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giovedì 20 luglio 2023

AMITYVILLE

 

AMITYVILLE - 112 OCEAN AVENUE
 
LA VERA STORIA DI AMITYVILLE 
OMICIDIO FAMIGLIA DEFEO


 

Casa di Amityville dove furono uccisi i membri della famiglia DeFeo.

 

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Il 13 novembre 1974, nella piccola città di Amityville, New York, Ronald Defeo Jr., irruppe nell'Harry's Bar e urlò che i suoi genitori erano stati uccisi.


Successivamente, la polizia scoprì i corpi di 6 membri della famiglia DeFeo: il padre Ronald DeFeo Sr., la madre Louise DeFeo e 4 bambini dei Defeo, di cui Dawn di 18 anni, Allison di 13, Marc di 12 e John Matthew di 9, furono trovati a faccia in giù, sparati nella parte posteriore della testa.

Ronald,  affermò di non essere stato in casa durante gli omicidi ed aveva scoperto i corpi dei suoi genitori, solo prima di arrivare all'Harry's Bar.

Dopo che, gli agenti di polizia, trovarono una custodia per un fucile Marlin calibro 35 nella stanza di Ronald, quest'ultimo alla fine confessò l'omicidio.

Dopo un lungo processo, Ronald DeFeo fu dichiarato colpevole degli atroci omicidi della sua famiglia e fu condannato a sei ergastoli consecutivi.

 

amityville

Foto dei membri della famiglia DeFeo.

 

Il 18 dicembre 1975, la famiglia Lutz, composta da George, Kathy ed i 3 figli, si trasferì nella casa dei DeFeo.


Anche se erano passati solo 13 mesi, da quando erano avvenuti gli omicidi in quella casa, George e Kathleen Lutz, pensarono che fosse una deliziosa dimora e la acquistarono per $ 80.000, senza pensare che l'avrebbero lasciata 28 giorni dopo.


Un prete cattolico arrivò, mentre la famiglia Lutz stava disimballando gli scatoli con le loro cose e si mise a benedire la casa, con i paramenti religiosi.


Salì le scale, fino ad arrivare al secondo piano, ed entrò nella camera da letto, che in precedenza era appartenuta a Marc e John DeFeo, e qui iniziò a spruzzare acqua santa, quando una voce invisibile disse al prete "Vattene!".


Il prete, non disse nulla alla famiglia Lutz di quello che era successo, ma li avvertì di non usare la stanza al piano superiore, come camera da letto e di non lasciare che nessuno dormisse lì.


Sebbene minacciosa e priva di senso in quel momento, la famiglia Lutz si attenne alle parole del prete e la trasformò in una stanza per cucire.


Sin dalla prima notte, in cui i due coniugi si trasferirono, avvertirono strane sensazioni nell'abitazione, tanto che, in pochi giorni, la personalità della famiglia cambiò drasticamente e George fu afflitto da una costante sensazione di freddo che, passò tutto il suo tempo ad alimentare il camino con le legna, mentre la sua salute e quella di Kathy, iniziarono a peggiorare giorno dopo giorno.


Una delle figlie dei Lutz ,trascorreva il suo tempo, rinchiusa nella sua stanza, a giocare con un amico immaginario, che descrisse come un maiale dagli occhi rossi, chiamato Jodie, che poteva trasformarsi, non solo nella forma ma anche nelle dimensioni, riuscendo ad essere, addirittura, più grande della casa stessa ed affermò che non poteva essere visto da nessuno, tranne che lei.


Si iniziarono a sentire anche strani odori, come se qualcosa marcisse in casa e macchie nere, apparvero sui servizi igienici e sugli infissi di casa ed una sostanza verde gelatinosa invase tutta la casa.


Un giorno, Kathy si sentì toccare da una forza invisibile e centinaia di mosche apparvero nella stanza da letto, che i Lutz avevano adibito a stanza del cucito,  nonostante si fosse verso la fine dell'inverno.


George, ogni  notte si svegliava alle 3:15 del mattino, ora in cui fu commesso l'omicidio dei DeFeo e, durante una di queste sveglie, vide sua moglie trasformarsi in una strega di 90 anni, mentre la notte successiva il suo letto iniziò a levitare in aria.


A quel punto, la famiglia Lutz, cercò di contattare il prete, che aveva benedetto la casa in precedenza, ma senza riuscirci, in quanto i telefoni non funzionavano ogni volta che cercavano di chiamarlo.


 

amityville

Foto dell'arresto di Ronald DeFeo Jr..



Resisi conto che, non potevano mettersi in contatto con il prete, si armarono di crocifisso e camminarono per tutta la casa recitando preghiere, quando un coro di voci rispose chiedendo loro: "Vi fermerete?"


L'ultima notte che i Lutz trascorsero in quella casa, fù la peggiore, in quanto si udirono rumori e suoni incessanti e fragorosi, i mobili iniziarono a spostarsi da soli e dopo 28 giorni trascorsi lì, gli occupanti scapparono via terrorizzati e si rifugiarono in casa della madre di Kathy Lutz.


20 giorni dopo, Ed e Lorraine Warren, furono chiamati da Marvin Scott, un giornalista del canale 5 di New York,  che aveva sentito la storia di Amityville ed aveva già lavorato con i Warren, in un'altra indagine paranormale.


Un team di giornalisti, investigatori e parapsicologi, furono riuniti da Ed Warren e si incontrarono al 112 Ocean Avenue, mentre la famiglia Lutz, invitata dai coniugi Warren, si rifiutò di rientrare in casa durante le indagini.


Successivamente, mentre stavano eseguendo un esorcismo nel seminterrato della casa, Ed fù spinto a terra e Lorraine, avvertì una presenza demoniaca ed ebbe la visione dei corpi delle vittime della famiglie Defeo, stesi a terra con un lenzuolo bianco che copriva i loro corpi.


Il team riuscì a fotografare un'immagine di uno spirito, sottoforma di un ragazzino, che li scrutava dal secondo piano, identificato poi in John Mathew De Feo, (vedi foto sotto).

 

AMITYVILLE

Il fantasma di John Mathew DeFeo fotografato nella casa di Amityville.


 

Dalle loro indagini, si scoprì che su quel terreno vivevano gli indiani Shinicock, che si erano presi cura di pazzi e malati e che poi questi furono seppelliti lì, mentre nel 1924, era stato costruito un cottage, appartenuto ad un tale John Ketchum, un praticante di magia nera, i cui resti sono tutt'ora lì, che si dice avesse evocato un demone intrappolato sotto la casa.


Questi eventi passati, avvenuti sulla proprietà, convinsero i Warrens che la casa avesse assorbito un'energia negativa, tale da sprigionare forze demoniache ed occulte, che avrebbero dato luogo agli efferati omicidi dei DeFeo.


Dopo le indagini i coniugi Lutz si trasferirono in California e la casa di Ocean Avenue, che fu acquistata per $ 80.000 nel 1975, fu venduta ai coniugi D'Antonio e, nel 2016, è stata messa in vendita per 850.000 dollari.

 

 







BAMBOLA ANNABELLE


LA VERA STORIA DELLA BAMBOLA ANNABELLE

  LA VERA STORIA DI ANNABELLE HIGGINS


La vera bambola Annabelle, sotto teca nel Museo dei Warrens.


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Nel 1970, una madre acquistò un'antica bambola Ann Raggedy, (una bambola di pezza con filo rosso per capelli e un naso a triangolo) in un negozio di giocattoli, come regalo di compleanno per la figlia Donna.


Questa stava per laurearsi al college come infermiera professionale e viveva in un piccolo appartamento, assieme alla sua compagna di stanza, Angie.


Ricevuto il regalo lo mise sul suo letto come decorazione e pochi giorni dopo, sia Donna che Angie, notarono che la bambola sembrasse misteriosamente muoversi per la casa, inizialmente con piccoli movimenti, come un cambio di posizione, ma col passare del tempo il movimento divenne sempre più evidente.


Tempo dopo le ragazze tornarono a casa, dopo una serata trascorsa fuori, e la videro con le gambe incrociate e le braccia conserte, altre volte la trovarono in piedi nella stanza.


Una volta, Donna, lasciò la bambola sul divano, prima di uscire per andare a lavoro, ed al suo rientrò la trovò sul letto della stanza con la porta chiusa.

La bambola Annabelle non solo si muoveva, ma sapeva anche scrivere, infatti circa un mese dopo questi strani movimenti, le ragazze iniziarono a trovare messaggi scritti su una pergamena che dicevano: "Aiutaci" e "Aiuta Lou", con una calligrafia tipica di un bambino.


La parte inquietante dei messaggi non era la formulazione degli stessi ma il fatto che, nè Donna nè Angie, avevano in casa quel tipo di carta su cui venivano scritti i messaggi.


Una notte Donna tornò a casa e scoprì che la bambola si era spostata di nuovo ed anche questa volta era sul suo letto ma notò qualcosa di diverso: ispezionò la bambola e vide del sangue sia sulle mani che sul petto.


Le ragazze, spaventate,  contattarono una medium e si tenne una seduta spiritica, durante la quale si scoprì che la bambola era posseduta dallo spirito di una ragazza, che si chiamava Annabelle Higgins, che aveva vissuto lì, all'età di 7 anni e che fù trovata morta nella casa che sorgeva, prima che fossero stati costruiti gli appartamenti, adesso occupati dalle due ragazze.


 

Rappresentazione cinematografica di Annabelle Higgins nell'omonimo film di Annabelle.

 

Lo spirito disse che provava conforto dalle due ragazze e chiedeva il permesso di rimanere con loro, per essere amata.


Donna ebbe compassione per Annabelle ed accettò che rimanesse con loro, ma successivamente, avrebbero scoperto che la bambola non era quella che voleva far credere.


Un giorno Lou, un amico delle ragazze, che non aveva mai amato quella bambola, le avvertì che era malvagia e che dovevano liberarsene al più presto, ma Donna, che ormai aveva un legame stretto con lei, non diede ascolto al suo amico e la tenne con sè.


Una notte Lou si svegliò di colpo, dopo aver fatto un sogno ricorrente, ma notò che, nonostante fosse sveglio, non riusciva a muoversi.


Si guardò intorno e vide, ai piedi del letto, la bambola che iniziò ad arrampicarsi sulla sua gamba per poi poggiarsi sul petto di Lou, iniziando a strangolarlo finchè non perse i sensi e svenne.


Al suo risveglio, certo che non si era trattato di un sogno, cercò in tutti i modi di liberarsi della bambola e del suo malefico ospite.


Tuttavia, Lou ebbe un'altra esperienza, quando, il giorno successivo, in compagnia di Angie, stavano studiando in casa delle mappe, per un viaggio che avrebbero intrapreso in seguito.


Sentirono dei rumori strani provenire dalla stanza di Donna e Lou andò a controllare, trovando la bambola a terra in un angolo, ma nient'altro era fuori posto.


Mentre era di fronte la bambola, ebbe la sensazione che qualcuno fosse dietro di lui e, girandosi, non vide nessuno quando, in un istante,  si sentì ferire al petto.


Si guardò e vide la camicia strappata e macchiata di sangue e sul petto eranno apparsi 7 segni di artigli, tre in verticale e quattro in orizzontale, che erano caldi come un'ustione, che in un paio di giorni sparirono.


Dopo questi avvenimenti, Donna si rese conto che lo spirito, forse, non era quello di una ragazza, ma di un essere demoniaco e si rivolse ad un sacerdote di nome Hegan, il quale, non potendo aiutare le ragazze si mise in contatto con Padre Cook, che contattò i coniugi Warrens.


Ed e Lorraine Warren si interessarono immediatamente al caso e contattarono Donna riguardo alla bambola.


I Warrens, dopo aver parlato con Donna, Angie e Lou, arrivarono alla conclusione immediata che la bambola stessa non era in realtà posseduta, ma manipolata da una presenza disumana. 

 

Bambola Raggedy Ann.

 

Gli spiriti non possiedono oggetti inanimati come case o giocattoli, possiedono persone ed uno spirito disumano può attaccarsi ad un luogo o ad un oggetto e, questo, è ciò che accadde nel caso Annabelle.


Questo spirito aveva manipolato la bambola e creato l'illusione che fosse viva e stava cercando di possedere un ospite umano.


Inizialmente, aveva iniziato a spostare la bambola nell'appartamento, per mezzo del teletrasporto per suscitare la curiosità degli occupanti, nella speranza che lo accettassero e per comunicare con esso.


Lo spirito disumano, ora era in grado di comunicare attraverso il mezzo, ovvero la bambola Annabelle, e fece leva sulla vulnerabilità emotiva delle ragazze, fingendo di essere una ragazza piuttosto innocua, con la quale durante la seduta sopraccitata, gli fu concesso il permesso, da parte Donna, di infestare l'appartamento.


Suscitò dunque paura attraverso gli strani movimenti della bambola, provocò la materializzazione di inquietanti note scritte a mano, l'apparizione simbolica di gocce di sangue sulla bambola ed alla fine attaccò persino Lou, lasciando dietro di sé il segno simbolico della bestia, sul petto di quest'ultimo.


Il prossimo stadio del fenomeno dell'infestazione, sarebbe stato il possesso umano completo se, queste esperienze fossero durate altre 2 o 3 settimane e lo spirito avrebbe potuto danneggiare od uccidere uno o tutti gli occupanti della casa.


A conclusione dell'indagine, i Warrens ritennero opportuno effettuare un esorcismo, con l'aiuto di padre Cooke,  per ripulire l'appartamento e come disse poi Ed:  "La benedizione episcopale della casa è un documento voluminoso di sette pagine di natura distintamente positiva. Invece di espellere specificamente le entità malvagie dall'abitazione, l'enfasi è invece diretta a riempire la casa con il potere del positivo e di Dio".


Dopo aver eseguito questo rito, i Warrens, sicuri di aver scacciato il maligno dalla casa, portarono con sè la bambola e la adagiarono sul sedile posteriore della loro auto.


Durante il tragitto verso casa, l'auto sterzava e si bloccava ad ogni curva, causando il blocco del servosterzo e dei freni.


Allora Ed prese dalla sua borsa nera, adagiata accanto alla bambola, una fiala di acqua santa e la cosparse su Annabelle, facendo il segno della croce su di essa ed i fenomeni sparirono, facendo arrivare i due coniugi sani e salvi a casa.


Tornati a casa, la fecero sedere su una sedia accanto alla scrivania, quando iniziò a levitare per poi cadere a terra inerte.


Durante le settimane seguenti, la bambola continuava a spostarsi in varie stanze, proprio come accadeva a casa di Donna, anche quando la chiusero a chiave in una stanza e la ritrovarono seduta sulla poltrona al piano di sopra.


La bambola mostrava anche un odio per i sacerdoti che venivano a casa, come nel caso di Padre Jason Bradford, un esorcista cattolico, che si recò dai Warrens.


Questi, vedendo la bambola seduta sulla sedia, la raccolse e le disse: "Sei solo una bambola, non puoi far del male a nessuno", e la gettò sulla sedia, ed a quel punto Ed esclamò: "È una cosa che è meglio non dire".


Un'ora dopo il prete lasciò la casa e Lorraine, gli chiese di fare attenzione durante il tragitto e di chiamarla quando sarebbe arrivato a casa, cosa che poche ora fece, spiegando che i freni dell'auto, erano andati fuori uso, mentre attraversava un incrocio, ed aveva causato un incidente quasi mortale, distruggendo la sua auto.


A quel punto i due coniugi, nel loro Museo dell'Occulto, (The Warren's Occult Museum), costruirono una teca di vetro, dove ancora oggi è rinchiusa la bambola Annabelle.


Anche se questa sembra non muoversi più, si dice, però, abbia causato la morte di un giovane motociclista, che insieme alla sua ragazza, erano andati a far visita al museo.


Dopo aver ascoltato la storia di Annabelle, narrata da Ed in persona, il giovane iniziò a prendere in giro la bambola e, con aria di sfida, iniziò a battere i pugni sulla teca e chiese alla bambola di essere graffiato da lei, visto che in passato era stata capace di ciò.


A quel punto Ed lo accompagnò fuori dal museo, dicendogli: "Figlio, devi lasciarla in pace".


Il giovane si allontanò in moto assieme alla sua ragazza e, durante il tragitto, derisero e presero in giro Annabelle, finchè non perse il controllo del mezzo e finì a testa in giù su un albero, mentre la sua ragazza fu ricoverata per un anno in ospedale, per poi salvarsi.









giovedì 13 luglio 2023

IL FANTASMA DI COSTANZA DE CUPIS


FANTASMA DI COSTANZA CONTI DE CUPIS



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Costanza Conti De Cupis, conosciuta anche come Costanza De Cupis, era una giovane nobildonna romana, sposa di una ricca famiglia borghese della capitale.


La famiglia acquisita aveva un palazzo in Piazza Navona, un tempo chiamato "Palazzo Pamphilj", (LEGGI QUI IL MIO ARTICOLO SUL FANTASMA DI DONNA OLIMPIA) , oggi conosciuto con il nome di famiglia, ovvero Palazzo De Cupis.



costanza de cupis

Palazzo Pamphilj in Piazza Navona a Roma.


Nei primi del '600 la donna era famosa per la sua bellezza, ma sopratutto per la perfezione ed il candore delle sue mani, a tal punto che l'artista Bastiano le realizzò un calco e lo espose nella propria bottega.



costanza de cupis

Palazzo De Cupis dietro la Fontana di Trevi in Piazza Navona a Roma.


Il calco attirò tantissime persone, tra cui in frate della Basilica di San Pietro in Vincoli, il quale esterefatto dalla continua processione di persone che idolatravano il calco delle mani della donna, disse: "Se quella mano è umana, merita d’essere tagliata!".



costanza de cupis

Basilica di San Pietro in Vincoli.


Avvisata di tale profezia, Costanza si chiuse in casa, ordinando venisse distrutto il calco in gesso, per sfuggire all'oscuro presagio e ritirarsi in preghiera.


Trascorrendo il tempo in esilio forzato, la donna si punse un dito con un ago, mentre era intenta a cucire, e la ferita si infettò al punto da mandare in cancrena l'intero braccio.



calco gesso mano costanza de cupis

Copia del calco in gesso della mano di Costanza de Cupis.


La mano fù amputata, come se si fosse avverata la profezia del frate, e la donna morì qualche settimana dopo a causa delle sopraggiunte complicanze .


Oggi il suo fantasma si manifesta attraverso le finestre di Palazzo Pamphilj, in cui è possibile scorgere le sue mani, mentre il suo spirito vaga per il palazzo alla ricerca di una pace perduta.





JENNY HANIVER


I MOSTRI DI MARCO POLO



Nei suoi racconti di viaggio, Marco Polo disse di aver incontrato esseri umani dalla testa di cane.


Marco Polo, tornando in Italia dopo aver trascorso molti anni in Cina, si espresse duramente sul traffico disgutoso, al quale aveva assistito mentre passava da Sumatra, in Indonesia.


Descrisse le operazioni ingegnose e diaboliche che venivano fatte sui corpi di piccole scimmie morte, in modo da farle sembrare piccoli esseri umani rimpiccioliti.


"Desidero anche farvi sapere che i pigmei, che alcuni viaggiatori asseriscono di aver portato dall'India, sono una menzogna ed un inganno, perchè posso dirvi che queste creature, che chiamiamo uomini, vengono fabbricati in quell'isola e vi dirò come", raccontò in seguito Polo.


Nel XVI secolo, la gente era affascinata dai draghi e quindi, si fabbricavano mutilando una specie di lucertola volante, importata dall'Estremo Oriente, oppure utilizzando la carcassa di una specie di manta, nel cui ventre vi sono dei segni che hanno una vaga rassomiglianza con un volto umano.


Riempendo il ventre di quest'ultime, ricoprendole di scaglie e lasciarle seccare al sole, apparivano come cuccioli di drago.
Tali creature sono conosciute con il nome inglese di Jenny Haniver, (vedi foto sotto), e rappresentavano draghi, basilischi e mostri simili a serpenti e vennero venduti fino al 1930.
 



Un Jenny Haniver come questo, fu venduto a Londra nel 1970, ed era composto da parti di animali marini.


Verso la metà del XIX secolo, il famoso Circo Barnum, esponeva al pubblico la famosa Sirena Feejee, un ibrido di 60 cm, di scimmia e di pesce. 

 

Locandina del Circo Barnum con le attrazioni presentate tra cui la Sirena Feejee al centro.


Le sue origini erano ignote, ma il suo interesse attirava numerosi visitatori che credevano che la creatura fosse stata recuperata chissà dove.


 
Altri esseri, come l'Orang Pendek, un uomo-scimmia dell'Isola di Sumatra, era stato visto per generazioni nella giungla.


 
Misurava tra i 75 cm ed il metro e mezzo, aveva la pelle rosea ed era molto peloso, camminando in forma eretta.


 
Un esemplare simile fu trovato, nel 1932, ma ad un esame più attento si scoprì si trattasse di un Lotong, una specie di scimmia.


 
Tempo dopo fu la volta dell'Uomo di Piltdown, di cui vennero scoperti alcuni frammenti nel Sussex, tra il 1908 ed il 1913.


Lo scienziato Alvan Marston con in mano il cranio dell'uomo di Piltdown.


Esami successivi, appurarono si trattasse di una specie intermedia, finchè nel 1953, si scoprì che i resti appartenevano ad un orangotango ed uno scheletro paleolitico, creato artificialmente, quindi un falso.


 
Negli anni '60, il famoso "Uomo di Ghiaccio", fu mostrato al pubblico in Minnesota, (leggi il mio articolo in proposito).


 
Questa creatura era ricoperta di pelliccia, ma il corpo, mani e piedi, erano il risultato di un incrocio tra una scimmia ed un uomo, ed il proprietario di questo strano essere, disse di averlo scoperto congelato in un blocco di ghiaccio galleggiante, a largo delle coste della Siberia, ma successivamente cambiò la sua versione, asserendo di averlo sparato e di averlo congelato lui stesso.
 










VAMPIRISMO


STORIE DI VAMPIRI


Gli eleganti vampiri della letteratura vittoriana dedicavano le loro attenzione principalmente a giovani donne.


Talvolta, l'essere umano non ha bisogno di trasformarsi in animale per ignorare i tabù, proprio come il Vampiro, evocato dal regno dei morti ed assetato di sangue, con un ascendente erotico sulle vittime.

 
Alcuni lo ritengono uno spirito del male che anima il corpo di un morto, altri che sia un cadavere animato dalla propria anima.
 
John Heinrich Zopft, scrisse nel 1733: "I vampiri escono dalle loro tombe durante la notte ed aggrediscono persone che dormono tranquillamente nei loro letti, succhiano tutto il sangue dal loro corpo e le distruggono".
 
In genere, il vampiro catturato o dissotterrato, presenta una carnagione rosea, ben nutrita e sembra un essere vivente.
 
Il suo stato è tradito dalle unghie lunghe e ricurve, cresciute nella tomba, e dal sangue che si è coagulato intorno alla bocca e, secondo le leggende, l'unico modo per distruggerlo è conficcargli un palo nel cuore, per poi bruciare i resti insanguinati del corpo fino a ridurli in cenere.
 
Le leggende di vampiri e lupi mannari, traggono origine da fatti reali e dalla credenza che i morti potessero tornare in vita.
 
Alcuni eventi terribili e misteriosi, come stragi o epidemie improvvise ed inspiegabili, erano associati ad un risveglio di vampiri, ed era facile che alcune persone dalla carnagione rosea, che uscivano raramente di giorno, fossero accusate ingiustamente.
 
Alla fine del Medioevo, i matrimoni consanguinei tra i nobili slavi, portarono alcune malattie genetiche come la Protoporphyria Erythropoietic, un disturbo della pigmentazione dovuta ad un eccesso di protoporfirina, sostanza alla base dei globuli rossi.
 
La malattia era accompagnata da prurito, arrossamento, edema e ragadi sanguinolenti esposte al Sole e le persone affette, evitavano le passeggiate diurne preferendo quelle notturne.
 



Anche se vecchie ed avvizzite nella tomba, quando erano in cerca di sangue, le donne vampiro potevano apparire come bellissime giovani.

 


Tenuto conto che, questo morbo fu scoperto dopo il XIX secolo, le persone affette erano considerate vampiri assieme ad un'altra condizione, ovvero il seppellimento prematuro.
 
Capitava, infatti, che persone in coma, catalessi o ubriache fracide venissero sepolte vive per poi svegliarsi e dare luogo a leggende di questo tipo.
 
All'inizio del 1732, un'epidemia di vampirismo a Meduegya, in Serbia, scatenò il panico tra la gente, tanto da dover inviare l'esercito per riaprire i sepolcri delle persone morte da poco.
 
Aprirono 13 tombe e soltanto 3 esumati risultarono in via di decompozione e gli altri 10, avevano una carnagione rosea e carni sode e dissezionandoli si scoprì che contenevano sangue fresco.
 
Tutti e 10 i corpi furono decapitati e cremati, finchè del loro corpo rimase solo cenere grigia.
 
In tempi più recenti, Fritz Haarmann, noto come il "Vampiro di Hannover", fu processato nel 1924 in Germania, per aver ucciso 24 ragazzi, la maggior parte dei quali con un morso alla gola.
 



Il vampiro di Hannover Fritz Haarmann.


John George Haigh, noto come il "Vampiro di Londra", fu impiccato nel 1949, per aver ucciso 9 persone ed averne eliminato i resti, mettendoli in vasche di acido solforico, con il movente principale di aver bevuto il sangue delle sue vittime. 



Il Vampiro di Londra John George Haigh.


  







POLTERGEIST DI ROSENHEIM


ROSENHEIM POLTERGEIST




Poltergeist di Rosenheim

Una delle più famose foto del Poltergeist di Rosenheim con Annemarie Schabel.


Nel maggio del 1967, l'ufficio dell'avvocato Sigmund Adam nella città di Rosenheim, nel sud della Baviera, iniziò improvvisamente a ricevere misteriose telefonate senza risposta dall'altra parte. 


Tutti e quattro i telefoni dell'ufficio squillavano contemporaneamente e le chiamate venivano interrotte su base giornaliera. 

 

Sigmund Adam.

  

Il signor Adam, pensando che si trattasse di un malfunzionamento dell'apparecchiatura, fece sostituire tutti i telefoni, ma le chiamate non cessarono.


La compagnia telefonica, su richiesta di Adams, inviò un tecnico per verificare il problema, ma lo stesso non trovò malfunzionamenti.


Il tecnico scoprì che, dal telefono di Adams, erano partite chiamate verso il numero 0119, che in Germania era il servizio per sapere l'ora esatta, al ritmo di 6 telefonate al secondo, cosa impossibile per qualsiasi persona, visto il tempo necessario che doveva trascorrere tra la composizione del numero ed il tempo impiegato per rispondere.

 

 

Annemarie Schabel.

  

Nell'ottobre del 1967, furono registrati ulteriori fenomeni, quando i lampadari iniziarono ad oscillare da soli ed i quadri alla parete ruotavano di 360 gradi fino a cadere a terra.


Fu interpellata la compagnia elettrica che, installò dei misuratori di tensione, i quali misurarono picchi di corrente così potenti da far saltare i fusibili di protezione del circuito elettrico.


Due fisici dell'Istituto di Ricerca Paranormale di Friburgo, vennero a conoscenza dei fenomeni che si stavano verificando nel piccolo ufficio di Rosenheim e decisero di indagare personalmente, tra cui il medico e psicologo Hans Bender.

 

 

Lo psicologo Hans Bender.

 


Lo stesso, osservò e studiò i fenomeni e giunse alla conclusione che fossero scatenati dalla segretaria Annemarie Schabel.


Appena Annemarie entrava in ufficio iniziavano a manifestarsi i fenomeni e quando la stessa finiva il suo turno, misteriosamente gli eventi cessavano.


Bender intervistò la Schabel e scoprì che ella era insoddisfatta dell'attuale lavoro e tra il dicembre del 1967 ed il gennaio del 1968, il fenomeno poltergeist si fece più intenso.

 

 

Annemarie Schabel.

 


Graffi, sussurri e grida iniziarono ad udirsi da dietro ai muri di pietra, assieme ai cassetti delle scrivanie che volavano via da soli.


In seguito un pesante armadio di quercia, dal peso di circa 800 kg., fu visto scivolare con facilità sul pavimento, senza che quest'ultimo fosse danneggiato.


A metà gennaio la Schabel si licenziò dal suo lavoro ed i fenomeni cessarono completamente, anche se in seguito fu documentato che l'evento elettrico seguì Annemarie in altri lavori da lei svolti.


Nel 1969 si sposò e finalmente i fenomeni poltergeist smisero di esistere.











THE FALCON LAKE INCIDENT



INCIDENTE DI FALCON LAKE



INCIDENTE LAGO FALCON

Stefan Michalak ed i danni che subì dall'incontro con l'ufo avvenuto a Falcon Lake.


Uno dei casi più intriganti di lesioni gravi, attribuite a un'esperienza UFO, è senza dubbio quello di Stefan Michalak.


L'incidente si verificò il 20 maggio 1967, in una zona vicino al Lago Falcon, Manitoba, in Canada, a circa 75 chilometri a nord del confine degli Stati Uniti sul bordo roccioso del grande scudo canadese. 



Incidente UFO del lago Falcon

Immagine satellitare di Falcon Lake.


Falcon Lake è una località turistica al confine meridionale del Whiteshell Provincial Park


FALCON LAKE INCIDENT UFO

Whiteshell Provincial Park.


Il parco è in gran parte deserto e disabitato, circa delle stesse dimensioni dello stato del Rhode Island.


La Whiteshell è nota per vari depositi di minerali e nella regione circostante furono istituite diverse piccole miniere.


Stefan Michalak era un geologo dilettante e aveva lavorato molte volte nell'area. 


Stefan Michalak mostra il disegno dell'ufo da lui visto.


Il 19 maggio 1967, viaggiò da casa sua a Winnipeg fino a Falcon Lake, dove trascorse la notte in un motel sull'autostrada Transada Canada.


Stefan lasciò il suo hotel alle 5:30 di quella mattina e si diresse a nord nella boscaglia ed alle 9:00, viaggiando sotto un cielo luminoso e senza nuvole, aveva trovato una vena di quarzo vicino a un'area paludosa, vicino a un piccolo ruscello.


Alle 11:00, pranzò, poi tornò al suo esame della formazione del quarzo ed alle 12:15, con il sole alto e le nuvole che si radunano nel cielo a ovest, Michalak fu sorpreso dallo schiamazzo di alcune oche, disturbate da qualcosa.


Alzò gli occhi e fu sorpreso di vedere due oggetti "a forma di sigaro" con protuberanze su di loro, stimati a quarantacinque gradi in altezza, scendendo e illuminando di rosso.


Mentre si avvicinavano, apparivano più ovali e poi a forma di disco.


All'improvviso, l'oggetto più lontano si fermò a metà volo, mentre l'altro si avvicinò e sembrò atterrare su una grande roccia piatta che in seguito fu determinata a circa 160 piedi di distanza. 


Falcon Lake INCIDENT

Ufo visto da Michalak a Falcon Lake, paragonato ad una persona per stimarne le dimensioni.


L'oggetto ancora nell'aria, si librò per un breve istante, poi scomparve, passando da rosso ad arancione a grigio mentre volava verso ovest, dove scompariva dietro le nuvole.


Focalizzando la sua attenzione sull'oggetto a terra, Michalak vide che anche questo stava passando dal rosso al grigio, fino a quando finalmente divenne il colore dell'acciaio inossidabile caldo, circondato da un bagliore dorato.


Mentre osservava l'oggetto, si inginocchiò accanto a una roccia dove aveva scheggiato il quarzo.


Indossava occhiali da saldatura per proteggere gli occhi da frammenti di roccia volanti.


 

Stefan Michalak RICOVERATO FALCON LAKE

Le bruciature di Michalak.

 

Gli occhiali si rivelarono molto utili, poichè, una luce brillava dalle aperture dell'oggetto, accecandolo e creando immagini rosse alla sua vista.


Per la mezz'ora successiva rimase vicino alla roccia, facendo uno schizzo dell'oggetto e notando varie caratteristiche.


L'imbarcazione era a forma di piattino, circa 40 piedi di diametro e circa 10 piedi di spessore.


La sua cupola superiore o cupola era alta altri tre piedi e Michalak divenne consapevole delle ondate di aria calda che si irradiavano dall'imbarcazione, accompagnate dal "profumo di zolfo".


Udì anche il ronzio di quello che sembrava un motore elettrico veloce e un sibilo, come se l'aria venisse presa o espulsa.


Un portello si era aperto sul lato dell'imbarcazione, rivelando alcune luci all'interno e  questo portello aveva una dimensione di circa due piedi per tre. 



SCHIZZO UFO FALCON LAKE

Schizzo dell'ufo disegnato da Michalak.


Michalak si avvicinò a meno di 60 piedi dall'imbarcazione e udì due voci simili a quelle umane, una con un tono più alto dell'altra.


Era sicuro che l'imbarcazione fosse un veicolo sperimentale americano, e si avvicinò ad esso, chiedendo sarcasticamente: "Okay, ragazzi yankee, avete problemi? Vieni fuori e vedremo cosa ne facciamo." 


Non avendo ricevuto risposta si agitò e chiese cautamente in russo: "Parli russo?".


Non ci fu alcuna risposta, quindi diede saluti in tedesco, italiano, francese e ucraino, poi di nuovo in Inglese. 


Stefan Michalak FALCON LAKE

Michalak con indosso occhiali da saldatore.


A questo punto, si avvicinò all'imbarcazione, finendo direttamente di fronte ad essa.


Spingendo la testa nell'apertura, vide un labirinto di luci su quello che sembrava essere un pannello e fasci di luce con motivi orizzontali e diagonali.


C'era anche un gruppo di collant che lampeggiavano in una sequenza casuale "come su un computer".


Mentre Michalak si allontanava dal velivolo, vide che il muro del velivolo era spesso circa 18 pollici.


All'improvviso, tre pannelli scivolarono sopra l'apertura, sigillando l'ufo.


Esaminò l'esterno dell'imbarcazione e toccò il lato con la mano guantata.


FALCON LAKE INCIDENT

Il guanto bruciato di Michalak.


Non c'erano segni di saldatura o giunti e la superficie era molto lucida e appariva come un vetro colorato con la luce che si rifletteva su di essa, e produceva "spettri argentei" dalla luce solare.


Ritirando il guanto, vide che si era bruciato e si era sciolto quando sfiorava il lato dell'oggetto.


Inaspettatamente, l'imbarcazione cambiò posizione e si trovò di fronte a una griglia, simile ad uno scarico che aveva visto prima alla sua sinistra.


Questo sfiato era alto circa nove pollici e largo sei pollici e conteneva un modello uniforme di fori rotondi, ciascuno di circa 1/16 di diametro di diametro.


Un'esplosione di gas caldo sparò da questi buchi sul petto, incendiando la camicia e la maglietta e causandogli un forte dolore e si strappò le vesti infuocate e le gettò a terra. 


FALCON LAKE INCIDENT

Canottiera bruciata di Stefan Michalak.


Alzò gli occhi in tempo per vedere l'imbarcazione che si allontanava come la prima e sentì una corsa d'aria mentre saliva.


Mentre l'aereo era partito, Michalak notò che un po 'di muschio era stato dato alle fiamme dai suoi stinchi fumanti, e così uscì a fatica.


Si avvicinò dove aveva lasciato le sue cose e vide che l'ago sulla sua bussola si stava scaldando in modo irregolare.


Mentre si guardava attorno, ebbe un mal di testa fortissimo con febbre ad oltre 41° C ed iniziò a sentirsi debole, a vomitare e sudare.


Decise di fare ritorno all'hotel e sulla via del ritorno, vomitò più volte e dovette smettere per riguadagnare forza.


Quando finì, raggiunse l'autostrada, che era a circa un miglio da dove era entrato nel bosco, e vide una macchina della polizia che si avvicinava a lui e cercò di attirare l'attenzione.


Michalak disse all'ufficiale di polizia cosa fosse successo, ma l'agente non credendogli lo lasciò li e se ne andò.


A quel punto, a fatica, Michalak raggiunse a piedi il Motel, distante qualche centinaio di metri.


Pensando di essere in qualche modo contaminato, non entrò, e rimase fuori in mezzo ad alberi olivastri. 


Alle 4 del mattino, si avventurò finemente verso il motel ed entrò nel bar per chiedere se fosse disponibile o meno un medico, poiché il suo dolore era notevolmente aumentato. 


Gli fu detto che il medico più vicino era a Kenos, in Ontario a circa 45 miglia di distanza.


Decise di prendere un autobus per tornare a casa verso le 19.45 e chiamò la moglie dicendole che aveva avuto un incidente e di non preoccuparsi e di mandare loro figlio a prenderlo al terminal degli autobus. 


Quando tornò a Winnipeg alle 10.15 di sera circa, suo figlio lo portò immediatamente al Misericordia Health Centre.


Misericordia Health Centre.


Nel corso dei due anni successivi, Michalak fu visitato da più di una dozzina di medici negli Stati Uniti e in Canada. 


Le indagini sul sito sono state condotte da membri di RCMP, RCAF, funzionari governativi e numerosi civili. 


Il numero di dipartimenti e funzionari governativi coinvolti in questo caso è sconcertante. 


Si mobilitarono rappresentanti di: il quartier generale del comando di addestramento RCAF (Royal Canadian Air Force); CFB (Canadian Forces Base) Winnipeg; RCMP OD (Criminal Investigations Division); il Dipartimento federale della sanità e del benessere ed il Dipartimento provinciale per la salute e il benessere di Manitoba. 


Inoltre, il comitato dell'Università del Colorado indagarono, i reporter della rivista Life andarono a Manitoba e furono coinvolti due gruppi civili collegati ma separati, APRO (Aerial Phenomena Research Organisation) e CAPRO (Canadian APRO). 


Inoltre, il Dipartimento federale delle miniere e delle risorse naturali si interessò, così come il Whiteshell Nuclear Research Establishment (WNRE), il Manitoba Cancer Institute, la Mayo Clinic e una miriade di altre strutture mediche.


Il caso Falcon Lake è sicuramente uno dei casi più documentati e ben studiati. 


Al momento dell'incidente, Stefan Michalak era un dipendente di una struttura industriale a Winnipeg. 


Era un meccanico industriale, con conoscenza di macchinari automobilistici, saldatura e carpenteria metallica. 


Per quanto riguarda lo stato mentale di Michalak, uno psichiatra esaminatore della Mayo Clinic ha osservato: "Non ho trovato alcuna prova di sogni o allucinazioni nè tantomeno malattie mentali o emotive".










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