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lunedì 2 marzo 2020

VANGELO DEGLI EBIONITI



VANGELO DEGLI EBIONITI




Gesu' con gli Ebioniti.


Il Vangelo degli Ebioniti è un vangelo apocrifo andato perduto, così detto perché usato dalla setta giudeo-cristiana degli Ebioniti presente in Palestina nel II secolo.

Le notizie relative a questo vangelo sono esclusivamente quelle riportate negli scritti di alcuni padri della Chiesa; tra di essi solo Epifanio di Salamina ne cita dei passi.

Probabilmente va identificato con altri due testi giudeo-cristiani parimenti perduti, il Vangelo dei Nazarei e il Vangelo degli Ebrei, e anche con il Vangelo dei Dodici o secondo i Dodici di cui parlano Ambrogio, Girolamo e Origene, in quanto anche qui i narratori sono gli apostoli.

 

 

CONTENUTO DEL VANGELO DEGLI EBIONITI

 




[1] Nel loro (degli ebioniti) vangelo secondo Matteo - che però non - genuino e completo, ma falsificato e mutilato -, e che chiamano vangelo ebraico, - detto quanto segue:


"Ci fu un uomo di nome Gesù, che all'età di circa trent'anni ci scelse. E quando, andato a Cafarnao, entrò in casa di Simone, soprannominato Pietro, aprì la bocca e disse: "Mentre passavo lungo il lago di Tiberiade ho scelto Giovanni e Giacomo, figli di Zebedeo, e Simone, Andrea, Taddeo, Simone, lo zelota, e Giuda Iscariota; ed ho chiamato pure te, Matteo, che eri seduto al telonio, e tu mi hai seguito.


Da voi dunque voglio che voi dodici apostoli siate una testimonianza per Israele"" (EPIFANIO, Haeres., 30, 13, 2-3).


[2] "Quando Giovanni battezzava, accorsero da lui i farisei e furono battezzati e così tutta Gerusalemme. Giovanni aveva un abito di pelo di cammello e una cintura di cuoio intorno ai fianchi. E, dice, il suo cibo era miele selvatico, ed il gusto come quello della manna, come uva schiacciata all'olio" (EPIFANIO, op. cit., 30, 13, 4).


[3] L'inizio del loro vangelo suona così:


"Nei giorni di Erode re di Giudea, sotto il sommo sacerdote Caifa, uno di nome Giovanni andò sul fiume Giordano a battezzare con il battesimo di penitenza. Di lui si diceva che fosse della stirpe del sacerdote Aronne, figlio di Zaccaria e di Elisabetta. E tutti accorrevano da lui" (EPIFANIO, op. cit., 30, 13, 6).


[4] Narrate molte cose (il vangelo degli ebioniti), così prosegue:


"Mentre era battezzato il popolo, venne anche Gesù e fu battezzato da Giovanni. E salito che fu dall'acqua, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito santo, in forma di colomba, che scese ed entrò in lui. Ed una voce disse dal cielo: "Tu sei il mio figlio diletto. In te mi sono compiaciuto". Ed ancora: "Oggi ti ho generato". E il luogo fu subito irradiato da una grande luce".


(Dice che) "Giovanni a questa vista gli abbia detto: "Chi sei tu?". E di nuovo una voce dal cielo a lui (rivolta, disse): "Questo - il mio figlio diletto nel quale mi sono compiaciuto"".


(Dice che) "allora Giovanni cadde ai suoi piedi e disse: "Ti supplico, Signore, battezzami tu!". Ma lui l'impedì dicendo: "Lascia! Conviene, infatti, che si adempia ogni cosa"" (EPIFANIO, op. cit., 30, 13, 7-8).


[5] La loro narrazione afferma che Gesù fu generato da seme umano, e scelto poi da Dio: fu per questa elezione divina che fu chiamato figlio di Dio, dal Cristo che entrò in lui dall'alto in forma di colomba.


Essi negano che sia stato generato da Dio Padre ma affermano che fu creato come uno degli angeli... sebbene egli sia al di sopra degli angeli e di tutte le creature dell'Onnipotente e sia venuto, come - riferito in quel cosiddetto vangelo secondo gli Ebrei'': "Io sono venuto ad abolire i sacrifici. E se non cesserete dall'offrire sacrifici, non desisterà da voi l'ira" (EPIFANIO, op. cit., 30, 16, 4-5).


[6] Abbandonando il vero ordine delle parole, alterano la frase, sebbene sia chiara da tutto il contesto delle parole, e fanno dire ai discepoli:


"Dove vuoi che ti prepariamo da mangiare la pasqua?".


Al che egli rispose:


"Forse che io ho desiderato mangiare carne con voi in questa pasqua?" (EPIFANIO, op. cit., 30, 22, 4).


[7] Essi inoltre non ammettono che egli fosse un uomo; e ciò a motivo, chiaramente, di quanto rispose il Salvatore allorché gli fu detto: "Ecco tua madre e i tuoi fratelli sono fuori" e cio-: "Chi - mia madre e chi sono i miei fratelli?". E, stese le mani sui suoi discepoli, disse: "I miei fratelli, mia madre e le mie sorelle sono costoro che compiono la volontà del Padre mio" (EPIFANIO, op. cit., 30, 14, 5).





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