città più importanti erano Sodoma e Gomorra, ma esistevano altre 2 città più piccole come Adma e Zeboim e Lot, il nipote di Abramo, scelse di vivere nella città di Sodoma.

Il Capitolo 19 del libro della Genesi, descrive la distruzione di questa città da parte di Dio e il Capitolo 29:22 del libro del Deuteronomio ne ricorda la rovina: "Questa terra è bruciata da zolfo e sale, non si può seminare nè far crescere niente, nessuna pianta vi germogli".

Quando le città di Sodoma e Gomorra furono distrutte dal fuoco, Lot scappò con le due figlie, vivendo in una grotta nelle colline sovrastanti.

Le due figlie erano o fidanzate o sposate, ma i loro mariti avevano rifiutato di abbandonare Sodoma, e dal rapporto sessuale che le due ebbero con il padre, nacquero Moab e Ammon, i cui popoli discendenti sarebbero diventati nemici di Israele.

mappa moab e ammon

Le città di Moab e Ammon

GIACOBBE, RACHELE E LABANO


isacco e rebecca

Isacco e Rebecca

Era costume, tra i popoli semitici, sposarsi tra parenti, con matrimoni organizzati dai capi famiglia e sanciti da un contratto.

I termini del contratto potevano includere il pagamento di una dote da parte della famiglia dello sposo, mentre il periodo di fidanzamento durava 1 anno.

Solo il divorzio e la morte avrebbero potuto cancellare il fidanzamento e, se l'uomo fosse morto in questo periodo di tempo, la donna sarebbe stata considerata vedova.

Abramo mandò il proprio servitore Eliezer in Mesopotamia per cercare una moglie a suo figlio Isacco e lì incontrò Rebecca, nipote di Nacor, che era il fratello di Abramo.

Quest'ultimo dovette pagare una dote alla famiglia di Nacor e quando Rebecca accettò di diventare la moglie di Isacco, ricevette da Abramo come regalo di nozze, gioielli d'argento e d'oro assieme a dei vestiti.

Isacco e Rebecca, ebbero due gemelli: Esaù, il primogenito avrebbe dovuto essere l'erede della fortuna paterna, il secondo figlio Giacobbe, ingannò il padre cieco fingendo di essere Easù, ottendendo la benizione che di solito spettata al primogenito.

Giacobbe, preoccupato che il fratello potesse vendicarsi di lui, fuggì a Carran dove era vissuto suo nonno Abramo.

Lì lavorò come pastore per 20 anni per conto di suo zio Labano e sposò le sue due figlie Lia e Rachele.

Dopo questo periodo radunò mogli, figli, schiavi ed animali ed abbandonò le piane di Carran e fuggì verso Canaan, dove viveva ancora suo padre Isacco.

Prima di partire Rachele aveva rubato delle statuette a casa del padre Labano, forse delle divinità o antenati della famiglia, chiamate in ebraico "Terafim".

Terafim di rebecca

Terafim di Rebecca

Erano molto importanti per la gente dell'epoca, poichè credevano proteggessero la famiglia e accressero la fecondità dei campi e delle donne.

Quando Labano scoprì che Giacobbe era fuggito assieme ai Terafim, si lanciò all'inseguimento e raggiunse la carovana vicino le colline di Galaad.

Giacobbe, all'oscuro del fatto che Rebecca avesse rubato al padre i Terafim, negò il furto e sfidò Labano a perquisire tutte le tende.

Rachele, che aveva nascosto le statuine nella propria tenda sotto la sella di un cammello, con la scusa che fosse indisposta rimase seduta su di essa, proprio mentre il padre cercava i suoi idoli in quella tenda.

Le liti tra Giacobbe e Labano anticipano la radicata ostilità esistente tra Israeliti e Aramei, infatti i racconti del libro della Genesi, forniscono lo sfondo per capire le relazioni politiche tra Israele e i suoi vicini, tra il 1.000 e il 400 a.C..

I racconti presentano temi come rivalità tra fratelli e membri della famiglia, dove tradimento ed infedeltà giocano un ruolo dominante, dette "Eziologie", ovvero racconti che spiegano come è nata una situazione presente.

Ritornando a Canaan, Giacobbe informò suo fratello Esaù del suo arrivo, e quest'ultimo prese con sè 400 uomini e si avvicinò da sud al gruppo di Giacobbe.

L'incontro avvenne nei pressi di un Wadi, ovvero un torrente in secca chiamato Iabbok, dove Giacobbe, dopo aver lottato tutta la notte con un Angelo, mutò il suo nome in Israele.

In seguito i due fratelli si separarono ed ognuno andò per la propria strada, Easù tornò a vivere nella terra di Seir, mentre Giacobbe proseguì per Canaan, dove si insediò nella città di Sichem.

I discendenti dei due fratelli sarebbero diventati due Nazioni rivali, Edom e Israele.

Gli edomiti appaiono frequentemente nella Bibbia come nemici di Israele, discendenti di Edom, figlio di Easù.

Sela era la capitale del regno, che Re Davide conquistò, ma 100 anni dopo gli edomiti riuscirono a liberarsi dal dominio dei Re di Giuda e nel IV secolo a.C. persero gran parte del loro territorio, che venne conquistato dai Nabatei. 

 

GLI HYKSOS E LE 12 TRIBU' DI ISRAELE

hyksos

Un affresco egizio che rappresenta il popolo Hyksos

Giacobbe ebbe 12 figli, che saranno gli antenati delle 12 tribù di Israele e della rivalità tra i 12 fratelli.

Questo viene raccontato nella Genesi, come ad esempio di Giuseppe venduto come schiavo dai fratelli, poichè gelosi di lui in quanto figlio prediletto di Giacobbe.

Periodicamente Canaan soffriva gravi siccità e proprio durante una di queste carestie, Abramo partì per l'Egitto poco dopo il suo arrivo a Canaan.

I figli di Giacobbe scesero anch'essi in Egitto, cone le loro famiglie e i loro animali, per sfuggire alla morte per fame nella terra di Canaan.

Giuseppe, il fratello che era stato venduto come schiavo, era diventato Visir, ovvero Primo Ministro del Re d'Egitto.

Gli studiosi datano questi eventi all'epoca in cui la terra d'Egitto era dominata da Re stranieri, che gli egiziani chiamavano "Hyksos".

La loro origine resta oscura, anche se si pensa che parlassero una lingua semitica ed avevano conquistato l'Egitto intorno al 1.700 a.C. e restarono al potere per più di 1 secolo.

Probabilmente Giuseppe servì alla corte di uno degli ultimi sovrani Hyksos, nella loro capitale Avaris, nella parte nord orientale del delta del Nilo.

 

EBREI SCHIAVI DI RAMSES II O FORSE PEPI I

STATUA RAMSES II

Statua di Ramses II

Intorno al 1.550 a.C. gli Hyksos vennero scacciati dall'Egitto e una nuova dinastia, di origine egiziana, prese il potere.

I discendenti di Giacobbe che vivevano in Egitto e venivano chiamati Ebrei, crebbero di numero e divennero un fattore di rischio agli occhi dei sovrani.

Il I° capitolo del libro dell'Esodo descrive l'ascesa al potere di un Re, noto con il titolo egiziano di Faraone, che non aveva conosciuto Giuseppe.

Il re aveva condannato gli Ebrei ai lavori forzati e per limitarne il numero ordinò l'uccisione di tutti i neonati maschi.

Stabilirono la nuova capitale nella città di Menfi,  pochi chilometri a sud dell'attuale Cairo.
 

MENFI AI TEMPI DELL'ESODO

Città di Menfi ai tempi dell'Esodo biblico

Mosè crebbe li presso la corte reale ed il faraone dei primi due capitoli dell'Esodo, probabilmente fù Ramses II, che stabilì il dominio egiziano sulla terra di Canaan e sulla Siria meridionale, anche se studi recenti posticipano l'esodo di ben 10 secoli, collocando come Farone Pepi I.

Ramses II costruì una nuova capitale nella città di Pi-Ramses, poi più tardi venne riportata a Menfi.

E' probabile che Mosè abbia compiuto lunghi viaggi fra la capitale e la regione, dove viveva gran parte del suo popolo.


GLI EBREI FABBRICAVANO MATTONI A PITOM

Gli ebrei, infatti, erano costretti a lavorare alla costruzione di un'altra città chiamata Pitom ed il loro compito era produrre mattoni di fango.

I mattoni venivano usati per ogni tipo di edificio, esclusi i palazzi ed i templi, che erano costruiti in pietra trasportata in barca lungo il Nilo.

Costruirono le case dei funzionari che sarebbero vissuti in queste città, fatte di mattoni seccati al sole, fatti di fango misto ad erba o paglia.

La paglia serviva a dare maggiore coesione ai mattoni e renderli più forti e gli ebrei si lamentarono di svolgere lavori pesanti, cosicché il faraone li punì a trovarsi da soli la paglia da tagliare e le loro condizioni peggiorarono rapidamente.

Il profeta Naum nel Capitolo 3:14 descrive il processo di fabbricazione dei mattoni, in cui si calpestava il fango con i piedi finchè l'impasto non fosse ben mescolato per poi essere messo in stampi di legno, dove veniva eliminata l'acqua per poi essere essiccati al sole, mentre a volte venivano cotti in forni speciali, cosa riportata anche nel secondo libro del profeta Samuele al Capitolo 12:31.

 

FORNO EGIZIO PER FABBRICARE MATTONI

Forno egizio per fabbricare mattoni

Ramses II regnò a lungo, tra il 1.280 ed il 1.230 a.C., dove nel libro dell'Esodo viene registrata la sua morte.

Successivamente, Mosè assieme al fratello Aronne si recarono presso un altro faraone, per chiedere di permettere agli ebrei di andare nel deserto e fare sacrifici al loro Dio.

La richiesta al tempo era leggittima, ma proveniva da un gruppo di persone soggette ai lavori forzati e dunque il faraone era comprensibilmente sospettoso di ciò.

Le fonti egiziane indicano, con il termine "Hapiru", il popolo che lavorò alla costruzione delle città, cioè le persone che provenivano da Canaan, dalla Siria e dalla Mesopotamia settentrionale, che non possedevano terre proprie e che per sopravvivere si arruolavano come mercenari.

La parola Ebrei, usata nel libro dell'Esodo, potrebbe riflettere il termine hapiru.

La spettacolare fuga degli ebrei dall'Egitto, è raccontata soltanto nella Bibbia, visto che gli egiziani credevano che il loro Re rappresentasse sulla Terra il grande Dio sole Ra, quindi che fosse egli stesso un Dio, raffigurato nell'arte e  nella letteratura mentre sconfiggeva i suoi nemici, quindi non deve stupire se le fonti egiziane non parlano mai di sconfitte subite dal faraone.

 
faraone che sconfigge nemici

Geroglifico del faraone che sconfigge i suoi nemici

 
Sugli sgabelli usati dai faraoni come poggiapiedi, erano scolpite immagini dei nemici sconfitti e, quando il Re sedeva sul suo trono i suoi nemici si trovavano, simbolicamente, ai suoi piedi.

sgabello poggiapiedi faraone

Sgabello poggiapiedi usato dal faraone per simboleggiare che i nemici si trovavano ai suoi piedi

Nel Salmo 110:1 il modo di definire i nemici come uno sgabello ai miei piedi, nasce da usanze attestate nel mondo antico.

 

RACCONTO DEL LIBRO DELL'ESODO

 

laghi amari esodo

Laghi Amari dove è avvenuta la separazione del mare da parte di Mosè

Nel racconto del libro dell'Esodo, Mosè riuscì ad unire gli schiavi israeliti che poi attraversarono assieme a lui il Mar delle Canne o Mare di Giunco o Mar Rosso e l'attraversamento potrebbe aver avuto luogo in un'area conosciuta come "Laghi Amari".

Il Capitolo 14:25 del libro dell'Esodo racconta la partenza dall'Egitto, quando un forte vento divise il mare e ne seccò il fondo.

Il popolo camminò sulla terra asciutta, mentre i carri degli egiziani rimasero probabilmente bloccati.

Gli ebrei potrebbero aver percorso diverse strade per tornare a Canaan , dove i loro antenati erano partiti, vedi foto sotto. 

via del mare esodo ebrei

Via del Mare ai tempi dell'Esodo

 
La strada più diretta era la Via del Mare, lungo la quale i faraoni avevano costruito una serie di postazioni fortificate, quindi troppo pericoloso da percorrere per un gruppo di fuggitivi.

Una seconda strada, che costeggiava ad est l'altopiano del Sinai, sarebbe stata troppo difficile per la scarsità di sorgenti e per questo, probabilmente, il popolo in fuga si diresse a sud.

La composizione di questo popolo potrebbe essere stato di alcune migliaia di persone o composto da israeliti e popoli di diverse etnie.

I capi, Mosè ed Aronne, appartenevano alla tribù di Levi, e la fede cristiana ebbe una grande crescita, dovuta al fatto che il loro Dio aveva sconfitto i faraoni egizi.

D'ora in avanti, nella storia di Israele, quando la Nazione si sentirà minacciata da potenze straniere, la fede nel Signore, che aveva manifestato la sua potenza in Egitto, permetterà al popolo di sopravvivere in tempi difficili.

Le fonti indicano che gli israeliti rimasero, per periodi di tempo piuttosto lunghi, in 3 aree specifiche:

- Intorno al Monte Sinai, Gebel Musa, situato nella parte meridionale della penisola del Sinai;

- Presso l'oasi di Kades Barnea;

- Intorno al Monte Or, tradizionalmente identificato nella catena montuosa del Seir, che si trova a sud-est del Mar Morto, anche se molti studiosi tendono a situarlo più vicino a Kades Barnea.

Probabilmente, gli israeliti seguirono la costa, visto che era la via di fuga più naturale e facile da percorrere, visto che l'interno era costeggiato da rilievi montuosi.

Dopo essersi diretto a sud, il gruppo deviò verso l'interno, seguendo la via naturale offerta dai letti di fiume in secca e l'itinerario doveva essere stato pianificato con cura, vista l'area così arida, da una sorgente d'acqua ad un'altra.

Dopo un viaggio di diverse settimane nel deserto, Mosè condusse il popolo nei pressi di una montagna e là, ricevette i Comandamenti di Dio, conosciuta come Monte del Signore o Monte Sinai o Monte Oreb.

Il Monte Sinai, in arabo Gebel Musa che vuol dire Monte di Mosè, alto 2.200 metri sul livello del mare e sul quale vi si sale scalando più di 3.000 gradini scavati nella roccia, è il candidato più probabile dell'evento biblico di Mosè.

I fuggitivi possedevano mandrie di pecore e capre, che mangiano erbe, arbusti e ramoscelli e capaci di procurarsi del cibo anche in zone aride.

Le greggi forniscono ai loro padroni latte ed occasionalmente carne e quindi era necessario altro cibo da procurarsi, bisogno attestato nei racconti biblici.

Gli israeliti rimasero a lungo ai piedi del Monte Sinai e là strinsero un patto con Dio, che li aveva liberati dalla schiavitù in Egitto e salvati dal faraone e per questo costruirono un Santuario mobile, che li accompagnerà in tutte le tappe del loro lungo viaggio.

Dal Sinai si spostarono verso Nord finchè non arrivarono nella grande oasi di Kades Barnea, dove si accamparono per molti anni e dove trovarono acqua e palme da dattero per sopravvivere.

Partendo da Kades Barnea, gli israeliti tentarono diverse volte di occupare la terra a sud di Canaan, il gruppo più grande guidato da Mosè decise di andare verso Oriente, attraversando la regione meridionale del Mar Morto che era abitata dagli edomiti.

Quando, però, gli israeliti chiesero il permesso di passare, gli edomiti rifiutarono, allora i primi promisero di non calpestare i campi e di non attingere acqua dai pozzi, ma gli edomiti che si sentivano più forti delle tribù nomadi israeliti, non vollero dare il permesso. 

 

CONQUISTA DI ARAD DA PARTE DEGLI ISRAELITI

arad esodo ebrei

Regione dell'Arad ai tempi dell'Esodo

Un altro tentativo di muovere a nord, nella regione del Neged, incontrò l'opposizione del re di Arad, ma molto tempo dopo gli israeliti vittoriosi conquistarono Arad, chiamando il luogo Korm, che significa distruzione.

L'origine della città di Arad è molto antica, visto che già verso il IV Millennio, sorgeva un villaggio cananeo.

Nel III Millennio questo villaggio crebbe fino a diventare una città fortificata, circondata da un lungo muro ed interrotto da torri di guardia.

città fortificata di arad

Mura fortificate della città di Arad

L'acqua piovana era raccolta in una depressione al centro della città, mentre più tardi, nel periodo giudaico, fù scavato un pozzo, circondato da abitazioni private, templi e palazzi.

 

IL TEMPIO CANANEO DI ARAD

A causa della crescente siccità la città cananea fù abbandonata intorno al 2.650 a.C. ed il sito rimase deserto per secoli, prima di essere di nuovo colonizzato.

Arad non è menzionata nella Bibbia dopo l'invasione israelita, ma gli scavi archeologici mostrano che l'insediamento israelita iniziò intorno all'XI° secolo a.C..

All'epoca di Salomone, circa un centinaio di anni più tardi, la città verrà fortificata e posta a sorveglianza della strada che correva da nord a sud.

Anticamente in questi luoghi esistevano foreste e prati, che offrivano frutta e bacche commestibili, le piogge erano abbondanti e vi erano grandi branchi di gazzelle e di altri animali selvatici, che fornivano abbondante cacciaggione.

Gli edomiti praticavano l'agricoltura, l'allevamento e la caccia.

Il gruppo dell'esodo tornò indietro e si diresse a sud, verso il Mar Rosso, poi si mosse verso nord-est penetrando nel territorio edomita da sud. 

città di seir esodo

Strada che collegava Kades Barnea a Seir

Questa volta le relazioni con Edom furono migliori, gli israeliti presero la via del deserto e raggiunsero l'area montuosa chiamata Seir e nel Libro dei Giudici al Capitolo 5, si racconta che il Signore uscì da Seir a combattere per il suo popolo.

Prima di entrare nella terra, gli israeliti si accamparono per un periodo relativamente lungo, nelle valli vicino il Seir ed il picco più alto è il Monte Or, dove fù sepolto Aronne.

Qui furono attaccati dai serpenti velenosi e Dio disse a Mosè di fare un serpente di bronzo e di innalzarlo in un luogo visibile in mezzo al campo.

Gli israeliti, che erano stati morsi, dovevano guardare il serpente di bronzo e sarebbero stati guariti.

serpente di bronzo seir

Serpente di Bronzo sul Monte Or

Dio disse a Mosè di portare Aronne e Eleazaro, figlio di quest'ultimo, sulla cima del monte Or.

I tre salirono sulla montagna e Mosè spogliò Aronne delle sue vesti di sommo sacerdote e le diede a Eleazaro, che divenne così il suo successore e lassù Aronne morì.

Dalla catena montuosa del Seir, il gruppo dell'esodo si mosse verso nord attraverso le montagne, lungo la Via del Re, finchè giunse ad un ampio wadi, dal nome biblico di Zered, che formava il confine tra la terra degli edomiti e quella dei moabiti.

 
mappa di zered esodo

Mappa di Zered

Gli israeliti volevano attraversare la terra di Moab, perciò contattarono il Re degli Amobei, che a quel tempo governava sulla terra e sul popolo di Moab, e chiesero il permesso di percorrere la Via del Re.

Promisero al re che non sarebbero entrati nei campi adiacenti e che non avrebbero attinto acqua dai pozzi, ma il re negò il permesso e quindi dovettero restare nel wadi.

Questo li obbligò a spostarsi verso ovest, piuttosto che a nord, come avrebbero voluto.

Ma in seguito si diressero comunque a nord, nonostante il divieto del re, e ci furono diverse battaglie nelle quali gli israeliti sconfissero gli amorrei, conquistando gli altopiani di Ammon e di Galad.

A quel punto gli israeliti riuscirono a raggiungere la Valle del Giordano e si accamparono non lontano dal Monte Nebo e nella Bibbia quest'area viene chiamata Pianure di Moab.

 
monte nebo pianure di moab

Monte Nebo nelle Pianure di Moab

Mosè, salito sul Monte Nebo, morirà ed un nuovo leader, Giosuè, guiderà alcune delle tribù di Israele, nella terra dove una volta Abramo, Isacco e Giacobbe erano vissuti.

 




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