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venerdì 10 febbraio 2023

ENIGMA DI ARISTARCO

BAGLIORI NEL CRATERE ARISTARCO

Il cratere lunare Aristarco.


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ENIGMA DI ARISTARCO


  

La missione della Nasa è esplorare l'ignoto ed in cerca di risposte, ha lanciato scienziati nello spazio e veicoli oltre i limiti del Sistema Solare.


Il 19 luglio 1969, mentre l'Apollo 11 si avvicina alla Luna, luci misteriose abbagliano gli astronauti. 


 

Lo Shuttle Apollo 11 sulla rampa di lancio.

La Nasa pensa a detriti lunari ma, poche ore prima che gli astronauti compiano il primo passo sulla Luna, alcuni astronomi in Germania notano una luce strana provenire dal cratere Aristarco sulla Luna.


Il Centro di Controllo Missione chiede agli astronauti di investigare e ciò che vedono non ha alcuna spiegazione, in uno scambio di comunicazioni:


CCM: "Apollo 11 qui Houston, procedete. Ci sono stati dei fenomeni lunari transienti, registrati vicino Aristarco, passo".


Apollo 11: "Ok Houston, ci stiamo dirigendo a Nord, verso Aristarco".


CCM: "Date un'occhiata, diteci se notate qualcosa di strano, passo".


Apollo 11: "C'è una zona decisamente più luminosa, rispetto a quelle circostanti".


CCM: "Apollo, qui Houston: riuscite a distinguere delle variazioni di colore all'interno della luce?".


Apollo 11: "No, non sembra abbia alcun colore, Houston".


Ad un certo punto la comunicazione si interrompe per 8,9 secondi e molti ipotizzano che la Nasa lo abbia fatto di proposito, per non far sapere cosa stessero vedendo, in quel momento, gli astronauti dell'Apollo 11.


Lo scienziato lunare, Peter Schultz, affermò di aver visto qualcosa di strano, decenni prima, ma di non aver divulgato la cosa perchè temeva potesse ritorcersi contro di lui. 


Lo scienziato Peter Schultz.


Quello che vide furono i Fenomeni Lunari Transienti, causati da polvere riflettente secondo la Nasa, invece Schultz sosteneva che il Sole non si trovava nella posizione giusta per illuminare il cratere al passaggio dell'Apollo 11, che invece si trovava al buio.


Il bagliore solare rimane la spiegazione ufficiale della Nasa, ma non tutti sono d'accordo su questa spiegazione.


Quello di Aristarco è stato il primo di una serie di avvistamenti che ha convinto alcuni osservatori, che il nostro satellite non è ciò che sembra ed ancora oggi c'è chi crede che vi siano sulla Luna artefatti lasciati da altre civiltà, come il famoso Monolite Lunare. 


Monolite Lunare.


I MISTERI DI FOBOS

  

Il maggior satellite di Marte, chiamato Fobos, si ritiene sia un pianeta vuoto, ma molti ipotizzano che sia il resto di un enorme stazione spaziale.


Fobos, piccolo e velocissimo, si trova a soli 9.300 km. dalla superficie di Marte, e la sua orbita si sta restringendo al punto che, tra 10 milioni di anni, colliderà con il pianeta rosso. 


 

Il satellite di Marte Fobos.


Nel 1958 l'astrofisico russo, Iosif Samuilovič Šklovskij, misurò la velocità orbitale di Fobos, scoprendo che, non solo il satellite cambiava velocità ma che era anche vuoto.


Se davvero fosse vuoto vorrebbe dire che qualcuno lo abbia messo lì, forse utilizzato come rampa di lancio oppure come stazione di rifornimento aliena. 


L'astrofisico russo Iosif Samuilovič Šklovskij.


La spettroscopia su Fobos ha rivelato che ha la stessa composizione degli asteroidi, un ammasso di rocce e da polvere poco compatta, con sezioni e spazi vuoti tra le pietre.


La Nasa è convinta che, in un periodi di miliardi di anni, l'attrazione gravitazionale abbia unito tra loro pezzi di detriti orbitali dando vita al satellite. 


 

UFO SU MARTE RIPRESI DA CURIOSITY

 

Il rover della Nasa Curiosity su Marte.


Il 6 agosto 2012, il rover Curiosity atterra sul pianeta rosso ed inizia ad inviare sulla Terra, le immagini ad alta risoluzione del suolo marziano.


Tra le immagini inviate, destano curiosità quelle che ritraggono 2 oggetti volanti, di cui uno ha una forme di una nube che si erge all'orizzonte, l'altro la attraversa ad alta velocità. 


Ufo fotografato dalla sonda Curiosity.


Un doppio avvistamento di Ufo, che inizialmente fa pensare ai due satelliti Fobos e Deimos, ma velocità e brillantezza non corrispondono ai due satelliti.


 

Il satellite di Marte Deimos.


Inoltre, le immagini del rover sono foto statiche mentre le foto del puntino luminoso appaiono in movimento.


Questo suggerisce all'astronomo Marc D'Antonio che il filmato sia un falso, in quanto ha ricostruito, in un filmato da lui realizzato, la luce misteriosa che si muove nelle foto del rover e la staticità della nube, che conferma i dubbi in proposito. 



L'astronomo Marc D'Antonio.

 

L'esplosione del sistema di atterraggio del rover potrebbe aver sollevato la nube polverosa ripresa dalle telecamere di Curiosity, formando il pennacchio che si vede nelle foto.

 

SEGNALE ALIENO A RAGGI X PROVENIENTE DALLA NUBE DI MAGELLANO  


Nube di Magellano.

Nel 2010 il telescopio della Nasa, Chandra, rileva un segnale a Raggi X, nell'ammasso stellare di una Galassia vicina, la piccola Nube di Magellano.   



Il telescopio della Nasa Chandra.


Inizialmente gli astronomi pensano si tratti di una Pulsar, una stella di neutroni rotanti che ha origine dal collasso di stelle più grandi, ma notano che impiega circa 18 minuti per ruotare su se stessa, cosa impossibile per una Pulsar.


Esclusa questa ipotesi, gli scienziati immaginano che il segnale captato, derivi da un "Razzo Nucleare di una Civiltà Aliena", poichè bruciando carburante chimico, come facciamo noi stessi oggi con i razzi spaziali, o sganciando bombe atomiche dietro di sè, si creano delle radiazioni così intense da spingere il razzo in avanti nello spazio. 



Immagine di una stella Pulsar.


Un progetto Top Secret della Nasa degli anni '50, chiamato "Progetto Orion", ipotizza la propulsione di razzi spaziali terrestri con l'uso di bombe atomiche, per mandare una colonia di esseri umani su Marte. 



Immagine del Progetto Orion degli anni '50 della Nasa.


Ma il progetto venne accantonato nel 1964, perchè avrebbe dovuto impegnare le bombe nucleari fin dal lancio del razzo, cosa che avrebbe causato grossi danni nell'atmosfera terrestre oltrechè per i Trattati sui Test Nucleari.


Escluse le ipotesi della Pulsar e di un sistema di propulsione alieno, gli scienziati pensano ad un nuovo tipo di corpo celeste, del quale ad oggi non abbiamo studi in proposito. 


 

COMUNICAZIONI ALIENE NEI FULMINI


Partenza dello shuttle Columbia.

 


L'1 febbraio 2003 dopo l'esplosione al rientro dello Shuttle "Columbia", gli scienziati analizzano i filmati della sua ultima missione.
Le immagini sembrano confermare un fenomeno, che gli astronauti hanno riportato fin dai primi anni dell'era spaziale, ovvero lampi di luce,  distanti centinaia di chilometri, illuminarsi in sequenze perfettamente orchestrate.


Dopo aver osservato 2 grandi tempeste elettriche a circa 2.500 km. di distanza, furono definiti "Fulmini Simpatetici", poichè vi era un lampo in un temporale e pochi secondi dopo se ne verificava uno simile in un altro temporale, come se comunicassero tra loro.


Se si studiano attentamente alcuni rapporti sui dischi volanti, si trovano elementi elettrici, come il colore dell'aria intorno al veivolo cambia a seconda della direzione ed alla velocità.


Il controllo dell'elettricità, per migliorare le condizioni di volo, si chiama "MagnetoAerodinamica", da cui è emerso che ci sono 900 riferimenti nei rapporti del Governo, che usano questo termine, di cui il 90% è Top Secret.


 

AVVISTAMENTI UFO SULLA MIR 


 

La Stazione Spaziale Russa MIR.


Sulla scia della Guerra Fredda, lo Shuttle della Nasa, Atlantis, tenta una delle manovre spaziali più pericolose mai messe in atto.


Deve, infatti, attraccare alla Stazione Spaziale Russa MIR e le vite dell'equipaggio a bordo dipendono da questo, poichè la stazione non era progettata per l'attracco di grandi veivoli, come gli Space Shuttle.


La stazione spaziale MIR pesava quasi 300.000 kg. mentre lo Shuttle circa 115.000, ed entrambi volavano alla velocità di 8 km/s. a 300 Km. dalla Terra.


Durante la fase di attracco qualcosa distrae gli astronauti dal loro compito, poichè gli astronauti notarono degli oggetti volanti intorno alla stazione spaziale.


Secondo la Nasa erano particelle di ghiaccio disperse dalla vibrazione del motore a razzo, ma secondo gli scettici le particelle avevano un'altra spiegazione, perchè andavano in tutte le direzioni e non potevano essere generate dal motore. 



Ufo fotografato dalla Stazione Spaziale Russa MIR.


Non si comportavano come particelle di ghiaccio, perchè avrebbero dovuto allontanarsi e rimanere distanti, mentre le stesse andavano tutte intorno spinte da qualcosa.


La Mir ha avuto molti problemi e molti astronauti si sono chiesti se c'era qualcosa lassù, che stesse sabotando la stazione spaziale. 

 

STRANI AVVISTAMENTI SULLA LUNA



Apollo 17 su rampa di lancio.


Un'ombra si allunga sugli astronauti della missione Apollo 17, un oggetto rettangolare estremamenta sottile che sembra fluttuare quasi volare, qualcosa osservava gli astronauti.


Il 14 dicembre 1972, gli astronauti dell'Apollo 17, Eugene Cernan e Harrison Schmitt detto Jack, stanno installando esplosivi sulla Luna, disponendo una serie di sismometri sulla superficie del satellite per fornire degli indizi sulla sua composizione interna. 




L'astronauta Eugene Cernan della Missione Apollo 17.


Prima di ripartire Cernan scatta le ultime fotografie ed anni dopo una di quelle immagini cattura l'attenzione dell'astronomo Jim Scotti, il quale dopo averla analizzata conclude: "Stavo osservando quelle immagini, quando nel cielo più nero ho visto una striscia proprio nella parte superiore. Ho iniziato a chiedermi di quale fenomeno naturale od umano potesse trattarsi, cos'era quella piccola forma rettangolare che sorvolava la superficie lunare?". 



L'astronauta Harrison Schmitt della Missione Apollo 17.


Lo stesso aggiunge: "Quando si trova qualcosa per cui non si ha una spiegazione immediata, si può seguire l'approccio scientifico oppure si può saltare subito alle conclusioni ed io preferisco la seconda. Ho guardato con attenzione la stampa della fotografia ad alta risoluzione, ho osservato la forma e mi ha dato l'idea che la risposta vada cercata in Jack Schmitt, scelto dalla Nasa come membro della missione per le sue conoscenze geologiche. E' stato il primo astronauta scienziato a camminare sulla Luna, l'unico geologo ancora oggi che abbia mai raggiunto il satellite".


Gli astronauti trovano segni inconfutabili di titanio ed altri minerali insoliti e dato che l'ossigeno sta per finire, la camminata nello spazio viene conclusa. 



L'astronomo Jim Scotti.

Prima che tornino al modulo Cernan fa una strana domanda a Schmitt, "Posso lanciare il martello che non serve più", e Jack risponde: "Fallo lanciare a me" e Cernan: "Sei tu il geologo è giusto che lo lanci tu".


Scotti crede che, questa conversazione, nasconda l'anomalia nelle fotografie di Cernan, poichè probabilmente in queste 3 immagini, scattate con una macchina fotografica in bianco e nero,  si vede il martello in volo.


 

COPPIA BINARIA NELLA FASCIA DI KUIPER



Coppia Binaria 2001 QW322 Fascia di Kuiper.


Nell'agosto del 2001 alle Hawaii, John J. Kavelaars, scruta la Fascia di Kuiper, una vasta aerea dello spazio al limite del sistema solare.


Servendosi di un telescopio sofisticato, cerca i detriti derivati dalla formazione dei pianeti, al fine di ricostruire l'evoluzione del nostro sistema planetario. 




L'astronomo John J. Kavelaars.


Kavelaars segue un piccolo oggetto, denominato 2001 QW322, ed inserendo le sue coordinate nel sistema di controllo del telescopio, questo si sposta in quella parte di cielo e cattura un'immagine. 



Fascia di Kuiper.


L'oggetto che appare nell'immagine è una Coppia Binaria, due piccoli asteroidi uniti dalla trazione delle rispettive gravità, ma dovrebbe essere impossibile perchè ci sono quasi 130.000 Km. tra gli oggetti, 10 volte il diametro della Terra, uniti e separati allo stesso tempo da tale distanza.


La scoperta porta gli scienziati ad una conclusione sconvolgente, perchè l'esistenza della coppia binaria sia possibile, ben il 90% del materiale che, dovrebbe costituire la fascia di Kuiper, dovrebbe essere scomparso.


Una delle teorie più diffuse è che i giganti di gas, Giove ed Urano, non si siano formati nel posto in cui si trovano ora, perchè la loro influenza gravitazionale ha eliminato molti oggetti che si trovavano in quella fascia.


Secondo l'astronomo Marc D'antonio, invece, un oggetto sconosciuto ha portato con sè la maggior parte del materiale, allontatosi dal sistema solare.


Per dimostrare la sua teoria, D'Antonio esegue in laboratorio un esperimento, un vetro su cui sono poggiati dei materiali ferrosi: "Questa è una simulazione della fascia di Kuiper. Userò questa calamita, sotto questo vetro, per mostrare come le forze attrattive spostino ed allontanino le particelle sul loro percorso. Nella vera fascia questa è l'attrazione di pianeti ed asteroidi ed una delle domande che possiamo porci, è se il nostro sistema solare contenesse altri pianeti. Se la risposta è positiva ed un oggetto è stato espulso, a causa dell'interazione gravitazionale con Giove od un altro pianeta, allora uscendo dal sistema solare può aver portato con se molto materiale della fascia". 

 

OGGETTO NON IDENTIFICATO SUL SOLE


Oggetto non identificato vicino al sole ripreso dalla sonda Soho.


Ad oltre 1 milione e mezzo dalla Terra, l'osservatorio solare Soho della Nasa, tiene sotto controllo il Sole.


Analizzando le immagini di Soho, gli scienziati individuano una strana forma a contatto con la stella, un'enorme oggetto di fianco al Sole, cosa impossibile poichè qualsiasi oggetto fonderebbe per il calore e le radiazioni.


La temperatura sulla superficie supera il milione e mezzo di gradi, quindi è da escludere qualsiasi oggetto umano e non, ma la spiegazione potrebbe essere che il rivelatore sia stato colpito da un "Raggio Cosmico". 



La sonda solare Soho.


Ogni volta che si scatta una foto dello spazio si immortalano i raggi cosmici, molto grandi e potenti da essere distinti nelle immagini, quindi il 90% dei fenomeni rilevati da Soho, possono essere spiegati razionalmente, ma quando per il restante 10% si ricorre alla spiegazione dei raggi cosmici, c'è scetticismo tra gli scienziati.


Se fosse una navicella aliena la sua tecnologia supererebbe di gran lunga quella umana, per permetterle di avvicinarsi così tanto al Sole.
Ad oggi nessuna spiegazione logica è stata fornita per dipanare i dubbi.
 









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