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mercoledì 8 febbraio 2023

VANGELO SECONDO FILIPPO


 VANGELO GNOSTICO DI FILIPPO


VANGELI APOCRIFI

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VANGELO DI FILIPPO TESTO INTEGRALE


Il Vangelo secondo Filippo è un vangelo gnostico, citato dal romanziere Dan Brown nella sua popolare opera Il codice da Vinci (2003).


TESTO COMPLETO ED INTEGRALE DEL VANGELO SECONDO FILIPPO

DI COSA TRATTA IL VANGELO DI FILIPPO

 

1. Lo schiavo aspira soltanto ad essere libero, ma non aspira alle ricchezze del padrone. Il figlio invece non è soltanto figlio, ma si attribuisce l'eredità del padre.
 
2. Coloro che ereditano da chi è morto sono essi stessi morti ed ereditano cose morte. Coloro che ereditano da chi è vivo sono essi stessi vivi ed ereditano le cose vive e le cose morte. Coloro che sono morti non ereditano nulla. Come potrebbe, infatti, ereditare un morto? Ma se colui che è morto eredita da chi è vivo. egli non morirà; anzi, il morto vivrà di nuovo.
 
3. Un pagano non muore, perché egli non è mai vissuto, per dover morire. Colui che ha creduto nella Verità ha trovato la vita, e quest'uomo può correre il pericolo di morire, poiché è vivo.
 
4. Dal giorno che il Cristo è venuto, il mondo è creato, le città adornate, e ciò che è morto è gettato via.
 
5. Quando  noi  eravamo Ebrei  eravamo  orfani  e  avevamo  soltanto  nostra  madre.  Ma  da quando  siamo divenuti Cristiani abbiamo acquistato un padre e una madre.
 
6. Coloro che seminano d'inverno raccolgono d'estate: l'inverno è il mondo, l'estate è l'altro eone. Semi-niamo  nel  mondo  per  poter  poi raccogliere  in estate.  Per  questo motivo  non  conviene  che  durante l'inverno noi preghiamo: subito dopo l'inverno viene l'estate, e chi raccoglierà d'inverno non racco-glierà, ma racimolerà.
 
7. Come uno è di questa maniera, così produrrà frutto. E questo non soltanto non verrà fuori nei giorni comuni, ma anche il Sabato sarà senza frutto.
 
8. Il Cristo è venuto a riscattare alcuni, a liberare altri, a salvare altri. Quelli che erano stranieri egli li ha riscattati e li ha fatti suoi. Ed ha separato i suoi, quelli che ha costituito come pegno, secondo la sua volontà. Non solo quando si è manifestato egli ha deposto la sua anima quando ha voluto, ma da che esiste il mondo, egli ha deposto la sua anima. E quando ha voluto, allora è venuto a riprenderla, poiché essa  era  stata  lasciata  come  pegno.  Era  in  mezzo  a  ladroni  ed  era  stata  tenuta  prigioniera:  egli  l'ha riscattata e ha salvato i buoni nel mondo, e anche i cattivi.
 
9. La luce e le tenebre, la vita e la morte, ciò che è a destra e ciò che è a sinistra, sono fratelli fra di loro: non è possibile separarli. Per questo motivo né i buoni sono buoni, né i cattivi sono cattivi, né la vita è  vita,  né  la  morte  è  morte.  Perciò  ciascuna  cosa  sarà  distinta  secondo  l'origine  del  suo  essere.  Ma quelli che sono innalzati sopra il mondo sono indissolubili ed eterni.
 
10. I nomi che vengono dati alle cose terrestri racchiudono un grande inganno, perché distolgono i cuori da concetti che sono autentici verso concetti che non sono autentici. Chi sente la parola "Dio" non intende  ciò  che  è  autentico,  ma  intende  ciò  che  non  è  autentico.  Così  pure  per  "Padre" e  "Figlio" e "Spirito Santo" e "Vita" e "Luce" e "Resurrezione" e "Chiesa" e tutti gli altri nomi non s'intende ciò che è autentico, ma s'intende ciò che non è autentico. A meno che non si sia venuti a conoscenza di ciò che è autentico, questi nomi sono nel mondo per ingannare. Se essi fossero nell'eone, non sarebbero nominati ogni giorno nel mondo e non sarebbero mescolati tra le cose terrestri. Essi hanno la loro fine nell'eone.
 
11. Un solo nome non è pronunciato nel mondo: il nome che il Padre ha dato al Figlio. Esso è al di sopra di tutto. È il nome di "Padre", perché il Figlio non diventerebbe Padre se non avesse rivestito se stesso del nome di "Padre". Questo nome. coloro che lo posseggono lo intendono in verità, ma non lo pro-nunciano. Invece coloro che non lo posseggono non lo intendono. Ma la Verità ha espresso dei nomi nel mondo a questo motivo: che non è possibile apprendere senza nomi. La Verità è unica e molteplice, e a nostro vantaggio, per insegnarci, per amore, quella Unica, attraverso molte.
 
12. Gli arconti vollero ingannare l'uomo, perché essi videro che egli aveva la stessa origine di quelli che sono veramente buoni. Essi presero il nome delle cose che sono buone e lo diedero alle cose che non sono  buone,  per  potere,  per  mezzo  dei  nomi,  ingannare  gli  uomini  e  legarli  alle  cose  che  non  sono buone. E poi, se essi fanno loro un favore, li allontanano da ciò che non è buono e li collocano in ciò che è buono, quello che essi conoscono. Perché essi hanno deliberato di prendere l'uomo libero e fare di lui un loro schiavo, per sempre.
 
13. Vi sono potenze che danno questo all'uomo non volendo che egli sia salvo, per poter diventare suoi dominatori. Perché se l'uomo è loro schiavo vengono fatti sacrifici e si offrono animali alle potenze. E ciò che essi hanno offerto è bensì vivo, ma dopo che l'hanno offerto muore. Quanto all'uomo, fu offerto morto a Dio, ed è vissuto.
 
14. Prima  dellavenuta  del  Cristo,  non  c'era  pane  nel  mondo,  così  come  nel  paradiso,  il  luogo  dov'era Adamo. C'erano molti alberi per il nutrimento degli animali, ma non c'era frumento per il nutrimento dell'uomo.  L'uomo  si  nutriva  come  gli  animali,  ma  quando  venne  Cristo,  L'Uomo  perfetto,  portò  il pane dal cielo affinché l'uomo potesse nutrirsi con un cibo da uomo.
 
15. Gli arconti pensavano che fosse per la loro potenza e la loro volontà che gli uomini facevano tutto ciò che facevano, ma lo Spirito Santo preparava per essi ogni cosa in segreto, come egli voleva. Fu seminata dappertutto la Verità, quella che esiste fin da principio, e molti la videro mentre era seminata, ma pochi sono quelli che la vedono quando viene raccolta.
 
16. Taluni hanno detto che Maria ha concepito dallo Spirito Santo. Essi sono in errore. Essi non sanno quello che dicono. Quando mai una donna ha concepito da una donna? Maria è la vergine che nessuna forza  ha  violato,  e  questo  è  un  grande  anatema  per  gli  Ebrei,  che  sono  gli  apostoli  e  gli  apostolici. QuestaVergine,  che  nessuna  forza  ha  violato  [...],  e  le  Potenze  si  contaminano.  E  il  Signore  non avrebbe detto: "Mio Padre che è nei cieli," se non avesse avuto un altro padre, ma avrebbe semplice-mente detto: "Mio Padre".
 
17. Il Signore disse ai discepoli:"[....], entrate nella Casa del Padre, ma non prendete nulla nella Casa del Padre e non portate via nulla.
 
18. "Gesù" è un nome segreto, "Cristo" è un nome manifesto. Infatti "Gesù" non esiste in nessuna lingua, tuttavia il suo nome è "Gesù", come lo hanno chiamato. Quanto a "Cristo" il suo significato è "Messia" in siriaco e xxxxxxx in greco. Ad ogni modo, tutti gli altri lo chiamano secondo la lingua di ciascuno di loro. "Nazareno" è l'unica cosa che è stata rivelata di ciò che è sconosciuto.
 
19. Cristo ha in se stesso tutte le qualità: è sia uomo, sia angelo, sia mistero, sia Padre.
 
20. Coloro che dicono che il Signore prima è morto e poi è risuscitato, si sbagliano, perché egli prima è risuscitato e poi è morto. Se uno non consegue prima la resurrezione non morirà, perché "come è vero che Dio vive" egli sarà già morto.
 
21. Nessuno nasconde un oggetto prezioso in un recipiente di grande valore, ma spesso tesori incalcolabili sono posti in un recipiente del valore di un asse. Cosi è per l'anima: essa è un oggetto prezioso ed è venuta a trovarsi in un corpo spregevole.
 
22. Vi sono certuni che hanno paura di risuscitare nudi. Per questo essi vogliono risuscitare nella carne, e non sanno che quelli che portano la carne, proprio essi sono nudi. Quelli che spogliano se stessi fino ad essere nudi, non sono nudi. Né carne né sangue possono ereditare il Regno di Dio. Qual è quello che non erediterà? Il corpo che noi abbiamo. Qual è invece quello che erediterà? Quello di Gesù e il suo sangue. È per questo che egli ha detto: "Chi non mangerà la mia carne (Logos) e non berrà il mio sangue non ha la vita in se stesso". E cosa sono queste cose? La sua carne è il Logos e il suo sangue è lo Spirito Santo (anima). Chi ha ricevuto queste cose ha cibo, bevanda e vestito. Io, poi, biasimo anche gli altri, quelli che dicono che non si risusciterà. Infatti ambedue sono in errore. Tu dici che la carne non risusciterà: dimmi allora che cosa risusciterà, affinché noi possiamo renderti onore. Tu dici che lo Spirito è dentro la carne, che c'è pure questa luce dentro la carne. Ma è il Logos, quest'altro che è nella carne! In questa carne (Logos) in cui Tutto esiste, bisogna dunque risuscitare.
 
23. In questo mondo, quelli che indossano i vestiti (anime) sono superiori ai vestiti (corpo); nel Regno dei Cieli i vestiti (spirito) sono superiori a quelli che li indossano, per l'acqua ed il fuoco che purificano tutto il luogo.
 
24. Ciò che è manifesto, lo è grazie a ciò che è manifesto; ciò che è nascosto, grazie a ciò che è nascosto. Ma vi sono certe cose nascoste che lo sono grazie a cose manifeste. C'è un'acqua nell'acqua ed un fuoco nel crisma.
 
25. Gesù le ha portate tutte in segreto. Infatti non si era rivelato come era, ma si è rivelato come potevano vederlo. E cosi si è manifestato a tutti questi: si è manifestato come grande ai grandi, si è manifestato come piccolo ai piccoli, si è manifestato agli angeli come angelo e agli uomini come uomo. Per questo il suo Logos è rimasto nascosto a tutti. Taluni, invero, lo hanno visto, credendo di vedere se stessi. Ma quando è apparso, ingloria, ai suoi discepoli, sulla montagna, egli non era piccolo. È diventato grande, ma ha fatto grandi i suoi discepoli, perché fossero in grado di vederlo grande. Egli ha detto quel giorno, nella preghiera di ringraziamento: "Tu che hai congiunto la Perfezione "la Luce "con lo Spirito Santo, congiungi gli angeli con noi, immagini.
 
26. Non  disprezzare  l'Agnello,  perché  senza  di  lui  non  è  possibile  vedere  la  Porta  del  Regno.  Nessuno potrà andare alla presenza del Re, se è nudo.
 
27. L'Uomo celeste, molti sono i suoi figli, più che dell'Uomo terrestre. Se i figli di Adamo sono numerosi, per quanto ne muoiano, quanti di più sono i figli dell'Uomo perfetto che non muoiono mai, ma sono rigenerati in eterno!
 
28. Il padre genera un figlio, ma il figlio non può generare un figlio, perché chi è stato generato non può generare. Il figlio acquista per sé soltanto fratelli, non figli.
 
29. Tutti coloro che sono generati nel mondo sono generati dalla natura, gli altri dallo Spirito. Coloro che sono generati da questo gridano di là all'Uomo, perché si nutrono della promessa del Luogo in alto.
 
30. Colui che si nutre dalla bocca, se di lì è uscito il Logos verbo di verità, dovrà essere nutrito dalla bocca, e diventare "perfetto". Perché il perfetto diventa fecondo per mezzo di un bacio, e genera. Per questo motivo anche noi ci baciamo l'un l'altro, e concepiamo l'uno dall'altro, per opera della grazia che è in noi.
 
31. Erano tre (Maria), che andavano sempre con il Signore: sua madre Maria, sua sorella, e la Maddalena, che è detta sua consorte. Infatti era "Maria": sua sorella, sua madre e la sua consorte.
 
32. "Padre" e "Figlio" sono nomi semplici, "Spirito Santo" è un nome duplice. Quelli sono in ogni luogo: essi sono in alto, essi sono in basso, essi sono nell'invisibile, essi sono in ciò che è manifesto. Lo Spirito Santo è in ciò che è manifesto, in basso, è nell'invisibile, in alto.
 
33. I  santi  sono  serviti  dalle  Potenze  cattive.  Infatti  queste  sono  accecate  dallo  Spirito  Santo,  tanto  che credono di servir l'uomo, mentre agiscono per i santi. Per questo motivo un giorno un discepolo do-mandò al Signore qualcosa riguardo al mondo ed egli rispose: "Domandalo a tua Madre ed ella ti darà qualcosa di diverso".
 
34. Gli apostoli dissero ai discepoli: "Possa ogni nostra offerta avere sale! "Essi chiamavano Sofia: "sale".Senza di questo, nessuna offerta è accettabile.
 
35. Ma Sofia è sterile, senza il Figlio. Per questo motivo essa è chiamata [...] sale. Il luogo in cui essi [...] alla loro maniera, è lo Spirito Santo. Perciò molti sono i suoi figli.
 
36. Ciò che il padre ha, appartiene al figlio; e a questi "il figlio" per tutto il tempo è piccolo, non si affida quello che è suo. Ma quando diventa uomo, il padre gli dà tutto ciò che gli appartiene.
 
37. Quelli che sono perduti, che lo Spirito genera, sono perduti anche per causa sua. Per questo, con il medesimo soffio, il fuoco si attizza e si spegne.
 
38. Una cosa è Achamoth e un'altra cosa è Echmoth. Achamoth è semplicemente Sofia, mentre Echmoth è la Sofia della morte. È questa che conosce la morte, e che è chiamata piccola Sofia.
 
39. Ci sono animali che sono soggetti all'uomo, come il vitello, l'asino, e altri di questo genere. Ce ne sono altri che non sono soggetti e vivono appartati in luoghi solitari. L'uomo lavora il campo con gli animali che  gli  sono  soggetti,  e  con  questo  nutre  se  stesso e  gli  animali,  tanto  quelli  che  gli  sono  soggetti, quanto quelli che non gli sono soggetti. La stessa cosa è per l'Uomo perfetto. Egli lavora con le Potenze che gli sono soggette e prepara ogni cosa per l'Esistenza. Poiché in questo modo l'intero luogo è semi-nato, sia il buono che il cattivo, ciò che è destra e ciò che è a sinistra. Lo Spirito Santo raccoglie insieme e  guida  le  Potenze  soggette  e  non  soggette,  e  quelle  appartate.  Perché,  invero,  esso  [...]  le  riunisce, affinché [...].
 
40. Adamo, se è stato formato, tu troverai che i suoi figli sono una eccellente fabbricazione. Se egli non è stato formato, ma generato, tu troverai che era eccellente il suo seme. Ora, ecco che egli è stato for-mato e generato. Che eccellenza è questa!
 
41. Dapprima si è avuto l'adulterio, poi l'omicidio. Ed egli fu generato da adulterio, perché era figlio del serpente. Per questo divenne assassino, come era anche suo padre, e uccise il proprio fratello. Perché ogni associazione che si forma tra cose differenti l'una dall'altra è un adulterio.
 
42. Dio è un tintore. Come le buone tinture, che si dicono genuine, muoiono con le cose che sono state tinte  con esse,  così  è con le  cose  tinte  da Dio:  poiché  le  sue  tinture  sono  immortali,  esse  diventano immortali grazie ai suoi colori. Ora Dio, ciò che immerge, lo immerge nell'acqua.
 
43. Non è possibile che uno veda qualcuna delle realtà autentiche, a meno che non diventi come esse. La Verità non è come per l'uomo nel mondo: egli vede il sole, me non è il sole, e vede il cielo e la terra e tutte  le  altre cose,  ma  non  sono  per  nulla  quelli  autentici.Ma  tu  hai  visto  qualcuna  delle  cose  del Luogo e sei divenuto di quelle. Tu hai visto lo Spirito e sei diventato Spirito. Tu hai visto Cristo e sei diventato Cristo. Tu hai visto il Padre e diventerai il Padre. Per questo, ora, tu vedi ogni cosa e non vedi te stesso. Ma ti vedrai nel Luogo, perché quello che tu vedi, lo diventerai.
 
44. La Fede riceve, l'Amore dà. Nessuno può ricevere senza la fede, nessuno può dare senza l'amore. Per questo motivo, per poter ricevere, noi abbiamo la fede, ma anche allo scopo di poter dare con sincerità, poiché, se qualcuno non dà con amore, non ha alcun profitto da quello che ha dato.
 
45. Colui che non ha ancora ricevuto il Signore è ancora un Ebreo.
 
46. Gli apostoli che sono stati prima di noi l'hanno chiamato cosi: "Gesù Nazareno Cristo". L'ultimo nome è "Cristo", il primo è "Gesù", quello in mezzo è "Nazareno". "Messia" ha due significati: tanto "Cristo" che  "il  limitato".  "Gesù"  in  ebraico  è:  "la  Redenzione".  "Nazara"  è:  "la  Verità".  Perciò  "Nazareno"  è "quello della Verità".
 
47. La perla, se è gettata nel fango, non diventa di minor pregio, né, se viene unta con olio di balsamo, diventa  di  maggior  pregio,  ma  ha  sempre  valore  agli  occhi  del  suo  proprietario.  Cosi  è per  i  figli  di Dio: dovunque essi siano, essi hanno sempre valore agli occhi del loro Padre.
 
48. Se  tu  dici:  "Io  sono  un  Giudeo,  "nessuno  si  preoccuperà.  Se  tu  dici:  "Io  sono  Romano,"  nessuno  si sentirà scosso. Se tu dici: "Io sono un Greco, un barbaro, uno schiavo, un libero, " nessuno si turberà. Se tu dici: "Io sono un Cristiano," tutti si agiteranno. Possa io ricevere questa designazione, che [...] non possono sopportare: cioè questo nome.
 
49. Dio  è  un  divoratore  di  uomini.  Per  questo  l'uomo  gli  è  immolato.  Prima  di  immolare  l'uomo  gli  si immolavano gli animali, perché non erano dei, quelli a cui si facevano sacrifici.
 
50. I vasi di vetro e i vasi di terracotta sono fabbricati per mezzo del fuoco. Ma i vasi di vetro, se si rompono, vengono modellati di nuovo, perché provengono da un soffio. I vasi di terracotta, se si rompono, vengono distrutti, perché essi sono prodotti senza soffio.
 
51. Un  asino  che  girava  una  macina  fece  cento  miglia,  camminando.  Quando  fu  slegato,  trovò  che  era ancora nello stesso posto. Ci sono uomini che camminano molto e nonavanzano affatto. Quando è venuta per loro la sera, essi non hanno visto né città, né villaggio, né creatura, né natura, e potenza e angelo. Invano, i miseri, si sono travagliati.
 
52. L'eucaristia  è  Gesù;  infatti  in  siriaco  è  chiamato  Pharisatha,  cioè:  "coluiche  è  steso".  Infatti  Gesù  è venuto a crocifiggere il mondo.
 
53. Il Signore entrò nella tintoria di Levi. Prese settantadue colori e li versò nella tinozza. Li tirò fuori tutti bianchi e disse: "È cosi, invero, che il Figlio dell'uomo è venuto come tintore (lavaggio battesi-male).
 
54. La Sofia, che è chiamata sterile, è la madre degli angeli. La consorte di Cristo è Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli e la baciava spesso sulla bocca. Gli altri discepoli allora dissero: "Perché ami lei più di tutti noi? "Il Salvatore rispose e disse loro: "Perché, non amo voi tutti come lei?
 
55. Un cieco e un uomo che vede, quando sono tutti e due nelle tenebre, non sono differenti l'uno dall'altro. Ma quando viene la luce, allora quello che vede vedrà la luce e quello che è cieco rimarrà nelle tenebre.
 
56. Il Signore ha detto: "Beato colui che era, prima di venire al mondo! Perché chi è, lo era e lo sarà.
 
57. La superiorità dell'uomo non è manifesta, ma è nel segreto. Per questo egli è il signore degli animali che sono più forti di lui, che sono grandi secondo ciò che è manifesto e secondo ciò che è nascosto, ed è lui a dar loro il sostentamento. Infatti se l'uomo si separa da loro, essi si uccidono e si mordono tra di loro. Essi si sono divorati l'un l'altro finché non hanno trovato cibo. Ma ora hanno trovato cibo, perché l'uomo ha lavorato la terra.
 
58. Se qualcuno scende nell'acqua e ne esce fuori senza aver ricevuto nulla e dice: "Io sono cristiano, "egli si è appropriato il nome; ma se egli riceve lo Spirito Santo, hail dono del nome. Chi ha avuto il dono, non ne è più privato; ma chi se l'è appropriato, gli viene tolto.
 
59. Questo è quanto succede per il matrimonio. Se qualcuno entra nell'esistenza per un mistero, il mistero del matrimonio e grande. Poiché senza di esso il mondo non sarebbe. Infatti la consistenza del mondo è l'uomo (emanazione divina), e la consistenza dell'uomo è il matrimonio (nel congiungimento spiri-tuale). Abbiate presente l'accoppiamento immacolato, perché esso ha grande potenza. La sua imma-gine è nella congiunzione carnale.
 
60. Tra gli spiriti impuri ve ne sono di maschili e di femminili. I maschili sono quelli che si congiungono alle anime che abitano in un corpo di femmina; i femminili sono quelli che si congiungono alle anime che sono in un corpo di uomo. Perché essi sono separati. E nessuno potrà loro sfuggire, quando essi lo posseggono, a meno che egli non riceva un potere maschile o femminile, cioè di sposo o di sposa. Ora, questo lo riceve in immagine dalla camera nuziale.Quando le femmine sciocche vedono un maschio seduto da solo, balzano su di lui, scherzano con lui e  lo  seducono.  Ugualmente  gli  uomini  sciocchi,  quando  vedono  una  bella  donna  seduta  da  sola,  la lusingano e le fanno pressione, perché desiderano possederla. Ma se essi vedono un uomo con la mo-glie, seduti vicino, le femmine non possono andare dall'uomo e gli uomini non possono andare dalla femmina. La stessa cosa è, se l'immagine e l'angelo si uniscono insieme (innalzamento spirituale): non c'è alcuna possibilità di andare verso l'uomo o verso la donna.Colui che esce dal mondo non può più essere trattenuto, per essere stato nel mondo. È manifesto che egli si è elevato al di sopra dei desideri, della morte e della paura. Egli è il signore della natura, egli è superiore alla gelosia. Ma se queste cose ci sono, lo posseggono e lo soffocano. E come potrà essere in grado di sfuggire loro? Spesso vengono di  quelli  che  dicono:  "  Noi  siamo  credenti  "  per  sfuggire  agli  spiriti  impuri  e  ai  demoni.  Perché,  se avessero ricevuto lo spirito santo, non ci sarebbero stati spiriti impuri che si congiungessero con loro.
 
61. Non temere la carne e non amarla. Se la temi, essa ti dominerà. Se l'ami, essa ti divorerà e ti soffocherà.
 
62. O si è nel mondo o nella resurrezione o nei luoghi intermedi. Purché non mi succeda di essere trovato in questi! In questo mondo c'è del buono e del cattivo. Quello che c'è di buono non è tutto buono, e quello  che  c'è  di  cattivo  non  è  tutto  cattivo.  Ma  oltre  questo  mondo  c'è  qualcosa  di  cattivo  che  è veramente cattivo, e cioè quelloche si chiama l' "Intermedio". Esso è la morte. Mentre siamo in questo mondo,  è  necessario  acquistare  per  noi  la  resurrezione,  cosicché,  quando  ci  spogliamo  della  carne, possiamo essere trovati nella Quiete (beatitudine celeste) e non andiamo errando nell'Intermedio. Vi sono  molti,  infatti,  che  si  smarriscono  durante  il  cammino.  Ed  è  bene,  pertanto,  uscire  dal  mondo prima che l'uomo abbia peccato.
 
63. Vi  sono  taluni  che  né  vogliono  né  possono.  Invece  altri,  se  vogliono,  non  ne  hanno  alcun  profitto, perché non hanno agito. Infatti il volere soltanto li rende peccatori come il non-volere e il non-agire.
 
64. Un apostolico ebbe una visione alcune persone che erano rinchiuse in una casa in fiamme e legate con catene di fuoco e gettate in un mare di fuoco, che bruciava dinanzi a loro. E dicevano: " Gettate acqua sul fuoco! " Ma essi dicevano che non erano in grado di salvarle, secondo la loro volontà. Essi ricevet-tero la morte come punizione, quella che è chiamata "le tenebre esteriori", perché consiste in acqua e fuoco.
 
65. L'anima  e  lo  spirito  sono  entrati  nell'esistenza  dall'acqua,  dal  fuoco  e  dalla  luce,  che  il  figlio  della camera nuziale [...]. Il fuoco è il crisma, la luce è il fuoco. Io non parlo di questo fuoco, che non ha forma, ma dell'altro, la cui forma è bianca, cheè fatto di luce e di bellezza, e che dà bellezza.
 
66. La verità non è venuta nel mondo nuda, ma è venuta in simboli ed immagini. Esso non la riceverà in altra maniera. C'è una rigenerazione e un'immagine di rigenerazione. Ed è veramente necessario che si sia rigenerati attraverso l'immagine. Che cos'è la resurrezione? E la immagine è necessario che ri-sorga attraverso l'immagine e la camera nuziale; l'immagine attraverso l'immagine, è necessario che si entri nella Verità, che è la restaurazione.Questo è inevitabile per coloro che non soltanto ricevono il nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, ma che li hanno ottenuti proprio per sé. Se uno non li ottiene proprio per sé, anche il nome gli sarà tolto. Ora questi si ottengono con il crisma della pienezza della potenza della Croce, che gli apostoli hanno chiamato la destra e la sinistra. Infatti costui non è più un cristiano, ma un Cristo.
 
67. Il Signore ha operato ogni cosa in un mistero: un battesimo e un crisma, un'eucaristia e una reden-zione, e una camera nuziale.
 
68. Egli ha detto: " Io sono venuto a rendere le cose di sotto come le cose di sopra e le cose esterne come quelle interne, e ad unirle tutte nel Luogo ". Egli si è manifestato qui attraverso simboli ed immagini. Coloro che dicono che c'è qualcuno al di sopra e qualcuno al di sotto, si sbagliano. Infatti, quello che si è manifestato è quello che è chiamato "quello che è di sotto", e quello a cui appartengono le cose nascoste è "quello che è al di sopra" di lui. Sarebbe bene, in verità, dire così: "l'interno" e "l'esterno" e "l'esterno  dell'esterno".  Per  questo  il  Signore  ha  chiamato  la  corruzione  "le  tenebre  esteriori",  al  di fuori delle quali non c'è nulla. Egli ha detto: " Mio Padre che è nel segreto ". Egli ha detto: " Entra nella tua camera e chiudi la porta su di te e prega tuo Padre che è nel segreto, " cioè che è nell'interno di tutte le cose. Ora, ciò che è nell'interno di tutte le cose è il pleroma. Fuori di esso non c'è nulla che gli sia interno. Questo è quello che è detto: "ciò che è al di sopra di esse".
 
69. Prima del Cristo, molti erano usciti. Ma là, di dove erano usciti, non potevano più ritornare, e di là, dove erano entrati, non potevano più uscire. Ma è venuto il Cristo: quelli che erano entrati, egli li ha fatti uscire, e quelli che erano usciti, li ha fatti entrare.
 
70. Quando Eva era in Adamo, non esisteva la morte. Ma dopo che essa si fu separata, la morte è sopravvenuta. Se essa entra di nuovo in lui, e se egli la riprende in se stesso, non esisterà più la morte. 
 
71. "Mio Dio, mio Dio! Perché, o Signore, mi hai abbandonato? " Egli ha detto queste parole sulla croce, perché essa [Egli] ha separato dal Luogo la sua anima, che era stata generata dallo Spirito Santo, per opera di Dio. Il Signore si è levato dai morti ed è divenuto come era prima.Ma il suo corpo era perfetto: aveva bensì una carne, ma questa carne è una carne autentica, mentre la nostra carne non è autentica, ma noi possediamo un'immagine di quella autentica.
 
72. La camera nuziale non è per le bestie (ilici), né per gli schiavi (psichici), né per le donne già possedute (impurità), ma è per gli uomini liberi (spirituali) e per le vergini (purezza).
 
73. Noi siamo stati generati bensì dallo Spirito Santo, ma siamo stati di nuovo generati da Cristo, a due a due. Abbiamo avuto il crisma dello Spirito, e quando siamo stati rigenerati siamo stati uniti.
 
74. Nessuno potrebbe vedere se stesso né nell'acqua né in uno specchio, senza la luce; né tu potrai rivedere te stesso nella Luce, senza acqua né specchio. Per questo occorre essere battezzati in ambedue: nella luce e nell'acqua. E invero la luce è il crisma.
 
75. C'erano tre edifici, come luoghi per le offerte, in Gerusalemme: uno era aperto verso sud e si chiamava "il Santo del Santo", il terzo era aperto verso oriente e si chiamava il "Santo dei Santi", il luogo in cui il  Sommo  Sacerdote  entrava  egli  solo.  Il battesimo  è  l'edificio  "Santo",  la  redenzione  è  il  "Santo  del Santo", e il "Santo dei Santi" è la camera nuziale. Il battesimo contiene la resurrezione e la redenzione. La redenzione è nella camera nuziale. Ma la camera nuziale è superiore a queste due. Tu non potrai trovare [...] quelli che pregano [...] Gerusalemme [...] che si chiama "il Santo dei Santi" [...], non la camera nuziale, ma solo l'immagine [...]. La sua cortina si è strappata dall'alto in basso, perché occor-reva che qualcuno dal basso salisse in alto.
 
76. Coloro  che  si  sono  rivestiti  della  luce  perfetta,  le  Potenze  non  li  vedono  e  non  possono  trattenerli. Ora, ci si rivestirà di questa luce per un mistero, nell’unione.
 
77. Se la donna non si fosse separata dall'uomo, non sarebbe morta, con l'uomo. La sua separazione è stata l'origine della morte. Per questo motivo è venuto il Cristo: per annullare la separazione che esisteva fin dalle origini e unire di nuovo i due, e per dare la vita a quelli che erano morti nella separazione e unirli.
 
78. Ora,  la  donna  si  unisce  a  suo  marito  nella  camera  nuziale,  e  quelli  che  si  sono  uniti  nella  camera nuziale non si separeranno più. È per questo che Eva si è separata da Adamo: perché essa non era unita a lui nella camera nuziale.
 
79. L'anima di Adamo è venuta nell'esistenza per mezzo di un soffio. Suo consorte è lo spirito. Chi glielo ha dato è sua Madre; e con l'anima gli è stato dato uno spirito, al suo posto. Per questo, quando si è nascosto egli ha pronunciato parole superiori alle Potenze. Esse lo invidiarono perché erano separate dall'unione spirituale [...].
 
80. Gesù ha rivelato sulle rive del Giordano la pienezza del Regno dei Cieli che esisteva prima del Tutto. Poi egli fu rigenerato. Poi fu adottato come figlio. Poi fu unto. Poi fu redento. Poi ha redento.
 
81. Se è possibile riferire un mistero: il Padre del Tutto si è unito alla Vergine che è discesa e quel giorno un fuoco lo ha illuminato. Esso ha rivelato la grande camera nuziale. Per questo il suo corpo, che è venuto nell'esistenza in quel giorno, è venuto dalla camera nuziale, come quello che è stato generato dallo Sposo e dalla Sposa. Così, grazie a questi, Gesù ha ristabilito il Tutto in essa. Ed è inevitabile che ogni discepolo entri nella sua Quiete.
 
82. Adamo  è  stato  fatto  da  due  vergini:  lo  spirito  e  la  terra  vergine.  Per  questo  motivo,  Cristo  è  stato generato da una vergine: per riparare alla caduta che è avvenuta alle origini.
 
83. Ci  sono  due  alberi  in  mezzo  al  Paradiso:  uno  produce  animali,  l'altro  produce  uomini.  Adamo ha mangiato dell'albero che produce animali ed è diventato animale ed ha generato animali. Per questo i figli di Adamo venerano dei che hanno forma di animali. L'albero di cui Adamo ha mangiato i frutti è  l'albero  della  conoscenza.  Per  questo  i  peccati  sono  divenuti  numerosi.  Se  egli  avesse  mangiato dell'altro albero, i frutti dell'albero della vita, che produce uomini, gli dei venererebbero l'uomo.
 
84. Così è nel mondo: gli uomini creano dei e venerano le loro creazioni. Sarebbe conveniente che gli dei venerassero gli uomini.
 
85. Per la verità, le opere dell'uomo provengono dalla sua potenza e per questo sono chiamate "potenze". Sue opere sono anche i suoi figli, che provengono dal Riposo. In conseguenza di questo, la sua potenza risiede nelle opere, mentre il Riposo si manifesta nei suoi figli. E tu troverai che questo procede fino all'immagine, che compie le sue opere secondo la propria potenza, ma nel riposo crea i suoi figli.
 
86. In questo mondo gli schiavi sono al servizio degli uomini liberi, nel Regno dei cieli gli uomini liberi serviranno gli schiavi i figli della camera nuziale serviranno i figli del matrimonio. I figli della camera nuziale hanno un solo ed unico nome. La Quiete è per l'uno e per l'altro di essi. Essi non hanno bisogno di attività.
 
87. La contemplazione ha grandi vantaggi. Essi sono di più che in una visione, per coloro che sono nel mondo. Ma le glorie delle glorie, gli uomini non possono vederle.
 
88. [...] Cristo è sceso nell'acqua, al fine di purificare e rendere perfetti coloro che egli ha reso perfettinel Suo Nome. Infatti egli ha detto: " È necessario che noi compiamo ogni giustizia.
 
89. Coloro che dicono che prima si muore e poi si risorge, si sbagliano. Se non si riceve prima la resurre-zione, mentre si è vivi, quando si muore non si riceverà nulla. Cosìpure si parla riguardo al battesimo, dicendo che il battesimo è una grande cosa, perché se si riceve si vivrà.
 
90. L'apostolo Filippo ha detto: " Giuseppe il falegname ha piantato un giardino, perché aveva bisogno di legna per il suo mestiere. È lui che ha costruito la Croce con gli alberi che ha piantato. Il suo seme è stato Gesù, la Croce la sua pianta.
 
91. Ma l'albero della vita è in mezzo al Paradiso, e anche l'ulivo, da cui viene il crisma, grazie al quale la resurrezione.
 
92. Questo mondo è un divoratore di cadaveri. Tutto ciò che è divorato da esso è morto. La Verità è una divoratrice  di  vita.  Per  questo,  nessuno  di  quelli  che  si  nutrono  di  Verità  morirà.  Gesù  è uscito  dal Luogo e di là ha portato il nutrimento, e a quelli che lo desideravano ha portato la Vita,affinché essi non morissero più.
 
93. Dio ha piantato un Paradiso. L'uomo viveva nel Paradiso. C'era unità e non c'era separazione [...] Beati gli uomini che in esso non desidereranno più separarsi. Questo Paradiso è il luogo in cui mi sarà detto:  "  Mangia  di  questo  o  non  mangiare  di  questo,  secondo  il  tuo  desiderio  ".  È  il  luogo  dove  io mangerò di tutto, poiché lì c'è l'albero della conoscenza. Là esso ha ucciso Adamo, qui invece l'albero della conoscenza ha dato la vita all'uomo.La Legge era l'albero. Esso aveva il potere di dare la cono-scenza del bene e del male. Ma esso né lo allontanava dal male, né lo stabiliva nel bene, ma ha creato la morte per quelli che ne hanno mangiato. Perché quando ha detto: " Mangia di questo, non mangiare di quello, " è stata l'origine della sua morte.
 
94. Il crisma è superiore al battesimo, perché per mezzo del crisma noi siamo stati chiamati cristiani, non per mezzo del battesimo. Infatti il Padre ha unto il Figlio, e il Figlio ha unto gli apostoli, e gli apostoli hanno  unto  noi.  Colui  che  è  stato  unto  possiede  il  Tutto.  Egli  possiede  la  Resurrezione,  la  Luce,  la Croce, lo Spirito Santo. Il Padre gli ha dato queste cose nella camera nuziale, ed egli le ha ricevute.
 
95. Il padre era nel figlio e il figlio nel padre. Questo è il Regno dei cieli.
 
96. Giustamente il Signore ha detto: " Alcuni sono entrati nel Regno dei cieli ridendo e sono usciti ridendo da questo mondo ". Un cristiano [...] e immediatamente è disceso nell'acqua e ne è uscito signore del Tutto. Perché il suo ridere non è per divertimento, ma egli disprezza questo mondo che non è degno del Regno dei cieli. Se egli lo disprezza e lo considera una sciocchezza, lo lascerà ridendo.
 
97. È così anche per il pane e il calice e per l'olio, sebbene vi sia qualche altra cosa superiore a queste.
 
98. Il mondo  è  stato  creato  in  seguito  ad  una  trasgressione.  In  effetti  colui  che  l'ha  creato  voleva  farlo incorruttibile ed immortale, ma egli ha commesso una trasgressione e non ha soddisfatto la sua spe-ranza. Infatti l'incorruttibilità del mondo non c'è stata e non c'è stata l'incorruttibilità di colui che ha fatto  il  mondo.  Veramente  non  c'è  incorruttibilità  nelle  opere,  ma  nei  figli,  e  nessuna  opera  potrà ricevere la incorruttibilità, a meno che diventi figlio. Ma colui che non ha la possibilità di ricevere, quanto maggiormente non potrà dare!
 
99. Il  calice  della  benedizione  contiene  del  vino  e  contiene  dell'acqua,  poiché  serve  come  simbolo  del sangue per cui si fa il rendimento di grazie, ed è ripieno di Spirito Santo. Esso è dell'Uomo interamente perfetto, e quando lo beviamo riceviamo in noi stessi l'Uomo perfetto.
 
100. L'acqua viva è una sostanza. È necessario che ci rivestiamo dell'Uomo Vivente. Per questo, quando uno viene per discendere nell'acqua si leva gli abiti per rivestirsi di quello.
 
101. Un cavallo genera un cavallo, un uomo genera un uomo, un dio genera un dio. Così avviene per lo Sposo e la Sposa: i loro figli provengono dalla camera nuziale. Non c'era nessun Giudeo che provenisse dai Greci, finché la Legge fu in vigore. E noi stessi abbiamo avuto origine dai Giudei, prima di diven-tare Cristiani. Tu hai visto [...]. Questi sono stati chiamati "il popolo eletto" dello Spirito Santo, e l'uomo autentico e il Figlio dell'uomo e la semenza del Figlio dell'uomo. Questa è chiamata nel mondo la razza autentica.
 
102. Essi sono il luogo dove si trovano i figli della camera nuziale. L'unione in questo mondo, di uomo e donna, è il luogo della potenza e della debolezza. Nell'eone la forma dell'unione è differente, ma noi le chiamiamo con questi nomi.
 
103. Ma ve ne sono altri, superiori a tutti i nomi con cui vengono chiamati, superiori alla violenza. Perché, là dove c'è violenza vi sono anche quelli che sono più forti della violenza.Quelli che sono là non sono una cosa e un'altra, ma sono tutti due la stessa cosa; quello che è qui è quello che non sarà in grado di oltrepassare i limiti della carne.
 
104. Di  tutti  coloro  che  posseggono  il  Tutto,  non  necessariamente  tutti  conoscono  se  stessi.  E  in  verità, quelli che non conoscono se stessi non gioiranno di ciò che essi posseggono, ma quelli che sono per-venuti alla conoscenza di se stessi ne gioiranno.
 
105. Non solamente l'uomo perfetto non potrà essere colto, ma non potrà nemmeno essere visto. Perché se egli è visto sarà colto. In nessun'altra maniera qualcuno potrà ottenere per se stesso questa grazia, a meno che non si rivesta della Luce perfetta e non diventi egli stesso Luce perfetta. Quando l'avrà rivestita, egli andrà nella Luce. Tale è la Luce perfetta.
 
106. È necessario che noi diveniamo uomini perfetti prima di uscire dal mondo. Colui che ha ricevuto il Tutto, senza dominare questi luoghi, non potrà dominare il Luogo. Ma egli andrà nell'Intermedio, in quanto imperfetto. Solo Gesùconosce la fine di costui.
 
107. L'uomo  santo  è  completamente  santo,  già  fin  nel  corpo.  Perché,  se  ha  ricevuto  il  pane,  egli lo  farà santo, e cosìil calice o tutte le altre cose che egli riceve, egli le purificherà. E come non purificherà anche il corpo?
 
108. Nello  stesso  modo  in  cui Gesùha  reso  perfetta  l'acqua  del  battesimo, cosiha  svuotato  la  morte.  In conseguenza di questo, noi invero discendiamo nell'acqua, ma non discendiamo nella morte, affinché non siamo rigettati nello spirito del mondo. Questo, quando soffia, fa venire l'inverno; quando soffia lo Spirito Santo, viene l'estate.
 
109. Colui che possiede la conoscenza della veritàè un uomo libero; e l'uomo libero non pecca, perché chi commette il peccato è schiavo del peccato. La madre è la verità, ma la gnosi è il padre.Coloro a cui non  è  permesso  di  peccare,  il  mondo  li  chiama  liberi.  A  coloro  a  cui  non  è  permesso  di  peccare,  la conoscenza della verità eleva i cuori, cioè li rende liberi e li solleva al di sopra di tutto il luogo. Ma l'amore costruisce: colui che è diventato libero grazie alla gnosi, diventa schiavo di coloro che non si sono ancora potuti elevare fino alla libertà della gnosi; perché solo la gnosi li rende capaci di diventare liberi.  L'amore  non  prende  nulla.  Infatti,  come  potrebbe  prendere  qualche  cosa,  dal  momento  che ogni cosa gli appartiene? Esso non dice: "Questo è mio" o "Quello è mio", ma dice: "Questo è tuo".
 
110. L'amore spirituale è vino e balsamo. Ne godono tutti coloro che saranno unti con esso, e ne godono anche quelli che stanno vicino a loro, mentre quelli che ne sono unti sono presenti. Se quelli che sono unti col balsamo si allontanano da loro e se ne vanno, quelli che non sono unti, solamente quando si trovano lontano da loro, continuano a rimanere nel loro cattivo odore.Il Samaritano ha dato niente altro all'uomo ferito che vino ed olio. Non c'è altra cosa che l'unzione. Ed egli ha guarito le ferite,perché l'amore copre moltitudine di peccati.
 
111. A  colui  che la  donna ama  sono  rassomiglianti  quelli  che  essa  mette  al  mondo.  Se  è  suo  marito,  essi sono rassomiglianti a suo marito, se è un adultero, essi sono rassomiglianti all'adultero. Spesso, se una donnagiace  con  suo  marito  per  necessità,  ma  il  suo  cuore  è  presso  l'adultero,  con  cui  essa  è  solita unirsi,  ciò  che  essa  metterà  al  mondo,  lo  metterà  al  mondo  rassomigliante  all'adultero.  Ma  voi  che siete con il Figlio di Dio, non amate il mondo, ma amate il Signore, affinché quelli che voi genererete non siano rassomiglianti al mondo, ma siano rassomiglianti al Signore.
 
112. L'uomo  si  unisce  con  l'uomo,  il  cavallo  si  unisce  con  il  cavallo,  l'asino  si  unisce  con  l'asino.  Ogni genere si unisce con cose dello stesso genere. Cosìlo spirito si unisce allo spirito, e il Logos si unisce al  Logos  e  la  Luce  si  unisce  alla  Luce.  Se  tu  diventi  uomo,  l'uomo  ti  amerà,  se  tu  diventi  spirito,  lo spirito si unirà a te, se tu diventi Luce, è la Luce che si unirà con te, se tu diventi uno di quelli che sono in alto, quelli che sono in alto troveranno il loro riposo in te. Se tu diventi cavallo o asino o bue o  cane  o  montone  o  qualunque  altro  animale  di  quelli  che  si  trovano  al  di  fuori  e  in  basso,  tu  non potrai essere amato né dall'uomo, né dallo spirito, né dal Logos, né dalla Luce, né da quello che è in alto,  né  da quello  che  è  nell'interno.  Essi  non  potranno  trovare  riposo  in te,  e  tu  non  farai  parte  di loro.
 
113. Chi è schiavo contro la propria volontà potrà divenire libero. Ma chi è divenuto libero per concessione del suo signore e si è legato egli stesso ad una schiavitù non potrà più essere libero.
 
114. La coltivazione dei campi è costituita da quattro elementi: si porta nel granaio ciò che proviene dall'ac-qua e dalla terra e dall'aria e dalla luce. Il culto di Dio è pure costituito da quattro elementi: la fede e la speranza e l'amore e la gnosi. La nostra terra è la fede, in cui abbiamo radice, l'acqua è la speranza, da cui siamo nutriti, l'aria è l'amore, da cui siamo fatti crescere, e la luce è la gnosi, da cui veniamo maturati.
 
115. La  grazia  è  il  contadino;  la  semenza  del  contadino  sono  gli  uomini  che  salgono  verso  le  altezze  del cielo, e benedetto il servitore che non ha ingannato le loro anime! Questi è GesùCristo. Egli ha in-gannato l'intero luogo e non ha gravato su nessuno. Per questo motivo, benedetto chi è così, perché è l'Uomo perfetto. Infatti egli è il Logos.
 
116. Fateci delle domande a suo riguardo, perché è difficile raddrizzarla. Come potremo raddrizzare questa grande cosa? Come daràessa il riposo a ciascuno?
 
117. Prima di tutto è necessario non affliggere nessuno, sia grande sia piccolo, sia credente sia non credente; inoltre dare il riposo a coloro che riposano nel bene. Vi sono di quelli a cui giova dare il riposo a chi è nel bene. Ma chi fa il bene non può dare il riposo a costoro, perché esso non viene secondo la sua volontà. Ma gli è impossibile affliggere, facendo sì che essi siano oppressi. Invece chi è nel bene tal-volta li affligge. Non è così, ma li affligge la loro debolezza.Chi possiede la natura, dà gioia al buono. Ma a causa di questo, alcuni si affliggono gravemente.
 
118. Un padrone di casa si è procurato ogni genere di cose: sia figli, sia schiavi, sia bestiame, sia cani, sia maiali, sia frumento, sia orzo, sia paglia, sia erba,sia ossa, sia carne e ghiande. Ma egli era un uomo saggio e conosceva il nutrimento di ciascuno. Davanti ai figli egli ha messo pane, olio d'olive e carne; davanti agli schiavi egli ha messo olio di ricino e frumento; al bestiame ha dato orzo, paglia ed erba; ai cani ha gettato le ossa e ai maiali ha gettato le ghiande e gli avanzi del pane. Così è per il discepolo di Dio. Se è un uomo saggio, egli conosce la condizione dei discepoli. Le forme del corpo non l'ingan-neranno, me egli terrà conto della disposizione dell'animo di ciascuno, e parlerà con lui. Vi sono molti animali  nel  mondo  che  rivestono  una  forma  umana.  Quando  egli  li  riconoscerà,  ai  maiali  getterà ghiande, al bestiame getterà orzo, paglia ed erba, ai cani getterà ossa. Agli schiavi darà le primizie, ai figli darà ciò che è perfetto.
 
119. C'è il Figlio dell'uomo e c'è il figlio del Figlio dell'uomo. Il Signore è il Figlio dell'uomo, e il figlio del Figlio  dell'uomo  è  colui  che  è  creato  dal  Figlio  dell'uomo.  Il Figlio  dell'uomo  ha  ottenuto  da  Dio  il potere di creare. Egli può generare.
 
120. Chi ha ricevuto la creazione è una creatura, chi ha ricevuto la generazione è un generato. Chi crea non può generare. Chi genera ha il potere di creare. In verità si  dice: «Chi crea, genera». Ma il suo prodotto è una creatura. Per questo motivo le opere non sono figli, ma loro immagini. Chi crea, lavora visibilmente ed è egli stesso visibile. Chi genera, lavora nel segreto, ed è egli stesso nascosto. Il gene-rato non è come l'immagine. Chi crea, crea apertamente, ma chi genera, genera figli nel segreto.
 
121. Nessuno può sapere qual è il giorno in cui l'uomo e la donna si congiungono, salvo essi stessi. Perché il matrimonio nel mondo è un mistero, per coloro che hanno preso moglie. Ma, se il matrimonio di impurità è segreto, quanto maggiormente il matrimonio immacolato è un autentico mistero! Esso non è qualche cosa di carnale, ma è puro, non appartiene al desiderio, ma alla volontà. Non appartiene alle tenebre  della  notte,  ma  appartiene  al  giorno  e  alla  luce.  Se  un  matrimonio  è  allo  scoperto,  diventa impudicizia,  e  la  sposa,  non  solamente  quando  riceve  il  seme  di  un  altro  uomo,  ma  anche  quando lascia la sua camera da letto ed è veduta, si comporta impudicamente. Ella può soltanto rivelarsi a suo padre e a sua madre e all'amico dello sposo e ai figli della camera nuziale. A costoro è permesso entrare tutti i giorni nella camera nuziale, ma gli altri non possono desiderare che di udire la sua voce e godere del suo profumo e possono desiderare di nutrirsi delle briciole che cadono dalla mensa, come i cani. Gli  sposi  e  le  spose  appartengono  alla  camera  nuziale.  Nessuno  può  vedere  lo  sposo  con  la  sposa,  a meno che non lo divenga.
 
122. Quando Abramo si rallegrò di vedere ciò che stava per vedere, circoncise la carne del suo prepuzio, mostrandoci come sia necessario distruggere la carne e il resto di questo mondo. Finché le loro pas-sioni  sono  nascoste,  rimangono  e  sono  vive;  se  vengono  manifestate,  muoiono,  secondo  l'esempio dell'uomo che è manifesto: finché le viscere dell'uomo sono nascoste, l'uomo vive; se le viscere ap-paiono e vengono fuori di lui, l'uomo morirà. Così pure è l'albero: finché la sua radice è nascosta, esso fiorisce  e  cresce;  se  la  radice  appare,  l'albero  secca.  Così  è  per  ogni  prodotto  che  è  nel  mondo,  non soltanto per quello che è manifesto, ma anche per quello che è nascosto. Infatti, fintanto che la radice dell'errore è nascosta, esso è forte, ma quando è riconosciuta, esso si dissolve. Questo è il motivo per cui il Logos ha detto: " Già la scure è posta alla radice degli alberi ". Essa non sfronderà soltanto " ciò che è sfrondato germoglia di nuovo " ma la scure taglia profondamente finché svelle la radice. E Gesù ha divelto la radice di tutto il luogo; gli altri invece solo in parte. Quanto a noi, ciascuno scavi profon-damente fino alla radice dell'errore, che è dentro di lui e lo divelga dal suo cuore fino alla radice. Ed esso invero sarà divelto, quando noi lo riconosceremo. Che se noi siamo ignoranti a suo riguardo, esso affonda in noi le radici e produce i suoi frutti nei nostri cuori. Esso domina su di noi, e noi siamo suoi schiavi. Ci tiene prigionieri, cosicché noi facciamo ciò che non vogliamo, e ciò che vogliamo non lo facciamo. Esso è potente perché noi non lo conosciamo, e finché esiste, esso lavora. L'ignoranza è per noi la madre dell'errore. L'ignoranza è al servizio della morte: ciò che viene dall'ignoranza né è esistita, né  esiste,  né  esisterà.  Invece  coloro  che  sono  nella  verità  saranno  perfetti  quando  tutta  la  verità  si manifesterà. Perché la verità è come l'ignoranza: quand'è nascosta, riposa in se stessa, ma quando si rivela ed è riconosciuta, viene glorificata, in quanto è più potente dell'ignoranza e dell'errore. Essa dà la libertà. Il Logos ha detto: " Se voi conoscerete la verità, la verità vi farà liberi ". L'ignoranza è uno schiavo, la conoscenza è libertà. Se noi riconosceremo la verità, troveremo i frutti della verità in noi stessi. Se ci uniremo con essa, essa produrrà il nostro perfezionamento.
 
123. Ora noi abbiamo ciò che è manifesto, nella creazione. Noi diciamo che sono le cose potenti, che sono onorate, e che le cose nascoste sono deboli e spregevoli. È così anche per le cose rivelate dalla verità: esse sono deboli e spregevoli, mentre quelle nascoste sono forti e onorate. Ora, i misteri della Verità si rivelano sotto forma di modelli ed immagini.
 
124. Ma la camera nuziale è nascosta. Essa è il Santo dei Santi. Adesso la cortina tiene celato in che modo Dio governa la creazione, ma quando la cortina si strapperà e ciò che è all'interno verrà rivelato, allora quest'edificio sarà lasciato deserto, o piuttosto, sarà distrutto. Ma la divinità non fuggirà interamente da questi luoghi dentro il Santo dei Santi, perché essa non potrà unirsi alla Luce senza mescolanze e al Pleroma senza difetti, ma starà sotto le ali della Croce e sotto le sue braccia. Questa sarà per essi l'arca  di  salvezza,  quando  il  diluvio  delle  acque  li  investirà.  Se  vi  saranno  di  quelli  della  tribù  del sacerdozio, essi potranno entrare all'interno della cortina con il Sommo Sacerdote. Per questo motivo la cortina non si è strappata soltanto in alto, altrimenti sarebbe stata aperta soltanto per quelli in alto, né si è strappata soltanto in basso, altrimenti sarebbe stata aperta soltanto a quelli in basso. Ma si è strappata dall'alto in basso. Le cose in alto si sono manifestate a noi che siamo in basso, affinché potessimo entrare nel segreto della Verità. Questa è veramente quella che è onorata, che è potente. Ma noi  penetreremo  là  attraverso  modelli  spregevoli  e  cose  deboli.  E  sono  davvero  spregevoli,  in  con-fronto alla gloria perfetta. C'è una gloria che è più alta della gloria, c'è una potenza che è al di sopra della  potenza.  Per  questo  motivo,  la  perfezione  si  è  manifestata  a  noi  con  i  segreti  della  Verità  e  il Santo  dei  Santi  si  è  rivelato  e  la  camera  nuziale  ci  ha  invitati  dentro  di  essa.  Invero,  fino  a  quando queste  cose  sono  nascoste,  il  male  rende  incapaci  e  non  si  allontana  di  mezzo  al  seme  dello  Spirito Santo  "  infatti  si  è  schiavi  del  peccato  "  ma  appena  esse  si  manifesteranno,  allora  la  luce  perfetta  si diffonderà  su  ciascuno,  e  tutti  quelli  che  si  troveranno  in  essa  avranno  il  crisma.  Allora  gli  schiavi saranno liberi e i prigionieri saranno sciolti.
 
125. Ogni pianta che è nei cieli è piantata da mio Padre, che è nei cieli, e non si sradica più.Coloro che sono separati verranno uniti e verranno resi perfetti. Tutti quelli che entreranno nella camera nuziale genereranno nella luce. Infatti essi non genereranno come i matrimoni che noi vediamo, perché av-vengono nella notte: infatti se la luce risplende nella notte, si spegne. Invece i misteri di questo ma-trimonio si compiono di giorno e alla luce. Quel Giorno e quella Luce non tramontano mai.
 
126. Se qualcuno diventa figlio della camera nuziale, riceverà la Luce. Se qualcuno non la riceve finché è in questo luogo, non potrà riceverla nell'altro Luogo. Colui che avrà ricevuto quella Luce non potrà essere visto né trattenuto; e nessuno potrà affliggere un simile uomo, anche se egli dimora ancora nel mondo  o  quando  lascia  il  mondo.  Egli  ha  già  ricevuto  la  Verità  attraverso  le  immagini:  il  mondo  è divenuto come un eone, perché l'eone è per lui il Pleroma, ed è cosìfatto: si è manifestato a lui solo, non nascosto nelle tenebre o nella notte, ma celato in un Giorno perfetto e in una Luce santa.



VANGELO DI GAMALIELE



VANGELO DI GAMALIELE TESTO INTEGRALE



E' un vangelo apocrifo del maestro Gamaliele della setta dei Farisei, citato due volte nel libro degli Atti degli Apostoli.

Descrive gli eventi della domenica di Pasqua successivi alla risurrezione di Gesù ed esalta la figura di Ponzio Pilato e sua moglie Procla, che prendono in consegna la Sindone.


VANGELO DI GAMALIELE RECENSIONE ETIOPICA


CAPITOLO I

[1, 56] Tristezza di Maria. Ma quando la vergine ebbe posto fine alla sua lamentazione per il rinnegamento di Pietro, fece venire Giovanni. Giunse piangendo; e piangendo le andò incontro, ed entrambi, la vergine e Giovanni, si sedettero, piangendo insieme Gesù.


[57] Dopo, disse Giovanni alla vergine: "O madre mia, non piangere perché Pietro ha rinnegato il nostro Signore. Su di lui non grava l'accusa che grava su Giuda, che l'ha tradito. Durante la Cena con il mio Maestro ho udito Pietro che gli diceva: "Lungi da te, mio Signore e Dio! Non ti rinnegherò in eterno, per me sarebbe meglio morire piuttosto! Non ti accada mai niente di simile! Da parte mia, sacrificherò a te la mia vita".


[58] Allora, per la prima volta, udii per tre volte il mio Signore esprimere il suo biasimo a Pietro. Gli disse: "Indietro, Satana! Tu hai destato il mio risentimento non avendo tenuto conto di ciò che è di Dio ma solo di ciò che è degli uomini".


[59] Ora però, mia signora e madre, non piangere sul padre Pietro, poiché il suo rinnegamento sarà il pentimento dei peccatori. Egli stesso ha smentito la sua parola, e ha dovuto credere alla parola del Signore".

CAPITOLO II


[2, 27] Ma c'erano là delle donne: Giovanna, moglie di Chusa, Maria Maddalena e Salome. Esse abbracciarono la vergine nostra signora e la sostennero. Un lamento interiore serpeggiava nella cerchia di tutte queste sante donne, che piangevano con commoventi parole.


[28] Altre donne ebree, che ne udivano il pianto, la ingiuriavano dicendo: "E' giunta per noi oggi la vendetta contro di te e contro tuo figlio. Per colpa tua il nostro grembo rimase senza figlio, due anni dopo che tu lo generasti".
[29] Congiura contro Gesù e Pilato. E i capi degli Ebrei là presenti, come pure i soldati di Erode indurivano il loro cuore e lo volevano uccidere. Avevano infatti informato Erode che Pilato e molti tra il popolo erano ben disposti verso Gesù. Essi avevano detto: "Quando noi ci faremo avanti per metterlo sulla croce, la folla si ribellerà contro di noi e, su incitamento di Pilato, lo libererà dalle nostre mani. Mandaci perciò subito il tuo ordine e il tuo esercito, per crocifiggerlo".


[30] Gli Ebrei gli avevano fatto molti regali, affinché egli mandasse loro la sua forza e i suoi soldati. Per questo in quei giorni Pilato non era uscito con loro affinché non si giungesse a uno scontro tra lui e gli Ebrei.


[31] Pilato e sua moglie amavano infatti Gesù come se stessi. Egli lo aveva fatto flagellare, per compiacere i cattivi Ebrei, e perché il loro cuore si disponesse più favorevolmente e lo lasciassero andare senza condannarlo a morte.


[32] Anche se Pilato avesse saputo che avrebbero appeso alla croce lui con la moglie e i figli qualora non lo avesse consegnato a loro e non lo avesse dato a morte, mai avrebbe teso la mano contro di lui.


[33] Con l'inganno avevano fatto credere a Pilato: "Se tu punirai quest'uomo ostinato, sicché non guarisca più alcuno nel giorno di sabato, noi, dopo, non ci occuperemo più di lui e lo ripudieremo".


[34] In séguito a questa ingannevole messinscena Pilato lo fece flagellare: credeva che le loro affermazioni fossero veritiere.


[39] Morte di Gesù. Quando la voce (di Gesù) tacque, quando egli, appeso al legno della croce, rese la sua anima, tutta la città fu sconvolta da scosse della terra, da segni e da miracoli che avvenivano lassù, in cielo.


[40] Quando la vergine vide che la terra tremava e l'oscurità si diffondeva su tutta la città, esclamò ad alta voce, dicendo: "Questi miracoli che stanno accadendo annunciano la morte di mio figlio!".


[41] E mentre così parlava, ritornò Giovanni, si fermò vicino a lei e pianse. La vergine gli domandò: "Giovanni, mio figlio è proprio morto sulla croce?". Egli piegò la testa e le disse: "Sì, madre mia, è morto!".


[52] Tutto ciò avveniva mentre Cristo era appeso alla croce. Il capitano credette e disse: "Quest'uomo, in verità, era figlio di Dio!". Fece questa confessione in séguito a quei segni miracolosi.


[53] Tutto il popolo dei fedeli lo pianse all'unanimità mentre era ancora sulla croce.
[54] Dolore di Pilato. Pilato fece chiamare il capitano, che era andato da Erode per la crocifissione, lo condusse a casa sua e gli disse: "Tu hai ben visto, fratello, ciò che Erode e gli Ebrei hanno commesso contro quest'uomo giusto. Lo hanno posto ingiustamente sulla croce, così che sulla terra è accaduto tutto ciò.


[55] Ti dico in verità, fratello, che tutte queste cose inique io non le ho volute, ma furono istigate da Erode. Io lo volevo liberare affinché non fosse ucciso. Quando però mi accorsi che ciò dispiaceva ad Erode, lo consegnai agli altri Ebrei perché lo crocifiggessero. Ed ora rifletti: cosa possiamo offrire a Dio in cambio di suo figlio, che abbiamo fatto uccidere?".


CAPITOLO III

[3, 1] Il capitano, il lanciere e Pilato piansero amaramente, dicendo: "Il suo sangue sia su Erode e sul sommo sacerdote".


[2] I capi degli Ebrei convocati da Pilato. Allora Pilato convocò i capi dei sacerdoti, Anna e Caifa, e li fece condurre alla sinagoga. Pilato disse loro: "Voi lupi e volpi, avete bevuto il suo sangue nella iniquità! Guardate ora la morte del Nazareno sull'albero della croce! Il suo sangue ricada su voi e sui vostri figli!".


[3] Quelli però si impettirono e dissero arroganti: "Per mille generazioni il sangue di questo rinnegato ricada su noi e sui nostri figli!".


[4] Pilato disse: "Or dunque, dopo tutti questi segni miracolosi, che si sono manifestati in cielo e sulla terra, non avete timore e non tremate come tutto il popolo?".


[5] Ma essi gli risposero: "Perché dovremmo temere? Come vedi ci siamo attenuti alla legge". E Pilato disse: "Avete osservato la legge dell'inganno fino alla fine, ma questa non è legge!


[6] Tu ti fai chiamare sommo sacerdote, ma ecco che i tuoi abiti sono stracciati! La legge però dice: Quando il sommo sacerdote ha l'abito stracciato, è decaduto dalla sua funzione sacerdotale".

Ma il sommo sacerdote rispose: "Ho l'abito stracciato perché quello ha preso a bestemmiare ed ha bestemmiato contro Dio e contro la legge".


[7] Pilato gli disse: "Per questo motivo io ti proibisco di entrare d'ora in poi nel tempio come sommo sacerdote; solo come laico (entrerai). E se qualcuno mi riferirà che tu sei entrato, io ti farò decapitare".


[8] Ma egli gli rispose dicendo: "Quale tra i governatori che ti hanno preceduto fin dai primissimi tempi ha mai proibito al sommo sacerdote l'ingresso nel tempio?". Egli disse ciò confidando sulla potenza di Erode.


[9] Pilato gli rispose: "Ma ora, dopo aver visto tutti questi segni miracolosi il tuo cuore è ancora incredulo come tutto il popolo?".


[10] E Caifa, che era stato nominato capo dei sacerdoti, disse a Pilato: "Non è molto tempo che sei stato insediato in questa città e non comprendi da dove hanno origine questi segni miracolosi, e come vengono compiuti.


[11] Questa è infatti la stagione dell'erba, il Magabit, in cui il sole e la luna si girano. In questo periodo i maghi rendono la luna come il sangue e con la potenza della loro arte magica rubano lo splendore del sole, indagano sugli avvenimenti di coloro che hanno il libero arbitrio e sulla produzione del raccolto del grano, del vino e dell'olio".


[12] Caifa, dunque, parlò in modo subdolo. Ma Pilato si alzò dalla sua sedia, colpì la sua pelle rugosa, strappò la barba dalle sue guance, e lo frustò, dicendo: "Con il tuo odio vuoi portare l'ira sulla terra!".


[13] Anche il capitano e i soldati bastonavano questo sommo sacerdote dicendo: "Tu sei più degno della morte che della vita". E, dopo averlo concordemente punito, Pilato e il capitano lo fecero gettare in prigione e si accordarono per consegnarlo all'imperatore.


[14] Sepoltura di Gesù. Dopo, Pilato si rivolse al capitano e gli domandò: "Come si concilia con il decoro il lasciare questo cadavere appeso all'albero della croce?". Il capitano rispose a Pilato: "Governatore, tu hai il pieno potere di agire a tuo piacimento".


[15] Pilato replicò: "E' nostra volontà toglierlo dalla croce e affidarlo in custodia a un fedele fino al terzo giorno. Egli ha risvegliato molti morti tra il popolo e con ogni probabilità risusciterà".


[16] Ma quando Pilato parlò in questo senso, tutti i capi degli Ebrei cominciarono a gridare dicendo: "Non è legale che un morto venga ricoverato presso un vivente; il soggiorno dei morti è la tomba!".


[17] Questo dissero i capi degli Ebrei a Pilato.
Nel frattempo venne da Pilato Giuseppe da Arimatea, e chiese di potere tirare giù dalla croce il cadavere di Gesù. Pilato ne fu contento e diede ordine di consegnarglielo.


[18] Gli Ebrei però lo seguirono con le guardie. Giuseppe allora lo tirò giù dalla croce ed egli stesso, insieme a Nicodemo, lo avvolse.


[19] Gli Ebrei furono assai scontenti di ciò e cominciarono a questionare con loro; essi infatti non volevano che fosse tolto dall'albero della croce, ma che lo si lasciasse sul legno insieme ai ladroni. Prima infatti egli aveva parlato della sua risurrezione.


[20] Custodia al sepolcro. Quelli intanto lo avvolgevano con cura, insieme a spezie e mirra, in un panno di lino nuovo, che non era mai stato usato per nessuno. Anche la tomba era nuova; nessun cadavere umano vi era mai stato seppellito, poiché era stata scavata in una grotta appositamente per Giuseppe, il proprietario del giardino. Lo posero dunque là dentro e presero tutte le precauzioni, dicendo: "Staremo a vedere fino al terzo giorno".


[21] E dopo che Gesù fu posto nella tomba, gli Ebrei si radunarono da Pilato dicendo: "Anche tu sai che è sabato. Non si sarebbe dovuto togliere questo cadavere dalla croce fin quando non avessimo potuto accertarci della sua potenza".
Ma Pilato disse loro: "Popolo maledetto, non avete visto finora la sua potenza, tutti i suoi miracoli in cielo e il terremoto alla sua morte?".


[22] Quelli sviarono il discorso e pretesero quattro soldati come testimoni: due di Erode e due del capitano. Diedero loro ciò che richiedevano e li mandarono presso la tomba, a far la guardia fino al terzo giorno.


[23] Anche il capitano rimase a Gerusalemme fino al terzo giorno, per vedere il miracolo, dicendo: "Se Gesù risorgerà dai morti, come è stato annunziato, allora non dovrò più preoccuparmi della potenza di Erode".


[24] Dopo tutto ciò, Giovanni ritornò di corsa dalla vergine e le disse: "Guarda, hanno posto tuo figlio, il mio Signore, in una tomba nuova, su di lui è stato steso un sudario nuovo, e lo hanno sepolto con molte spezie e abbondante mirra".


[25] La vergine gli domandò: "Chi ha dimostrato tanta benevolenza verso mio figlio?". Egli le riferì che erano state due persone autorevoli: Giuseppe e Nicodemo.


[40] Giovanni le parlò affettuosamente, dicendole: "Cessa ora il tuo pianto, poiché quelli l'hanno preparato per la sepoltura, come si conviene, con aromi e fumo d'incenso e con nuovi panni di lino. Anche la tomba, in cui lo hanno seppellito, è nuova e là vicino vi è un giardino".


[41] Ma la vergine gli rispose piangendo: "Anche se la tomba di mio figlio fosse l'Arca di Noè, io non ne riceverei consolazione alcuna, se non vedo la sua tomba per versarvi sopra le mie lacrime". Giovanni le rispose, dicendo: "Come possiamo andarci? Davanti alla tomba stanno quattro soldati dell'esercito del governatore".


[42] La vergine dovette pazientare per quella notte e per il giorno successivo lamentandosi e piangendo la morte del figlio, e non si mise in cammino fino alla domenica mattina.


[43] Accordo tra le guardie e le autorità ebraiche. Ma i soldati ai quali il governatore aveva affidato la custodia si erano segretamente accordati con i capi degli Ebrei, senza che n‚ il governatore, n‚ il capitano lo sapessero. Avevano detto loro: "Attenti dunque! Se questo falso maestro dovesse risorgere - (cosa da non escludere) dati i miracoli che si sono verificati alla sua morte in croce - se egli dunque risorgesse dai morti - se si avverasse proprio questo - voi verrete immediatamente da noi, senza che il governatore ne sappia nulla, e vi daremo una grossa mancia e un mucchio di argento, affinché questa cosa venga tenuta segreta al governatore".
In questo senso gli Ebrei si erano accordati con i soldati, prima che si recassero alla tomba.


[44] Quando egli risorse, nel momento stesso della risurrezione, avvenne un terremoto; e prima dell'alba i soldati spaventati e tremanti scapparono in città. Essi però si ricordarono dell'inganno concordato con gli Ebrei e, nella notte, si recarono subito da loro, senza farlo sapere al governatore. Portarono loro la notizia che il Nazareno era risorto dai morti, come egli stesso aveva detto.


[45] Gli Ebrei si affrettarono a riferire ai capi dei sacerdoti quello che i soldati avevano loro comunicato: Gesù era risorto dai morti!


CAPITOLO IV

[4, 1] Le autorità ebraiche al sepolcro. Allora essi gridarono dicendo: "Oggi, o Ebrei, guai alla nostra vita! Poiché questo è un giorno infausto, peggiore del giorno nel quale fu crocifisso. Cosa faremo quando il governatore e il capitano sapranno che egli è risorto dai morti? Ma prima di tutto però dobbiamo renderci conto di che cosa è avvenuto".


[2] Si recarono di corsa al sepolcro, ma non vi trovarono il corpo di Gesù. Si spaventarono molto e si strapparono le vesti. Ai quattro soldati diedero molto denaro, dicendo: "Non raccontate a nessuno che è risorto!". Ma in cuor loro pensavano: si mostrerà egli ora a tutto il popolo? E di questo discussero fra di loro dividendosi in piccoli gruppi.


[3] Maria al sepolcro. La vergine non si lasciò trattenere e la domenica, di buon mattino, si recò alla tomba. Giunta di corsa alla tomba, si guardò intorno e fissò lo sguardo sulla pietra: era stata rotolata dalla tomba. Allora esclamò: "Questo miracolo è avvenuto in favore di mio figlio. Ora mi domando con apprensione chi mai ha rotolato questa pietra dall'ingresso della tomba".


[4] Si sporse in avanti nell'ingresso della tomba, ma non vide il corpo del figlio.


CAPITOLO V

[5, 2] Quando spuntò il giorno, mentre il suo cuore era abbattuto e triste, dalla destra dell'ingresso penetrò nella tomba un profumo aromatico: pareva il diffondersi del profumo dell'albero della vita.


[3] La vergine si voltò e in piedi, presso un cespuglio di incenso, vide Dio vestito con uno splendido abito di porpora celeste.


[4] Egli le disse: "Donna, perché piangi e ti lamenti così triste su di una tomba che non ha alcun cadavere?".


[5] Gli rispose: "E' proprio questo, Signore, che mi rende triste! Non trovo nella tomba il cadavere del mio figlio diletto per piangerlo e consolare così la mia tristezza".


[6] Gesù le rispose: "Non sei ancora stanca di piangere e lamentarti dall'inizio fino ad ora? Tu hai pianto a lungo su di una tomba vuota. Qualora tu avessi trovato il cadavere di tuo figlio, i lamenti e le lacrime non avrebbero avuto fine".


[7] Lei rispose: "Se l'avessi trovato, o mio signore, ne avrei tratto almeno un po' di conforto".


[8] Gesù le disse: "Non è affatto vero! Se tu l'avessi trovato morto non avresti avuto alcuna consolazione dalla visione del suo fianco trafitto da una lancia, delle sue mani ferite, dei segni dei chiodi e del suo corpo macchiato di sangue".


CAPITOLO VI

[6, 1] Gesù consola la madre. "Consolati, donna. Per te infatti è stato meglio non averlo visto morto e non esserti rattristata Quale conforto avresti avuto nel vederlo ancora vivo appeso alla croce, e quale dolore avresti provato mentre il tuo cuore ardeva come fuoco!


[2] Ora che egli è morto e avvolto e convenientemente sepolto, tu, o donna, hai avuto il coraggio di venire fin qua nonostante questa paurosa oscurità e mentre la città è, a causa sua, pervasa da una paurosa agitazione. Le sentinelle sono appena fuggite e gli Ebrei hanno concordato con esse un inganno contro tuo figlio.


[3] Pensi tu forse che questa tomba appartenga agli Ebrei che vi hanno posto il cadavere di tuo figlio? No, donna! Il proprietario della tomba io lo conosco: è Giuseppe, ed anche questo giardino è suo".


[4] La vergine gli rispose: "Signore, vedo che sai con precisione quanto avvenne a mio figlio e ciò che gli è stato fatto allorché fu sepolto in questa tomba. Il mio cuore non mi permise di restare in casa di Giovanni; per questo mi alzai e venni qui a cercarlo.


[5] Ed ora, mio signore, se sei il custode del giardino ti scongiuro per lo splendore del tuo abito e per le benevoli parole che mi hai detto di essere così buono da informarmi su questi avvenimenti. Io, infatti, sono inconsolabile. Spiegami che cosa gli è stato fatto giacché io non ho trovato il cadavere nella tomba.


[6] Lo hanno forse preso gli Ebrei che odiavano sia lui sia il governatore, o è forse nascosto nel giardino; tu conosci chi l'ha preso? Abbi pietà di me! Mostrami il luogo ove si trova affinché lo possa vedere: ciò mi basterà.


[7] Per la vita della tua anima, ti confesso, o fratello, di non avere mai visto questo luogo prima d'oggi".


[8] Gesù allora disse a Maria: "Hai versato abbastanza lacrime. Colui che fu crocifisso è vivo e parla con te ed il tuo consolatore è proprio colui che tu cerchi, è colui che indossa la porpora celeste. Colui del quale tu cerchi la sepoltura è quegli che ha spezzato le porte bronzee e liberato i prigionieri dell'Inferno.


[9] Comprendi la mia grazia e la mia misericordia, Maria! Vedi, ti ho consolato con una parola di vita. Non temere, non smarrirti, osserva bene il mio volto, o madre mia, e convinciti ch'io sono tuo figlio.


[10] Io sono il Gesù che a Betania ha risuscitato Lazzaro, io sono il Gesù che è la risurrezione e la vita, io sono il Gesù il cui sangue fu sparso sulla roccia del patibolo.


[11] Io sono il Gesù che consola la tua tristezza, io sono il Gesù per la cui morte hai pianto; egli ora è vivo! Io sono il Gesù per il cui amore hai versato lacrime. Ora egli ti consola con la sua risurrezione prima di tutti gli altri.


[12] Nessuno ha portato via il mio cadavere, bensì sono risorto per volere di mio Padre, o madre mia. Oggi sei venuta alla mia tomba, o madre mia, mentre io ho tratto dagli Inferi quelli che erano in catene e ho salvato quelli che erano caduti in peccato".


[13] Udite queste parole, il cuore della vergine si colmò di forza e consolazione: cessò di piangere e di essere smarrita. Ai suoi occhi fu concesso di guardare e di contemplare la sua divinità.


[14] Allora lei gli disse: "Sei tu dunque risorto, mio Signore e mio figlio? Felice risurrezione!". E si inginocchiò a baciarlo.


[15] Ma egli le disse: "Ti basti, o madre mia, la gioia della mia risurrezione. Guarda i prigionieri dell'Infero che si rallegrano e giubilano ch'io li porto in dono al Padre mio prima di condurli nel giardino dell'Eden".


[16] La vergine pura guardò e vide intorno a lui i prigionieri che aveva tratto fuori dall'Infero: indossavano abiti di bianca porpora, ed a quella vista rimase stupita.


[17] Gesù le disse: "Corri dai miei fratelli a portare la notizia e il felice annunzio della mia risurrezione dai morti. Affrettati, torna indietro, madre mia! Non restare alla destra della mia tomba; la folla degli Ebrei e Pilato verranno infatti alla tomba per vedere quanto è avvenuto".


[18] Annunzio della risurrezione...poiché farà risorgere i morti, darà la luce ai ciechi e gli storpi cammineranno.


[19] Dopo aver parlato così a sua madre, Gesù si sottrasse ai suoi occhi. Lei lasciò di corsa la tomba, andò dagli apostoli e dalle donne portando la buona notizia che il nostro Signore era risorto dai morti; raccontò e disse: "Egli ha detto: Vi precedo a Gerusalemme. Là mi vedrete ed io vi darò la mia benedizione".


[20] Quelli si alzarono e andarono alla tomba a vedere quanto era avvenuto.


[21] La notizia della risurrezione del Nazareno si sparse in tutta la città.


[22] Ma i capi dei sacerdoti e gli Ebrei si recarono da Pilato, come se non sapessero nulla, e gli dissero: "Vedi, governatore, come oggi in una tomba siano stati ingigantiti l'inganno e l'errore! Ordina dunque di introdurti i soldati per interrogarli separatamente; essi così ci ragguaglieranno in modo sicuro senza che alcuno di noi abbia da scomodarsi fino alla tomba".


CAPITOLO VII

[7, 1] Apparizione di Gesù a Pilato. Pilato rispose: "Io ho udito che è risorto dai morti e, dopo che l'ho visto in sogno, anch'io credo che sia risorto.

[2] Per la vita dell'imperatore e per la legge di Mosè, giuro di non mentire e di averlo visto questa notte mentre riposavo nel mio letto.

[3] Mi rammaricavo, infatti, per lui avendo alzato la mano contro di lui: fondandomi sui segni verificatisi in cielo e in terra sull'albero della croce, quand'egli morì, pensavo: è forse egli il figlio di Dio?

[4] Lo vidi affianco a me! Il suo splendore superava quello del sole e tutta la città ne era illuminata, ad eccezione della sinagoga degli Ebrei.

[5] Mi disse: "Pilato, piangi tu forse perché hai flagellato Gesù? Non avere paura! Si è infatti avverato ciò che di lui è stato scritto. Convertiti a me ed io ti perdonerò.

[6] Io sono il Gesù che morì sull'albero della croce e io sono il Gesù che oggi è risorto dai morti. Questa luce che tu ora vedi è la gloria della mia risurrezione che irradia di gioia il mondo tutto.

[8] Corri dunque alla mia tomba: troverai le fasce mortuarie rimaste e gli angeli che le custodiscono; gettati davanti ad esse e baciale, diventa assertore della mia risurrezione e vedrai nella mia tomba grandi miracoli: i paralitici camminare, i ciechi vedere e i morti risorgere.

[9] Sii forte, Pilato, per essere illuminato dallo splendore della mia risurrezione che gli Ebrei negheranno"".

[10] Dopo che Pilato parlò così nel cortile della sua dimora, gli Ebrei gridarono: "Questo, governatore, non lo devi dire al popolo! Tutti i sogni, infatti, sono illusioni. La legge afferma: ogni cosa deve essere confermata da due testimoni.

[11] Falsa testimonianza delle guardie. Ora, invece di tre testimoni ci sono i quattro soldati che hanno custodito la tomba; se essi testimonieranno che egli è risorto dai morti, la loro parola sarà veritiera, ma se non lo testimonieranno non avremo nulla da fare con i sogni".

[12] Pilato chiamò allora i quattro soldati e domandò loro: "Che successe oggi nella tomba?". Essendosi essi accordati che ognuno avrebbe preso la propria responsabilità della fuga, resero una falsa testimonianza: (Gesù) non era risorto, ma era stato rapito.

[13] Pilato ordinò di separarli e di introdurre ognuno in un posto diverso.

[14] Fece poi comparire il primo e gli disse: "Dimmi la verità. Chi ha rubato il corpo di Gesù?". Quello gli rispose: "Pietro e Giovanni hanno rapito il suo corpo".

[15] Ordinò poi di condurlo via, e chiamato il secondo gli disse: "Sono convinto che tu solo sai dirmi la verità. Spiegami bene: quale apostolo ha rapito il corpo di Gesù dalla tomba?".

[16] Gli rispose: "Sono venuti tutti i dodici assieme ai discepoli e l'hanno rapito furtivamente".

[17] Ordinò poi di condurlo via, e chiamato il terzo gli disse: "Per conto mio la tua testimonianza vale più di quella degli altri due. Chi ha rapito dalla tomba il corpo di Gesù?".

[18] Gli rispose: "Sono stati Giuseppe e Nicodemo. Vennero di notte con tutta la loro servitù e, senza molta fatica, l'hanno rapito; ed hanno anche spostato la pietra".

[19] Chiamò il quarto e gli disse: "Tu sei di un grado superiore a quelli. Essi, infatti, obbedivano ai tuoi ordini e obbedivano al tuo comando. Informami dunque: come avvenne che il corpo di Gesù è stato rapito mentre voi eravate di guardia?".

[20] Gli rispose: "Non sappiamo, Signore, chi l'ha portato via giacché ci eravamo addormentati, e quando ci svegliammo lo trovammo nel pozzo del giardino ‚ pensammo che l'avessero fatto quelli per paura degli Ebrei".

[21] Pilato e le autorità ebraiche al sepolcro. Pilato disse agli Ebrei e al capitano: "E' meglio ora che i loro resoconti non concordano e la loro testimonianza è falsa?". E, irritato, ordinò di mettere i soldati in prigione fino a che egli non fosse andato alla tomba.

[22] E, senza indugio, s'alzò con i capi degli Ebrei, il capitano, il lanciere e i capi dei sacerdoti. Si recarono alla tomba e trovarono le bende mortuarie rimaste, ma non il cadavere.

[23] Disse loro Pilato: "Voi odiate la vostra vita! Se il cadavere fosse stato rapito sarebbero state portate via anche le bende mortuarie".
[24] Risposero: "Per certo, queste bende non sono sue, ma di un altro".

[25] Pilato si ricordò della parola che gli aveva detto nostro Signore e cioè che nella sua tomba si sarebbero verificati grandi miracoli.
[26] Entrato subito nella tomba, Pilato prese le bende mortuarie, le abbracciò e, per la grande gioia, scoppiò in lacrime quasi che avvolgessero Gesù.

[27] Si volse poi al capitano, rimasto all'ingresso della tomba; questi era monocolo essendo stato ferito in guerra da molto tempo.
[28] Pilato rifletté: sono sicuro che queste bende restituiranno la luce al suo occhio.

[29] Avvicinò a lui le bende mortuarie dicendogli: "Non senti, fratello, il profumo delle bende? Non è un odore di cadavere, ma di porpora regale impregnata di soavi profumi".

[30] Ma gli Ebrei gli dissero: "Tu sai bene, Pilato, che Giuseppe Si è servito di spezie e incenso, e l'ha cosparso di mirra e aloe. Questa è la ragione del profumo".

[31] Pilato rispose: "Anche se con le bende si fossero usate sostanze aromatiche, per qual motivo questa tomba manda un profumo così soave come se vi fosse stato sparso muschio e aromi?".

[32] Gli risposero: "Questo profumo, Pilato, è quello del giardino soffiato dentro dal vento".

[33] Pilato rispose: "Fate attenzione che da soli vi preparate la via della rovina sulla quale errerete in eterno senza alcuna remissione".

[34] Gli risposero: "Non è giusto e non ti è lecito varcare questa tomba! Tu sei il governatore, la città ha bisogno di te, ma la tua giurisdizione non si estende fino a questa tomba. I capi dei sacerdoti e i capi del popolo comprendono questo più di te.

[35] Non ti è lecito e non ti si addice litigare con gli Ebrei per un uomo morto".

[36] Pilato disse allora al capitano: "Vedi, fratello, quanto è grande l'odio degli Ebrei contro Gesù! Abbiamo seguito la loro volontà mettendolo in croce, tuttavia guarda come tutto il mondo va in rovina, a motivo della loro malvagità e empietà. Essi vorrebbero mandarci in rovina per mezzo della stessa pietra dello scandalo, dicendo come loro "egli non è risorto dai morti", e scatenando così in breve la sua ira andando poi tutti insieme in rovina".

[37] Contempla questo miracolo: lo splendore che irradia sulla terra supera quello del sole, affinché tu comprenda che sono risorto dai morti.


VARIANTE AL CAPITOLO VII


[1, 1] Chiamò il secondo e gli disse: "So che tu sei veritiero più di tutti costoro. Dimmi, quanti erano gli apostoli che hanno preso il corpo di Gesù dalla tomba?". Rispose: "Vennero tutti undici, e con essi anche i loro discepoli. Lo presero furtivamente, dopo essersi separati da quell'altro".

[2] Chiamò il terzo e gli disse: "Io considero la tua testimonianza superiore a quella di molti altri. Chi è che ha preso il corpo di Gesù dalla tomba?". Rispose: "Giuseppe, Nicodemo e i loro parenti".
Chiamò il quarto e gli disse: "Tu sei più importante degli altri ch'io ho congedato. Indicami quello che avvenne quando hanno preso dalle vostre mani il corpo di Gesù che era nella tomba". Rispose: "Governatore, signor nostro, noi dormivamo. Siamo stati disattenti e non abbiamo potuto sapere chi l'ha preso. Dopo l'abbiamo cercato, ma non l'abbiamo trovato... Abbiamo avvertito...".

[3] Pilato disse agli Ebrei e ai centurioni: "Queste persone mentono. Le loro parole si contraddicono perché menzognere".
Ordinò di tenere i soldati fino a quando egli andasse alla tomba.

[4] Poi si alzò con gli Ebrei notabili, con il sinedrio e i sommi sacerdoti. Trovarono i panni per terra, ma non c'era nessuno.
Pilato disse: "O uomini che detestate la vostra vita, se avessero preso il corpo, avrebbero portato via anche le fasce". Risposero: "Non vedi che non sono le sue, ma estranee a lui?".
Pilato si ricordò della parola di Gesù: "Bisogna che alla mia tomba avvengano grandi miracoli", e si affrettò a entrare nella tomba. Prese i panni di Gesù, li premette contro il petto e pianse su di essi; con gioia li baciò come se ancora avvolgessero Gesù.

[5] Fissò la sua attenzione sul centurione che se ne stava diritto alla porta della tomba; sapeva che aveva un solo occhio (poiché in battaglia gli avevano leso l'altro) e lo nascondeva continuamente con la mano per non vedere la luce.
Pilato... "(Pensate voi che Dio) non vi domanderà conto della vita del Signore? Su di voi è venuta la fiamma della sua collera.
Essi, testardi, acconsentirono alla condanna dicendo: "Il suo sangue e la sua morte sia su di noi per sempre!"".
Pilato disse al centurione: "Fratello mio, la vera vita che tu hai ricevuto non darla invano per la menzogna e per il riposo degli Ebrei".

[6] Ecco quanto ha detto (Pilato) in presenza degli Ebrei.
Pilato e il centurione (andarono) al pozzo del giardino, pozzo molto profondo. Io, Gamaliel, li seguivo anche in mezzo alla gente. Essi guardarono in fondo al pozzo. Gli Ebrei gridarono: "Ecco Pilato,... non è forse questo il corpo morto di Gesù;"
I discepoli dissero: "Signore nostro, i panni che hai con te sono quelli di Gesù. Questo corpo è quello del ladro che fu crocifisso con Gesù... Le fasce che tu hai in mano furono messe da Giuseppe e Nicodemo...".

[7]...Pilato si ricordò che Gesù aveva detto: "Nella mia tomba i morti risusciteranno". Chiamò dunque gli Ebrei notabili e disse loro: "Credete che sia il Nazareno?". Risposero: "Lo crediamo". Egli disse: "E' bene mettere questo corpo nella sua tomba come si fa per tutti i morti...".

CAPITOLO VIII


[8, 1] Miracoli al sepolcro. Mentre Pilato parlava così con il capitano, teneva in mano le bende mortuarie e le baciava dicendo: [2] "Io sono convinto che il corpo che era avvolto da voi è risorto dai morti".

[3] Anche il capitano aderì alla stessa fede di Pilato; prese le bende mortuarie e cominciò a baciarle. Nell'istante in cui il suo volto le toccò, il suo occhio guarì e vide la gioiosa luce come prima. Fu come se Gesù avesse posto su di lui la sua mano, come era avvenuto per il cieco nato.

[4] Oh quale meraviglioso spettacolo per tutta la gente convenuta alla tomba da tutte le città! Venuta a Gerusalemme per la festa di pasqua aveva visto (Gesù) il giorno della crocifissione sul legno della croce; e quando seppe che Pilato si recava alla tomba per vedere Gesù risorto, si era messa dietro di lui, pensando: risorgerà e apparirà pubblicamente come Lazzaro.

[5] Per questo alla tomba di Gesù era convenuta una grande folla: vide grandi miracoli, anche il capitano il cui occhio era guarito, e rimase stupita.

[6] Pilato disse allora al capitano: "Tu hai visto i miracoli di Gesù presso la sua tomba oltre i prodigi avvenuti quando morì sull'albero della croce".

[7] E con grande gioia il capitano si strappò gli abiti per manifestare a tutti la grazia grande che gli era stata concessa.

[8] E disse: "Vedete! Si è proprio dimostrata la potenza di Gesù Cristo poiché è veramente Dio. E' figlio di Dio! Io avevo creduto, ma la mia fede nella sua risurrezione dai morti si è accresciuta.

[9] Ed ora, mai più servirò un re terreno, ma solo il mio Dio Gesù Cristo". Gettata la sua spada e l'uniforme, baciava il sudario che teneva in mano arrotolato, voltandosi di qua e di là.

[10] Pilato, stupito, lodava Dio; ma gli Ebrei dissero al capitano: "Tu sei uno straniero e non hai nessuna idea delle opere che Gesù ha compiuto con l'aiuto di Beelzebub, sia durante la sua vita sia alla sua morte".

[11] Altri dissero: "Quando muore uno stregone, gli spiriti cattivi operano nuovi miracoli nella sua tomba per trascinare molti in errore. Si tratta di opere di maghi e stregoni".

[12] Ma Pilato replicò loro: "Non ho mai udito che stregoni e maghi operino tali miracoli. Voi comunque vi siete ingannati nei confronti della vita del nostro Signore, ma la sua ira e il suo castigo vi raggiungeranno".

[13] Essi stessi, infatti, avevano dato le loro anime alla condanna, dicendo: "Il suo sangue e la sua morte sia su di noi in eterno!".

[14] Pilato disse al capitano: "Ciò che tu hai trovato, fratello, è la vera vita, non rinunciarvi con leggerezza per l'inganno e l'odio degli Ebrei".

[15] Il cadavere nel pozzo e Gesù. E rivolto agli Ebrei, Pilato disse: "Dove si trova il morto che a vostro dire è Gesù?".

[16] Gli Ebrei precedettero Pilato e il capitano al pozzo del giardino, che era molto profondo, ed io, Gamaliel, li seguii con la gente.

[17] Guardarono in fondo al pozzo e videro un corpo avvolto in un lenzuolo mortuario, 

[18] e gli Ebrei gridarono: "Vedi, Pilato, lo stregone di Nazaret sul quale ti rattristi e del quale affermi che è risorto? Eccolo nel pozzo!".

[19] Pilato ordinò di trarlo fuori. Chiamò Giuseppe e Nicodemo, e domandò: "Sono queste le bende di lino con le quali avete avvolto il morto? Sono proprio queste?".

[20] Essi risposero: "Le bende di lino che tu hai in mano sono quelle del nostro Signore Gesù, mentre il corpo è quello del ladrone che fu crocifisso con Gesù".

[21] La folla degli Ebrei si serrava contro Giuseppe e Nicodemo, allorché dissero la verità; e Pilato con i suoi soldati si scontrò con loro.

[22] Quando Pilato si accorse di come gridavano e strepitavano, con la mano fece segno di smettere: 

[23] egli, infatti, faceva affidamento su di una espressione dettagli da Gesù, e cioè che i morti sarebbero risorti dalla tomba.

[24] Chiamò dunque i capi degli Ebrei e disse loro: "Noi non crediamo affatto che questo sia il Nazareno". Essi risposero: "Lo crediamo noi!".
[25] Egli rispose: "Lasciamo il corpo nella sua tomba come si usa per tutti i morti".


CAPITOLO IX

[9, 1] Il ladrone nella tomba di Gesù. Chiamò poi Giuseppe e Nicodemo e disse loro: "Avvolgetelo con queste bende di lino come prima". 

[2] Gli Ebrei strepitavano, dicendo: "Non abbiamo fiducia n‚ in Giuseppe n‚ in Nicodemo, poiché essi hanno aderito a Gesù".
Pilato rispose: "Possa anch'io essere considerato degno di ciò!".

[3] Essi presero allora le bende di lino di Gesù e con esse avvolsero il morto. Pilato e i suoi soldati intonarono il canto funebre e lo deposero nella tomba di Gesù; 

[4] poi diede ordine di porre la pietra all'ingresso della tomba come era stato fatto per Gesù.

[5] Rivolto verso l'ingresso della tomba, Pilato pregò con le mani tese: "Signore Gesù, risurrezione e vita e dispensatore di vita a tutti i morti, credo che tu sei risorto e mi sei apparso. Non mi condannare, Signore, poiché io non ho fatto questo per timore degli Ebrei. Non sarà mai ch'io neghi la tua risurrezione.

[6] Io invece credo alla tua risurrezione conforme alla tua parola e ai miracoli operati in vita tua risuscitando molti morti.

[7] Ed ora, Signore, non ti adirare con me che ho posto un altro corpo nel luogo ove era stato sepolto il tuo.

[8] Ho agito così per umiliare e svergognare quegli ingannatori che non credono nella tua risurrezione: a loro, biasimo e vergogna in eterno; a te, invece, per bocca del tuo servo Pilato, onore, gloria e potenza nell'eternità e per sempre. Amen".


CAPITOLO X

[10, 1] Risurrezione del ladrone. Terminata che ebbe Pilato questa preghiera con le mani tese, dall'interno della tomba s'udì una voce che diceva: "Signore, aprimi la porta affinché io esca, rotola la pietra, mio signore Pilato, affinché io venga fuori in virtù di nostro Signore Gesù Cristo risorto dai morti".

[2] Con grande gioia e nel giubilo del suo cuore, Pilato innalzò un grido e le pietre gridarono con lui.

[3] Alla folla dei presenti, Pilato ordinò di fare rotolare la pietra dall'ingresso della tomba; senza indugio il morto venne fuori e si gettò ai piedi del governatore.

[4] Tutti gli Ebrei presenti furono atterriti e pieni di vergogna fuggirono gridando e si nascosero dal governatore.

[5] Pilato allora ordinò ai suoi soldati di inseguire gli Ebrei, abbatterli con la spada e infierire sui loro corpi.

[6] Poi si rivolse al morto, dicendo: "Figlio mio, chi ti ha fatto risorgere in così breve tempo? Gesù era forse con te nella tomba? E' stato forse lui che ti ha fatto risorgere così presto?".


CAPITOLO XI

[11, 1] E il morto gli rispose: "Non hai visto, mio signore, il grande splendore? Esso irradiava perché, mentre tu pregavi, il Signore Gesù era con me.

[2] Mi parlò e disse: "Dì al mio amico Pilato che difenda la mia risurrezione. Io ho deciso di renderlo partecipe dell'albero della vita, come feci con te quando ti giudicarono: prima che tu fossi decapitato, essi condannarono anche me"".

[3] Pilato gli domandò: "A quale popolo appartieni e chi ti ha gettato nel pozzo?".

[4] Egli rispose: "Io sono il ladro che fu appeso alla destra del mio Signore Gesù; mi rallegro di tutte le grazie e dei doni, e di quella parola che pronunciai quand'egli era appeso in croce.

[5] Oggi, quando mi sono alzato dalla tomba di Gesù, tu Pilato - mio signore - mi hai aperto la porta della sua tomba come egli mi aveva aperto la porta del paradiso. Aspira questo amabile profumo che viene dall'albero del paradiso ove la mia anima si è ristorata".

[6] Attestazione di Gamaliele. Io, Gamaliel, in questa occasione ho seguito il popolo con il padre Giuseppe e Nicodemo.

[7] Gli apostoli temevano di avvicinarsi alla tomba e non sapevano quanto era accaduto. Per paura degli Ebrei, infatti, si erano dispersi nei luoghi più diversi.

[8] Ma io, Gamaliel, andai con tutto il popolo per vedere quanto era accaduto nella tomba del nostro Signore Gesù.

[9] Pilato e tutto il popolo ritornarono assieme in città... a causa della sua risurrezione dai morti, mentre Pilato portava in mano le bende di lino.

[10] Tutto il popolo, quelli della regione di Samaria e i pagani volevano vederle.
[11] Recatosi al palazzo del sommo pontefice, Pilato devastò la sinagoga e il popolo saccheggiò tutto quanto essi possedevano.



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