SEDUTA SPIRITICA IN UN NOTO BAR DI REGGIO CALABRIA
Seduta spiritica.
In un noto bar di Reggio Calabria, di cui per ovvi motivi non posso svelare il nome, ogni sera all'orario di chiusura del locale, parecchie persone si recavano per chiudersi all'interno.
In una saletta attigua al locale, si svolgevano sedute spiritiche da parte del proprietario e di molta gente conosciuta nella città reggina.
Forse il fascino del mistero o forse la curiosità di alcuni, li spinse in questa pratica che durò molto tempo, finchè non avvennero degli spiacevoli episodi.
Tra questi una sera, mentre era in corso una seduta spiritica, uno dei partecipanti ruppe la catena medianica ed all'istante nella sala bar attigua, si udirono rumori di bottiglie.
I partecipanti ed il proprietario videro tutte le bottiglie, che erano precedentemente riposte sulla vetrina, svuotate per intero nel lavandino da qualcosa o da qualcuno e lasciate li a testa in giù.
Non trovando una spiegazione plausibile al momento tutti se ne tornarono alle loro dimore.
Tra questi una coppia che, mentre stava percorrendo l'autostrada per tornare a casa, improvvisamente vide esplodere il parabrezza senza che ci fosse stato un urto con qualche oggetto.
Un altro signore, presente alla seduta, tornando a casa, vide delle luci vicino il portone della sua casa.
Avvicinandosi vide che in realtà vi era una figura bianca, (leggi il mio articolo in proposito), una donna con un vestito luccicante che, aprendo le braccia, lo voleva avvolgere e l'uomo sali' sull'auto, fuggendo e ritornando la mattina tardi e non trovando più nessuna presenza.
Un'altra donna, invece, durante la notte, senti' delle voci invisibili, che l'avvertivano che dopo quella sera era stato aperto un portale medianico, che si sarebbe chiuso soltanto smettendo di fare sedute spiritiche.
Terrorizzata da questo evento, la coppia il giorno dopo raccontò tutto ai presenti, a cui si unirono le testimonianze dell'uomo e della donna, e da quel giorno, si dice, non si siano più svolte sedute spiritiche all'interno del locale, cosa non verificata ad oggi.
Vi invito a commentare il post se avete avuto esperienze dirette o per sentito dire.
Abitavano in una stradina del rione ed una di loro era sposata e tutti e tre condividevano la stessa casa.
I giovani del posto avevano un pò paura di queste signore, poichè passando davanti casa loro, erano solite affacciarsi dalla porta-finestra, spostando la tenda e guardando i passanti.
Vista la loro statura e la loro conformazione fisica, mettevano i brividi, allorchè le si vedeva scostare le tende ed affacciarsi con il loro sguardo misterioso.
A volte uscivano di casa, inveendo contro i passanti e brandendo in mano una scopa, ricordando vecchie streghe.
A volte si poteva vedere il marito, seduto su una sedia, sostare davanti la finestra, come se ammirasse il panorama esterno.
Per anni la storia andò avanti, tra giovani che sfidavano le loro paure, affrontando le signore alla loro porta, per poi scappare nel momento in cui, esse uscivano fuori per scacciarli.
Forse questi avvenimenti e queste circostanze, fecero crescere attorno a loro vecchie dicerie che però, erano insite nell'immaginario collettivo degli abitanti del rione.
Ma un giorno un fatto di cronoca le fece conoscere all'intera penisola.
I vicini da tempo lamentavano una forte puzza, provenire dalla casa delle due donne e denunciarono il tutto alle autorità pubbliche.
Immagine raffigurante persone affette da nanismo.
Era da tempo che molti passanti, vedevano il marito fermo sulla sedia a guardare fuori immobile, ma senza farci caso, visto che quest'ultimo era sempre stata una persona taciturna e riservata.
All'arrivo delle forze dell'ordine, le donne inizialmente erano restie nell'aprire, visto che non erano solite ospitare o ricevere visite.
Appena aperto l'uscio i militari vennero investiti da una puzza di marcio ed entrando, con le dovute cautele, videro il marito della donna seduto su una sedia a guardare la tv.
Fin qui nulla di strano, se nonchè si accorsero che la puzza proveniva dall'uomo immobile, ma ben vestito ed apparentemente curato.
L'uomo, come si scoprì in seguito, era morto da quasi un mese, ma le due donne avevano continuato ad accudirlo, tanto che la moglie disse: "guardate come è bello, sembra vivo!".
Lo lavavano, lo sedevano, gli parlavano ed anche di fronte i militari le donne continuavano ad interagire con l'uomo, come se lo stesso fosse ancora vivo e come se le stesse non si rendessero conto dell'accaduto.
L'uomo fu trasportato fuori dalla casa per poi essere degnamente sepolto, visto che sicuramente era morto per cause naturali.
Inizialmente le donne si opposero, poichè ai loro occhi era ancora vivo, ma dovettero desistere per l'intervento della forza pubblica.
Per anni poi le donne continuarono a vivere in quella casa, nelle loro quotidiane battaglie con i giovani, che continuavano a stuzzicarle nella loro abitazione.
Poi le due donne morirono e con loro i ricordi dell'infanzia dei giovani di Pezzo, che per anni erano passati davanti al loro uscio, aspettando che le tende di casa si aprissero per vedere le due nane affacciarsi e generare terrore nei passanti.
Il 13 novembre 1974, nella piccola città di Amityville, New York, Ronald Defeo Jr., irruppe nell'Harry's Bar e urlò che i suoi genitori erano stati uccisi.
Successivamente,
la polizia scoprì i corpi di 6 membri della famiglia DeFeo: il padre
Ronald DeFeo Sr., la madre Louise DeFeo e 4 bambini dei Defeo, di cui
Dawn di 18 anni, Allison di 13, Marc di 12 e John Matthew di 9, furono
trovati a faccia in giù, sparati nella parte posteriore della testa.
Ronald,
affermò di non essere stato in casa durante gli omicidi ed aveva
scoperto i corpi dei suoi genitori, solo prima di arrivare all'Harry's
Bar.
Dopo che, gli agenti di polizia, trovarono una custodia per
un fucile Marlin calibro 35 nella stanza di Ronald, quest'ultimo alla
fine confessò l'omicidio.
Dopo un lungo processo, Ronald DeFeo fu
dichiarato colpevole degli atroci omicidi della sua famiglia e fu
condannato a sei ergastoli consecutivi.
Foto dei membri della famiglia DeFeo.
Il 18 dicembre 1975, la famiglia Lutz, composta da George, Kathy ed i 3 figli, si trasferì nella casa dei DeFeo.
Anche
se erano passati solo 13 mesi, da quando erano avvenuti gli omicidi in
quella casa, George e Kathleen Lutz, pensarono che fosse una deliziosa
dimora e la acquistarono per $ 80.000, senza pensare che l'avrebbero
lasciata 28 giorni dopo.
Un prete cattolico arrivò, mentre la
famiglia Lutz stava disimballando gli scatoli con le loro cose e si mise
a benedire la casa, con i paramenti religiosi.
Salì le scale,
fino ad arrivare al secondo piano, ed entrò nella camera da letto, che
in precedenza era appartenuta a Marc e John DeFeo, e qui iniziò a
spruzzare acqua santa, quando una voce invisibile disse al prete "Vattene!".
Il
prete, non disse nulla alla famiglia Lutz di quello che era successo,
ma li avvertì di non usare la stanza al piano superiore, come camera da
letto e di non lasciare che nessuno dormisse lì.
Sebbene
minacciosa e priva di senso in quel momento, la famiglia Lutz si attenne
alle parole del prete e la trasformò in una stanza per cucire.
Sin
dalla prima notte, in cui i due coniugi si trasferirono, avvertirono
strane sensazioni nell'abitazione, tanto che, in pochi giorni, la
personalità della famiglia cambiò drasticamente e George fu afflitto da
una costante sensazione di freddo che, passò tutto il suo tempo ad
alimentare il camino con le legna, mentre la sua salute e quella di
Kathy, iniziarono a peggiorare giorno dopo giorno.
Una delle
figlie dei Lutz ,trascorreva il suo tempo, rinchiusa nella sua stanza, a
giocare con un amico immaginario, che descrisse come un maiale dagli
occhi rossi, chiamato Jodie,
che poteva trasformarsi, non solo nella forma ma anche nelle
dimensioni, riuscendo ad essere, addirittura, più grande della casa
stessa ed affermò che non poteva essere visto da nessuno, tranne che
lei.
Si iniziarono a sentire anche strani odori, come se qualcosa
marcisse in casa e macchie nere, apparvero sui servizi igienici e sugli
infissi di casa ed una sostanza verde gelatinosa invase tutta la casa.
Un
giorno, Kathy si sentì toccare da una forza invisibile e centinaia di
mosche apparvero nella stanza da letto, che i Lutz avevano adibito a
stanza del cucito, nonostante si fosse verso la fine dell'inverno.
George,
ogni notte si svegliava alle 3:15 del mattino, ora in cui fu commesso
l'omicidio dei DeFeo e, durante una di queste sveglie, vide sua moglie
trasformarsi in una strega di 90 anni, mentre la notte successiva il suo
letto iniziò a levitare in aria.
A quel punto, la famiglia Lutz,
cercò di contattare il prete, che aveva benedetto la casa in
precedenza, ma senza riuscirci, in quanto i telefoni non funzionavano
ogni volta che cercavano di chiamarlo.
Foto dell'arresto di Ronald DeFeo Jr..
Resisi conto che, non potevano mettersi in contatto con il prete, si
armarono di crocifisso e camminarono per tutta la casa recitando
preghiere, quando un coro di voci rispose chiedendo loro: "Vi fermerete?"
L'ultima
notte che i Lutz trascorsero in quella casa, fù la peggiore, in quanto
si udirono rumori e suoni incessanti e fragorosi, i mobili iniziarono a
spostarsi da soli e dopo 28 giorni trascorsi lì, gli occupanti
scapparono via terrorizzati e si rifugiarono in casa della madre di
Kathy Lutz.
20 giorni dopo, Ed e Lorraine Warren,furono chiamati da Marvin Scott,
un giornalista del canale 5 di New York, che aveva sentito la storia
di Amityville ed aveva già lavorato con i Warren, in un'altra indagine
paranormale.
Un team di giornalisti, investigatori e
parapsicologi, furono riuniti da Ed Warren e si incontrarono al 112
Ocean Avenue, mentre la famiglia Lutz, invitata dai coniugi Warren, si
rifiutò di rientrare in casa durante le indagini.
Successivamente,
mentre stavano eseguendo un esorcismo nel seminterrato della casa, Ed
fù spinto a terra e Lorraine, avvertì una presenza demoniaca ed ebbe la
visione dei corpi delle vittime della famiglie Defeo, stesi a terra con
un lenzuolo bianco che copriva i loro corpi.
Il team riuscì a
fotografare un'immagine di uno spirito, sottoforma di un ragazzino, che
li scrutava dal secondo piano, identificato poi in John Mathew De Feo,
(vedi foto sotto).
Il fantasma di John Mathew DeFeo fotografato nella casa di Amityville.
Dalle loro indagini, si scoprì che su quel terreno vivevano gli indiani Shinicock,
che si erano presi cura di pazzi e malati e che poi questi furono
seppelliti lì, mentre nel 1924, era stato costruito un cottage,
appartenuto ad un tale John Ketchum, un praticante di magia nera, i cui resti sono tutt'ora lì, che si dice avesse evocato un demone intrappolato sotto la casa.
Questi
eventi passati, avvenuti sulla proprietà, convinsero i Warrens che la
casa avesse assorbito un'energia negativa, tale da sprigionare forze
demoniache ed occulte, che avrebbero dato luogo agli efferati omicidi
dei DeFeo.
Dopo le indagini i coniugi Lutz si trasferirono in
California e la casa di Ocean Avenue, che fu acquistata per $ 80.000 nel
1975, fu venduta ai coniugi D'Antonio e, nel 2016, è stata messa in
vendita per 850.000 dollari.
Nel 1970, una madre acquistò un'antica bambola Ann Raggedy,
(una bambola di pezza con filo rosso per capelli e un naso a triangolo)
in un negozio di giocattoli, come regalo di compleanno per la figlia Donna.
Questa stava per laurearsi al college come infermiera professionale e
viveva in un piccolo appartamento, assieme alla sua compagna di stanza,
Angie.
Ricevuto il regalo lo mise sul suo letto come decorazione e pochi
giorni dopo, sia Donna che Angie, notarono che la bambola sembrasse
misteriosamente muoversi per la casa, inizialmente con piccoli
movimenti, come un cambio di posizione, ma col passare del tempo il
movimento divenne sempre più evidente.
Tempo dopo le ragazze tornarono a casa, dopo una serata trascorsa
fuori, e la videro con le gambe incrociate e le braccia conserte, altre
volte la trovarono in piedi nella stanza.
Una volta, Donna, lasciò la bambola sul divano, prima di uscire per
andare a lavoro, ed al suo rientrò la trovò sul letto della stanza con
la porta chiusa.
La bambola Annabelle
non solo si muoveva, ma sapeva anche scrivere, infatti circa un mese
dopo questi strani movimenti, le ragazze iniziarono a trovare messaggi
scritti su una pergamena che dicevano: "Aiutaci" e "Aiuta Lou", con una calligrafia tipica di un bambino.
La parte inquietante dei messaggi non era la formulazione degli
stessi ma il fatto che, nè Donna nè Angie, avevano in casa quel tipo di
carta su cui venivano scritti i messaggi.
Una notte Donna tornò a casa e scoprì che la bambola si era spostata
di nuovo ed anche questa volta era sul suo letto ma notò qualcosa di
diverso: ispezionò la bambola e vide del sangue sia sulle mani che sul
petto.
Le ragazze, spaventate, contattarono una medium e si tenne una
seduta spiritica, durante la quale si scoprì che la bambola era
posseduta dallo spirito di una ragazza, che si chiamava Annabelle Higgins,
che aveva vissuto lì, all'età di 7 anni e che fù trovata morta nella
casa che sorgeva, prima che fossero stati costruiti gli appartamenti,
adesso occupati dalle due ragazze.
Rappresentazione cinematografica di Annabelle Higgins nell'omonimo film di Annabelle.
Lo spirito disse che provava conforto dalle due ragazze e chiedeva il permesso di rimanere con loro, per essere amata.
Donna ebbe compassione per Annabelle ed accettò che rimanesse con
loro, ma successivamente, avrebbero scoperto che la bambola non era
quella che voleva far credere.
Un giorno Lou,
un amico delle ragazze, che non aveva mai amato quella bambola, le
avvertì che era malvagia e che dovevano liberarsene al più presto, ma
Donna, che ormai aveva un legame stretto con lei, non diede ascolto al
suo amico e la tenne con sè.
Una notte Lou si svegliò di colpo, dopo aver fatto un sogno
ricorrente, ma notò che, nonostante fosse sveglio, non riusciva a
muoversi.
Si guardò intorno e vide, ai piedi del letto, la bambola che iniziò
ad arrampicarsi sulla sua gamba per poi poggiarsi sul petto di Lou,
iniziando a strangolarlo finchè non perse i sensi e svenne.
Al suo risveglio, certo che non si era trattato di un sogno, cercò
in tutti i modi di liberarsi della bambola e del suo malefico ospite.
Tuttavia, Lou ebbe un'altra esperienza, quando, il giorno
successivo, in compagnia di Angie, stavano studiando in casa delle
mappe, per un viaggio che avrebbero intrapreso in seguito.
Sentirono dei rumori strani provenire dalla stanza di Donna e Lou
andò a controllare, trovando la bambola a terra in un angolo, ma
nient'altro era fuori posto.
Mentre era di fronte la bambola, ebbe la sensazione che qualcuno
fosse dietro di lui e, girandosi, non vide nessuno quando, in un istante, si sentì ferire al petto.
Si guardò e vide la camicia strappata e macchiata di sangue e sul
petto eranno apparsi 7 segni di artigli, tre in verticale e quattro in
orizzontale, che erano caldi come un'ustione, che in un paio
di giorni sparirono.
Dopo questi avvenimenti, Donna si rese conto che lo spirito, forse,
non era quello di una ragazza, ma di un essere demoniaco e si rivolse ad
un sacerdote di nome Hegan, il quale, non potendo aiutare le ragazze si mise in contatto con Padre Cook, che contattò i coniugi Warrens.
Ed e Lorraine Warren si interessarono immediatamente al caso e contattarono Donna riguardo alla bambola.
I Warrens, dopo aver parlato con Donna, Angie e Lou, arrivarono alla
conclusione immediata che la bambola stessa non era in realtà
posseduta, ma manipolata da una presenza disumana.
Bambola Raggedy Ann.
Gli spiriti non possiedono oggetti inanimati come case o giocattoli,
possiedono persone ed uno spirito disumano può attaccarsi ad un luogo o
ad un oggetto e, questo, è ciò che accadde nel caso Annabelle.
Questo spirito aveva manipolato la bambola e creato l'illusione che fosse viva e stava cercando di possedere un ospite umano.
Inizialmente, aveva iniziato a spostare la bambola
nell'appartamento, per mezzo del teletrasporto per suscitare la
curiosità degli occupanti, nella speranza che lo accettassero e per
comunicare con esso.
Lo spirito disumano, ora era in grado di comunicare attraverso il
mezzo, ovvero la bambola Annabelle, e fece leva sulla vulnerabilità
emotiva delle ragazze, fingendo di essere una ragazza piuttosto innocua,
con la quale durante la seduta sopraccitata, gli fu concesso il
permesso, da parte Donna, di infestare l'appartamento.
Suscitò dunque paura attraverso gli strani movimenti della
bambola, provocò la materializzazione di inquietanti note scritte a
mano, l'apparizione simbolica di gocce di sangue sulla bambola ed alla
fine attaccò persino Lou, lasciando dietro di sé il segno simbolico
della bestia, sul petto di quest'ultimo.
Il prossimo stadio del fenomeno dell'infestazione, sarebbe stato il
possesso umano completo se, queste esperienze fossero durate altre 2 o 3
settimane e lo spirito avrebbe potuto danneggiare od uccidere uno o
tutti gli occupanti della casa.
A conclusione dell'indagine, i Warrens ritennero opportuno
effettuare un esorcismo, con l'aiuto di padre Cooke, per ripulire
l'appartamento e come disse poi Ed: "La
benedizione episcopale della casa è un documento voluminoso di sette
pagine di natura distintamente positiva. Invece di espellere
specificamente le entità malvagie dall'abitazione, l'enfasi è invece
diretta a riempire la casa con il potere del positivo e di Dio".
Dopo aver eseguito questo rito, i Warrens, sicuri di aver scacciato
il maligno dalla casa, portarono con sè la bambola e la adagiarono sul
sedile posteriore della loro auto.
Durante il tragitto verso casa, l'auto sterzava e si bloccava ad ogni curva, causando il blocco del servosterzo e dei freni.
Allora Ed prese dalla sua borsa nera, adagiata accanto alla bambola, una
fiala di acqua santa e la cosparse su Annabelle, facendo il segno della
croce su di essa ed i fenomeni sparirono, facendo arrivare i due
coniugi sani e salvi a casa.
Tornati a casa, la fecero sedere su una sedia accanto alla scrivania, quando iniziò a levitare per poi cadere a terra inerte.
Durante le settimane seguenti, la bambola continuava a spostarsi in
varie stanze, proprio come accadeva a casa di Donna, anche quando la
chiusero a chiave in una stanza e la ritrovarono seduta sulla poltrona
al piano di sopra.
La bambola mostrava anche un odio per i sacerdoti che venivano a
casa, come nel caso di Padre Jason Bradford, un esorcista cattolico, che
si recò dai Warrens.
Questi, vedendo la bambola seduta sulla sedia, la raccolse e le disse: "Sei solo una bambola, non puoi far del male a nessuno", e la gettò sulla sedia, ed a quel punto Ed esclamò: "È una cosa che è meglio non dire".
Un'ora dopo il prete lasciò la casa e Lorraine, gli chiese di fare
attenzione durante il tragitto e di chiamarla quando sarebbe arrivato a
casa, cosa che poche ora fece, spiegando che i freni dell'auto, erano
andati fuori uso, mentre attraversava un incrocio, ed aveva causato un
incidente quasi mortale, distruggendo la sua auto.
A quel punto i due coniugi, nel loro Museo dell'Occulto, (The Warren's Occult Museum), costruirono una teca di vetro, dove ancora oggi è rinchiusa la bambola Annabelle.
Anche se questa sembra non muoversi più, si dice, però, abbia
causato la morte di un giovane motociclista, che insieme alla sua
ragazza, erano andati a far visita al museo.
Dopo aver ascoltato la storia di Annabelle,
narrata da Ed in persona, il giovane iniziò a prendere in giro la
bambola e, con aria di sfida, iniziò a battere i pugni sulla teca e
chiese alla bambola di essere graffiato da lei, visto che in passato era
stata capace di ciò.
A quel punto Ed lo accompagnò fuori dal museo, dicendogli: "Figlio, devi lasciarla in pace".
Il giovane si allontanò in moto assieme alla sua ragazza e, durante
il tragitto, derisero e presero in giro Annabelle, finchè non perse il
controllo del mezzo e finì a testa in giù su un albero, mentre la sua
ragazza fu ricoverata per un anno in ospedale, per poi salvarsi.
Costanza Conti De Cupis, conosciuta anche come Costanza De Cupis, era una giovane nobildonna romana, sposa di una ricca famiglia borghese della capitale.
La famiglia acquisita aveva un palazzo in Piazza Navona, un tempo chiamato "Palazzo Pamphilj", (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO SUL FANTASMA DI DONNA OLIMPIA) , oggi conosciuto con il nome di famiglia, ovvero Palazzo De Cupis.
Palazzo Pamphilj in Piazza Navona a Roma.
Nei primi del '600 la donna era famosa per la sua bellezza, ma sopratutto per la perfezione ed il candore delle sue mani, a tal punto che l'artista Bastiano le realizzò un calco e lo espose nella propria bottega.
Palazzo De Cupis dietro la Fontana di Trevi in Piazza Navona a Roma.
Il calco attirò tantissime persone, tra cui in frate della Basilica di San Pietro in Vincoli, il quale esterefatto dalla continua processione di persone che idolatravano il calco delle mani della donna, disse: "Se quella mano è umana, merita d’essere tagliata!".
Basilica di San Pietro in Vincoli.
Avvisata di tale profezia, Costanza si chiuse in casa, ordinando venisse distrutto il calco in gesso, per sfuggire all'oscuro presagio e ritirarsi in preghiera.
Trascorrendo il tempo in esilio forzato, la donna si punse un dito con un ago, mentre era intenta a cucire, e la ferita si infettò al punto da mandare in cancrena l'intero braccio.
Copia del calco in gesso della mano di Costanza de Cupis.
La mano fù amputata, come se si fosse avverata la profezia del frate, e la donna morì qualche settimana dopo a causa delle sopraggiunte complicanze .
Oggi il suo fantasma si manifesta attraverso le finestre di Palazzo Pamphilj, in cui è possibile scorgere le sue mani, mentre il suo spirito vaga per il palazzo alla ricerca di una pace perduta.
Nei suoi racconti di viaggio, Marco Polo disse di aver incontrato esseri umani dalla testa di cane.
Marco Polo,
tornando in Italia dopo aver trascorso molti anni in Cina, si espresse
duramente sul traffico disgutoso, al quale aveva assistito mentre
passava da Sumatra, in Indonesia.
Descrisse le operazioni ingegnose e diaboliche che venivano fatte sui
corpi di piccole scimmie morte, in modo da farle sembrare piccoli esseri
umani rimpiccioliti.
"Desidero
anche farvi sapere che i pigmei, che alcuni viaggiatori asseriscono di
aver portato dall'India, sono una menzogna ed un inganno, perchè posso
dirvi che queste creature, che chiamiamo uomini, vengono fabbricati in
quell'isola e vi dirò come", raccontò in seguito Polo.
Nel XVI secolo, la gente era affascinata dai draghi e quindi, si
fabbricavano mutilando una specie di lucertola volante, importata
dall'Estremo Oriente, oppure utilizzando la carcassa di una specie di
manta, nel cui ventre vi sono dei segni che hanno una vaga
rassomiglianza con un volto umano.
Riempendo il ventre di quest'ultime, ricoprendole di scaglie e lasciarle seccare al sole, apparivano come cuccioli di drago. Tali creature sono conosciute con il nome inglese di Jenny Haniver, (vedi foto sotto), e rappresentavano draghi, basilischi e mostri simili a serpenti e vennero venduti fino al 1930.
Un Jenny Haniver come questo, fu venduto a Londra nel 1970, ed era composto da parti di animali marini.
Verso la metà del XIX secolo, il famoso Circo Barnum, esponeva al pubblico la famosa Sirena Feejee, un ibrido di 60 cm, di scimmia e di pesce.
Locandina del Circo Barnum con le attrazioni presentate tra cui la Sirena Feejee al centro.
Le sue origini erano ignote, ma il suo interesse attirava numerosi
visitatori che credevano che la creatura fosse stata recuperata chissà
dove.
Altri esseri, come l'Orang Pendek, un uomo-scimmia dell'Isola di Sumatra, era stato visto per generazioni nella giungla.
Misurava tra i 75 cm ed il metro e mezzo, aveva la pelle rosea ed era molto peloso, camminando in forma eretta.
Un esemplare simile fu trovato, nel 1932, ma ad un esame più attento si scoprì si trattasse di un Lotong, una specie di scimmia.
Tempo dopo fu la volta dell'Uomo di Piltdown, di cui vennero scoperti alcuni frammenti nel Sussex, tra il 1908 ed il 1913.
Lo scienziato Alvan Marston con in mano il cranio dell'uomo di Piltdown.
Esami successivi, appurarono si trattasse di una specie intermedia,
finchè nel 1953, si scoprì che i resti appartenevano ad un orangotango
ed uno scheletro paleolitico, creato artificialmente, quindi un falso.
Questa creatura era ricoperta di pelliccia, ma il corpo, mani e piedi,
erano il risultato di un incrocio tra una scimmia ed un uomo, ed il
proprietario di questo strano essere, disse di averlo scoperto congelato
in un blocco di ghiaccio galleggiante, a largo delle coste della
Siberia, ma successivamente cambiò la sua versione, asserendo di averlo
sparato e di averlo congelato lui stesso.
Gli eleganti vampiri della letteratura vittoriana dedicavano le loro attenzione principalmente a giovani donne.
Talvolta, l'essere umano non ha bisogno di trasformarsi in animale per
ignorare i tabù, proprio come il Vampiro, evocato dal regno dei morti ed
assetato di sangue, con un ascendente erotico sulle vittime.
Alcuni lo ritengono uno spirito del male che anima il corpo di un morto, altri che sia un cadavere animato dalla propria anima.
John Heinrich Zopft, scrisse nel 1733: "I
vampiri escono dalle loro tombe durante la notte ed aggrediscono
persone che dormono tranquillamente nei loro letti, succhiano tutto il
sangue dal loro corpo e le distruggono".
In genere, il vampiro catturato o dissotterrato, presenta una carnagione rosea, ben nutrita e sembra un essere vivente.
Il suo stato è tradito dalle unghie lunghe e ricurve, cresciute nella
tomba, e dal sangue che si è coagulato intorno alla bocca e, secondo le
leggende, l'unico modo per distruggerlo è conficcargli un palo nel
cuore, per poi bruciare i resti insanguinati del corpo fino a ridurli in
cenere.
Le leggende di vampiri e lupi mannari, traggono origine da fatti reali e dalla credenza che i morti potessero tornare in vita.
Alcuni eventi terribili e misteriosi, come stragi o epidemie improvvise
ed inspiegabili, erano associati ad un risveglio di vampiri, ed era
facile che alcune persone dalla carnagione rosea, che uscivano raramente
di giorno, fossero accusate ingiustamente.
Alla fine del Medioevo, i matrimoni consanguinei tra i nobili slavi, portarono alcune malattie genetiche come la Protoporphyria Erythropoietic, un disturbo della pigmentazione dovuta ad un eccesso di protoporfirina, sostanza alla base dei globuli rossi.
La malattia era accompagnata da prurito, arrossamento, edema e ragadi
sanguinolenti esposte al Sole e le persone affette, evitavano le
passeggiate diurne preferendo quelle notturne.
Anche
se vecchie ed avvizzite nella tomba, quando erano in cerca di sangue,
le donne vampiro potevano apparire come bellissime giovani.
Tenuto conto che, questo morbo fu scoperto dopo il XIX secolo, le
persone affette erano considerate vampiri assieme ad un'altra
condizione, ovvero il seppellimento prematuro.
Capitava, infatti, che persone in coma, catalessi o ubriache fracide
venissero sepolte vive per poi svegliarsi e dare luogo a leggende di
questo tipo.
All'inizio del 1732, un'epidemia di vampirismo a Meduegya,
in Serbia, scatenò il panico tra la gente, tanto da dover inviare
l'esercito per riaprire i sepolcri delle persone morte da poco.
Aprirono 13 tombe e soltanto 3 esumati risultarono in via di
decompozione e gli altri 10, avevano una carnagione rosea e carni sode e
dissezionandoli si scoprì che contenevano sangue fresco.
Tutti e 10 i corpi furono decapitati e cremati, finchè del loro corpo rimase solo cenere grigia.
In tempi più recenti, Fritz Haarmann, noto come il "Vampiro di Hannover", fu processato nel 1924 in Germania, per aver ucciso 24 ragazzi, la maggior parte dei quali con un morso alla gola.
Il vampiro di Hannover Fritz Haarmann.
John George Haigh, noto come il "Vampiro di Londra",
fu impiccato nel 1949, per aver ucciso 9 persone ed averne eliminato i
resti, mettendoli in vasche di acido solforico, con il movente
principale di aver bevuto il sangue delle sue vittime.