L'UOMO POLIFAGO CHE SOFFRIVA DI IPERFAGIA DALLA FAME INSAZIABILE
TARRARE O TARARE
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Tarrare o Tarare era affetto da iperfagia. |
Tarrare, nacque nel 1772 a Lione.
Fin dalla più tenera infanzia capì di essere afflitto da un problema terribile:
l'iperfagia.
Il suo insaziabile appetito, lo
portava ad ingerire quantità impressionanti di carne, tanto che i suoi genitori
incapaci di rifornirlo adeguatamente di cibo, lo cacciarono di casa e gli
dissero di provvedere a se stesso, da solo.
Viaggiò in Francia con una banda
di ladri e prostitute, per poi iniziare a lavorare come fenomeno da baraccone.
La sua fame lo portava ad ingerire di tutto. Tappi, sassi, un intero cesto di
mele ed addirittura animali vivi.
Successivamente si trasferì a
Parigi, dove lavorò come artista di strada sfruttando questa sua insolita
abilità, ovvero mangiare tutto cio' che il pubblico gli porgeva.
Durante la guerra della Prima
Coalizione, si arruolo' nell'Armée révolutionnaire française dove le razioni
militari erano insufficienti a soddisfare la sua fame, ed inizio' a mangiare
anche i rifiuti delle pattumiere e per questo fu ricoverato in ospedale per le
sue condizioni fisiche, dove divento' una cavia per i medici che testarono le
sue capacità di mangiare.
Consumava in una sola volta un
pasto sufficiente per 15 persone, ed inghiottiva gatti e serpenti vivi,
lucertole ed un'anguilla intera senza masticarla.
Nonostante la sua singolare
dieta, Tarrare era magro e di altezza media.
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Una rappresentazione di Tarrare. |
All'età di 17 anni, pesava solo
45 kg ed aveva dei capelli biondi finissimi, ma anche una bocca abnormemente
ampia, mentre i denti erano molto macchiati e le labbra praticamente
invisibili.
Nel 1794 si arruolò nell'esercito
e il suo generale pensò di utilizzare le sue peculiarità, per scopi bellici.
Gli venne affidato il ruolo di
corriere.
L'idea era che ingoiasse
documenti segreti e una volta superate le linee nemiche li recuperasse dalle
sue feci.
Ma alla prima missione, cadde
nelle mani del nemico.
Ormai depresso, Tarrare decise di
farsi curare, ma tutti i tentativi fatti per placare la sua fame in ospedale
andarono a vuoto.
L'uomo arrivava a bere il sangue
salassato di altri pazienti e addirittura a mangiare cadaveri dell'obitorio.
Poi nell'ospedale scomparve un
bambino di 14 mesi e Tarrare chiaramente fu subito sospettato.
Non vi erano prove certe che
fosse lui il responsabile, però l'ospedale non volle correre più rischi e lo
espulse.
Per diversi anni di lui non si
seppe più nulla, ma nel 1798 si presentò in un ospedale di Versailles,
chiedendo aiuto perché a detta sua, aveva ingoiato una forchetta d'oro che lo
stava uccidendo e che doveva essere rimossa dal suo stomaco.
Gli fu diagnosticata una
tubercolosi in fase avanzata ed un mese piu' tardi mori' a seguito di un
violento attacco di diarrea essudativa.
Fu poi eseguita dal dr. M.
Tessier un'autopsia su Tarrare e si scopri' che aveva l'esofago abnorme ed il
corpo era pieno di pus, con ulcere diffuse nelle cavità addominali ma la
forchetta d'oro non fu mai trovata.
Nella storia casi così gravi di
iperfagia, non si sono più resi noti.
Il disturbo di Tarrare, superava
di gran lunga quello di qualsiasi altro paziente, afflitto da quella malattia.
Ma la cosa più impressionante è
che il suo fisico non rifletteva in assoluto, la grande e costante assunzione
di cibo.
Di fatto se ne parla come di un
uomo minuto.
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