I GIGANTI MOSTRI PRESENTI NELLA BIBBIA
Il malvagio gigante, che torreggia sopra la Spagna distrutta dalla guerra, in questo grande dipinto di Goya. |
Il Gigante rappresenta, forse, il mostro più familiare che l'uomo abbia creato, simile a lui, soggetto alle stesse passioni ed agli stessi difetti, ma di enormi dimensioni, appare nelle leggende di tutto il mondo e perfino nella Bibbia.
Nella leggenda di Gog e Magog, i due superstiti di una razza sconfitta di giganti britannici, sono costretti da Bruto, loro conquistatore, a fare la guardia al palazzo della città di Londra, appena fondata.
Statue di Gog e Magog, giganti sconfitti da Bruto e costretti a fare la guardia al palazzo della città di Londra. |
Nella mitologia greca, Titani, Ciclopi e Giganti, sono i figli giganteschi di Urano, (Dio del Cielo), e di Gea, (Dea della Terra).
Nei racconti biblici, i giganti sono il frutto dell'accoppiamento tra angeli caduti e donne mortali, mentre la vittoria di Davide su Golia, simboleggia il trionfo dell'intelligenza sulla forza bruta, quindi del bene sul male.
Nell'Odissea, il terribile e famelico ciclope Polifemo,
si lascia facilmente ingannare dal coraggioso ed astuto Ulisse, mentre
secondo il mito norvegese, sarebbero i creatori della terra ed i
progenitori della razza umana.
Anche le fiabe abbondano di giganti, secondo lo psicologo Bruno Bettelhein, nel suo libro Il Mondo Incantato, nelle quali i bambini si identificano con gli eroi piccoli, ma intelligenti, che superano in astuzia i giganti.
Nella vita reale, i giganti hanno fatto da servitori, soldati o attori d'avanspettacolo, come nel caso di Elisabetta I e Giorgio IV, i monarchi inglesi che costringevano i giganti a fare da portatori, od i soldati sotto le bandiere Russe e Prussiane.
Una fanciulla gigante in una scena pastorale dipinta dalla pittrice Leonora Carrington. |
Oliver Cromwell, un condottiero e politico inglese, aveva il proprio gigante, un pazzo religioso di nome Daniel, che finì i suoi giorni, predicando un folle vangelo dietro le sbarre di Bedlam.
Tra i primi ad indicare discrepanze tra romanzo e realtà, fu lo zoologo francese, Isidore Geoffroy Saint-Hilaire,
che descrisse le persone affette da gigantismo, come esseri inattivi,
senza energia e lenti nei movimenti, deboli di corpo e di intelletto.
Quando, finalmente, si fece risalire l'origine di una malattia, nota
come Acromegalia, un tumore della ghiandola pituitaria, divenne chiaro
il collegamento con il gigantismo, e questi soggetti furono emarginati
dalla società, vittime del loro stesso corpo e della crudeltà altrui.
Quattro giganti irlandesi, del XIX secolo, tre dei quali si chiamavano Patrick O'Brien, vissero nel terrore di essere dissezionati dagli scienziati, dopo la loro morte ed, il più alto gigante conosciuto, Robert Wadlow, (vedi foto sotto), dell'Illinois, visse costantemente in pena a causa della sua crescita incontrollata.
A sinistra Robert Wadlow alto 2,75 metri, a destra Anna Swann, alta 2,40 metri, si esibiva al Circo Barnum nel 1865. |