LA CORTECCIA DEI SOGNI DEL COLLEZIONISTA DI SOGNI VASILI KASATSKIN
Vasili Kasaktin, soprannominato il collezionista di sogni, riteneva che i sogni possano rivelare una malattia. |
Un giovane studente sognava spesso di avere il corpo immobilizzato da un grosso pitone che lo avvolgeva nelle sue spire.
Finì per ammalarsi e si fece visitare da un medico, ma questi non scoprì nulla di anormale, tuttavia, circa un anno dopo, si sviluppò un grave tumore spinale, che rischiò di lasciarlo completamente paralizzato.
In un altro caso, una donna sognò, a varie riprese, di essere investita da una massa di terra che le lasciava appena la possibilità di respirare e due mesi dopo le fu diagnosticata una tubercolosi.
Per il medico e scienziato sovietico Vasili Kasatkin, questi sogni non erano coincidenze casuali o sogni premonitori, ma che facessero parte di una funzione cerebrale molto importante, che avrebbe dimostrato, qualora fosse accertata, la capacità del cervello di prendere atto della malattia e di mandare degli avvertimenti nel codice dei sogni, molto tempo prima che apparissero i sintomi riconoscibili.
Secondo Kasatkin, quella che lui chiamava la "corteccia dei sogni", cioè lo strato esterno di cellule attive nel cervello, registrava le più piccole deviazioni del corpo dalla norma.
Riteneva che queste cellule fossero estremamente sensibili e che, specialmente durante la notte, quando le fonti di distrazioni erano ridotte al minimo, potessero captare i più piccoli cambiamenti fisiologici, che altimenti sarebbero passati inosservati.
La tecnica diagnostica di Kasatkin comprende anche lo schizzo dei sogni dei suoi pazienti. Egli ritiene, per esempio, che sognare di essere intrappolati dalla lava di un vulcano in eruzione, potrebbe riflettere l'inizio di un disturbo gastrico. |
Sostiene che se potessimo capire i meccanismi e le modalità di tali sogni, essi potrebbero costituire uno strumento diagnostico molto valido.
Kasatkin ha insegnato medicina per molti anni ed è anche stato autore di un'opera sui sogni, adottata come libro di testo nelle facoltà di medicina sovietiche dagli anni '60.
Quando i giornalisti americani Henry Gris e William Dick, buoni conoscitori dell'Ex Unione Sovietica, iniziarono a scivere una serie di articoli sulla ricerca parapsicologa in quel paese, sentirono parlare di un "collezionista di sogni", soprannome che era stato dato a Kasatkin per via della sua attività.
Pensarono allora che quella persona fosse in grado di fornire informazioni interessanti per la loro ricerca e chiesero all'agenzia di stampa sovietica di fissare loro un appuntamento per un'intervista, che si tenne all'inizio del 1975.
Lo intervistarono per ore e furono colpiti dalla personalità dello scienziato che scrissero: "Appare evidente che il dottor Kasatkin credeva in ciò che diceva con tutto il cuore e la mente. Era dedito alla sua ricerca e convinto di poter fare del bene".
Lo stesso scienziato rivelò, ai due giornalisti, di aver cominciato ad interessarsi veramente ai sogni quando, ancora giovane medico, si trovava a Leningrado durante l'assedio tedesco del 1943.
Centinaia di persone morivano di fame ogni giorno, ma lui poteva fare ben poco per loro, salvo ascoltare i loro lamenti angosciati e poco per volta notò che poteva determinare quali dei suoi pazienti erano vicini alla morte dalla natura dei sogni che essi gli riferivano ed aggiunse: "Anche se a Leningrado tutti sognano il cibo, alcuni dei miei pazienti hanno anche sogni di natura diversa e li incito a raccontarmeli. E questi sogni indicano sintomi di una malattia che non si manifesta sino a qualche giorno dopo".
Di conseguenza si ripromise che, se fosse sopravvissuto al terribile assedio tedesco, avrebbe continuato la ricerca su quello strano fenomeno.
Il sogno dell'eunuco da Jean Lecomte du Nouÿ |
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