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giovedì 27 ottobre 2022

CHIAROVEGGENZA - PRECOGNIZIONE - RETROCOGNIZIONE - DEJA VU

POTERI MISTICI DELL'UOMO

 CHIAROVEGGENZA

CHIAROVEGGENZA

Alexis Didier il più famoso chiaroveggente di tutti i tempi.

E' la visione paranormale a distanza, indipendente dall'ausilio dei sensi, di oggetti, fatti o persone, lontani nello spazio e nel tempo.

La chiaroveggenza, in quanto tale, si suddivide in precognizione ed in retrocognizione, a seconda del suo proiettarsi verso il futuro o verso il passato.

Non si può escludere che molti dei casi di chiaroveggenza, siano frutto di un contatto telepatico.

La chiaroveggenza resta comunque un fenomeno con proprie caratteristiche e di un'autenticità più volte verificata.

Ne è riprova la varietà di condizioni in cui può manifestarsi, in quanto può essere spontanea o sperimentale, può prodursi in stato di veglia o di sonno, a seguito di un trauma, fisico o psichico oppure conquistata mediante esercizi ipnotici.

Già studiata da Platone, (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO), e da molti maghi rinascimentali. la chiaroveggenza ebbe un primo momento di gran voga, nella seconda metà del XVIII° secolo, dopo le esperienze di "magnetismo animale" di Franz A. Mesmer.

Rifiorì dopo un secolo grazie ad Alexis Didier, il piu' grande chiaroveggente di tutti i tempi, tanto che il famoso prestigiatore Houdini, (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO), nemico giurato di tutto l'occultismo e lo spiritismo, finì con il riconoscere che Didier fosse di indubbia validità.

Il nostro secolo ha naturalmente privilegiato le esperienze di chiaroveggenza sperimentale ed in questo ambito di studi, sono stati particolarmente brillanti ricercatori statunitensi tra cui, J. B. Rhine.

Dal 1962 si registrò un crescendo di interesse, anche in Unione Sovietica, dopo che vennero accertate come autentiche le "letture con le dita" della sensitiva Rosa Kuleshova.

 

PRECOGNIZIONE

CHIAROVEGGENZA RETROCOGNIZIONE DEJA VU

La precognizione è la visione di eventi futuri che devono ancora accadere..


Percezione extrasensoriale di eventi futuri, complementare della retrocognizione.

Viene detta anche "Proscopia", dal greco pro(anticipazione) e skopein (vedere).

Nell'antichità la ricerca della conoscenza degli eventi assunse forme e strumenti diversi, tra i popoli mesopotamici, ad esempio, determinò la nascita dell'astrologia, come disciplina che vedeva nel cielo una prefigurazione dell'armonia o del disordine che si sarebbe verificato tra i regni della Terra.

Presero corpo tutte quelle pratiche divinatorie che più facilmente sarebbero sfociate nella superstizione, con consultazione degli oracoli, lettura delle viscere animali, interpretazione del volo degli uccelli, ecc...

I santi dell'età medievale, rifacendosi alla tradizione profetica dell'Ebraismo, si levano più volte ad indicare avvenimenti che possono concernere il destino tanto del singolo quanto quelle delle Nazioni, come nelle Centurie di Nostradamus, (LEGGI QUI IL MIO POST IN PROPOSITO).

La caduta in stato ipnotico, trance medianica, le improvvise intuizioni in stato di veglia, consentono di asserire che la mente umane può avere effetti nella visione dell'avvenire.

In alcuni casi una o più vite umane sono scampate a gravi incidenti, grazie a precognizioni particolarmente chiare.


RETROCOGNIZIONE

Un esempio di retrocognizione è quello dei nitriti dei cavalli, che alcuni sensitivi sentirebbero sul campo di battaglia di Maratona.

E' la vidiva e realistica immaginazione o visione di eventi passati, ed è una delle manifestazioni più rare dell'ESP.

Si differenzia dal deja vu per due ragioni: in primis la scena appare nuova al sensitivo ed in secondo luogo vi è raramente una sensazione di legame personale con ciò che appare.

L'esperienza di Coleen Buterbaugh, la quale era entrata in una stanza dell'Università Wesleyan, nel Nebraska,  ed inizialmente le sembrò il tutto normale, mentre dopo qualche passo sentì un odore ed una presenza nella stanza.

Quando guardò dalla finestra vide della gente che non era nel suo tempo ma era lei a trovarsi nel loro.

In pratica aveva avuto uno scorcio sul passato, aveva visto l'Università come era 50 anni prima, in quella visione.

 

DÉJÀ VU


Termine francese che sta per "già visto" e di riferisce alla sensazione di aver già vissuto una situazione, una scena od un luogo.

Queste sensazioni sono di solito accompagnate da una coscienza molto acuita e dalla convinzione di essere in grado di predire quello che sta per accadere.

In alcuni soggetti può provocare stati d'ansia mentre in altri piacere, sia che si tratti di una scena in cui vi sono oggetti familiari sia in un luogo o tempo di cui non si ha conoscenza.

Durante il suo primo viaggio in Africa, Carl G. Jung, ebbe un'esperienza di questo genere, quando guardando dal finestrino del treno, vide un indigeno solitario, in piedi su un'altura.

Jung disse: "Era come se stessi tornando in quel momento alla terra della mia infanzia e come se sapessi che quell'uomo dalla pelle scura mi stesse aspettando da 5.000 anni".

Arthur Wigan, nel 1884, avanzò l'ipotesi che il deja vu potesse dipendere dal fatto che un emisfero del cervello registra i dati di una frazione di secondo prima dell'altro, come per W. H. Myers, che nel 1895, che teorizzò che l'inconscio afferri gli eventi un istante prima della mente conscia.




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