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lunedì 3 luglio 2023

VUDU


DIVINITA' VUDU


I credenti, come questo giovane haitiano, si impegnano nei rituali perchè la loro anima diventi sede di un loa benigno, anzichè del potere di un demone malefico.

  

Vudu: la parola stessa evoca livide immagini di morti che camminano, malefiche bamboline di cera trafitte da spilli e strani rituali di mezzanotte nel folto della giungla haitiana.


Ma il vudu va ben al di là dei semplici malefici e della semplice magia nera: importato dall'Africa, nel XVI secolo, con gli schiavi neri deportati nell'isola caraibica di Haiti, entrò in contatto con la religione cattolica praticata dai coloni francesi proprietari di schiavi, (leggi il mio articolo sul Dittatore di Haiti).


Ne conseguì che il vudu assorbì alcuni aspetti esteriori del cerimoniale cattolico, senza perdere la sua natura essenzialmente pagana.
Così, per esempio, molti haitiani moderni vedono degnamente rappresentato, nella raffigurazione convenzionale di San Patrizio, patrono dell'Irlanda, un aspetto del dio serpente vudu Damballah.


Simbolo religioso del Damballa che è un loa della conoscenza e dio serpente vudu.


Come avviene per molte religioni, ad orientamento magico, l'idea di fondo del vudu è che, la realtà percepibile, è una sorta di facciata dietro alla quale si celano forze spirituali molto più importanti.


Gli alberi possono essere la dimora di potenti spiriti, la malattia e la morte non sopravvengono mai per caso ma sono sempre segno di castigo divino o di fattura magica ed i crocevia sono luoghi dove uomini e spiriti possono incontrarsi. 


Papa Legba è un Loa, ovvero un mediatore tra l'uomo e gli spiriti.


 

Il mondo degli spiriti vudu è capeggiato da Papa Legba, mediatore fra uomo e spiriti, mentre altri dei importanti, chiamati Loa, sono il dio serpente Damballah, fonte di virilità e di potere, Erzulie, dea dell'amore e della vendetta, Guédé con i suoi sinistri aiutanti, come il famigerato Baron Samedi che presiede ai misteri della morte e della stregoneria. 



Erzulie è la dea dell'amore e della vendetta.


Sotto questi dei più importanti vi sono divinità minori, talvolta chiamate Petro, ed infine innumerevoli spiriti compresi quelli dei morti.


Baron Samedi è il traghettatore dei morti, simile a Caronte, ed aiutante di Guédé.


Nei complicati riti vudu, i partecipanti invocano i loa e gli spiriti, nella speranza di essere posseduti da uno di loro in grado di portargli fortuna, di curare una malattia, di placare l'anima di un morto, di preservarlo dal male, di consacrare un sacerdote o di rendere qualsiasi altro servizio di natura magica. 



Il dio Guédé.


 

 

CERIMONIA VUDU

 

Stanza di un Houmfor dove si svolge la cerimonia vudu.

  

La tipica cerimonia vudu avviene di sabato sera in un Houmfor, ovvero un tempio nella foresta haitiana, una piccola costruzione dove sono conservate reliquie sacre, accanto alla quale vi è una camera con una parete aperta ed un cortile od una radura, dove si possono riunire i partecipanti.


Un alto sacerdote di sesso maschile, chiamato Houngan, nel caso di donna chiamata Mambo, inizia le cerimonie nella camera esterna mediante preghiere, invocazioni e libagioni propiziatorie e traccia sul suolo alcuni simboli magici, detti Veves, appositamente destinati al loa che desidera supplicare quella notte.


Un Houngan sacerdote di sesso maschile.


I partecipanti iniziano a cantare e danzare e, mentre la loro frenesia giunge al culmine, vengono offerti agli dei alcuni sacrifici, come polli o capre.


Sacerdotesse vudu chiamate Mambo.


Ad un certo punto, se tutto si è svolto secondo le regole, i corpi di alcuni partecipanti vengono posseduti dal loa.


Le persone possedute dagli spiriti incominciamo a contorcersi spasmodicamente, assumono strane voci e talvolta parlano lingue incomprensibili per poi cadere al suolo, interpretate come un segno che il loa è favorevole alle suppliche dei suoi credenti. 


Simbolo religioso Veve vudu.




 

MAGIA NERA VUDU


Indispensabile nella cerimonia vudu, sono l'acqua, considerata come un magnete per gli spiriti, ed un sonaglio magico avvolto di perle, con cui il sacerdote può controllare le forze primitive.


E' stato sopratutto il lato più oscuro del vudu a colpire maggiormente l'immaginazione del resto del mondo, come le "Sette Rosse".


A queste si attribuiscono alcune pratiche come quella del delitto rituale, cannibalismo e magia nera, nei quali gli stregoni chiamati Bokor, invocano dietro pagamento l'aiuto di Baron Samedi, per fare fatture letali sui vivi e talvolta malefici sulle persone morte da poco tempo, per trasformarli in Zombie e servire per sempre i loro padroni come schiavi privi di volontà.


Si dice che François Duvalier, ultimo dittatore di Haiti, soprannominato Papa Doc, ricorresse a questo lato oscuro del vudu, per tenere sotto controllo i suoi sudditi più superstiziosi.


L'ultimo dittatore di Haiti François Duvalier.

Aveva denominato i Volontaires de la Sécurité Nationale, ovvero i suoi sanguinari agenti di polizia , Tonton Macoutes, che in haitiano vuol dire "Mago Itinerante", i quali nascosti dietro occhiali neri, che portavano sempre in pubblico, apparivano con l'aspetto di un teschio.


Soldati di Haiti chiamati Tonton Macoutes.

Benchè le credenze e le pratiche magiche del vudu siano concentrate nell'isola di Haiti, esse si sono diffuse anche negli Stati Uniti, attraverso il commercio di schiavi ed hanno conquistato la loro prima e più importante roccaforte nel XVIII secolo in Louisiana.


Verso la metà del XIX secolo l'influsso locale del vudu era tale, da permettere ad una sedicente mambo, Marie Laveau, di diventare una celebrità a New Orleans.


Marie Laveau maga e mambo.

Questa maga, religiosa e praticante vudu possedeva un serpente di nome Zombie e dopo la sua morte molti abitanti credevano fosse ancora viva, in quanto appariva in città dopo la sua morte.


Nel 1978 l'agente di polizia Hugh J.B. Cassidy, ex capo del 77° distretto di polizia di New York, stimava che solo nel quartiere Bedford-Stuyveasant di Brooklyn, vi fossero 30 houmfor segreti e forse un centinaio di houngan e mambo praticanti.


Secondo la relazione del fisiologo Walter Bradford Cannon, nel suo libro Morte Vudu, un credente vudu può morire letteralmente di paura, se ritiene di essere stato affatturato e lo shock autoindotto porta al collasso cardiocircolatorio ed ischemia degli organi vitali. 


Walter Bradford Cannon.


 

 

ANTICHI POTERI DEI MODERNI STREGONI


Avvolto in una coperta astrale, un medico stregone Sioux giace al suolo, in una stanza oscurata ed ascolta i mormorii degli spiriti che lo guidano.


Molto di ciò che sappiamo sull'antica magia, non ci viene dagli studi degli archeologi, bensì dalle ricerche compiute dagli antropologi presso le tribù di cultura arcaica.


Salvo qualche variante, dovuta a differenze culturali, la magia praticata da questi gruppi contemporanei, disclocati in tutto il mondo, sembrerebbe fondarsi su concetti che sostanzialmente non sono cambiati da 25.000 anni a questa parte.


Temi classici come l'animismo, (leggi qui il mio articolo in proposito), la paura dei morti ed i principi di magia imitativa e contagiosa, sembrano esercitare sulle comunità dell'Oceania, dell'Africa e delle Americhe dei giorni nostri, lo stesso ascendente che avevano sugli uomini di Cro-Magnon. 



Uomo di Cro-Magnon.

Alla base di tali credenze c'è la convinzione che in ogni cosa, vivente o inanimata, alberghi uno spirito invisibile ben vigile e molto potente.


Quindi, quando un Indio dell'Amazzonia uccide un giaguaro, la cosa non finisce lì, poichè lo spirito potenzialmente vendicativo dell'animale, deve essere placato.


Per la stessa ragione, un Ashanti del Ghana, non abbatte un albero senza prima compiere un rito per placare lo spirito dell'albero.


Un metodo quasi universale per cavarsela, con le moltitudini di spiriti invisibili, consiste nel costruire per loro appositi sacrari e se, uno spirito può essere convinto a prendere dimora in un luogo sacro, è più facile contenerne il potere.


Con un pò di fortuna, questo spirito addomesticato, può anche iniziare a prendersi cura della vita di chi ha costruito la sua sacra dimora.


E' per questo che le tribù della Nuova Guinea, costruiscono regolarmente piccole templi o case degli spiriti, provvisti di vivande, vicino al porcile di casa e riesce ad attirare Nakondisi, "Lo spirito della Foresta", questi aiuterà a fare la guardia ai porci.




Cerimonia della maschera di spirito della foresta chiamato Nakondisi.


Dei molti spiriti, che popolano il mondo dell'immaginazione tribale, nessuno è potenzialmente più fastidioso degli spiriti dei morti, i quali possono essere anche la reincarnazione di spiriti di nascituri.


Per molti, lo stato di morte non sembra molto lontano dallo stato di vita, poichè i villaggi sono popolati da generazioni di fantasmi, coinvolti nelle vicende della comunità come lo erano da vivi.


In realtà, le uniche differenze importanti tra vivi e morti, sono che i primi sono incorporei e che, in talune culture, hanno molti più poteri magici dei secondi.


Chiunque dubiti della presenza dei morti, dicono i Congolesi, è un pazzo: "basta appoggiare l'orecchio al suolo per sentire il rullo macabro dei loro tamburi".

 

Con le maschere di fango, gli abitanti di un villaggio della Nuova Guinea, danzano evocando una battaglia che i loro antenati vinsero mascherandosi da fantasmi.


In una società pervasa da tali credenze è naturale che, colui che si ritiene abbia la facoltà di comunicare con il mondo degli spiriti, rappresenti un valore essenziale per la società in cui vive.


Ogni tribù comprende una persona di questo genere, chiamata secondo i casi, stregone, sacerdote, ngaga, saggio, medicone, houngan o sciamano, parola usata dai Tungusi della Siberia orientale ed adottata dagli scienziati moderni per designare questi sacerdoti tribali.


Passando le braccia sulla fiamma senza bruciarsi, parte importante del rito di iniziazione vudu, una danzatrice dimostra di essere protetta da un loa favorevole.


Lo sciamano della tribù è maestro, mago della pioggia, guaritore, veggente, protettore e principale tramite con il mondo degli spiriti e senza di lui la tribù sarebbe perduta.


La maggior parte della loro attività magica, ricade in una delle due categorie accennate, ovvero la magia imitativa, nello spruzzare acqua nell'aria per far piovere, e magia contagiosa, come porre una maledizione su una ciocca di capelli di un nemico.


I sostenitori del deposto re africano del Buganda, rinunciarono al proposito di regalare al monarca, un cuscino imbottito con i peli della loro barba, per la paura di incorrere nella magia contagiosa.


Lo sciamano comunica con gli spiriti mediante la "Trance", durante la quale il suo corpo sembra posseduto da uno spirito magicamente evocato per l'occasione ed un gran numero di antropologi hanno assistito personalmente allo svolgimento di questi riti, riconoscendone il potere.


I segni ocra sul viso di questo giovane iniziato Kissi della Liberia, lo proteggono dal male.

Alcuni di questi cosidetti poteri, sono oggi spiegabili scientificamente, come ad esempio, molte delle erbe curative tradizionali usate dagli sciamani per secoli, hanno dato prova della loro efficacia nella ricerca medica.


Una di queste piante, la Aloe Vera, viene conservata nel laboratorio officinale dai nostri erboristi, che la usano in caso di ustioni, lozioni antisolari e tanto altro. 









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