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lunedì 20 dicembre 2021

LINEE DI NAZCA FOTO DI MARILYN BRIDGES

 

FOTO DELLE LINEE DI NAZCA IN PERU'

 

NAZCA INCISIONI PER GLI DEI

FOTOGRAFIE LINEE DI NAZCA MARILYN BRIDGES 

 

 

Marilyn Bridges posa in questa foto prima di sorvolare le linee di Nazca.

 

Quando nel 1903 sorvolarono, con loro piccolo biplano, le sabbie di Kitty Hawk nella Carolina del Nord, i fratelli Wright aprirono la strada non solo dei cieli, ma anche della Terra.

I primi aviatori scoprirono che, il volo, conferiva ad un mondo familiare, forme e caratteristiche misteriose.

Con i progressi dell'aviazione, negli anno Venti e Trenta del Secolo scorso, i piloti che perlustravano le vie del cielo Peruviano o il Sudovest Americano o le ondulate colline dell'Inghilterra, cominciarono a vedere prodigi.

Gigantesche opere d'arte, immense figure geometriche, uomini-gufo, enormi cavalli al galoppo, si stagliavano nel paesaggio con sorprendente chiarezza.

Alcune figure sembravano fissare, quasi imploranti il cielo, come fossero alla ricerca degli occhi degli Dei.

Probabilmente non sapremo mai perchè e per chi, gli abitanti dell'altopiano peruviano o delle colline Inglesi crearono queste figure, ma grazie alla magia della fotografia aerea, ora possiamo ammirarle dall'alto come forse dovevano essere viste.

La fotografa Americana Marilyn Bridges era maestra di quest'arte e dopo aver fotografato le linee nasca in Perù alla fine degli anni 70, continuò a riprendere dal cielo molte delle piu famose incisioni.

La sua tecnica era rischiosa: volando a soli 60 metri dal suolo con le ali dell'aereo inclinate di 55°, per una migliore prospettiva, spesso il suo aeroplano si trovò ad una velocità così bassa da rischiare lo stallo.

La Bridges preferiva lavorare alla luce dell'alba o del tardo pomeriggio ed usava pellicole in bianco e nero per far risaltare meglio il contrasto tra natura ed arte.


Colibrì Linee di Nazca di Marilyn Bridges: è una delle 18 immagini di uccelli incise sull'altopiano Peruviano con un becco di 36 metri che si prolunga in una linea che segna l'alba del solstizio d'inverno, simboleggiando i cambi di stagione.


Trapezoide linee di Nazca di Marilyn Bridges: copre in parte un uccello di 90 metri ed un fiore. Nella pianura Nasca spesso delle figure geometriche sono sovrapposte ad immagini di animali.


Uomo Gufo linee di Nazca di Marilyn Bridges: sorveglia le altre figure nasca e potrebbe contenere un messaggio, visto che con il braccio indica il cielo e con l'altro la Terra.


Gemelli di Fort Mojave linee di Nazca di Marilyn Bridges: vecchi di 500 anni erano forse un avvertimento agli intrusi.


Gigante di Blythe linee di Nazca di Marilyn Bridges: secondo alcune leggende indiane rappresenta un divoratore di bambini, mentre l'animale che gli fa compagnia potrebbe essere un puma vendicatore.


Cavallo di Uffington linee di Nazca di Marilyn Bridges: lungo 111 metri galoppa sul fianco della collina nei pressi di Swindon, nell'Inghilterra sudoccidentale e risale al 100 a.C..


Gigante di Cerne linee di Nazca di Marilyn Bridges: una palizzata protegge il Gigante di Cerne ed il suo recinto, nel quale per secoli si svolsero riti di calendimaggio.





mercoledì 1 dicembre 2021

BAMBOLA OKIKU


MISTERO DELLA BAMBOLA OKIKU A CUI CRESCONO I CAPELLI



BAMBOLA A CUI CRESCONO I CAPELLI



Come nel caso della più famosa bambola Annabelle, (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO), conservata presso il Warren Museum dei coniugi Ed e Lorraine Warren, da cui è stato tratto un film, posseduta da uno spirito maligno, anche la bambola Okiku, di origine giapponese, ha una storia simile.

La storia narra di una bambina di 2 anni, chiamata appunto Okiku, che ricevette la bambola in regalo dal fratello, la quale era stata realizzata con capelli umani.



BAMBOLA OKIKU

Similmente alla storia di Annabelle, anche la piccola Okiku teneva stretta e giocava giornalmente con lei, con cui trascorreva le giornate in tranquillità, finchè l'anno dopo non morì di influenza e fu sepolta senza la bambola.

La famiglia, resasi conto di ciò, ripose la bambola su un altare buddista, affinchè gli stessi potessero pregare la bimba morta.

Ben presto però, si accorsero che alla bambola iniziavano a crescere i capelli, e si convinsero che lo spirito della figlia dimorasse nella bambola.

Anni dopo, venne affidata ai monaci del tempio di Mannenji's, i quali ogni anno tagliano, in un rito officiato dagli stessi, i capelli alla bambola, che crescono di 25 cm. ogni anno.

Oggi la bambola Okiku non è più esposta al pubblico e, tra le spiegazioni del fenomeno, spicca quella di una sorta di reazione chimica, favorita dalle condizioni ambientali della stanza, in cui era ed è oggi conservata.



mercoledì 28 aprile 2021

L'UOMO DAL MANTELLO NERO

 

 

 L'UOMO DAL MANTELLO NERO

 



RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: 27/04/2021 - ANTONIO S.P.


Ciao amici so che la storia che sto per raccontarvi ha dell'incredibile, ma è capitata a me.

Anni fa andai a trovare i miei nonni in un paesino con pochi abitanti, ormai abbandonato dai giovani in cerca di lavoro.

Girando di notte per il paese l'aria tetra, dovuta alla scarsa illuminazione, alla nebbia ed ai luighi circostanti, si respira passeggiando.

Mentre stavo rincasando con mio nonno, noto che sotto un portico c'è una figura vestita di nero, con un mantello lungo ed un cappello, e chiedo al nonno chi fosse.

Lui mi rispose che in paese abitano circa un centinaio di persone e non conosce una persona che si veste così e va in giro per il paese.

Non facendosi caso, penso di aver avuto un'allucinazione e rincaso con il parente.

La notte mi sdraio a letto pensando a quell'uomo, quando vedo un bagliore provenire dall'esterno della finestra ed un odore di zolfo.

Mi alzo dal letto e mi affaccio subito, un pò impaurito, e vedo camminare verso la Chiesa, che è a circa 300 metri da casa di mio nonno, il tizio di prima con il mantello, che sulle spalle aveva qualcosa di pesante che stava trascinandosi dietro.

Sono rimasto li a guardarlo dalla finestra, mentre lui saliva verso la chiesa, pensando se uscire per scoprire chi fosse o se rimanere in casa al sicuro.

Visto che sono credente, mi sono deciso a vestirmi ed uscire, mentre i nonni dormivano.

A quel punto lo vedo quasi vicino alla chiesa e decido di andargli incontro, mentre cammino vedo che apre la porta della chiesa ed entra, lasciando l'uscio semichiuso.

Poco dopo arrivo alla porta e con timore sbircio prima di entrare.

Vedo solo le luci delle candele e qualche quadro illuminato ma dell'uomo nessuna traccia.

Allora entro e decido di guardare intorno ma non vedo nessuno, quando ad un certo tratto sento il portone sbattere e chiudersi dietro di me ed io mi sono terrorizzato.

Mi appoggio con la schiena su un muro, in maniera da poter controllare tutta la navata, ma di lui nessuna traccia e decido quindi di spostarmi verso il portone.

Mentre sto per aprirlo mi sento cingere il collo da qualcuno e grido.

Non so quanto tempo dopo mi sento chiamare e svegliare da mio nonno che era venuto fino alla chiesa, perchè non mi aveva trovato a letto ed era uscito in paese per cercarmi.

Mi chiese che facevo li svenuto, se avessi sbattuto la testa ed io raccontai di nuovo la storia dell'uomo dal mantello nero.

Mio nonno allora, mentre stavamo tornando a casa, mi raccontò la storia di un uomo che aveva vissuto li non so quanti secoli prima, che uccideva giovani e bambini, e portava le sue vittime nello scantinato della chiesa, per poi officiare una specie di rito con i corpi morti.

Una notte fù visto andare verso la chiesa mentre sulle spalle aveva un sacco pesante e quando gli abitanti, con torce alla mano, entrarono nella navata, lo viderò adagiare il corpo di una bambina, che era stata riposta nel suo sacco.

Ovviamente la folla si accanì su di lui uccidendolo e seppellendolo poi in un campo vicino.

Io dai miei nonni ci sono tornato altre volte, ma non mi aggiro più di notte per il paese e fortunatamente non l'ho più incontrato.





martedì 27 aprile 2021

IL VECCHIO OSPEDALE

 

 IL VECCHIO OSPEDALE

 



RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: 25/04/2021 - PAOLA S.


Ciao amici del blog, racconto questo episodio capitato anni fa, quando i miei comprarono una casa, costruita su un ospedale bombardato durante la seconda guerra mondiale.

Avevo circa 14 anni all'epoca, quando mia madre, ultimate le pulizie dovute al trasloco, in camera da letto vide se stessa sul letto di morte, attorniata da parenti che piangevano e da lumi votivi.

Impaurita raccontò il tutto a mio padre, il quale decise, dopo aver assistito tempo dopo alla stessa scena, di vendere immediatamente l'appartamento.


Io seppi il tutto tempo dopo e la cosa mi turbò a tal punto da non voler più passare dinanzi la vecchia casa.

Qualcuno di voi ha vissuto esperienze simili?grazie.

 





mercoledì 27 gennaio 2021

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mercoledì 13 gennaio 2021

MOSTRO MARINO DI JOHN RIDGWAY


IL RACCONTO DEL CAPITANO JOHN RIDGWAY

John Ridgway e Chay Blyth.

Nel 1966, il Capitano John Ridgway, si era appisolato ai remi della sua imbarcazione, mentre stava navigando in piena notte nell'Atlantico settentrionale, quando: "Fui richiamato alla piena coscienza da un rumore sibilante a prua, guardai in acqua ed improvvisamente vidi contorcersi la sagoma sinuosa di una grande creatura. I suoi contorni erano sottolineati da una specie di fosforescenza nel mare, come se una serie di luci al neon fosse appesa ai suoi fianchi. Era lunghissima, 10 metri se non di più e si dirigeva verso di me a tutta velocità. Devo averla osservata per circa dieci secondi e veniva dritto verso di me e scomparve proprio sotto la mia imbarcazione".

Il testimone non era un sognatore, tutt'altro, stava tentando l'epica impresa di attraversare l'oceano a bordo di una barca a remi, con il compagno d'avventura Chay Blyth, che al momento dell'avvistamento, si era addormentato.

calamaro gigante

Rifgway e Blyth.


Il suo racconto continua: "Non sono una persona molto fantasiosa quindi cercai una spiegazione razionale. Chay ed io avevamo avvistato balene e squali, delfini e focene, pesci volanti ed ogni sorta di cretaure marine, ma questo mostro nella notte, non apparteneva ad alcuna di quelle specie. Dovetti ammettere, controvoglia, che poteva essere una cosa sola, un serpente di mare".

La riluttanza del capitano è più che comprensibile, poichè negli ultimi 2 secoli, gli avvistamenti di "mostri marini" sono sempre stati accolti con incredulità.

Serpente di mare che aggredisce una nave.

Quando, nei primi dell'800, alcuni pescatori scandinavi riferirono di aver visto un calamaro gigante, si ritenne che lo avessero inventato di sana pianta, sotto effetto di bevande alcoliche, visto che i profani del tempo sapevano che non esistevano calamari oltre i 20-25 centimetri di lunghezza.

E quando il comandante e tutto l'equipaggio della corvetta francese "Alécton", in viaggio da Cadice e Tenerife nel 1861, riferirono di aver tentato di catturare un calamaro gigante, con tentacoli lunghi più di 2 metri, l'Accademia Francese delle Scienze concluse che, i testimoni, erano stati evidentemente vittime di un'allucinazione di massa.

Ma il capitano John Ridgway, vide il suo mostro marino ed era perfettamente lucido e sveglio, quando lo scorse tra le acque.

Sia lui che Blyth erano paracadutisti dell'esercito britannico in licenza e stavano attraversando l'Oceano, nell'intento di eseguire un esperimento di sopravvivenza.

Al loro ritorno, raccontarono la storia di quei terribili 92 giorni di mare: "Posso soltanto dire quello che ho visto con i miei occhi ed ora non sono più scettico", riferì Ridgway. 






martedì 29 dicembre 2020

FANTASMI DI MESSALINA E NERONE

 

 FANTASMI DELL'ANTICA ROMA

FANTASMA NERONE E FANTASMA MESSALINA


FANTASMA DI MESSALINA

Messalina, nacque a Roma nel 25 d.C. e ivi morì nel 48 d.C..

Messalina con il figlio Britannico.

Figlia del console Marco Valerio Messalla Barbato e di Domizia Lepida, a 14 anni sposa il cugino della madre Claudio, su volere dell'imperatore Caligola.

Claudio era un uomo balbuziente, zoppicante, con alle spalle 3 matrimoni e di ben 30 anni più grande della consorte, la quale insoddisfatta della propria vita coniugale iniziò a frequentare i bordelli della città romana, sotto il falso nome di Licisca, intrattenendo soldati e cittadini.

 
messalina

L'imperatore Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico

Si racconta, secondo gli scritti lasciati da Svetonio, Tacito e Giovenale, che Messalina avesse un'insaziabile appetito sessuale tanto da sfidare la prostituta più famosa del tempo ad avere in 24 ore 25 rapporti sessuali, vincendo ovviamente la competizione.

Nonostante ciò, Claudio la tiene al suo fianco e lei, imperterrita, continua la sua vita fatta di relazioni extraconiugali ed avventure sessuali di ogni tipo, mentre Agrippina Minore madre di Nerone, aspetta un passo falso di Messalina, per stare al fianco di Claudio e far salire al trono il proprio figlio.

Agrippina Minore madre di Nerone


Questo succede quando Messalina incontra il console Gaio Silio, il giovane più bello dell'aristocrazia romana, ed inizia a corteggiarlo fino a quando, nel 48 d.C., mentre Claudio è a Ostia, i due amanti inscenano un matrimonio a palazzo, dopo una festa fatta di vino e piaceri della carne.

Matrimonio tra Messalina e Gaio Silio

 

Tiberio Claudio Narciso, un liberto segretario di Claudio, lo informa dei fatti e lui uccide Gaio, mentre Messalina, invano, si rifugia nei Giardini di Lucullo, dove trova la morte per mano del liberto Evodo che la pugnala a morte, all'età di 23 anni, pronunciando queste parole: “Se la tua morte sarà pianta da tutti i tuoi amanti, piangerà mezza Roma!”. 

Messalina viene uccisa dal liberto Evodo nei Giardini di Lucullo


Oggi, nei pressi del Colosseo e del Tempio dell'Imperatore Claudio, si aggira il suo spettro avvolto in un peplo bianco, (ovvero un abito unicamente femminile di colore bianco dell'antica Grecia indossato comunemente dalle donne prima del 500 a.C.), con gioielli che le ricoprono le braccia ed un diadema tra i capelli, sciolti sulle spalle, alla ricerca del suo prossimo amante. 

Giardini di Lucullo dove venne assassinata Messalina

FANTASMA DI NERONE

 

L'Imperatore Nerone

L'anno dopo la morte di Messalina, Claudio sposa Agrippina Minore, adottando Nerone come figlio, il quale diventa imperatore nel 54 d.C., dopo la morte di Claudio per mano della nuova consorte, forse con dei funghi avvelenati.

Nerone, (leggi qui il mio articolo in proposito),  introdusse nuove riforme in favore del popolo, finchè nel 59 d.C. non uccise la madre, la quale voleva ripudiarlo in favore di un nuovo amante che sarebbe diventato imperatore.

Assalito dai sensi di colpa e dalla paranoia, nel 64 d.C. incendiò Roma per far posto alla sua Domus Area, un palazzo che avrebbe sovrastato Roma, con il tutto il suo sfarzo e dimensioni. 

La Domus Area


Nel 68 d.C. il Senato decise di deporlo e lui si rifugiò in campagna, dove prima di essere catturato dai pretoriani, si suicidò all'età di 30 anni. 

Nerone tra le rovine dell'incendio di Roma


Il suo corpo fu sepolto al centro dell'attuale Piazza di Spagna e, su di esso, fu piantato un albero di noce.

Nel 1099 Papa Pasquale II, fù interpellato dai cittadini romani, in quanto il sepolcro di Nerone attirava spiriti e demoni a Roma. 

Papa Pasquale II


Successivamente il Papa ebbe una visione mariana, durante la quale la Madonna lo invitava ad abbattere l'albero di noce e disseppellire i resti dell'Imperatore, per poi bruciarli e disperderli nel Tevere, cosa che accadde allontanando gli spiriti maligni.

Il Papa costruì una cappella dedicata alla Madonna, che poi nel 1472, al suo posto fù eretta una Chiesa, la Basilica di Santa Maria del Popolo, sul cui altare vi è un bassorilievo che ritrae Papa Pasquale II abbattere l'albero di noce.

Oggi la tomba di Nerone si trova lungo l'antica via consolare Cassia, anche se il monumento contiene in realtà le spoglie del proconsole Publio Vibio Mariano e di sua moglie Regina Maxima. 

Tomba di Nerone


Il fantasma di Nerone viene avvistato di notte a Roma, proprio in questa zona, con il suo tipico abito imperiale, terrorizzando i passanti.
 





lunedì 23 novembre 2020

DITTATORI DEL 900 - JOSEPH STALIN

 

 JOSEPH STALIN


DITTATORI DEL 900

Joseph Stalin

 

 RUSSIA 1917 DAI ROMANOV A LENIN

 

Per 300 anni l'autocratica dinastia dei Romananov governa la Russia con il pugno di ferro, ma la cocente sconfitta nella Prima Guerra Mondiale e i problemi economici interni, fanno si che lo Zar Nicola II, perda autorevolezza.

zar nicola II

Zar Nicola II

Il paese è maturo per una rivoluzione quando, nell'ottobre del 1917, il Partito Comunista Bolscevico conquista il Palazzo d'Inverno e prende il controllo della Nazione.

Palazzo d'Inverno

Sotto la guida del leader rivoluzionario Vladimir Lenin, il governo Marxista da inizio ad una guerra civile per restare al potere, ma sono circondati ovunque da nemici.

Vladimir Lenin

L'unico modo per sopravvivere è usare estremismo, terrore e malvagità.

Tra gli uomini che competono per un posto di riguardo nel regime di Lenin, c'è il futuro dittatore sovietico Joseph Stalin o Iosif Stalin.


BIOGRAFIA E PENSIERO DI JOSEPH LENIN

 

Nato Iosif Vissarionovič Džugašvili, l'uomo che diventerà Stalin non è neanche russo, ma georgiano, nato a Gori da una famiglia povera nel 1878 ai confini dell'Impero Russo.

Gori città natale di Stalin

Era uomo di circa 1,60 metri che ha sempre sofferto del "Complesso di Napoleone" o "Sindrome di Napoleone", ovvero un complesso di inferiorità dato dalla bassa statura.

Voleva essere sempre il numero uno e non ammetteva i suoi errori, credendo in sè stesso in maniera smisurata.

Il giovane Joseph riceve la migliore istruzione in un seminario ortodosso russo, poichè sua madre vuole diventi prete ma lui la pensa diversamente.

Mentre era in seminario, diventa ateo ed inizia a studiare le opere di Karl Marx, autore del manifesto del partito comunista e molto apprezzato nei circoli radicali europei, ed i suoi scritti aprono la mente a Stalin alla possibilità di una rivoluzione contro il regime zarista.

Karl Marx

All'età di 20 anni lascia il seminario per diventare militante politico nel Movimento Marxista Georgiano, a quei tempi illegale.

Ma cercare di rovesciare il regime zarista non è cosa da poco, perchè la polizia segreta l'"Ochrana" è sempre alla ricerca dei sovversivi.

La vita di un cospiratore clandestino marxista non è facile, deve cambiare costantemente nome, traslocare di continuo, avere relazione d'amore fugaci e senza futuro, non ci si può fidare di nessuno.

Intriso di idealismo, Stalin adotta il nome in codice "Koba", (verrà chiamato anche Koba il terribile), in onore del romanzo georgiano Ottseubijtsa, L’assassino del padre, dell'autore Aleksandr Kazbegi, dove il protagonista porta avanti la lotta per l'indipendenza della sua patria, e/o in onore del re persiano Kobades, che conquistò la Georgia orientale alla fine del V secolo, iniziando ad organizzare gli operai per destabilizzare il regime zarista.

Si reca a Batumi, sede di una raffineria sul Mar Nero, dove erano concentrati migliaia di operai, organizzando una serie di scioperi.

Pozzi petroliferi di Batumi negli anni '20

Nel 1902 gli operai in sciopero affrontano le autorità e la polizia apre il fuoco, uccidendone 15 e ferendone molti altri.

Stalin ne esce illeso ma si prende cura dei feriti, non preoccupandosi dei morti in strada e rendendosi conto che la violenza è la chiave del successo per conquistare la Russia.

 

 INCONTRO TRA LENIN E STALIN

 

L'attivismo di Stalin non passa inosservato e viene invitato a conoscere Vladimir Lenin, l'uomo che lui considera "L'Aquila della Rivoluzione".

Lenin vede in Stalin un uomo leale e devoto alla causa, che sa quando deve sporcarsi le mani e gli affida la missione di raccogliere fondi per la rivoluzione.

Stalin si reca per questo nella città portuale di Baku, dove vivono molti ricchi petrolieri, intenzionato a svuotare le casse di quest'ultimi.

Deposito di stoccaggio e trasporto del petrolio a Baku

Si mette a capo di una banda di rapinatori, gestendo vari bordelli, estorcendo denaro, minacciando le persone, rapinando banche e gestendo il racket, entrando a far parte della lista nera della polizia segreta zarista.


STALIN SPOSA EKATERINA SVANIDZE


Nel luglio del 1906 si innamora di Ekaterina Svanidze, sorella di un compagno di partito e la sposa in segreto, dando a Stalin un figlio di nome Jakov Iosifovič Džugašvili, ma qualche mese dopo la donna contrae il tifo e muore.

Ekaterina Svanidze

Sofferente e devastato per la perdita della moglie, Stalin disse che alla sua morte erano morti anche tutti i suoi sentimenti, che lei era riuscita ad instillare nel suo cuore di pietra.

Ma svanito il dolore Stalin promette a sè stesso di non permettere più a nessuno di toccargli il cuore, che gli tornerà utile in seguito nella sua ascesa al potere.

Nel 1906 a San Pietroburgo, il regime dello Zar Nicola II è in grave difficoltà a causa di un'ondata di scioperi, problemi econimici ed un tentativo di rivoluzione.

Introduce il Parlamento detto "La Duma di Stato", dando una parvenza di democrazia, mentre il partito bolscevico di Lenin conquista dei seggi.

Stalin passa anni in carcere ed in esilio, mentre il suo amico Roman Malinovsky diventa il leader dei bolsceviti all'interno della Duma.

Roman Malinovsky

ESILIO E TRADIMENTO DI MALINOVSKY


Nel 1912 Stalin fugge dall'esilio e si dirige verso la capitale, in cerca di una base operativa sicura, andando per prima cosa a cercare il suo amico Malinovsky, nel quale pone piena fiducia e stima.

Ma Malinovsky è il più pagato agente segreto della polizia dello Zar, l'Ochrana, cosa di cui Stalin è all'oscuro.

Malinovsky invita Stalin ad una cena di raccolta fondi il quale accetta di buon grado, ma durante la serata viene arrestato e condannato all'esilio.

Tradito da una persona di cui si fidava ciecamente, inizia a pensare che tutti coloro intorno a lui, anche i più fidati compagni di partito, tramino contro di lui.

Viene mandato in Siberia dove viene ignorato dai compagni di partito, che non l'aiutano nella fuga e, dentro di sè, Stalin cova molta rabbia per essere stato tradito e dimenticato, pensando soltanto al modo di vendicarsi, credendo di essere superiore e volendolo dimostrare a tutti.

Per 4 anni resta confinato nelle vaste lande della Siberia e il cuore gli diventa gelido e selvaggio, come il paesaggio che lo circonda.

Le scorte di cibo erano limitate e ogni notte si aggiravano dei lupi affamati alla ricerca di avanzi, ed i lupi famelici tormenteranno Stalin fino alla fine dei suoi giorni.

Un tema ricorrente nei suoi disegni erano i lupi feroci, che disegnava con le zanne esposte ringhianti, tanto che più tardi Winston Churchill dirà di lui che c'era qualcosa che ricordava il lupo in lui, un riconoscimento di un lato estremamente selvaggio della sua personalità.

Lupi disegnati da Stalin


STALIN SEGRETARIO GENERALE DEL PARTITO COMUNISTA


Quando nel 1917 i bolsceviti prendono il potere, Stalin torna nella capitale pronto ad assumere il ruolo che gli spetta, nel nuovo governo comunista di Lenin e per lui la violenza non era solo il mezzo ma era il fine, vincere significava distruggere il nemico, abbandona il suo nome di nascita e diventa ufficialmente Joseph Stalin, che significa "Uomo d'Acciaio".

Diventa membro del comitato centrale del Partito Comunista ed uno dei dirigenti più vicini a Lenin, ma non ha nè esperienza nè popolarità cosa che lo pregiudica quando Lenin assegna i ruoli principali ai due membri del triumvirato dirigente.

Il carismatico Leon Trotsky o Lev Trockij o Lev Trotsky che, ad una riunione di partito mostra altezzosamente di non riconoscere Stalin, è a capo degli Affari Esteri e dell'Armata Rossa.

Leon Trotsky

L'insegnante divenuto rivoluzionario Lev Kamenev, diventa Sindaco di Mosca e vice di Lenin e, Stalin, non viene considerato dagli intellettuali marxisti nè da parte delle alte sfere politiche.

Lev Kamenev

Lenin ammira le capacità organizzative di Stalin e gli assegna un ruolo amministrativo: Segretario Generale del Partito Comunista, un incarico noioso che nessuno voleva occupare.

Mentre Kamenev e Trotsky ricoprono ruoli politici a lui viene assegnato un incarico più burocratico, lasciandolo lavorare nell'ombra mentre gli altri si prendono la gloria.

Ma presto di rende conto del fatto che in realtà, il segretario generale detiene le chiavi del potere, poichè decide chi invitare alle riunioni, di cosa parlare e stabilisce l'ordine del giorno.

La nuova Unione Sovietica è gestita da un Comitato e controllarne l'agenda significa avere il controllo su tutto ed, in maniera graduale, ha iniziato a gestire gli appuntamenti, riuscendo a posizionare i suoi uomini fidati nei vari comitati.

Ottenuta la maggioranza del comitato centrale, sarebbe stato facile diventare il numero uno.

Mentre Lenin e i suoi fedelissimi sono distratti dai problemi di gestione di un paese che è stato oppresso per anni e che sta uscendo da una guerra civile, Stalin costruisce le basi del suo potere ed attende pazientemente il suo momento, meditando vendetta contro gli intellettuali snob che lo avevano messo da parte.


FUNERALI DI LENIN ED ASCESA AL POTERE DI STALIN


Nel gennaio del 1924 a Mosca muore Lenin, in seguito ad un'emorragia celebrale, e Stalin è tra i dirigenti di partito che accompagnano il suo feretro alla destinazione finale, ma al funerale c'è un'assenza importante quella di Leon Trotsky, il segretario generale non lo ha invitato.

Stalin al funerale di Lenin

Stalin comunica appositamente una data sbagliata per fare in modo che Trotsky non sia presente, facendolo apparire come un leninista ostile che non si è presentato al funerale del leader.

In assenza di Trotsky è Stalin ad enunciare l'elogio funebre:

"A te grande Lenin dobbiamo ciò che abbiamo, a te grande Lenin dedichiamo le nostre vite, a te ecc...", cominicando in questo modo di essere lui il suo erede naturale.

Sebbene sia ufficialmente soltanto il segretario generale, ha abbastanza uomini nei posti chiave da essere nominato successore di Lenin e adesso può vendicarsi dei suoi rivali, primo fra tutti Leon Trotsky.

 

ELIMINAZIONE DI TROTSKY DA PARTE DI STALIN


Trotsky all'ospedale dopo essere stato ferito a morte

A Trotsky fù comunicato che non era gradito nella capitale e fù messo su un treno per poi rifugiarsi oltre Oceano, approdando in Messico, dove Stalin invia un sicario per eliminarlo.

Per il suo 50° compleanno, il 18 dicembre del 1929, Stalin è al potere mantenendo l'umile titolo di segretario generale, ma di fatto l'uomo più influente dell'Unione Sovietica.

Ma nonostante ciò, il paese è ancora disperatamente arretrato ed il nuovo leader decide di somministrare una spietata cura marxista ed il primo settore interessato è l'agricoltura, poichè era convinto che i contadini russi non fossero abbastanza produttivi e potessero essere sostituiti dai trattori.

Nel dicembre del 1949 Stalin scatena i braccianti più poveri contro i proprietari terrieri, i cosidetti "Kulaki", che dovevano essere sterminati.

Poi, in nome della liberazione costringe i contadini a lavorare negli sterminati campi delle fattorie collettive, confiscando il grano per sfamare gli operai nelle città e per venderlo all'estero.

 

CARESTIA RUSSA ANNI '30


I video di propaganda dipingono le fattorie collettive come un grande trionfo, ma la realtà è completamente diversa, la produzione precipita e l'Unione Sovietica è colpita da una carestia e nel 1933 c'erano fenomeni di cannibalismo nel sud della Russia.


Cannibalismo della carestia russa degli anni '30

A Stalin non interessa la decimazione dei contadini perchè è il prezzo da pagare per la rivoluzione e secondo lui "la morte di un uomo non è una tragedia, la morte di un milione di persone è statistica".

Nelle città, le notizie relative alla carestia, non vengono diffuse ma iniziano a circolare nei canali non ufficiali.

Una sera al Cremlino, Stalin è a cena con la sua seconda moglie Nadia o Nadežda Sergeevna Allilueva, alla quale sono giunte delle voci sulla portata della carestia, in quanto il dittatore teneva all'oscuro anche la sua famiglia dai fatti reali.

Nadežda Sergeevna Allilueva


Si guardarono fissi a tavola e poi lei si alzò ed uscì inferocita e, più tardi nella sua camera, scrive una lettera in cui condanna Stalin e successivamente si spara un colpo di pistola alla testa e muore.

Ma per lui il suo suicidio non è una tragedia bensì un tradimento, poichè lei non aveva condiviso il suo pensiero e le sue idee ed ufficialmente la sua morte fù appendicite.

Feretro di Nadežda Sergeevna Allilueva


LE GRANDI PURGHE DI STALIN


Nel gennaio del 1934 Stalin convoca a Mosca l'organismo decisionale supremo dell'Unione Sovietica, il Congresso del Partito.

Sergej Mironovič Kirov

Una delle persone convocate è un fedele sostenitore è Sergej Mironovič Kirov al quale Stalin conferisce il ruolo di Capo del Partito di Leningrado.

Diventato un tiranno paranoico, Stalin crede che Kirov sia diventato troppo popolare tra i delegati del partito e che un giorno potrebbe diventare un suo rivale o tradire la rivoluzione come Malinovsky, quindi va rimosso.

Feretro di Sergej Mironovič Kirov

Il 1 dicembre del 1934 Kirov entra nel suo ufficio a Leningrado, ma viene ucciso con alcuni colpi di pistola da Leonid Nikolaev, un giovane membro del partito.

Il leader del partito coglie questa opportunità e si sbarazza di tutti i vecchi rivali, attribuendo la responsabilità ai nemici dell'uccisione di Kirov ed arrestando l'ex vice di Lenin, ovvero Lev Kamenev ed i suoi sostenitori.

Leonid Nikolaev

Vengono accusati di tradimento e di aver cospirato per l'omicidio di Kirov, ma Kamenev, ha un passato immacolato ed ha militato nel partito al fianco di Lenin, quindi per rendere credibili le accuse, Stalin ha bisogno di una confessione.

Kemenev e gli altri dirigenti del partito, vengono prelevati dalla prigione del Cremlino e gli viene fatta un'offerta: accettare il proprio destino e dire ciò che il partito chiede, risparmiando le loro famiglie da morte certa.

Stalin ottiene le confessioni e mette sotto processo Kamenev e gli altri 15 dirigenti, i quali vengono giustiziati.

Successivamente, inscena altri 2 processi per i membri del partito più in vista, mentre altri avvengono arresti e poi giustiziati.

Elimina oltre 1.000 rappresentanti del partito, tra quelli presenti al congresso e, per quanto riguarda il comitato composto da 45 membri, 2 anni dopo ne resteranno soltanto 11.

Le Grandi Purghe investono chiunque osi sfidare il potere di Stalin, tra cui più della metà Ufficiali dell'Esercito, ma ancora non si sente al sicuro, perchè ci sono altri testimoni del suo fallimento come leader, ovvero il Popolo Sovietico.

Ci sono migliaia di superstiti della rivoluzione e degli anni che ne sono seguiti, che ricordano bene la verità, ma adesso sono costretti a dimenticare.

Dopo le grandi purghe, Stalin dà il via al grande terrore, la polizia segreta NKVD, antecendente il KGB, ha il compito di ripulire il paese dai cosidetti traditori.

Simbolo NKVD della polizia segreta di Stalin

Stabiliva chi doveva essere arrestato, i cosidetti "Bersagli" come li chiamava Stalin, ed ogni città e provincia aveva i suoi, non importava chi fossero ma bisognava ucciderli.

Su 44.000 nomi c'erano le iniziali di Stalin, a cui aggiungeva nomignoli come rifiuto, prostituta, se lo merita, non limitandosi alla popolazione adulta ma eliminando ogni rapporto di lealtà che non sia nei suoi confronti, attaccando la famiglia.

I bambini dovevano sentirsi prima figli di Stalin e poi dei loro genitori e se, i genitori erano sospetti, gli insegnanti chiedevano loro di riportarli alle autorità, e ci sono centinaia di storie di bambini che tradirono i loro stessi genitori.

Vengono giustiziate almeno 700.000 persone e milioni di persone sono inviate nei campi di lavoro russi chiamati "Gulag" e nessuno osa sfidare l'autorità di Stalin, divenendo lo Zar dell'Unione Sovietica.


HITLER IL NEMICO DI STALIN


Al di fuori della Russia c'è un nuovo nemico in ascesa Adolf Hilter, l'unico uomo che può essere paragonato a Stalin, in termini di empatia e disprezzo per l'umanità, determinato a spazzare via il Comunismo e i Bolsceviti.

Adolf Hitler

Tuttavia, nel 1949, Stalin sigla un accordo con Hitler, spartendosi l'Europa orientale con un patto di non belligeranza, nella convinzione che se Germania e Russia avessero collaborato assieme avrebbero conquistato il Mondo.

Nel 1940 i Nazisti occupano la Francia e Stalin crede che l'Unione Sovietica sia al sicuro, perchè Hitler non ha intenzione di combattere su più fronti, un errore che pagherà molto caro.

Nell'estate del 1941, Hitler lancia l'"Operazione Barbarossa" ed invade la Russia, con i carri armati nazisti che avanzano velocemente verso Mosca e nella prima settimana i tedeschi fanno oltre 100.000 prigionieri.

Stalin si ritira nella casa di campagna, nota come "Dacia di Kuntsevo", dove viene raggiunto da una delegazione di uomini a lui vicini, ai quali disse: "Lenin ha costruito lo Stato e noi lo perderemo".

Dacia di Kuntsevo

Allora quegli uomini risposero: "Compagno Stalin abbiamo bisogno di te, della tua guida" e lui a quelle parole si fece forza e tornò alla guida del paese, prendendo il controllo totale delle operazioni belliche.

Stalin conosceva bene come uccidere le persone ma non sa come si affronta una vera guerra, infatti perse molte armate e divisioni, con centinaia di migliaia di soldati russi che vengono massacrati, mentre i nazisti conquistano ampie porzioni di territorio russo.

Solo dopo 1 anno o 2 Stalin si rende conto che deve abbandonare il comando dell'esercito e concentrarsi sul rifornimento dei carri armati.

 

 JACKOV STALIN VIENE CATTURATO DAI NAZISTI


Il suo primogenito Jakov sta combattendo al fronte e nel 1941 viene catturato dai tedeschi, per i quali era una sorta di trofeo, con il quale contrattare un eventuale rilascio di alcuni generali in cambio di Jakov.

Jakov Iosifovič Džugašvili

Ma Stalin rispose che non avrebbe scambiato generali per un soldato semplice e Jakov si tolse la vita, gettandosi sul filo spinato ad alta tensione, dove era momentameamente recluso.

Lui è uno degli oltre 20 milioni di cittadini sovietici che hanno dato la vita per combattere i nazisti, mentre per il loro leader sono semplicemente dei numeri.

Tutti i popoli invasori della Russia, ad eccezione dei Mongoli, da Napoleone a Hitler, non avevano tenuto conto della stagione invernale, visto che le steppe innevate in quel periodo favorivano l'avanzata russa, che era abituata a quel clima e a quelle condizioni, respingendo gli attacchi tedeschi che sono allo stremo delle forze.

Il 2 maggio del 1945, le truppe sovietiche entrano a Berlino e la guerra finisce, ma un nuovo conflitto sta per iniziare.

I russi conquistano Berlino

 LA GUERRA FREDDA


Il 17 luglio del 1945 a Postdam in Germania, Stalin incontra il Presidente degli Stati Uniti, Harry Truman, (Leggi qui il mio articolo in proposito), ed i primi ministri inglesi Winston Churchill e Clement Attlee, per discutere i dettagli del piano di pace, in quello che passerà alla storia come "Conferenza di Postdam".

I leader occidentali sperano in un'epoca di pace che ponga fine a tutte le guerre, ma Stalin rivelerà presto i suoi piani e nessuno sarà più in grado di conquistare l'Unione Sovietica, perchè terrà per sè ogni centimetro di territorio riconquistato dal suo esercito e dopo 5 lunghi anni di guerra, i paesi occidentali non hanno la forza di affrontarlo.

Territori russi conquistati durante la Seconda Guerra Mondiale

Stalin innalza la "Cortina di Ferro" e 90 milioni di persone che pensavano di essere libere sono ora sotto il giogo della brutale ideologia stalinista: ha inizio la Guerra Fredda.

Il 21 dicembre del 1949 a Mosca, in occasione del 70° compleanno di Stalin, ai 180 milioni di abitanti russi si aggiungono ora i 90 milioni dell'Europa orientale, costretti a vivere sotto il dominio di Stalin, che deteneva un potere assoluto.

 

 GLI ULTIMI ANNI DI VITA DI JOSEPH STALIN


La Guerra Fredda si potrae per circa mezzo secolo, ma Stalin inizia a soffrire di problemi cardiaci e le sue condizioni di salute peggiorano, non essendo più attivo o a controllare le cose come un tempo, perdendo smalto nella vecchiaia, cosa che lui non aveva previsto.

Trascorre sempre più tempo nella sua dacia a curare il giardino, ma è sempre paranoico ed in cerca di nuove minacce, concentrandosi su un nuovo nemico: gli ebrei.

Nel gennaio del 1953 Stalin avvia una nuova "Epurazione", arrestando i medici più in vista del paese, accusandoli di tradimento e cospirazione contro l'autorità sovietica, in quello che viene ricordato come il "Complotto dei Medici".

La maggior parte dei medici è di origine ebrea, vengono catturati e costretti a confessare, con metodi che lo stesso Stalin indicava ai suoi aguzzini: "Picchiateli forte con colpi mortali, devono confessare".

Uno dei medici fù portato agli interrogatori in barella, perchè non poteva più camminare a causa dei colpi inferti dagli uomini di Stalin.

Aveva pianificato la costruzione di 4 grandi campi di concentramento destinati all'epurazione della popolazione ebraica, ma il progetto non vedrà la luce.

 

 MORTE DI JOSEPH STALIN

Feretro di Joseph Stalin

Il 1 marzo del 1953 Stalin è solo nella sua stanza seduto sul sofà, dopo aver bevuto molto si accascia su un fianco, rantolando per almeno un paio di ore, senza che nessuno se ne accorga perchè non osano entrare nella stanza.

Alla fine i suoi fedelissimi trovano il coraggio ed entrano nella stanza, trovandolo riverso nella sua stessa urina ma nessuno osa toccare il corpo del dittatore.

Restano fermi ed immobili a guardare il corpo del loro leader in preda al terrore, finchè non sopraggiunge una donna delle pulizie, che si fa largo dicendo:" Toglietevi di mezzo", per poi guardare il corpo e dire: "Ah è morto!" ed inizia a passare l'aspirapolvere".

Al funerale di Stalin, l'impressione era che, l'uomo forte che aveva tenuto assieme la nazione, era morto lasciando il paese nelle mani di un mucchio di incompetenti, che avrebbero discusso tra loro distruggendone l'unità.

500 persone rimasero uccise, schiacciate dalla folla di seguaci in lutto.

Nonostante 30 milioni di morti e decenni di selvaggia brutalità, la propaganda stalinista aveva instillato nell'opinione pubblica, che Stalin rappresentasse tutto ciò che di buono c'era in Unione Sovietica.

Tutta la stampa ed i media esaltavano e osannavano il nome di Stalin, ogni libro di storia pubblicato, spettacolo teatrale, doveva fare riferimento alla grandezza del leader sovietico, indispensabile come il Sole, dove lo stato era Stalin e Stalin era lo stato, senza di lui l'unione Sovietica sarebbe crollata, trapiantando i valori religiosi con cui era cresciuto nel Socialismo, divendo il Dio di quel Paradiso che aveva costruito nel corso di quasi 30 anni.

Alla fine il sistema da lui creato è proseguito per altri 50 anni ed ancora oggi in Russia, ci sono persone che ricordano quei tempi, sostenendo che al di là degli errori fece arrivare l'Unione Sovietica a traguardi che altrimenti non avrebbe mai potuto raggiungere, con elementi dello stalinismo ancora oggi ben radicati nella cultura sovietica.

  


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