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venerdì 16 settembre 2022

L'ESODO DI ABRAMO

 I SEGRETI DELLA BIBBIA - ESODO DEGLI EBREI

 

ESODO ISRAELITI

Mosè separa le acque come descritto nella Bibbia

CITTA' SUMERA DI UR NELLA BIBBIA


CITTA' DI UR

Mappa delle città di Ur e Canaan

La Bibbia collega gli antenati di Israele con le antiche civiltà della Mesopotamia meridionale.

Questi antenati provenivano originariamente dalla città di UR, una delle città più antiche nella regione chiamata Sumer.

I Sumeri crearono le prime città stato in Mesopotamia più di 5.000 anni fà e furono loro ad inventare la scrittura "Cuneiforme" e a produrre i primi esempi di letteratura.

Alcuni studiosi attribuiscono loro anche altre invenzione come la ruota del vasaio, la barca, il carro e l'aratro.

Questa città, ancor oggi visitabile, contiene una multitudine di templi, chiamati Ziggurat e formati da una torre a 4 lati piramidale, ove sul muro esterno vi era un'ampia scala che saliva fino alla cima della stessa.

La torre descritta nel Capitolo 11 della Genesi, comunemente nota come Torre di Babele, si ispirava ad una di queste Ziggurat.

Sulla torre della Ziggurat principale di UR c'era un tempio dedicato al culto del Dio della Luna, che i sumeri chiamavano Nanna.

 

 ABRAMO IN VIAGGIO DA UR A CANAAN PASSANDO DA CARRAN

 

Dal racconto biblico sappiamo che Abramo era un nomade, che si muoveva da un posto all'altro alla ricerca di pascoli ed acqua per le proprie greggi e mandrie.

La sua regione d'origine si trova nell'area intorno la città di UR e la Bibbia racconta che Abramo, insieme a suo padre Terach e a suo nipote Lot, abbandonò la città stato per andare nella regione di Canaan, diventando così un nomade.

Abramo si muoveva con la propria famiglia, insieme alle greggi di capre e di pecore, alle mandrie di cammelli e agli schiavi e, visto che la ricchezza si calcolava in base al numero di animali che uno possedeva, per l'epoca era considerato un uomo ricco.

Esisteva al quel tempo una strada diretta che portava attraverso il deserto dalla Mesopotamia fino a Canaan, vedi foto sotto, ma visto che le sorgenti erano poche in quel tratto.

STRADA UR CANAAN

Strada che collegava Canaan a Ur

E' probabile che Abramo ed il resto della carovana abbiano seguito l'altra strada, un viaggio di circa 1.000 chilometri, che risale verso nord il corso dell'Eufrate fino alla piana di Carran, nell'alta Mesoptamia, che oggi si trova in Turchia.

strada ur canaan

Strada secondaria da Canaan a Ur passando da Carran

 
Come a UR anche a Carran si adorava il Dio della Luna, che qui veniva chiamato Sin e per questo Abramo si stabilì o nei pressi o all'interno della città.

La Bibbia definisce gli antenati di Israele come Aramei erranti che vivevano al di là del fiume Eufrate e che adoravano altri Dei.

Erano un popolo semitico provenienti dalla Siria settentrionale, menzionati negativamente nella Bibbia, poichè divennero nemici dell'antica Israele e per lungo tempo il loro centro fù la città di Damasco.

Nel libro della Genesi si racconta che il Signore ordinò ad Abramo di lasciare Carran per recarsi nella terra di Canaan.

Quando questi vi si trasferì si fermò dapprima a Sichem, e poi a Betel, mentre più tardi si accampò a Ebron, presso alcune querce che appartenevano a un amorreo di nome Mamre e, presso questi alberi, Abramo costruì un altare al Signore.

città di sichem e betel

Città di Sichem e Betel

Tempo dopo si spostò nella regione meridionale di Canaan fino a Bersabea, dove si narra che Abramo abbia scavato un profondo pozzo, per abbeverare i suoi animali.

Il periodo storico di quando sia vissuto Abramo è stato collocato tra il 1.550 e il 1.200 a.C., ma per il popolo ebraico egli era vissuto in un periodo ancora più antico, di molto precedente al tempo in cui gli autori scrissero il primo libro della Bibbia.

 

ABRAMO E GLI AMORREI

 

I racconti del libro della Genesi, menzionano spesso il fatto che i Cananei possedevano la terra ed il principale alleato di Abramo era Mamre l'amorreo.

Gli Amorrei erano tribù nomadi semitiche, provenienti dai deserti orientali, che si erano stanziate nella Siria settentrionale.

Nella tarda età del bronzo queste tribù si mescolarono con le popolazioni locali che vivevano in Siria e in Canaan.

Nella Bibbia il termine "amorreo" è usato per indicare gli abitanti originari di Canaan.

Oltre ai cananei e gli amorrei, anche gli Ittiti vivevano nella terra di Canaan, all'epoca dei patriarchi e proprio da uno di quest'ultimi Abramo acquistò un appezzamento di terra dove seppellì sua moglie Sara.

Gli ittiti furono un popolo potente e fondarono un grande impero nel vicino Oriente antico, tra il 1.600 e il 1.200 a.C. ed il loro centro politico si trovava in Anatolia.

Abramo, per il terreno della sepoltura pagò 400 sicli d'argento, che non erano vere e proprie monete, che invece apparvero in Asia minore solo nel VII secolo a.C..

Tra le genti di Israele le monete iniziarono a circolare solo nel IV secolo a.C., mentre prima di allora per vendere e comprare, si usavano dei pezzi di metallo grezzo, che valevano in base al loro peso.

metallo usato come moneta Shekel

Lo Shekel metallo usato come moneta

 
La parola ebraica che indica un peso standard, Shekel, deriva dal verbo pesare ed il testo biblico dice che Abramo pesò 400 sicli d'argento, per acquistare un luogo dove seppellire sua moglie.


MORTE, SEPOLTURA E LUTTO A CANAAN


SEPOLTURA CANAAN

Tipica sepoltura cananea

Nell'antica Canaan la sepoltura di una persona richiedeva pochi preparativi, il corpo veniva lavato e profumato con sostanze conservanti che evitavano il cattivo odore e poi avvolto o nei suoi abiti o in un telo.

La sepoltura variava a seconda del rango, gruppi di nomadi come i patriarchi seppellivano i defunti sotto un cumulo di pietre, presso qualche roccia lungo la strada.

I sedentari avevano modi diversi di seppellire i morti: la gente più povera si limitava a scavare una buca, ricoprendola poi di pietre, i più ricchi invece si facevano scavare le tombe nella roccia, fuori dalla città,  tombe familiari che venivano usate per diverse generazioni.

tomba nella roccia canaan

Tomba scavata nella roccia a Canaan


 
Un corpo deposto nella tomba poteva attirare gli animali selvatici, per evitare che il corpo fosse dilaniato e divorato, l'ingresso alla tomba veniva sbarrato con dei massi.

Se la tomba apparteneva ad una famiglia ricca, una grande pietra rotonda veniva preparata per l'occasione, altre volte una pietra cilindrica veniva rotolata davanti l'apertura.

Nel mondo antico la sepoltura aveva luogo in tappe diverse, il defunto veniva adagio su una lastra di pietra e lasciato lì per circa 1 anno.

Rimaste solo le ossa venivano raccolte e deposte altrove, in modo che la lastra rimanesse libera per una nuova sepoltura.

Il lutto durava per tutto il tempo in cui il cadavere rimaneva esposto sulla lastra di pietra, che fece nascere l'espressione "Addormentarsi con i Padri".

Alcuni beni personali erano seppelliti assieme al morto, poichè simboli di ciò che il defunto era stato in vita e si credeva servissero di conforto allo stesso o per scacciare gli spiriti maligni e, talvolta, delle lampade ad olio venivano poste vicino la testa, insieme a cibo e bevande.

Durante il periodo del lutto, i parenti laceravano le vesti oppure si coprivano di tela di sacco, cospargendosi la testa di cenere, togliendosi ogni tipo di ornamenti e camminavano scalzi, come accennato nel libro della Genesi al Capitolo 38, dove si racconta la storia di Giuda e Tamar.

"I rituali prevedevano, oltre al pianto e al digiuno, anche azioni come battersi il petto, alzare le mani al cielo, sedersi in silenzio per terra, coprirsi le labbra e inchinare la testa".

Talvolta, la famiglia in lutto ingaggiava delle lamentatrici di professione, come descritto nel Capitolo 9 del libro di Geremia, ove si legge: "Andate a chiamare delle piagnone", che potevano essere accompagnate da suonatori di flauto.

 

DISTRUZIONE DI SODOMA E GOMORRA


Abramo giunse in una terra dove le piogge variavano da zona a zona e le pendici occidentali dei monti posti al centro di Israele, ricevevano una quantità di pioggia superiore a quelle orientali, dove l'erba è scarsa.

Per questo Abramo e Lot non trovarono pascoli a sufficienza per i loro greggi e furono costretti a separarsi.

In un'ampia pianura all'estremità meridionale del Mar Morto, sorgevano diverse città, ed il libro della Genesi ci dice che questa piana era verde e fertile.

mappa di sodoma

Mappa di Sodoma e Bersabea


Le città più importanti erano Sodoma e Gomorra, ma esistevano altre 2 città più piccole come Adma e Zeboim e Lot, il nipote di Abramo, scelse di vivere nella città di Sodoma.

Il Capitolo 19 del libro della Genesi, descrive la distruzione di questa città da parte di Dio e il Capitolo 29:22 del libro del Deuteronomio ne ricorda la rovina: "Questa terra è bruciata da zolfo e sale, non si può seminare nè far crescere niente, nessuna pianta vi germogli".

Quando le città di Sodoma e Gomorra furono distrutte dal fuoco, Lot scappò con le due figlie, vivendo in una grotta nelle colline sovrastanti.

Le due figlie erano o fidanzate o sposate, ma i loro mariti avevano rifiutato di abbandonare Sodoma, e dal rapporto sessuale che le due ebbero con il padre, nacquero Moab e Ammon, i cui popoli discendenti sarebbero diventati nemici di Israele.

mappa moab e ammon

Le città di Moab e Ammon

GIACOBBE, RACHELE E LABANO


isacco e rebecca

Isacco e Rebecca

Era costume, tra i popoli semitici, sposarsi tra parenti, con matrimoni organizzati dai capi famiglia e sanciti da un contratto.

I termini del contratto potevano includere il pagamento di una dote da parte della famiglia dello sposo, mentre il periodo di fidanzamento durava 1 anno.

Solo il divorzio e la morte avrebbero potuto cancellare il fidanzamento e, se l'uomo fosse morto in questo periodo di tempo, la donna sarebbe stata considerata vedova.

Abramo mandò il proprio servitore Eliezer in Mesopotamia per cercare una moglie a suo figlio Isacco e lì incontrò Rebecca, nipote di Nacor, che era il fratello di Abramo.

Quest'ultimo dovette pagare una dote alla famiglia di Nacor e quando Rebecca accettò di diventare la moglie di Isacco, ricevette da Abramo come regalo di nozze, gioielli d'argento e d'oro assieme a dei vestiti.

Isacco e Rebecca, ebbero due gemelli: Esaù, il primogenito avrebbe dovuto essere l'erede della fortuna paterna, il secondo figlio Giacobbe, ingannò il padre cieco fingendo di essere Easù, ottendendo la benizione che di solito spettata al primogenito.

Giacobbe, preoccupato che il fratello potesse vendicarsi di lui, fuggì a Carran dove era vissuto suo nonno Abramo.

Lì lavorò come pastore per 20 anni per conto di suo zio Labano e sposò le sue due figlie Lia e Rachele.

Dopo questo periodo radunò mogli, figli, schiavi ed animali ed abbandonò le piane di Carran e fuggì verso Canaan, dove viveva ancora suo padre Isacco.

Prima di partire Rachele aveva rubato delle statuette a casa del padre Labano, forse delle divinità o antenati della famiglia, chiamate in ebraico "Terafim".

Terafim di rebecca

Terafim di Rebecca

Erano molto importanti per la gente dell'epoca, poichè credevano proteggessero la famiglia e accressero la fecondità dei campi e delle donne.

Quando Labano scoprì che Giacobbe era fuggito assieme ai Terafim, si lanciò all'inseguimento e raggiunse la carovana vicino le colline di Galaad.

Giacobbe, all'oscuro del fatto che Rebecca avesse rubato al padre i Terafim, negò il furto e sfidò Labano a perquisire tutte le tende.

Rachele, che aveva nascosto le statuine nella propria tenda sotto la sella di un cammello, con la scusa che fosse indisposta rimase seduta su di essa, proprio mentre il padre cercava i suoi idoli in quella tenda.

Le liti tra Giacobbe e Labano anticipano la radicata ostilità esistente tra Israeliti e Aramei, infatti i racconti del libro della Genesi, forniscono lo sfondo per capire le relazioni politiche tra Israele e i suoi vicini, tra il 1.000 e il 400 a.C..

I racconti presentano temi come rivalità tra fratelli e membri della famiglia, dove tradimento ed infedeltà giocano un ruolo dominante, dette "Eziologie", ovvero racconti che spiegano come è nata una situazione presente.

Ritornando a Canaan, Giacobbe informò suo fratello Esaù del suo arrivo, e quest'ultimo prese con sè 400 uomini e si avvicinò da sud al gruppo di Giacobbe.

L'incontro avvenne nei pressi di un Wadi, ovvero un torrente in secca chiamato Iabbok, dove Giacobbe, dopo aver lottato tutta la notte con un Angelo, mutò il suo nome in Israele.

In seguito i due fratelli si separarono ed ognuno andò per la propria strada, Easù tornò a vivere nella terra di Seir, mentre Giacobbe proseguì per Canaan, dove si insediò nella città di Sichem.

I discendenti dei due fratelli sarebbero diventati due Nazioni rivali, Edom e Israele.

Gli edomiti appaiono frequentemente nella Bibbia come nemici di Israele, discendenti di Edom, figlio di Easù.

Sela era la capitale del regno, che Re Davide conquistò, ma 100 anni dopo gli edomiti riuscirono a liberarsi dal dominio dei Re di Giuda e nel IV secolo a.C. persero gran parte del loro territorio, che venne conquistato dai Nabatei. 

 

GLI HYKSOS E LE 12 TRIBU' DI ISRAELE

hyksos

Un affresco egizio che rappresenta il popolo Hyksos

Giacobbe ebbe 12 figli, che saranno gli antenati delle 12 tribù di Israele e della rivalità tra i 12 fratelli.

Questo viene raccontato nella Genesi, come ad esempio di Giuseppe venduto come schiavo dai fratelli, poichè gelosi di lui in quanto figlio prediletto di Giacobbe.

Periodicamente Canaan soffriva gravi siccità e proprio durante una di queste carestie, Abramo partì per l'Egitto poco dopo il suo arrivo a Canaan.

I figli di Giacobbe scesero anch'essi in Egitto, cone le loro famiglie e i loro animali, per sfuggire alla morte per fame nella terra di Canaan.

Giuseppe, il fratello che era stato venduto come schiavo, era diventato Visir, ovvero Primo Ministro del Re d'Egitto.

Gli studiosi datano questi eventi all'epoca in cui la terra d'Egitto era dominata da Re stranieri, che gli egiziani chiamavano "Hyksos".

La loro origine resta oscura, anche se si pensa che parlassero una lingua semitica ed avevano conquistato l'Egitto intorno al 1.700 a.C. e restarono al potere per più di 1 secolo.

Probabilmente Giuseppe servì alla corte di uno degli ultimi sovrani Hyksos, nella loro capitale Avaris, nella parte nord orientale del delta del Nilo.

 

EBREI SCHIAVI DI RAMSES II O FORSE PEPI I

STATUA RAMSES II

Statua di Ramses II

Intorno al 1.550 a.C. gli Hyksos vennero scacciati dall'Egitto e una nuova dinastia, di origine egiziana, prese il potere.

I discendenti di Giacobbe che vivevano in Egitto e venivano chiamati Ebrei, crebbero di numero e divennero un fattore di rischio agli occhi dei sovrani.

Il I° capitolo del libro dell'Esodo descrive l'ascesa al potere di un Re, noto con il titolo egiziano di Faraone, che non aveva conosciuto Giuseppe.

Il re aveva condannato gli Ebrei ai lavori forzati e per limitarne il numero ordinò l'uccisione di tutti i neonati maschi.

Stabilirono la nuova capitale nella città di Menfi,  pochi chilometri a sud dell'attuale Cairo.
 

MENFI AI TEMPI DELL'ESODO

Città di Menfi ai tempi dell'Esodo biblico

Mosè crebbe li presso la corte reale ed il faraone dei primi due capitoli dell'Esodo, probabilmente fù Ramses II, che stabilì il dominio egiziano sulla terra di Canaan e sulla Siria meridionale, anche se studi recenti posticipano l'esodo di ben 10 secoli, collocando come Farone Pepi I.

Ramses II costruì una nuova capitale nella città di Pi-Ramses, poi più tardi venne riportata a Menfi.

E' probabile che Mosè abbia compiuto lunghi viaggi fra la capitale e la regione, dove viveva gran parte del suo popolo.


GLI EBREI FABBRICAVANO MATTONI A PITOM

Gli ebrei, infatti, erano costretti a lavorare alla costruzione di un'altra città chiamata Pitom ed il loro compito era produrre mattoni di fango.

I mattoni venivano usati per ogni tipo di edificio, esclusi i palazzi ed i templi, che erano costruiti in pietra trasportata in barca lungo il Nilo.

Costruirono le case dei funzionari che sarebbero vissuti in queste città, fatte di mattoni seccati al sole, fatti di fango misto ad erba o paglia.

La paglia serviva a dare maggiore coesione ai mattoni e renderli più forti e gli ebrei si lamentarono di svolgere lavori pesanti, cosicché il faraone li punì a trovarsi da soli la paglia da tagliare e le loro condizioni peggiorarono rapidamente.

Il profeta Naum nel Capitolo 3:14 descrive il processo di fabbricazione dei mattoni, in cui si calpestava il fango con i piedi finchè l'impasto non fosse ben mescolato per poi essere messo in stampi di legno, dove veniva eliminata l'acqua per poi essere essiccati al sole, mentre a volte venivano cotti in forni speciali, cosa riportata anche nel secondo libro del profeta Samuele al Capitolo 12:31.

 

FORNO EGIZIO PER FABBRICARE MATTONI

Forno egizio per fabbricare mattoni

Ramses II regnò a lungo, tra il 1.280 ed il 1.230 a.C., dove nel libro dell'Esodo viene registrata la sua morte.

Successivamente, Mosè assieme al fratello Aronne si recarono presso un altro faraone, per chiedere di permettere agli ebrei di andare nel deserto e fare sacrifici al loro Dio.

La richiesta al tempo era leggittima, ma proveniva da un gruppo di persone soggette ai lavori forzati e dunque il faraone era comprensibilmente sospettoso di ciò.

Le fonti egiziane indicano, con il termine "Hapiru", il popolo che lavorò alla costruzione delle città, cioè le persone che provenivano da Canaan, dalla Siria e dalla Mesopotamia settentrionale, che non possedevano terre proprie e che per sopravvivere si arruolavano come mercenari.

La parola Ebrei, usata nel libro dell'Esodo, potrebbe riflettere il termine hapiru.

La spettacolare fuga degli ebrei dall'Egitto, è raccontata soltanto nella Bibbia, visto che gli egiziani credevano che il loro Re rappresentasse sulla Terra il grande Dio sole Ra, quindi che fosse egli stesso un Dio, raffigurato nell'arte e  nella letteratura mentre sconfiggeva i suoi nemici, quindi non deve stupire se le fonti egiziane non parlano mai di sconfitte subite dal faraone.

 
faraone che sconfigge nemici

Geroglifico del faraone che sconfigge i suoi nemici

 
Sugli sgabelli usati dai faraoni come poggiapiedi, erano scolpite immagini dei nemici sconfitti e, quando il Re sedeva sul suo trono i suoi nemici si trovavano, simbolicamente, ai suoi piedi.

sgabello poggiapiedi faraone

Sgabello poggiapiedi usato dal faraone per simboleggiare che i nemici si trovavano ai suoi piedi

Nel Salmo 110:1 il modo di definire i nemici come uno sgabello ai miei piedi, nasce da usanze attestate nel mondo antico.

 

RACCONTO DEL LIBRO DELL'ESODO

 

laghi amari esodo

Laghi Amari dove è avvenuta la separazione del mare da parte di Mosè

Nel racconto del libro dell'Esodo, Mosè riuscì ad unire gli schiavi israeliti che poi attraversarono assieme a lui il Mar delle Canne o Mare di Giunco o Mar Rosso e l'attraversamento potrebbe aver avuto luogo in un'area conosciuta come "Laghi Amari".

Il Capitolo 14:25 del libro dell'Esodo racconta la partenza dall'Egitto, quando un forte vento divise il mare e ne seccò il fondo.

Il popolo camminò sulla terra asciutta, mentre i carri degli egiziani rimasero probabilmente bloccati.

Gli ebrei potrebbero aver percorso diverse strade per tornare a Canaan , dove i loro antenati erano partiti, vedi foto sotto. 

via del mare esodo ebrei

Via del Mare ai tempi dell'Esodo

 
La strada più diretta era la Via del Mare, lungo la quale i faraoni avevano costruito una serie di postazioni fortificate, quindi troppo pericoloso da percorrere per un gruppo di fuggitivi.

Una seconda strada, che costeggiava ad est l'altopiano del Sinai, sarebbe stata troppo difficile per la scarsità di sorgenti e per questo, probabilmente, il popolo in fuga si diresse a sud.

La composizione di questo popolo potrebbe essere stato di alcune migliaia di persone o composto da israeliti e popoli di diverse etnie.

I capi, Mosè ed Aronne, appartenevano alla tribù di Levi, e la fede cristiana ebbe una grande crescita, dovuta al fatto che il loro Dio aveva sconfitto i faraoni egizi.

D'ora in avanti, nella storia di Israele, quando la Nazione si sentirà minacciata da potenze straniere, la fede nel Signore, che aveva manifestato la sua potenza in Egitto, permetterà al popolo di sopravvivere in tempi difficili.

Le fonti indicano che gli israeliti rimasero, per periodi di tempo piuttosto lunghi, in 3 aree specifiche:

- Intorno al Monte Sinai, Gebel Musa, situato nella parte meridionale della penisola del Sinai;

- Presso l'oasi di Kades Barnea;

- Intorno al Monte Or, tradizionalmente identificato nella catena montuosa del Seir, che si trova a sud-est del Mar Morto, anche se molti studiosi tendono a situarlo più vicino a Kades Barnea.

Probabilmente, gli israeliti seguirono la costa, visto che era la via di fuga più naturale e facile da percorrere, visto che l'interno era costeggiato da rilievi montuosi.

Dopo essersi diretto a sud, il gruppo deviò verso l'interno, seguendo la via naturale offerta dai letti di fiume in secca e l'itinerario doveva essere stato pianificato con cura, vista l'area così arida, da una sorgente d'acqua ad un'altra.

Dopo un viaggio di diverse settimane nel deserto, Mosè condusse il popolo nei pressi di una montagna e là, ricevette i Comandamenti di Dio, conosciuta come Monte del Signore o Monte Sinai o Monte Oreb.

Il Monte Sinai, in arabo Gebel Musa che vuol dire Monte di Mosè, alto 2.200 metri sul livello del mare e sul quale vi si sale scalando più di 3.000 gradini scavati nella roccia, è il candidato più probabile dell'evento biblico di Mosè.

I fuggitivi possedevano mandrie di pecore e capre, che mangiano erbe, arbusti e ramoscelli e capaci di procurarsi del cibo anche in zone aride.

Le greggi forniscono ai loro padroni latte ed occasionalmente carne e quindi era necessario altro cibo da procurarsi, bisogno attestato nei racconti biblici.

Gli israeliti rimasero a lungo ai piedi del Monte Sinai e là strinsero un patto con Dio, che li aveva liberati dalla schiavitù in Egitto e salvati dal faraone e per questo costruirono un Santuario mobile, che li accompagnerà in tutte le tappe del loro lungo viaggio.

Dal Sinai si spostarono verso Nord finchè non arrivarono nella grande oasi di Kades Barnea, dove si accamparono per molti anni e dove trovarono acqua e palme da dattero per sopravvivere.

Partendo da Kades Barnea, gli israeliti tentarono diverse volte di occupare la terra a sud di Canaan, il gruppo più grande guidato da Mosè decise di andare verso Oriente, attraversando la regione meridionale del Mar Morto che era abitata dagli edomiti.

Quando, però, gli israeliti chiesero il permesso di passare, gli edomiti rifiutarono, allora i primi promisero di non calpestare i campi e di non attingere acqua dai pozzi, ma gli edomiti che si sentivano più forti delle tribù nomadi israeliti, non vollero dare il permesso. 

 

CONQUISTA DI ARAD DA PARTE DEGLI ISRAELITI

arad esodo ebrei

Regione dell'Arad ai tempi dell'Esodo

Un altro tentativo di muovere a nord, nella regione del Neged, incontrò l'opposizione del re di Arad, ma molto tempo dopo gli israeliti vittoriosi conquistarono Arad, chiamando il luogo Korm, che significa distruzione.

L'origine della città di Arad è molto antica, visto che già verso il IV Millennio, sorgeva un villaggio cananeo.

Nel III Millennio questo villaggio crebbe fino a diventare una città fortificata, circondata da un lungo muro ed interrotto da torri di guardia.

città fortificata di arad

Mura fortificate della città di Arad

L'acqua piovana era raccolta in una depressione al centro della città, mentre più tardi, nel periodo giudaico, fù scavato un pozzo, circondato da abitazioni private, templi e palazzi.

 

IL TEMPIO CANANEO DI ARAD

A causa della crescente siccità la città cananea fù abbandonata intorno al 2.650 a.C. ed il sito rimase deserto per secoli, prima di essere di nuovo colonizzato.

Arad non è menzionata nella Bibbia dopo l'invasione israelita, ma gli scavi archeologici mostrano che l'insediamento israelita iniziò intorno all'XI° secolo a.C..

All'epoca di Salomone, circa un centinaio di anni più tardi, la città verrà fortificata e posta a sorveglianza della strada che correva da nord a sud.

Anticamente in questi luoghi esistevano foreste e prati, che offrivano frutta e bacche commestibili, le piogge erano abbondanti e vi erano grandi branchi di gazzelle e di altri animali selvatici, che fornivano abbondante cacciaggione.

Gli edomiti praticavano l'agricoltura, l'allevamento e la caccia.

Il gruppo dell'esodo tornò indietro e si diresse a sud, verso il Mar Rosso, poi si mosse verso nord-est penetrando nel territorio edomita da sud. 

città di seir esodo

Strada che collegava Kades Barnea a Seir

Questa volta le relazioni con Edom furono migliori, gli israeliti presero la via del deserto e raggiunsero l'area montuosa chiamata Seir e nel Libro dei Giudici al Capitolo 5, si racconta che il Signore uscì da Seir a combattere per il suo popolo.

Prima di entrare nella terra, gli israeliti si accamparono per un periodo relativamente lungo, nelle valli vicino il Seir ed il picco più alto è il Monte Or, dove fù sepolto Aronne.

Qui furono attaccati dai serpenti velenosi e Dio disse a Mosè di fare un serpente di bronzo e di innalzarlo in un luogo visibile in mezzo al campo.

Gli israeliti, che erano stati morsi, dovevano guardare il serpente di bronzo e sarebbero stati guariti.

serpente di bronzo seir

Serpente di Bronzo sul Monte Or

Dio disse a Mosè di portare Aronne e Eleazaro, figlio di quest'ultimo, sulla cima del monte Or.

I tre salirono sulla montagna e Mosè spogliò Aronne delle sue vesti di sommo sacerdote e le diede a Eleazaro, che divenne così il suo successore e lassù Aronne morì.

Dalla catena montuosa del Seir, il gruppo dell'esodo si mosse verso nord attraverso le montagne, lungo la Via del Re, finchè giunse ad un ampio wadi, dal nome biblico di Zered, che formava il confine tra la terra degli edomiti e quella dei moabiti.

 
mappa di zered esodo

Mappa di Zered

Gli israeliti volevano attraversare la terra di Moab, perciò contattarono il Re degli Amobei, che a quel tempo governava sulla terra e sul popolo di Moab, e chiesero il permesso di percorrere la Via del Re.

Promisero al re che non sarebbero entrati nei campi adiacenti e che non avrebbero attinto acqua dai pozzi, ma il re negò il permesso e quindi dovettero restare nel wadi.

Questo li obbligò a spostarsi verso ovest, piuttosto che a nord, come avrebbero voluto.

Ma in seguito si diressero comunque a nord, nonostante il divieto del re, e ci furono diverse battaglie nelle quali gli israeliti sconfissero gli amorrei, conquistando gli altopiani di Ammon e di Galad.

A quel punto gli israeliti riuscirono a raggiungere la Valle del Giordano e si accamparono non lontano dal Monte Nebo e nella Bibbia quest'area viene chiamata Pianure di Moab.

 
monte nebo pianure di moab

Monte Nebo nelle Pianure di Moab

Mosè, salito sul Monte Nebo, morirà ed un nuovo leader, Giosuè, guiderà alcune delle tribù di Israele, nella terra dove una volta Abramo, Isacco e Giacobbe erano vissuti.

 




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