Kennedy
durante il suo mandato in piena guerra fredda non riuscì a portare
avanti il suo progetto di collaborazione con l'Ex Unione Sovietica a
causa del suo assassinio.
John Fitzgerald Kennedy
è stato Presidente nella fase piu' critica della Guerra Fredda,
sfidando l'Unione Sovietica nella crisi dei missili di Cuba, nella corsa
allo spazio.
Il 5 Novembre 1961 il Presidente apprende che i sistemi radar sovietici,
non riescono ad identificare alcuni oggetti sconosciuti nel loro spazio
aereo.
La circostanza rischia di scatenare una Terza Guerra Mondiale o una Guerra Nucleare.
Nel 1961 il Presidente ebbe una conversazione con il Direttore della Cia, Allen Welsh Dulles, il quale gli disse di aver lanciato falsi bersagli nello spazio aereo sovietico, per testare le capacità dei loro radar.
Il Direttore della Cia Welsh Dulles.
In
base ai test, Dallas temeva che i sovietici non distinguessero gli Ufo
da altri veivoli, come missili od aerei, temendo che si innescasse una
Guerra Fredda tra Stati Uniti ed Unione Sovietica.
A questo punto Kennedy decise di contattare l'Unione Sovietica, cercando
di instaurare un dialogo con il nemico e non di stringere un'alleanza,
cercando di collaborare a trovare una soluzione al fenomeno Ufo evitando
un conflitto mondiale.
L'11 Novembre 1963 i sovietici lanciano una navicella spaziale, Kosmos
21, priva di pilota nello spazio, che non arriverà mai in orbita, non
avendo mai raggiunto l'orbita terrestre e di cui ancora oggi la sua
missione è sconosciuta.
Il giorno dopo, il 12 Novembre 1963, Kennedy emise un memorandum
chiedendo alla Nasa di collaborare con il programma spaziale sovietico
ed un altro memorandum alla Cia ordinando di scambiare, con i servizi
segreti sovietici, documenti segreti sugli Ufo.
Putroppo questi memorandum non ebbero seguito poichè, il 22 Novembre 1963, Kennedy fu assassinato a Dallas, in Texas alle 12.30 ora locale.
Fermo immagine dell'uccisione di Kennedy a Dallas nel 1963.
Secondo alcuni l'assassinio di Kennedy è legato al fatto che lo stesso voleva condividere i segreti sugli Ufo con i sovietici, poichè lo stesso era spesso entrato in conflitto con i vertici della Sicurezza Nazionale su tutta una serie di politiche, tra cui anche quelle relative agli Ufdese
Se vuoi leggere i 2.800 documenti originali sul caso Kennedy, desecretati dal Governo USA, clicca Qui.
Il 16 Marzo 1967 nella Base Aerea di Malmstrom,
in Montana, dove sono piazzati missili nucleari su diverse centinaia di
chilometri quadrati, alcuni membri del personale di terra, hanno
avvistato un oggetto luminoso di colore rosso che volava molto basso, (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO).
Dopo aver visto quest'oggetto chiamarono il centro di controllo sotterraneo e rispose il tenente Robert Salas.
Mentre quest'ultimo stava riferendo ai superiori l'accaduto, i missili
Minuteman si disattivarono senza il controllo da parte di alcun membro
della base.
Successivamente a venti chilometri di distanza nella base Echo Flight, il tenente Walter Figel, apparve uno stesso oggetto volante non identificato che bloccò il sistema di lancio dei missili.
Molti ufologi e cospirazionisti pensano che siano stati gli Ufo ad
interferire, non si sa come, con i sistemi di lancio americani, mentre
fonti ufficiali affermano che ci sia stato un guasto nel meccanismo di
lancio dei Minuteman.
Mary Cecilia Rogers, era nata a New York nel 1820 e la madre, rimasta vedova quando la bambina aveva solo cinque anni, sbarcava il lunario gestendo camere in affitto in Nassau Street.
Crescendo era diventata una gran bella ragazza, slanciata e dai capelli corvini e le sue avvenenze, avevano attirato l'attenzione di un negoziante, John Anderson, che mandava avanti un negozio di sigari a Brodway, il quale le chiese di diventare la sua commessa.
Tenuto conto che, a quei tempi, il negozio era frequentato da soli uomini, la proposta trovò il rifiuto della madre, anche se l'entusiasmo della ragazza, prevalse sulla decisione della madre.
John Anderson datore di lavoro di Mary Rogers e suo presunto amante.
Mary iniziò a lavorare e questo attrasse nuovi clienti ma, nel gennaio del 1841, non si presentò e sparì nel nulla.
La polizia si attivò e la notizia apparve sui giornali e sei giorni dopo, Mary riapparve malata, dicendo di essere stata in visita a parenti lontani.
Ma le voci di popolo dicevano che la ragazza era stata vista, durante la sua assenza, in compagnia di un ufficiale di Marina, e subito dopo scomparve definivamente.
Un mese dopo, la madre seppe del fidanzamento della figlia con un uomo, chiamato Daniel Payne ed il 25 luglio del 1841, alle 10 di mattina, Mary bussò alla porta del fidanzato per annunciargli che stava recandosi presso una zia in Bleecker Street.
Payne le rispose che sarebbe passato a prenderla verso sera, cosa che non fece a causa di un terribile temporale.
Mary Rogers.
Passò il giorno dopo dalla zia, una certa signora Downing, ma questa gli disse che la ragazza non era passata per farle visita.
Due giorni dopo, tre pescatori su una barca avevano rinvenuto il cadavere di una donna, nelle acque di Castle Point, a Hoboken.
Due pescatori trovano il cadavere di Mary Rogers nelle acque di Castle Point.
Il corpo fu identificato come quello di Mary Rogers, orribilmente mutilato e seviziato, con un pezzetto di pizzo dei suoi vestiti, conficcato in gola.
L'autopsia confermò la violenza sessuale ed il suo ragazzo, Payne, si rifiutò di riconoscere il corpo, e dopo essere stato interrogato dalla polizia, fu rilasciato.
Passata una settimana dai fatti, il coroner ricevette una lettera anonima, nella quale veniva descritto che Mary, la domenica pomeriggio, era scesa da un'imbarcazione in compagnia di sei loschi figuri, con i quali si era inoltrata nei boschi, ridendo e scherzando ad alta voce.
Mary Rogers in compagnia di due uomini.
Subito dopo, al porto, attraccò una barca, da cui erano scesi tre gentiluomini, i quali chiesero a due pescatori se avessero notato una ragazza in compagnia di sei persone.
Uno dei pescatori, confermò l'episodio sottolineando l'allegria della ragazza.
Anche un cocchiere, di nome Adams, disse di aver visto Mary arrivare allo scalo di hoboken, in compagnia di un uomo vestito elegantemente, e di averli visti recarsi presso la locanda "Nick Mullen's".
La signora Loss, proprietaria della locanda, disse alla polizia che la coppia, dopo essersi riposata e rinfrescata, si era recata nei boschi ed aveva udito delle urla provenire da li.
Il 25 settembre, due mesi dopo l'omicidio, alcuni ragazzi stavano giocando nel bosco, quando trovarono il corpetto di Mary, assieme ad un biglietto, una sciarpa di seta, un parasole ed un fazzoletto con le iniziali "M.R.".
Poco tempo dopo, il fidanzato di Mary, Daniel Payne, si suicidò in quel posto.
Joseph Morse, un giocatore d'azzardo che viveva in Nassau Street, venne arrestato per l'omicidio, in quanto era stato visto la sera della scomparsa di Mary, in sua compagnia.
Fatti gli opportuni accertamenti, Morse fu rilasciato, in quanto aveva un alibi di ferro, per aver trascorso la serata a New York, in compagnia di un'altra donna.
Nel 1842 usciva, in tre puntate, il racconto di Edgar Allan Poe, intitolato "Il Mistero di Marie Roget", nel quale lo scrittore immagina che Mary, sia stata uccisa da un singolo individuo e non da una banda, al solo scopo della violenza sessuale.
Edgar Allan Poe nel suo libro Il Mistero di Marie Roget scrisse la storia di Mary Roget.
Successivamente, Poe, venuto a sapere dell'ipotesi della morte della ragazza a causa di un aborto, aveva rivisto la sua storia, modificandola in parte.
Dai segni di lotta, rintracciati nel bosco, e dalle tumefazioni del viso, dedusse che la ragazza venne uccisa da un uomo solo e che fosse stata trasportata da quest'ultimo, assecondando la teoria del gruppo.
I giornalisti Graham Fuller e Ian Knight, suggerirono l'ipotesi che lo stesso Poe potesse essere l'assassino, in quanto Mary era stata notata in compagnia di un uomo elegante, alto e di carnagione scura.
Graham E. Fuller.
Poe, elegante ed olivastro, non era alto come descritto, e forse, sempre a detta dei due giornalisti, l'aveva uccisa in preda ad un raptus, visto che nel 1841, la moglie stava morendo di tisi e Poe si trovava in uno stato psichico instabile.
Poe, scriverà in seguito: "Divenni folle, con lunghi intervalli di orribile normalità. In quei momenti di vuoto bevevo soltanto, solo Dio sa quanto".
Ma Poe fu sempre descritto come una persona non capace di un omicidio e tutte le prove sembravano scagionarlo dall'accusa.
Ian Knight.
Il Signor Anderson, datore di lavoro di Mary, fu per lungo tempo sospettato dalla polizia dell'omicidio, anche se alla fine fu scagionato dalle accuse, ma dieci anni dopo la sua morte, si venne a sapere che lo stesso era diventato ricchissimo e si era trasferito a Parigi.
La figlia del defunto Anderson, Laura Appleton, aveva contestato l'eredità del padre, ed il suo avvocato, Samuel Copp Worthen, era riuscito a recuperare una copia degli atti del processo di New York.
Il corpo senza vita di Mary Rogers.
Si era così venuto a sapere, che nei lunghi interrogatori della polizia, Anderson aveva sostenuto le spese per l'aborto di Mary Rogers, e che lui non aveva nulla a che fare con quella faccenda e questo spiegherebbe dell'assenza di Mary ed il suo aspetto stanco e malato.
Quindi Mary aveva abortito e sei mesi dopo lo aveva rifatto, chiedendo aiuto economico al suo datore di lavoro, il signor Anderson e la signora Loss, la locandiera, in punto di morte aveva confidato che Mary fosse morta a causa dell'emoraggia dovuta all'aborto, storia mai confermata.
Mary, dunque, era morta durante l'aborto ed il corpo era stato gettato nel fiume, per coprire l'illecito ed i protagonisti della storia e che forse, il padre del secondo nascituro, fosse Daniel Payne, e Mary, non avendo intenzione di sposarlo, aveva mantenuto la relazione con il suo amante, il signor Anderson.
Anche la lettera anonima, fu dichiarata un falso, forse scritta dalla signora Loss o da uno dei suoi amici, visto che la località di spedizione della missiva era Hoboken e convincere i due suoi amici, spacciatisi per pescatori, a testimoniare di averla vista nel bosco assieme ai sei loschi figuri, ai tre uomini scesi dalla barca.
Altre cose strane furono il ritrovamento del corpetto di Mary nel bosco, guarda caso proprio dalla figlia della signora Loss, ed il fatto che sulla presunta violenza sessuale, non ci fosse un referto medico a proposito, visto che il corpo era stato trovato quando era già in avanzata fase di decomposizione.
L'unica cosa certa, quindi, è che la signora Loss abbia ammesso che Mary, sia morta in una delle stanze della sua locanda, a seguito delle emorragie derivate dall'aborto e che poi il suo cadavere fu trascinato fino al fiume ed abbandonato li.
L'8 febbraio del 1885 il signor Albert Brailsford, preside della scuola del paesino di Topsham, nel Devon, si avvicinò alla finestra del salotto per vedere se nella notte avesse nevicato abbondantemente.
Si accorse di due impronte sulla neve che erano disposte su un'unica linea, come se il suo possessore avesse avuto una gamba sola o avesse saltato su di essa e distavano tra di esse circa 16 cm. ed erano lunghe non più di 10.
I cittadini di Topsham, incuriositi dalle impronte, presero a seguirle per vedere dove terminassero, accorgendosi che terminavano davanti un muro di mattoni.
Le impronte proseguivano oltre il muro, per raggiungere un covone di grano, passando sotto un cespuglio di rose ed alcuni tetti.
Le orme sembravano non finire mai, in quanto ne vennero trovate altre a parecchi chilometri di distanza dal paese e sembravano procedere in maniera disordinata, raggiungendo i villaggi di Lympstone, Exmouth, Teignmouth, Dawlish e Totnes.
Mappa delle impronte lasciate del diavolo a Devon.
Ad un certo punto, le impronte avevano valicato l'estuario del fiume Exe per poi sparire, come se il misterioso essere fosse ritornato sui suoi passi.
Le notti successive ad i fatti, gli abitanti si erano chiusi dentro casa, imbracciando le loro doppiette a fianco dei letti.
Il 16 febbraio del 1855, la notizia apparve sul giornale londinese, il "Times", ed il giorno dopo sul giornale "Plymouth Gazette", nelle quali le ipotesi più suggestive, furono la presenza di un canguro oppure un uccello misterioso.
Il 3 marzo, il naturalista Richard Owen, ipotizzava la presenza di un tasso, che si era svegliato di notte alla ricerca di cibo, anche se non spiegava come mai fossero andati a caccia su una zampa sola.
Richard Owen.
Altri diedero ipotesi più o meno fantasiose, alludendo alla presenza di una lontra oppure di un'otarda, ovvero un uccello, altri azzardarono grossi ratti o grosse lepri o moffette.
Ma l'ipotesi più plausibile, fu quella fatta da Geoffrey Household, il quale spiegò: "Sono propenso a ritenere che quella notte dal centro del porto militare di Devonport si sia innalzato, forse a seguito di qualche disguido, un pallone sonda. Libero dagli ormeggi, ha potuto sorvolare la zona senza alcun controllo. Dall'oggetto pendevano due sacchetti appesi a delle funi. Sono stati questi pesi a lasciare le impronte e questo spiega come mai ne sono state trovate pure sui tetti delle case. Il maggiore Carter, un uomo del posto, mi ha detto che il nonno all'epoca lavorava proprio alla base di Devonport e che una volta gli aveva raccontato del pallone, la cui fuga accidentale aveva provocato danni ai giardini, serre, fienili e finestre, un pò ovunque nella zone. Alla fine aveva terminato il viaggio precipitando nei pressi di Honiton".
Geoffrey Household.
Sulla base di queste affermazioni, si notò immediatamente che, il pallone sonda, non avrebbe potuto volare in maniera così tanto disordinata, ma avrebbe percorso in linea retta il percorso, spinto dal vento che soffiava da est.
Ad oggi il mistero sembra essere irrisolto, tanto che nel 2009, una donna residente nel Devonshire, riferì di aver scoperto, nel suo giardino, le stesse impronte del 1885, a forma di zoccoli e con la stessa metodologia.
Costruita attorno al 1855, era abitata dalla nubile Contessa di Talsano, una frazione in provincia di Taranto, assieme al suo fido maggiordomo, innamorato di lei.
All'insaputa della stessa, nel giardino della villa veniva celebrati riti satanici, di cui faceva parte lo stesso maggiordomo.
Una notte la donna, uditi dei rumori all'esterno, uscì in giardino trovandosi di fronte molta gente che stava officiando, con vesti e paramenti, una sorta di messa nera, (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO).
Lei interruppe il tutto mandando via i presenti, ma questi disturbati dalla donna la uccisero e la diedero in sacrificio a Satana.
Il maggiordomo il giorno dopo si impiccò, straziato dal dolore e da allora chiunque visiti la casa della contessa, giura di vedere sagome e luci accese ovunque, accompagnate da urla e rumori strani.
All'interno della casa sono presenti disegni e simboli satanici, come il numero della bestia 666, croci rovesciate ed altri simboli esoterici, (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO).
Ci sono anche svariate testimonianze di messe nere, che vengono regolarmente svolte nel giardino ed all'interno della casa stessa, con uomini incappucciati che si muovono all'interno, proferendo parole rituali, accompagnate da risate ed urla demoniache.
Palazzo Vallemani è una delle case più famose e infestate delle Marche, situata nei pressi di Serra San Quirico, in provincia di Ancona, costruita dall'omonimo conte.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, una notte i nazisti assaltorno la villa, mentre all'interno il conte con altre 19 persone, stava banchettando festosamente.
I soldati spalancarono la porta d'ingresso ed iniziarono a sparare a raffica con i mitra, uccidendo i presenti, mentre il conte prima di esalare l'ultimo respiro, maledì gli intrusi e coloro che avrebbero in seguito profanato la stessa.
Altro spettro apparso dalla finestra di Palazzo Vallemani.
Anni ed anni dopo il luogo è stato visitato da molti curiosi ed appassionati del genere che, provando a filmare l'interno della casa, si sono poi ritrovati con filmati neri ed una musica di violino in sottofondo.
Altri raccontano di rumori di catene nelle stanze, apparizioni di ombre ed improvvise grida, assieme all'apparizione di spettri di dame bianche, (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO), e folate di vento improvvise.
PRECIPIZIO DEL DIAVOLO VALLEMANI
Fantasma appare nella finestra di Palazzo Vallemani
Accanto il Palazzo esiste una vecchia chiesa e molti testimoni affermano che la notte si illumina da sola, nonostante non vi sia un collegamento alla rete elettrica.
Un'altra storia narra di una ragazza che si addentrò nella chiesa e prese la foto di una coppia di sposi, che era custodita all'interno.
Tornata a casa, iniziò ad avere degli incubi ed il sonno disturbato, al punto che la madre accorse e vide uno spettro di una donna vestita di bianco, che sussurrava frasi all'orecchio della giovane, per poi sparire nel nulla, (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO).
La ragazza il giorno dopo riportò la foto nella chiesa ed non ebbe più questi strani fenomeni.
Proprio vicino la chiesa esiste il Precipizio del Diavolo, così chiamato perchè la leggenda vuole che il diavolo abbia lanciato giù per il burrone un tesoro.
Ad oggi, oltre le strane apparizioni ed i fenomeni citati, molte persone si sono suicidate e molte altre hanno avuto delle esperienze così traumatiche, da essere restii nel raccontarle.
Nella contea di Elko, in Nevada, presso il Mulino di North Fork Textile Mill, lo sfruttamento del lavoro minorile e la mancanza di misure di sicurezza, influenzarono il congresso per approvare lo storico Keating-Owen Child Labour Act del 1916, che, tra le altre normative, vietava l'impiego di bambini di età inferiore di 16 anni in fabbriche, mulini e siti industriali.
Tutto ciò a seguito del terribile incidente accaduto a North Fork nel 1912, al bambino di 9 anni, Sally York, che si incastrò in un telaio per la lavorazione del cotone e fu ucciso e lacerato dallo stesso, suscitando rabbia ed indignazione, presso la comunità locale e non solo.
Sebbene i regolamenti abbiano ridotto drasticamente gli infortuni e abbiano quasi eliminato gli incidenti mortali a North Fork nei decenni a venire, alcuni sostennero che l'immagine qui sotto portò alla chiusura del mulino l'anno successivo.
La foto è stata scattata dal fotografo freelance Benny Johnson mentre il mulino è stato temporaneamente chiuso per le festività natalizie. Johnson vendette l'immagine alla North Fork Gazette, che la pubblicò il 3 gennaio 1933.
Quasi immediatamente, la Gazette iniziò a ricevere lettere da diversi locali, che sostenevano di vedere immagini inquietanti nella fotografia ... e più di alcuni affermarono di vedere la forma eterea di Sally York che fissava una delle finestre.
Nell'ingrandimento della finestra si può intravedere lo spettro del bambino Sally York.
IL MULINO INFESTATO DI SALLY YORK
Ingrandimento dello spettro di Sally York attraverso la finestra del mulino.
Iniziarono a circolare voci, secondo cui il mulino era infestato da fantasmi e spettri, (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO IN PROPOSITO), in quanto le persone che vi lavoravano, avvertivano improvvisi cali di temperatura, voci lontane di bambini piccoli e mani invisibili che toccavano, senza che vi fosse qualcuno nelle vicinanze.
Il mulino chiuse nell'estate del 1932 e, nel punto in cui sorgeva, restano oggi soltanto un mucchio di macerie, mentre la città di North Fork, fu abbandonata per decenni.
Ingrandimento fantasma incappucciato.
Le foto dello spettro di Sally York furono studiate ed analizzate da esperti e semplici curiosi del paranormale, tra queste quella postata sopra, dove si vede una forma pallida in piedi sullo sfondo, proprio in corrispondenza della finestra in cui vi era il telaio che uccise il bambino, ed un'altra qui sotto, dove si intravede una figura alta ed incappucciata, a sinistra della scala.
Fantasma incappucciato del mulino di North Fork.
Ad oggi l'unica cosa certa è la morte del bambino, avvenuta tra le mura del mulino, mentre delle foto fin qui pubblicate non vi è certezza se siano reali o manomesse da qualche programma di fotoritocco.
Finestra del mulino di North Fork dove si intravede il fantasma del bambino di 9 anni Sally York.
Se vi è piaciuta la storia di Sally York, vi invito a lasciare un commento con le vostre impressioni.
Il bagno della scuola reca il cartello "Fuori Uso", scarabocchiato a mano, mentre all'interno le luci si spengono da sole, le porte sbattono e si aprono senza vi sia qualcuno all'interno e nello specchio appare l'immagine di Hanako-San o Hanako San, conferma che la ragazza dimori nella scuola.
Questa leggenda è molto diffusa in Giappone ed i ragazzi si sfidano a chi abbia più coraggio ad entrare nel terzo bagno ed affrontare Hanako San.
Gli studenti si ritrovano davanti la porta e bussando tre volte chiedono: "Ci sei Hanako-San?", molti di essi scappano per la paura, altri invece attendono la risposta da dietro la porta: "Sì, sono qui", dice Hanako sussurrando.
Secondo la leggenda, a seconda della scuola in cui si trova, succede che una mano varca la porta e trascina con sè una persona all'interno del bagno, per non farne più ritorno, altre in cui la porta si apre leggermente ed i più coraggiosi, entrandovi, vi trovino all'interno Hanako-San stessa.
E' descritta come una ragazza, in età scolare, dalla pelle bianca con gonna rossa, capelli corti e neri, che protegge i bambini vittime di bullismo, da parte dei compagni di classe, anche se a volte fa del male ad alcune persone, anche se non si sa il perchè.
Rappresentazione di Sanako San o Sanako-San.
LA VITA DI TOIRE NO HANAKO-SAN
A seconda di quale zona del Giappone ci si trovi, la storia di Hanako-San assume storie e contorni diversi.
Una di queste dice che la ragazza visse durante il periodo della seconda guerra mondiale, e che un giorno stesse giocando a nascondino all'interno della scuola, nascondendosi nel terzo bagno e rimanendo accovacciata, proprio mentre degli aerei nemici stavano bombardando l'area, causando il crollo della scuola stessa.
Un'altra, invece, racconta di come Hanako-San fosse vittima di continuo bullismo, (chiamato "ijime" in Giappone), da parte dei suoi compagni di scuola, la quale si nascose nel terzo bagno della scuola per sfuggire ai suoi inseguitori.
Si chiuse a chiave nel bagno e la sera stessa fu ritrovata morta dallo staff della scuola, suicidandosi all'interno stanca dei soprusi subiti.
Una terza storia ci dice che che Hanako-San sia caduta dalla finestra della biblioteca della scuola, senza indicare se si fosse trattato o meno di un incidente, anche se il corpo fu ritrovato comunque nel terzo bagno della scuola, dando poca credibilità alla storia stessa, nonostante venga raccontata da generazioni in Giappone.
Qualunque sia la vera storia di "Toire no Hanako-San", così chiamata in Giappone, rimane pur sempre un personaggio immaginario del folclore giapponese o semplice leggenda metropolitana.
Casa degli Ammons dove avvennero possessioni demoniache e fenomeni poltergeist.
Nel novembre del 2011, la famiglia Ammons, composta da nonna, madre e tre bambini, si trasferì in una casa in affitto a Caroline Street a Gary, nell'Indiana.
Gli eventi iniziarano con grandi sciami di grosse mosche nere, che riempivano iniziarono a riempire il porticato di casa Ammons, a dicembre quando faceva freddo ed era inusuale vedere questi insetti.
Rosa Campbell.
Gli abitanti della casa iniziarono a sterminare le mosche, ma nonostante ciò, ne arrivavano sempre più ad infestare l'abitazione e questo portò strani eventi come passi pesanti che salivano le scale dal pianterreno e scricchiolio ed apertuta di porte in casa.
Rosa Campbell, la madre di Latoya Ammons, si svegliò una notte e vide una figura maschile camminare nel soggiorno, scese dal letto ma trovò soltanto delle grandi impronte di scarpe umide.
Latoya Ammons.
Il 10 marzo 2012 alle 2 di notte, Campbell e Ammons erano in casa con un gruppo di amici, per la ricorrenza di una persona cara appena scomparsa.
Ammons entrò nella camera da letto di sua madre e cominciò a gridare, quando gli altri accorsero videro che la figlia di 12 anni stava levitando, inconscia, sopra il letto.
Tutti cominciarono a pregare intorno a lei terrorizzati e, dopo qualche istante, la ragazzina smise di levitare e quando si svegliò, non ricordava nulla e gli amici non tornarono mai più dagli Ammons.
200 DEMONS HOUSE
I coniugi chiesero consiglio ed aiuto alle chiese del posto, ma la maggior parte rifiutarono di ascoltarle, finchè non si rivolsero a due chiaroveggenti, che dissero che la loro casa era assediata da più di 200 demoni.
Giorni dopo i figli di 7, 9 e 12 anni iniziarono a manifestare sorrisi maligni sul volto, cambiamento del tono della voce e gli occhi avevano protuberanze non naturali.
Anche il padre avvertì strani turbamenti e cambiamenti nel suo inconscio e nel suo fisico, tanto che un giorno una forza oscura lo scaraventò fuori dal bagno.
Il ragazzo di 7 anni parlava, chiuso in uno stanzino, a qualcuno che nessun altro poteva vedere, mentre la ragazza di 12 anni iniziò ad udire una voce, che le disse che non avrebbe più rivisto la sua famiglia e sarebbe morta in 20 minuti, tutto mentre qualcosa o qualcuno la teneva bloccata, soffocandola.
Alla fine la famiglia si trasferì in un hotel e il 19 aprile 2012, si rivolse al loro medico di famiglia, il dott. Geoffrey Onyeukwu, il quale quando entrò in casa disse: "Non mi è mai accaduto niente di simile. Quando sono entrato in casa ho avuto paura".
Geoffrey Onyeukwu.
Durante la visita in casa del dottore, i figli lo maledirono con voci innaturali e lo stesso medico affermò: "fu sollevato e buttato contro il muro senza che nessuno lo toccasse", riferendosi al bambino di 7 anni, dopodichè perse conoscenza senza rinvenire.
Fu chiamata la polizia ed intervennero 6 o 7 agenti, tra cui il capitano di polizia di Gary, Charles Austin, con 36 anni di attività nel Dipartimento di Polizia della città, il quale in seguito affermò: "Ci credo", riguardo alle vicende che stavano avvenendo in casa.
Il capo della polizia di Gary, Charles Austin, fu il primo a credere nelle possessioni demoniache in casa Ammons.
I bambini furono trasportati in ospedale e ripresero conoscenza, mentre il ragazzo di 9 anni agiva razionalmente, il bambino di 7 anni gridava e si agiatava furiosamente, tanto da essere bloccato fisicamente da 5 uomini.
POSSESSIONE DEMONIACA CASA AMMONS
Nel frattempo fu interessato anche il DCS, un ente a protezione dei bambini, sospettando maltrattamenti di minori o problemi mentali della madre.
Della questione si interessò Valerie Washington, funzionaria della DCS, che visitò la famiglia in ospedale.
Mentre parlava con la madre, il piccolo cominciò a ringhiare, mostrando i denti e le pupille che scomparivano, mostrando solo il bianco.
Serrò le mani intorno al collo del fratello maggiore e si rifiutò di lasciare la presa, finché non intervenne il personale medico a sedare il piccolo.
Più tardi la Washington e un infermiera, Willie Lee Walker, portarono i due bambini in una stanzetta per parlare con loro.
Il piccolo cominciò di nuovo a ringhiare verso il fratello e disse in una voce profonda, innaturale: “E’ tempo di morire, ti ucciderò”, mentre il fratello maggiore cominciò a dare testate nella pancia della nonna.
Subito dopo sul volto del bambino di 9 anni apparve un sorriso strano ed iniziò a camminare all'indietro su un muro, finchè non arrivò al soffitto per poi saltare addosso alla nonna, atterrando in piedi.
L'infermiera Walker affermò: "Ha camminato sul muro, ha fatto un salto ed è cascato in piedi. Non c’è nessun modo in cui avrebbe potuto farlo", mentre la dottoressa Washington disse: "Non sapevamo che cosa stesse accadendo. Era pazzesco", dopodichè entrambe scapparono terrorizzate dalla stanza.
Il DCS, dopo la relazione della dottoressa Washington, decise di separare la madre dai figli, a scopo precauzionale.
AMMONS HAUNTING CASE
Il parroco della chiesa di St. Stephen don Michael Maginot, che officiò l'esorcismo in casa Ammons.
Il 20 aprile del 2012, il cappellano dell'ospedale chiamò il parrocco della chiesa di St. Stephen, don Michael Maginot, chiedendo di raggiungerlo per praticare un esorcismo sul ragazzo di 9 anni.
Michael Maginot incontrò la madre e la nonna e, durante la sua visita durata circa 4 ore, accaddero eventi paranormali, come la luce del bagno che si accendeva e spegneva da sola, impronte umide sul pavimento e tende che si muovevano senza vento.
Il parroco si convinse che la casa fosse infestata da demoni o fantasmi, (LEGGI QUI I MIEI ARTICOLI IN PROPOSITO), consigliando alle donne di andare altrove.
Una settimana dopo la dottoressa Washington, assieme alle due donne, che nel frattempo erano ospiti di parenti, tornarono nella casa per verificare le condizioni di vita dei bambini.
Assieme a loro si unì un funzionario della polizia locale, assieme ad altri 2 agenti, che entrarono in casa trovando il pavimento rotto, come se qualcuno lo avesse ridotto in quello stato, mentre il registratore dell'agente smise di funzionare, nonostante ci fossero delle pile elettriche nuove all'interno.
L'altro agente mise in funzione il suo registratore e più tardi sentì la registrazione di una voce sconosciuta che sussurrava la parola: "Hey", mentre un altro iniziò a fotografare la casa e dalle immagini risultò la presenza di una figura femminile ed una nebulosa bianca indefinita.
Durante un'altra visita della Washington, accompagnata dalla collega del DCS, Samantha Ilic, spuntò fuori del liquido che gocciolava dal pianterreno, che la Ilic toccò senza conoscerne la provenienza.
Un agente lo asciugò per poi chiudere a chiave la stanza, ma mezz'ora dopo il liquido aveva ripreso a gocciolare, tanto che Maginot sospettò fosse opera di qualche demone e scrisse al vescovo Dale Melczek, affinchè potesse avere l'autorizzazione ad officiare un esorcismo, che però non fu rilasciata.
Dale Melczek, il vescovo di Gary che rifiutò inizialmente di rilasciare l'autorizzazione all'esorcismo di Maginot.
Allora Maginot celebrò un esorcismo minore, alla presenza di 2 agenti e della Ilic, che durò circa 2 ore.
La stessa Ilic affermò: "Per 2 ore avemmo la senzazione che qualcuno fosse nella stanza con noi, sentivamo come un respiro sul collo".
Il vescovo, successivamente, autorizzò Maginot ad officiare un esorcismo maggiore, che eseguì per ben 3 volte, accusando dolori mai provati e riuscendo a mandare via il maligno.
La famiglia, in seguito, si trasferì a Indianapolis non facendo più ritorno a Gary, mentre la casa fu acquistata da un nuovo proprietario, che giura di non aver mai avuto problemi o manifestazioni demoniache o poltergeist.
Il regista Zak Bagans che acquistò la casa degli Ammons per girare un documentario.
Nel 2014 il regista Zak Bagans acquistò la casa per 35.000 dollari, per girare un documentario sugli eventi accaduti alla famiglia Ammons, per poi farla demolire dallo stesso nel 2016.