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martedì 3 marzo 2020
LIBRO SEGRETO DI GIACOMO
APOCRIFO DI GIACOMO
Il Libro segreto di Giacomo, noto anche come Apocrifo di Giacomo, è un vangelo gnostico scritto in lingua copta nella prima metà del II secolo.
Descrive insegnamenti segreti dati da Gesù a Pietro e Giacomo nel periodo compreso tra la Resurrezione e l'Ascensione.
L'autore pseudoepigrafo è Giacomo, narrante in prima persona.
Ritenuto perduto, ne è stata ritrovata una versione tra i Codici di Nag Hammadi nel 1945.
CONTENUTO E TESTO DEL LIBRO SEGRETO DI GIACOMO O APOCRIFO DI GIACOMO
[1] Giacomo scrive...
A te Pace dalla Pace, Amore dall'Amore, Grazia dalla Grazia, Fede dalla Fede, Vita dalla Vita santa.
Avendomi tu pregato di inviarti uno scritto (segreto) che il Signore ha rivelato a me e a Pietro, non ho potuto opporti un rifiuto, né dirtelo a voce, ma lo misi per scritto in caratteri ebraici. L'ho inviato soltanto a te, in quanto tu sei servitore della salvezza dei santi Guardati dal comunicare questo scritto a molti, scritto che il Salvatore non volle comunicare a noi tutti, i suoi dodici discepoli. Saranno tuttavia beati coloro che saranno salvati per opera della fede in questo discorso.
Dieci mesi addietro ti ho inviato un altro scritto segreto rivelatomi dal Salvatore. Quello consideralo come rivelato a me, Giacomo. Questo... invece... (sette righe frammentarie).
[2] Occasione e contesto della rivelazione. I dodici discepoli erano seduti tutti insieme e ricordavano quanto il Salvatore aveva detto a ognuno di loro sia in segreto sia apertamente e lo annotavano in libri. Io invece scrivo ciò che si trova in questo libro quand'ecco apparire il Salvatore, dopo che si era allontanato da noi, mentre noi volgevamo lo sguardo verso di lui.
Cinquecento cinquanta giorni dopo che egli era risuscitato dai morti, gli abbiamo domandato: "Tu sei partito e ti sei allontanato da noi?". Ma Gesù rispose: "No, ora andrò nel luogo dal quale sono venuto. Se volete venire con me, venite".
Tutti risposero e dissero: "Se tu ce lo ordini, verremo" Egli disse: "In verità vi dico: mai nessuno entrerà nel Regno dei cieli per un mio ordine, ma soltanto perché siete pieni. Lasciatemi Giacomo e Pietro affinché io li riempia". E chiamati quei due, li mise da parte. Agli altri ordinò di attendere ai loro compiti.
[3] La vera pienezza. Il Salvatore disse: "A voi è stata fatta misericordia..." (sette righe frammentarie) essi non compresero. "Non desiderate dunque essere riempiti? E il vostro cuore è ubriaco, non volete diventare sobri? Or dunque vergognatevi! D'ora in avanti siate svegli e non dormite, ricordatevi che voi avete visto il Figlio dell'uomo, che con lui avete parlato e l'avete udito. Guai a coloro che hanno visto il Figlio dell'uomo! Beati coloro che non hanno visto l'uomo, coloro che non hanno avuto contatti con lui, coloro che non gli hanno parlato, che non hanno udito nulla da lui! La Vita è vostra! Sappiate che egli vi ha guarito, allorché eravate malati, affinché diventiate re. Guai a coloro che si sono ripresi dalla loro malattia, poiché ritorneranno ancora alla loro malattia! Beati coloro che non sono stati malati e hanno conosciuto il sollievo prima di essere malati! Vostro è il Regno di Dio. Perciò vi dico: Siate ripieni, non lasciate in voi alcuno spazio vuoto. Colui che verrà, potrà burlarsi di voi".
[4] Allora Pietro disse: "Sono ormai tre volte che tu ci hai detto ("siate pieni!". Ma) noi siamo pieni". Il Salvatore rispose e disse: "Per questo motivo vi ho detto "siate pieni!", affinché non siate nel bisogno. Poiché coloro che sono nel bisogno non saranno salvati, essere nel bisogno è cattivo. Così come è bene che tu sia nel bisogno e al contrario è male che tu sia pieno, così colui che è pieno è nel bisogno, e colui che è nel bisogno non si riempie, come colui che è nel bisogno diventa pieno e, a sua volta, colui che è stato riempito raggiunge la perfezione. Perciò dovete essere nel bisogno fintanto che è possibile riempirvi, ed essere pieni fintanto che è possibile essere nel bisogno, affinché possiate riempirvi ancora di più.
Siate dunque ripieni di Spirito, ma nel bisogno di logos, poiché il logos è l'anima. Essa è a sua volta psichica".
A questo io risposi e gli dissi: "Signore, noi possiamo obbedire a te, se tu lo vuoi. Poiché abbiamo lasciato i nostri padri e le nostre madri e i nostri villaggi, e ti abbiamo seguito. Dacci dunque i mezzi per non venire messi alla prova dal diavolo maligno".
Davanti alla saggezza e alla morte. Il Signore rispose e disse: "Quale sarebbe la vostra ricompensa, se voi compirete la volontà del Padre, e non vi sarà dato da lui nessun dono, ma sarete messi alla prova da Satana? Se siete oppressi da Satana, se siete perseguitati e compite la sua (del Padre)
[5] volontà, io vi dico: egli vi amerà e vi renderà uguali a me, penserà di voi che siete diventati amati nella sua provvidenza per opera della vostra libera scelta. Non cesserete, dunque, di amare la carne e di avere paura della sofferenza? O non sapete che ancora non siete stati offesi, ancora non siete stati accusati ingiustamente, né ancora siete stati chiusi in prigione, né ancora siete stati illegalmente condannati, ancora non siete stati crocifissi senza motivo, né ancora siete stati sepolti nella sabbia, come lo fui io dal maligno? Non abbiate riguardo della carne, voi che siete circondati dallo Spirito, come da un muro! Se riflettete sul mondo, da quanto tempo esisteva allorché siete caduti, e quanto tempo durerà ancora dopo di voi, scoprirete che la nostra esistenza è di un solo giorno e che le vostre sofferenze sono di un'ora sola. I buoni, infatti, non verranno nel mondo.
Disprezzate, dunque, la morte e abbiate cura della Vita. Pensate alla mia croce e alla mia morte, e vivrete".
Tuttavia io risposi e gli dissi: "Signore, non parlarci della croce e della morte, poiché sono lontane da te".
[6] Il Signore rispose e disse: "In verità vi dico: nessuno sarà salvato, se non ha fede nella mia croce. Poiché il Regno di Dio è di coloro che hanno creduto nella mia croce. Dunque cercate la morte, come i morti cercano la vita. A loro, infatti, si manifesta ciò che cercano. Ora di che cosa si preoccupano? Se interrogate la morte, essa vi insegnerà l'elezione.
Vi assicuro, infatti, che non si salverà alcuno di coloro che temono la morte. Poiché il regno della morte è di coloro che si uccidono. Siate migliori di me, rassomigliate al Figlio dello Spirito santo!".
Allora, io gli domandai: "Signore, come potremo profetare per coloro che ci chiedono di profetare per essi? Molti sono, infatti, coloro che ci sollecitano e si aspettano di udire da noi una parola".
Discepoli davanti al Salvatore e agli altri. Il Signore rispose e disse: "Non sapete che con Giovanni fu troncata la testa della profezia?". Ma io dissi: "Signore, è dunque possibile troncare la testa della profezia?". Il Signore mi disse: "Se sapete che cos'è la "testa" e che la profezia procede dalla testa, comprenderete ciò che significa
[7] "gli tolsero la testa". All'inizio vi parlai con parabole, e voi non avete compreso. Ora vi parlo apertamente, e voi non afferrate. Ma per me voi eravate una parabola (quando parlavo) in parabole, e manifesti (quando parlavo) apertamente.
Affrettatevi a compiere la vostra salvezza, senza che veniate esortati da me e, se possibile, precedetemi. Poiché è così che il Padre vi amerà. Odiate l'ipocrisia e il pensiero cattivo! E' il pensiero cattivo che genera l'ipocrisia! L'ipocrisia è lungi dalla verità. Non permettete che deperisca il Regno dei cieli, poiché assomiglia a un ramo di palma i cui frutti cadono attorno ad essa. Essa produsse foglie e quando crebbero fecero seccare il midollo. Così è del frutto formatosi da quest'unica radice: allorché fu piantata, produsse frutti dai molti germogli. Di certo era buona poiché fu possibile produrre per te ora queste piante nuove senza di essa.
Io sono già stato glorificato prima di questo.
[8] Perché, alla fine, mi avete trattenuto per restare con voi ancora diciotto giorni a causa delle parabole. Per alcuni era sufficiente ascoltare l'insegnamento e hanno compreso "i Pastori", "la Semente", "la Costruzione", "le Lampade delle Vergini", "il Salario degli operai", "le Didracme e la donna". Siate zelanti della parola! La prima condizione della parola è, di certo, la fede; la seconda è l'amore; la terza sono le opere. Da esse, infatti, deriva la Vita. In quanto la parola assomiglia a un chicco di grano. Chi lo semina ripone in esso la propria fiducia, quando spunta gli vuole bene perché vede molti chicchi in luogo di uno solo e, dopo avere lavorato, è salvo avendolo trasformato in cibo. Inoltre ha in riserva la semenza. Ugualmente vi è possibile accogliere il Regno dei cieli; questo, a meno di accoglierlo per mezzo della conoscenza, non potrete trovarlo.
Perciò vi dico: vigilate, non smarritevi! Molto spesso ho detto a voi e ai vostri compagni, e lo dissi anche a te, Giacomo: Salvati! Ti ho ordinato di seguirmi, ti ho insegnato la condotta da tenere davanti alle autorità.
Vedete! Io sono disceso e ho parlato e sono stato maltrattato e ho portato la mia corona,
[9] allorché vi ho salvato. Poiché sono disceso per dimorare con voi, affinché anche voi dimoriate con me. E allorché trovai che le vostre case erano senza tetto, dimorai nelle case che erano in condizione di ricevermi nel momento in cui discendevo. Perciò, ubbiditemi, fratelli miei. Comprendete che cos'è la Grande Luce. Il Padre non ha bisogno di me. Nessun padre ha bisogno del figlio; è il figlio che ha bisogno del padre. Mi affretto verso di lui, perché il Padre del Figlio non ha bisogno di voi.
Ascoltate la parola, compenetratevi della conoscenza, amate la Vita, e nessuno vi perseguiterà, nessuno vi opprimerà se non voi stessi.
O miseri, o sfortunati, o falsari della verità, o falsificatori della conoscenza, o trasgressori dello Spirito, ancora adesso persistete nell'ascoltare? E' dall'inizio che vi si addiceva parlare! Ancora adesso persistete nel dormire, mentre fin dall'inizio bisognava vegliare affinché vi accolga il Regno dei cieli.
Mi sono ricordato delle vostre lacrime, del vostro lutto e della vostra angoscia: essi sono lungi da noi.
Or dunque, voi che siete fuori dell'eredità del Padre, piangete nel luogo appropriato, siate afflitti, e predicate il bene, perché il Figlio giustamente sale (in cielo). In verità vi dico: se fossi stato inviato da coloro che mi ascoltano e se avessi parlato a loro, mai più sarei disceso sulla terra. Or dunque, vergognatevi di questo. Ecco che mi allontano da voi.
Partirò, non voglio più restare con voi, come voi stessi non l'avete voluto. Adesso seguitemi presto. E' per questo che vi dico: sono disceso per voi. Voi siete i prediletti. Voi siete coloro che diverranno causa della Vita tra molti. Invocate il Padre, supplicate spesso Dio, ed egli vi esaudirà. Beato colui che vi ha visto con lui, mentre egli era predicato tra gli angeli e glorificato tra i santi! La Vita è vostra.
Rallegratevi e gioite come
[11] figli di Dio. Custodite la (sua) volontà affinché possiate salvarvi. Accogliete il mio biasimo, e salvatevi. Io intercedo per voi presso il Padre, ed egli molto vi perdonerà".
Udito ciò, siamo diventati allegri; ci eravamo, infatti, rattristati per quello che aveva detto prima. Ma quando ci vide allegri, disse: "Guai a voi, o voi che avete bisogno di un intercessore! Guai a voi, o voi che avete bisogno della grazia! Beati saranno coloro che avranno parlato apertamente e si saranno guadagnata la grazia. Rendetevi simili agli stranieri. Come siete davanti alla vostra città? Perché siete sconvolti, perché vi cacciate fuori e vi allontanate dalla vostra città? Perché abbandonate volontariamente la vostra dimora preparandola per coloro che vogliono abitarvi?
O esiliati e fuggitivi, guai a voi, perché sarete ripresi. O non pensate, forse, che il Padre ama l'umanità o che si lascia persuadere dalle preghiere e che fa grazia all'uno dopo l'altro o che ha pazienza verso colui che cerca? Egli conosce la loro volontà e anche ciò di cui ha bisogno la carne. Questa, di certo, non desidera l'anima, poiché senza l'anima il corpo non pecca, allo stesso modo
[12] l'anima non sarà salvata senza lo spirito.
Ma se l'anima, spoglia del male, è salvata e se è salvato anche lo spirito, allora il corpo è senza peccato. E, infatti, è lo spirito che dà vita all'anima; al contrario è il corpo che la uccide: il che significa che è essa a uccidere se stessa.
In verità vi dico: all'anima egli non perdonerà il peccato, né la colpa alla carne; poiché non sarà salvato alcuno di coloro che hanno portato la carne. Voi, infatti, pensate che molti abbiano trovato il Regno dei cieli. Beato colui che si è visto quarto nei cieli!".
Udito questo, ci rattristammo; ed egli accortosi che ci eravamo rattristati, disse: "Vi parlo affinché conosciate voi stessi. Poiché il Regno dei cieli assomiglia a una spiga di grano cresciuta in un campo: maturata, spande il suo frutto e riempie nuovamente il campo di spighe per un altro anno. Anche voi affrettatevi a falciare per voi una spiga di Vita, affinché siate ripieni del Regno; fino a tanto ch'io rimango con voi, tenetevi stretti a me e ubbiditemi. Quando poi mi allontanerò da voi ricordatevi di me! E ricordatevi di me, perché quand'ero con voi non mi conoscevate. Beati saranno coloro che mi hanno conosciuto! Guai a coloro che hanno udito e non hanno creduto! Beati saranno coloro
[13] che non hanno visto, ma hanno creduto. Vi esorto ancora una volta, perché mi manifesto a voi come colui che costruisce una casa utilissima per voi, in quanto vi troverete rifugio, e potrà anche puntellare la casa dei vostri vicini, qualora minacci di crollare.
Sì, in verità vi dico: Guai a coloro a causa dei quali sono stato inviato quaggiù! Beati coloro che salgono dal Padre! Ancora una volta vi rimprovero, o voi che esistete. Rendetevi simili a coloro che non esistono, affinché siate come coloro che non esistono.
Non permettete che il Regno dei cieli, in voi, diventi un deserto. Non inorgoglitevi della luce che risplende, ma siate verso voi stessi quale io sono (stato) verso di voi. Per voi mi assoggettai alla maledizione, affinché voi foste salvati".
Conclusione del dialogo e raccomandazioni. Allora, Pietro rispose a queste parole, e disse: "A volte tu ci incoraggi verso il Regno dei cieli; a volte, Signore, tu ce ne allontani. A volte tu ci esorti, ci attiri alla fede, e ci prometti la Vita; a volte, ancora, tu ci respingi dal Regno dei cieli".
Ma il Signore rispose e ci disse: "A più riprese vi ho dato la fede, e inoltre mi sono rivelato a te,
[14] o Giacomo, e voi non mi avete riconosciuto. Inoltre, ancora adesso, vedo che spesso vi rallegrate; ma mentre gioite a motivo della promessa della Vita, vi rattristate e vi affliggete, quando venite istruiti sul Regno. Ma voi, è per mezzo della fede e della conoscenza che avete ricevuto la Vita per voi.
Disprezzate, dunque, il rifiuto, se udite (parlarne); ma se udite la promessa, rallegratevene molto. Sì, in verità vi dico: Colui che accoglierà per se stesso la Vita e crederà al Regno, non ne verrà escluso mai, neppure se il Padre volesse scacciarlo.
Fine del dialogo e risalita al cielo. Intendevo parlarvi di queste cose fino a questo punto. Ma ora risalirò al luogo donde sono venuto. Ma voi, mentre io mi affrettavo a partire, voi mi avete respinto, e invece di accompagnarmi mi avete inseguito. Comunque, fate attenzione alla gloria che mi aspetta, e quando avrete aperto il vostro cuore, ascoltate gli inni che mi attendono nell'alto dei cieli. Infatti, è necessario che giunga oggi alla destra del Padre. Vi ho detto l'ultima parola. Sto per separarmi da voi. Un carro spirituale mi ha sollevato, e ormai mi svestirò per rivestirmi. Ma attenzione! Beati coloro che hanno predicato il Vangelo del Figlio, prima della sua discesa, di modo che se io vengo possa salire (di nuovo). Tre volte beati, dunque,
[15] sono coloro che hanno ricevuto l'annunzio del Figlio prima che vengano all'esistenza, di modo che ci sia per voi una parte con essi".
Dette queste cose, partì. Noi, io e Pietro, ci siamo inginocchiati, abbiamo ringraziato, e abbiamo innalzato il nostro cuore al cielo. Abbiamo udito con le nostre orecchie, e abbiamo visto con i nostri occhi il rumore della guerra, il suono della tromba, e un grande tumulto. Passati oltre quel luogo, abbiamo elevato il nostro pensiero ancora più in alto. E abbiamo visto con i nostri occhi e udito con le nostre orecchie gli inni e le odi celesti, e la allegria degli angeli. Grandezze celesti cantavano inni, e anche noi ci rallegrammo.
Reazione degli altri discepoli. Dopo questo abbiamo voluto innalzare ancora il nostro spirito alla prossimità della Grandezza. Ma dopo che eravamo saliti, non ci fu permesso di vedere e di udire nulla, perché gli altri discepoli ci chiamarono e domandarono: "Che cosa avete udito dal Maestro? Che cosa vi ha detto? Dove è andato?". Noi rispondemmo loro: "Egli è salito. Ci ha dato la mano destra, e a noi tutti ha promesso la Vita. Ci ha rivelato dei figli che verranno dopo di noi, ordinandoci
[16] di amarli come se noi dovessimo (essere salvati) per causa loro".
Dopo che ebbero udito, essi certo credettero alla loro Vita, ma rimasero in collera a motivo di quelli che saranno generati. Ma non volendo io metterli in una occasione di colpa, li mandai ognuno in un luogo diverso.
Quanto a me, io salii a Gerusalemme, pregando di avere parte con gli amati, quelli che saranno manifestati; prego affinché il cominciamento abbia inizio da te. Tale è infatti il modo con cui anch'io sarò salvato, nella misura in cui quelli saranno illuminati da me, dalla mia fede, e da un'altra migliore della mia: mi auguro, infatti, che la mia sia minore.
Abbi cura, dunque, di assomigliare a essi e di pregare affinché tu abbia parte con essi. A eccezione di quanto ho detto, il Salvatore non ci ha fatto rivelazioni a proposito di quelli. Noi proclamiamo, infatti, che c'è una parte con coloro ai quali è stato fatto l'annunzio, coloro che il Signore ha fatto suoi figli.
lunedì 2 marzo 2020
VANGELO DI MATTIA
TRADIZIONI DI MATTIA VANGELO APOCRIFO
Il Vangelo di Mattia o Tradizioni di Mattia è un vangelo gnostico, scritto in lingua greca verso la metà del II secolo.
L'attribuzione pseudoepigrafa è a Mattia, apostolo sostituto di Giuda Iscariota. Usato dal predicatore Basilide (II secolo) e andato poi perduto, ne sono pervenute solo testimonianze indirette tramite alcuni Padri della Chiesa, in particolare Clemente di Alessandria.
Conteneva una rivelazione segreta di Gesù risorto a Mattia.
CONTENUTO E TESTO DEL VANGELO DI MATTIA APOCRIFO
[1] L'inizio (della conoscenza della verità) - lo stupore delle cose, come afferma Platone nel Teeteto e Mattia nelle Tradizioni, ammonendo:
"Ammira le cose presenti", ponendo questo come il primo grado di una ulteriore conoscenza (CLEMENTE ALESS., Strom., 2, 9).
2] Dicono (gli gnostici) che Mattia ha insegnato così:
"Combattere la carne e abusarne senza offrirle alcuno sregolato piacere, ma accrescere l'anima con la fede e la conoscenza" (CLEMENTE ALESS., Strom., 3, 4).
[3] Nelle tradizioni di Mattia - detto che l'apostolo soleva dire in ogni occasione:
"Se pecca il vicino di un eletto, l'eletto ha peccato. Giacché se si fosse comportato come prescrive la Parola, il suo vicino avrebbe sentito tanta vergogna per il proprio comportamento che non sarebbe giunto a peccare" (CLEMENTE ALESS., Strom., 7, 13).
[4] Sulle dottrine che Basilide ed Isidoro, suo figlio, asserivano derivate da Mattia, al quale erano state affidate con parole segrete da Gesù, si conoscono questi due testi.
Le correnti che vanno sotto il nome di una persona, per es. Valentino, Marcione, Basilide, sono ereticali, anche se si vantano di esibire l'insegnamento di Mattia; poiché come uno solo - l'insegnamento di tutti gli apostoli, così una sola - pure la tradizione (CLEMENTE ALESS., Strom., 7, 17).
Basilide ed Isidoro, figlio e discepolo di Basilide, sostengono dunque che Mattia ha loro comunicato delle parole segrete da lui imparate allorché fu istruito separatamente dal Salvatore. Vediamo ora come Basilide e con lui Isidoro e tutta la loro schiera non solo calunniano Mattia, ma lo stesso Salvatore (IPPOLITO, Philos., 7, 20, 1).
venerdì 28 febbraio 2020
APOCALISSE DI ADAMO
APOCALISSE DI ADAMO
Adamo. |
STORIA DEL TESTO GNOSTICO APOCALISSE DI ADAMO
E' un testo apocrifo dell'Antico Testamento, risalente al I-II secolo d.C. in lingua copta, facente parte dei Codici di Nag Hammadi.
Di origine giudeo-gnostica o cristiano-gnostica, racconta delle rivelazioni fatte da Adamo, all'età di 700 anni e prossimo alla morte, al figlio Seth sul raggiungimento della conoscenza di Dio con Eva.
L'Apocalisse di Adamo fa parte, quindi, dei testi Apocalittici.
TESTO COMPLETO E TRADOTTO DELL'APOCALISSE DI ADAMO
“Seth, ascolta le mie parole.
Quando Dio mi creò dalla terra, insieme con Eva, tua madre, mi trovavo con lei in una gloria che aveva visto nell’eternità da cui eravamo venuti.
Eva mi ha insegnato la conoscenza del Dio eterno.
Noi somigliavamo ai grandi angeli, perchè eravamo superiori al Dio che ci aveva creato insieme alle Potenze.
Poi questo Dio, sovrano delle Potenze, ci divise in collera e diventammo due.
Così la Gloria e la Prima Conoscenza che respirava dentro di noi ci hanno lasciato”.
A questo punto Adamo narra al figlio che vennero in suo aiuto tre misteriose creature celesti che gli annunciano la Gnosi ed il destino della discendenza eletta di Seth.
“Ed ho visto tre uomini esistenti prima di me che non ero in grado di riconoscere, perchè non provenivano dai poteri del Dio che ci ha creato. Superavano in gloria gli uomini e dissero: Adamo, alzati dal sonno della morte ed ascolta ciò che riguarda l’Eone ed il seme di quell’uomo che è venuto alla vita, da te e da Eva, tua moglie”.
Segue poi la versione sethiana del racconto del Diluvio col quale il Dio vendicatore intendeva sterminare l’intera umanità:
Mentre Noè, prescelto e benvoluto dal Demiurgo, si salva con la sua famiglia nell’arca, grandi angeli della Luce portano in salvo gli eletti, discendenza di Seth, in un luogo sicuro dove si trova lo Spirito della Vita: “Ora Seth, ti rivelerò le cose che mi hanno rivelato quegli uomini che ho visto davanti a me.
Sulla Terra saranno riversate da Dio cascate di pioggia per distruggere ogni essere vivente e tutti gli uomini ai quali saranno passate le conoscenze mie e di tua madre Eva, perchè estranei a Lui.
Successivamente verranno grandi angeli che porteranno questi uomini nel luogo dove dimora lo Spirito della Vita, mentre l’intera moltitudine sarà lasciata perire nelle acque”.
In seguito gli uomini della Gnosi ritorneranno con Noè, ma il Demiurgo si adira con quest’ultimo accusandolo di aver creato una generazione superiore al suo potere.
Noè giura che questa generazione non proviene ne da lui ne dai suoi figli, ma gli uomini della Gnosi dovranno cercarsi un altro posto sicuro, dove vivranno 600 anni:“E Dio dice a Noè: Perché ti sei allontanato da quello che ti ho detto? È stata creata un’altra generazione, in modo che si possa disprezzare il mio potere.
Noè risponde: Io testimonio davanti alla tua potenza che la generazione di questi uomini non è venuta ne da me né dai miei figli.
Quegli uomini andarono nella propria terra e lì costruirono la loro santa dimora e lì abitarono per seicento anni in una conoscenza incorruttibile. Nessuna bruttura abitava nel loro cuore, ma solo la conoscenza di Dio”.
Intanto Noè divide la Terra tra i suoi tre figli Sem, Cam e Jafeth che serviranno rispettosamente il Demiurgo.
“Poi Noè dividerà tutta la terra tra i suoi tre figli: Cam, Sem e Jafet e dirà loro: Figli miei, ascoltate le mie parole. Ecco io ho diviso la Terra fra di voi, ma servite il Creatore nella paura e nella schiavitù tutti i giorni della vostra vita. Non lasciate che il vostro seme si allontani da Lui”.
Ma quattrocentomila discendenti solo di Sem e di Jafet si uniscono agli uomini della Gnosi.
Allora il Demiurgo, chiamato in questo testo Saklas a differenza della maggior parte delle tradizioni gnostiche, dove è chiamato Yaldabaoth, tenta, per la seconda volta di sterminare gli eletti, con una distruzione che ricorda quella di Sodoma e Gomorra: “Poi saranno gettati fuoco e zolfo e asfalto su quegli uomini”.
Questa volta gli eletti saranno salvati grazie all’intervento di tre creature celesti, Abrasax, Sablo e Gamaliel che li porteranno negli Eoni superiori dove “diventeranno uguali a quegli Angeli, perchè essi non sono loro estranei, ma risiedono nel seme imperituro”.
A questo punto viene nominato per la prima volta l’Illuminatore, la figura che probabilmente ha ispirato tutto il testo.
Questa Entità “salverà le loro anime dal giorno della morte. Infatti tutte le creature che sono sulla morta terra cadranno sotto il potere della morte. Ma quelli che nel loro cuore riflettono sulla gnosi del Dio Eterno, non periranno”.
Il testo si conclude con una digressione sui 13 regni terreni, probabilmente caratterizzazioni spirituali dei tipi umani, ma solo gli Gnostici, discendenti di Seth, conosceranno il vero Illuminatore.
“Queste sono le rivelazioni che Adamo ha fatto a Seth, suo figlio, e che suo figlio ha trasmesso al suo seme. Questa è la conoscenza nascosta di Adamo, che ha dato a Seth, che è il santo battesimo di coloro che conoscono la conoscenza eterna attraverso i nati dalla parola e gli illuminatori imperituri, provenienti dalla stirpe santa”.
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