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mercoledì 14 dicembre 2022

PAUL BANNISTER ED I FANTASMI DI HARRY MARTINDALE


TRUPPE ROMANE FANTASMA DI TREASURER'S HOUSE DI YORK


Foto di Treasurer's House di York, dove Martindale vide i fantasmi delle truppe romane in cantina



Nella sua opera Strange Happenings, (Strani Incontri), l'autore inglese Paul Bannister raccontò l'apparizione straordinariamente anacronistica di truppe romane.


"L'agente Harry Martindale", scrisse Bannister, "è una persona della quale la polizia inglese può andare fiera. Imponente, quasi 2 metri di altezza e 120 chili di peso, Martindale ha delle mani grandi come pale, ma si muove con gesti cauti, quasi compassati. E' fiero della propria mancanza di fantasia, perché è solido ed incrollabile come una roccia".


All'epoca in cui avvenne il fatto, Martindale, allora addetto alla manutenzione degli impianti di riscaldamento, stava riparando dei tubi nella Treasurer's House di York, quando, mentre si trovava nella cantina di quell'edificio medievale, sentì squillare "come un suono di tromba".


"Mi guardai intorno", raccontò Martindale a Bannister, "ed un soldato piccoletto, in tunica, con in mano una specie di tromba, uscì da quel muro lì di fronte. Mi ignorò del tutto e ciabattò diagonalmente attraverso la cantina verso il muro opposto, ma prima che scomparisse, un altro soldato, montato su un pony dall'aria malandata, lo seguì. Dietro di loro veniva un'altra quindicina di uomini in doppia fila. Cascai dalla scaletta su cui mi trovavo e cercai rifugio nell'angolo ma mi ignorarono del tutto".


 

Paul Bannister e l'agente inglese Harry Martindale esaminano il muro attraverso il quale Martindale aveva visto passare i fantasmi di soldati romani in tunica e sandali


La descrizione dei soldati fatta dall'agente era meticolosamente particolareggiata: "La cosa più strana è che affondavano fino alla coscia nel pavimento e solo in un punto, dove il pavimento era stato scavato, potei vedere i loro piedi e portavano scudi rotondi ed ogni genere di armi, dalle spade corte alle lance".


Il racconto continua nella descrizione dei fatti a Bannister: "Indossavano gonnellini tinti a mano di un verde screziato e la maggior parte portava elmi di cuio. L'uomo a cavallo aveva l'elmo ornato di piume e tutti calzavano sandali, i cui lacci si avvolgevano fino alle ginocchia e la tromba portata dal piccoletto era lunga e ricurva, forse di ottone. Sembrava che stessero arrancando scoraggiati e mi resi conto che erano soldati romani ma non assomigliavano a Charlton Heston".


Fantasmi di soldati romani visti da Harry Martingale mentre attraversano un muro.


Pochi giorni dopo, sempre scosso, Martindale si confidò con uno studioso di storia, il quale era venuto a conoscenza del fatto che lo scavo, praticato nella cantina era opera di un gruppo di archeologici impegnati a riportare alla luce, un tratto della vecchia via romana che correva sotto l'edificio.


Ma uno dei particolari riferiti da Martindale, convinse lo storico che l'apparizione collettiva fosse un parto dell'immaginazione, poichè i soldati apparsi portavano scudi rotondi mentre i veri soldati romani non ne portarono mai.


L'agente non insistette, ma sette anni dopo, due archeologi che stavano lavorando nella stessa cantina, assistettero alla stessa scena e sentirono il suono di una tromba e questo eventò richiamò alla memoria la storia raccontata da Martindale.


Nel periodo intercorso tra le due apparizioni, era stato scoperto che quando la Sesta Legione Romana, aveva lasciato la città di York, nel IV secolo, era stata rinforzata da truppe ausiliarie che portavano scudi rotondi.


L'agente, in realtà, non aveva mai avuto dubbi sulla sua visione, poichè disse: "Credo di aver visto un drappello di questi ausiliari in marcia per qualche missione disperata in cui sarebbero morti tutti".


Ma mentre per gli storici l'autenticità del racconto dipende dalla forma di quegli scudi vecchi di 1.500 anni, per Martindale, invece, il particolare più probante era il fatto che avessero le gambe semisepolte, asserendo con forza: "Se li vidi sprofondare fino alla coscia nel pavimento era perchè i loro spiriti stavano ancora camminando sulla superficie della strada che ora è sepolta".


Analoghi particolari storicamente verosimili abbondano nei racconti di apparizioni, a tal punto che sembra che i fantasmi siano spiriti conservati in qualche sorta di fotografia o di sequenza cinematografica estratemporale.


Gli studi di F.W.H. Meyers sull'argomento, lo portarono a definire il fantasma come "una manifestazione di energia personale persistente, un residuo della forza o dell'energia che una persona ha generato quando era ancora viva".



Il filosofo oxfordiano H.H. Price ipotizzò che queste impressioni potrebbero sopravvivere in quanto la materia e lo spazio sarebbero permeati di una sostanza invisibile, capace di registrare indefinitamente le impressioni lasciate dai vivi, e chiamò questa sostanza "etere psichico".


Tali registrazioni, fatte in alcuni momenti di particolare tensione emotiva, rimarrebbero impresse in questa sostanza indifferente al tempo, dove in seguito potranno essere percepite da ricettori sensibili.





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