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lunedì 20 dicembre 2021

LINEE DI NAZCA FOTO DI MARILYN BRIDGES

 

FOTO DELLE LINEE DI NAZCA IN PERU'

 

NAZCA INCISIONI PER GLI DEI

FOTOGRAFIE LINEE DI NAZCA MARILYN BRIDGES 

 

 

Marilyn Bridges posa in questa foto prima di sorvolare le linee di Nazca.

 

Quando nel 1903 sorvolarono, con loro piccolo biplano, le sabbie di Kitty Hawk nella Carolina del Nord, i fratelli Wright aprirono la strada non solo dei cieli, ma anche della Terra.

I primi aviatori scoprirono che, il volo, conferiva ad un mondo familiare, forme e caratteristiche misteriose.

Con i progressi dell'aviazione, negli anno Venti e Trenta del Secolo scorso, i piloti che perlustravano le vie del cielo Peruviano o il Sudovest Americano o le ondulate colline dell'Inghilterra, cominciarono a vedere prodigi.

Gigantesche opere d'arte, immense figure geometriche, uomini-gufo, enormi cavalli al galoppo, si stagliavano nel paesaggio con sorprendente chiarezza.

Alcune figure sembravano fissare, quasi imploranti il cielo, come fossero alla ricerca degli occhi degli Dei.

Probabilmente non sapremo mai perchè e per chi, gli abitanti dell'altopiano peruviano o delle colline Inglesi crearono queste figure, ma grazie alla magia della fotografia aerea, ora possiamo ammirarle dall'alto come forse dovevano essere viste.

La fotografa Americana Marilyn Bridges era maestra di quest'arte e dopo aver fotografato le linee nasca in Perù alla fine degli anni 70, continuò a riprendere dal cielo molte delle piu famose incisioni.

La sua tecnica era rischiosa: volando a soli 60 metri dal suolo con le ali dell'aereo inclinate di 55°, per una migliore prospettiva, spesso il suo aeroplano si trovò ad una velocità così bassa da rischiare lo stallo.

La Bridges preferiva lavorare alla luce dell'alba o del tardo pomeriggio ed usava pellicole in bianco e nero per far risaltare meglio il contrasto tra natura ed arte.


Colibrì Linee di Nazca di Marilyn Bridges: è una delle 18 immagini di uccelli incise sull'altopiano Peruviano con un becco di 36 metri che si prolunga in una linea che segna l'alba del solstizio d'inverno, simboleggiando i cambi di stagione.


Trapezoide linee di Nazca di Marilyn Bridges: copre in parte un uccello di 90 metri ed un fiore. Nella pianura Nasca spesso delle figure geometriche sono sovrapposte ad immagini di animali.


Uomo Gufo linee di Nazca di Marilyn Bridges: sorveglia le altre figure nasca e potrebbe contenere un messaggio, visto che con il braccio indica il cielo e con l'altro la Terra.


Gemelli di Fort Mojave linee di Nazca di Marilyn Bridges: vecchi di 500 anni erano forse un avvertimento agli intrusi.


Gigante di Blythe linee di Nazca di Marilyn Bridges: secondo alcune leggende indiane rappresenta un divoratore di bambini, mentre l'animale che gli fa compagnia potrebbe essere un puma vendicatore.


Cavallo di Uffington linee di Nazca di Marilyn Bridges: lungo 111 metri galoppa sul fianco della collina nei pressi di Swindon, nell'Inghilterra sudoccidentale e risale al 100 a.C..


Gigante di Cerne linee di Nazca di Marilyn Bridges: una palizzata protegge il Gigante di Cerne ed il suo recinto, nel quale per secoli si svolsero riti di calendimaggio.





mercoledì 1 dicembre 2021

BAMBOLA OKIKU


MISTERO DELLA BAMBOLA OKIKU A CUI CRESCONO I CAPELLI



BAMBOLA A CUI CRESCONO I CAPELLI



Come nel caso della più famosa bambola Annabelle, (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO), conservata presso il Warren Museum dei coniugi Ed e Lorraine Warren, da cui è stato tratto un film, posseduta da uno spirito maligno, anche la bambola Okiku, di origine giapponese, ha una storia simile.

La storia narra di una bambina di 2 anni, chiamata appunto Okiku, che ricevette la bambola in regalo dal fratello, la quale era stata realizzata con capelli umani.



BAMBOLA OKIKU

Similmente alla storia di Annabelle, anche la piccola Okiku teneva stretta e giocava giornalmente con lei, con cui trascorreva le giornate in tranquillità, finchè l'anno dopo non morì di influenza e fu sepolta senza la bambola.

La famiglia, resasi conto di ciò, ripose la bambola su un altare buddista, affinchè gli stessi potessero pregare la bimba morta.

Ben presto però, si accorsero che alla bambola iniziavano a crescere i capelli, e si convinsero che lo spirito della figlia dimorasse nella bambola.

Anni dopo, venne affidata ai monaci del tempio di Mannenji's, i quali ogni anno tagliano, in un rito officiato dagli stessi, i capelli alla bambola, che crescono di 25 cm. ogni anno.

Oggi la bambola Okiku non è più esposta al pubblico e, tra le spiegazioni del fenomeno, spicca quella di una sorta di reazione chimica, favorita dalle condizioni ambientali della stanza, in cui era ed è oggi conservata.



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